venerdì 31 marzo 2023

Ex ispettore Grodman

 



Ex ispettore Grodman, Gran Bretagna, 1892 / Zangwill Israel


L'ex ispettore Grodman è il protagonista di The big bow mystery (1892), il primo giallo effettivamente imperniato su un mistero di camera chiusa. Scritto in due settimane per essere pubblicato a puntate sul London Star, questo romanzo è nato con ogni probabilità con intenti vagamente parodistici e prende le mosse dal proposito di un vecchio poliziotto a riposo di commettere il delitto perfetto.



Questo giallo, che rimane ancora oggi tra i più riusciti misteri di camera chiusa, costituisce non solo un campionario esauriente di molti altri temi-chiave della tradizione poliziesca all'inglese, ma ha sicuramente
influenzato Il mistero della camera gialla (Le mystère de la chambre jaune), scritto quindici anni più tardi da Gaston Leroux, e Maschera bianca (White face, 1929) di Edgar Wallace. 

 

Per quel che riguarda I delitti della via Morgue di Edgar Allan Poe, che è il legittimo antesignano storico di questo genere di racconto-enigma, occorre tenere presente che esso, pur offrendo un mistero di camera chiusa, non vi fa realmente perno né la soluzione finale è incentrata primariamente sulla spiegazione di quel problema.


Può essere infine curioso ricordare che con The big bow mystery abbiamo il primo esempio flagrante in cui il detective, o comunque il protagonista, è anche l'assassino.


Questo romanzo di Israel Zangwill ha fornito lo spunto per due film. Il primo risale al 1928 ed è stato firmato da Bert Glennon col titolo The perfect crime. 


Il secondo è stato diretto nel 1946 da Don Siegel, con un cast comprendente Sidney Greenstreet, Peter Lorre e Joan Lorring, ed è uscito in Italia con il titolo La morte viene da Scotland Yard.


giovedì 30 marzo 2023

CHIAMATA DALL'INFERNO Di ELisa Averna


 Ciao,

 Paolo Dal Canto    ci regala la sua Opinione/recensione.

Buona lettura :) 


 

Mi è capitato davvero di rado di divorarmi un libro in due, tre giorni. Di solito mi prendo del tempo,

ho bisogno di respiro, di lasciar sedimentare le parole, depositare i pensieri, ma qui, di tempo

 per respirare non ce n’è, e non per niente lo stile scelto dall’autrice è stato da lei definito

BREATHLESS, “SENZA RESPIRO”.

CHIAMATA DALL’INFERNO è un libro “infernale”, che ti prende e non ti molla più, fino all’ultima

pagina, e anche oltre, con un finale aperto, che lascia in sospeso l’angoscia e la tensione create durante tutto il romanzo.

Elisa Averna, l’autrice, gioca bene le sue carte e vince una scommessa a prima vista azzardata:

 scrivere l’intero romanzo utilizzando solo i dialoghi, nessuna descrizione di ambienti e personaggi,

nessun momento narrativo. Tutto passa attraverso le parole dei protagonisti.

Ci sono una donna, la sua famiglia, i figli, il marito, e poi c’è una prima telefonata, un uomo, una minaccia,

 un gioco perverso e la discesa inarrestabile attraverso i gironi dell’inferno, con le telefonate che

si moltiplicano, e una serie di prove da superare per proteggere i suoi cari ed espiare, espiare un

qualcosa che la memoria della donna ha cancellato.

Il lettore diventa così spettatore dell’angoscia e impotenza della donna e della crudeltà di quella

voca maschile che semina indizi e costruisce continue prove che la protagonista deve superare

se vuole scoprire chi è il suo aguzzino e perché si sta accanendo così su di lei e la sua famiglia.

L’autrice è abile nel prenderci per mano e portarci nei meandri di questa follia, fino ad arrivare a

 intuire di chi possa essere la voce anonima, e a soffrire per l’incapacità della donna di aprire

gli occhi, e affrontare il suo passato e fare i conti con le cose lasciate da troppo tempo in sospeso.

 Emerge così uno dei temi più importanti e interessanti affrontati nel romanzo: la negazione,

 il rifiuto di affrontare il nostro passato, di guardare in faccia il bene e il male che albergano in

 ciascuno di noi, l’incapacità di mettersi in discussione e di fare i conti con noi stessi.

Elisa Averna supplisce bene alla mancanza dei momenti narrativi con un abile uso dei dialoghi

affidando a loro la costruzione degli aspetti descrittivi che ci permettono di immaginare luoghi e

 personaggi. Il suo stile di scrittura è efficace, a volte imprevedibile, e risulta essere perfetto

nel gestire una trama ricca di tensione e colpi di scena e a tenere il lettore appiccicato

alle pagine del suo libro.

Divorato in tre giorni!

Paolo Dal Canto

 

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https://mariacristinabuoso.blogspot.com/2023/01/la-nuova-rubrica-la-parola-ai-lettori.html 

mercoledì 29 marzo 2023

Segnalazione: IL MARE GUARISCE di Monica Peccolo

 Ciao,

vi segnalo un libro che non parla solo d'amore, ma di due persone che dedicano la loro vita a proteggere il mare e il pianeta. Si incontrano, convivono forzatamente e superano la paura dellʼaccogliersi e del prendersi cura lʼuno dellʼaltra e si innamorano.

