lunedì 25 settembre 2023

Lettura della sera .. Nel peccato Di Tiziana V. Paciola (7)

  

https://mariacristinabuoso.blogspot.com/2023/09/lettura-della-sera-nel-peccato-di_031478984.html 

CAPITOLO 8

 

La rinuncia

 

«Ti sto cercando da giorni», le disse in tono più di rammarico che di rimprovero.

«Scusami, sono stata impegnata», mentì.

«Tanto da non trovare il tempo di rispondere a uno solo dei miei messaggi?».

«A quanto pare», confermò con un’alzata di spalle.

Avrebbe indagato più tardi sulle stranezze del suo comportamento, aveva un argomento urgente da affrontare, «Devo dirti una cosa».

«Anche io, ma prima tu per favore», lo pregò.

«Ieri mi sono incontrato con Don Severino, te ne ho già parlato, è il mio padre spirituale. Ha notato in me una certa inquietudine e quando me ne ha chiesto il motivo non sono stato lesto a trovare una scusa: gli ho confessato tutto».

«Oh, e lui cosa ti ha detto?», incerta sull’esito della discussione.

«Mi ha spiegato che non è così inusuale durante la vita sacerdotale ricevere delle “prove”, così le ha definite. Secondo lui servono a testare la nostra fede e la forza della nostra vocazione». Attese da lei un cenno di assenso, ma vedendola completamente inespressiva continuò, «Il suo consiglio è di prendermi del tempo per valutare oggettivamente quanto accaduto, secondo lui si tratta solo di un cedimento dei sensi che Dio provvederà a perdonare».

«Può darsi, il tuo Dio è estremamente magnanimo», non sapeva neppure lei se quell’affermazione fosse da intendere come una battuta di dubbio gusto o meno.

«Mi propone un trasferimento in un’altra città a tempo indeterminato, mi affiderebbe un’altra biblioteca e secondo lui riprendere gli studi mi occuperebbe la mente abbastanza da archiviare l’incidente».

«“Incidente?!”», ripeté incredula rimarcando a denti stretti l’ultima parola.

«Così lo ha definito».

«E a te questa definizione è piaciuta? L’hai trovata soddisfacente?!», una punta di acredine a scandire ogni sillaba in un crescendo di irritazione difficilmente controllabile.

«Non…».

Lo interruppe sollevando una mano per zittirlo, «Ok, è il mio turno. Ti ho voluto incontrare per prendere una decisione al tuo posto, ti renderò la scelta molto più semplice, ammesso che tu manifesti dei dubbi al riguardo: il tuo amico ti ha consigliato bene, ottimamente direi, possiamo chiudere qui l’incidente, segui le sue indicazioni», era necessario tagliare corto, le sarebbe risultato difficoltoso mantenere la calma, ancora pochi minuti e sarebbe esplosa.

«Ludo!», gli mancò il terreno sotto i piedi.

«Se lo ritieni preferibile, fai conto di essere stato il mio modo per riempire il vuoto», sottolineò l’affermazione con un ghigno malevolo.

«Non è possibile, stai mentendo!».

Ignorò le sue proteste, gli porse la mano digrignando i denti, «La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato, Don Ettore, i miei migliori auguri per il suo nuovo incarico», nel notare che lui era rimasto a fissare la mano alzata senza alcuna intenzione di stringerla, la abbassò nuovamente infilandola nella tasca della giacca, «Non abbiamo altro da dirci. Buona vita». Gli voltò le spalle chiudendo gli occhi e tentando di serrarli abbastanza da impedire alle lacrime di tracimare.

Nessun commento:

Posta un commento