Buona Lettura :)

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"Essere in continenti diversi non conta quando i cuori e le menti sono vicini"

Disponibile da marzo su Amazon, in e-book e cartaceo, Il mare guarisce, quinto romanzo di Monica Peccolo.
Lʼispirazione di questa storia è arrivata dalle fonti più disparate: articoli di cronaca locale e internazionale, oltre che dalla grande passione che ho per il mondo sottomarino.
Mi sono resa conto che cʼera un tema comune a tutti questi stimoli che mi erano rimasti impressi e ho iniziato a unire i puntini e a riflettere su quanta bellezza la Terra ci offre e su quanto siamo interconnessi con il pianeta su cui viviamo.
Queste considerazioni e la pausa forzata imposta al mondo sono diventate occasioni di riflessione attraverso Viola e Kai, i protagonisti del romanzo.
Due persone che dedicano la loro vita a proteggere il mare e il pianeta, si incontrano, convivono forzatamente e superano la paura dellʼaccogliersi e del prendersi cura lʼuno dellʼaltro.

 
“Lʼamore si costruisce attraverso i piccoli gesti quotidiani” 

 

Quarta di copertina:
Le giornate di Viola, dopo il divorzio, sono occupate dalla cura della figlia Lisa, quattro anni, e dalla sua professione di veterinaria allʼacquario di Livorno.
 
Per Kai la ricerca scientifica è una vocazione; si è specializzato per lavorare in Antartide, nella base più estrema del mondo, dove trascorre molti mesi lʼanno come un eremita.
 
Nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano iniziano a verificarsi anomali spiaggiamenti di tartarughe, viene deciso di ricercarne la causa affidandosi a degli esperti. Così, i due scienziati, si trovano a collaborare per capire lʼorigine del preoccupante fenomeno.
 
Interrotti dal virus che ferma il mondo, anche le loro vite ne sono sconvolte. Ciò che è dato per scontato si ribalta e, la quarantena insieme, diventa unʼottima palestra per costruire il loro amore.
 
Perché anche nei tempi più bui è possibile scoprire la propria fonte di luce.

.,.,.,.,.
 
Estratto:
«Dottoressa Giusti.»
Viola si sentì chiamare mentre allungava la sua bevanda scura con del latte. Si voltò e strinse la mano al ricercatore.
«Dottor Martini. Come lo prende?» gli chiese, indicando le tazzine sulla mensola.
«Macchiato, se è possibile. Grazie.»
Viola inserì la cialda e spinse il bottone. Poi gli indicò dove trovare le monodosi di panna per diluire il caffè.
«Ha svolto un ottimo lavoro di ricerca» affermò lui, mentre mescolava il liquido nella sua tazza. «I suoi dati erano precisi e ineccepibili» affermò, scrutandola con i suoi occhi espressivi.
Se fosse stata il tipo, Viola sarebbe di sicuro arrossita sotto quello sguardo così profondo e per i complimenti, ma neanche da ragazzina era stata una persona timida. Ricevere una dimostrazione di stima da parte di uno studioso che riteneva molto qualificato le faceva piacere. Come veterinaria di un piccolo acquario di provincia non erano molte le occasioni di confronto professionale.
Per atavica diffidenza femminile sperò non fosse uno stratagemma che nascondeva altro e che lui lo pensasse davvero.
«Grazie, Martini. Allora, non sei un ghiacciaio come nelle foto sul tuo profilo Linkedln» commentò senza nascondergli lʼironia.
Kai notò che aveva abbandonato le formalità ed era passata al tu. Ripensò alla sua frase e poi sorrise convinto. 
«Scusami. Non sono più abituato al sarcasmo livornese. Ci metto un poʼ ad acchiappare le battute. Lo era, vero?» le chiese, impacciato.
Viola annuì e sorrise. Se non fosse stato per la montatura di metallo che aggiungeva una certa maturità, lui aveva un viso molto più giovane dei trentacinque anni dichiarati sul curriculum.
Da vicino si accorse che le lenti mimetizzavano solo in parte la sua eterocromia. Aveva le iridi diverse, una verde e una con piccole macchie marrone dorato. Un difetto genetico che rendeva il suo volto davvero particolare.
«Dé, allora ti dovrei abituare alla svelta» sʼintromise Luca con la caratteristica schiettezza labronica. «Altrimenti, come capitano del battello, non ti faccio salire in barca.»
Lei lo aveva cercato.
 

 

 

 

lunedì 27 marzo 2023

Segnalazione: Hanami - Le insicurezze dell'anima di Sarah Lionti

    

Ciao,

vi presento questo nuovo libro, uscito in questi giorni....

....  Ares Maria Rilke, due occhi di ghiaccio e un muro intorno al cuore. Intelligente, di una bellezza che sa essere delicata come un fiore di ciliegio ma allo stesso tempo crudele.
Aprirsi con qualcuno fa paura, quando il dolore sgomita per uscire dalla prigione che cerca di contenerlo, spesso invado. Ma Ares sa che prima o poi quel male va affrontato, capito, accettato. E che spesso, abbattere quelle pareti non è sufficiente.
Serve ritrovare sé stessi, la propria anima.
E nel momento in cui Ares perde tutto, in Giappone si sta svolgendo la festività dell’Hanami.
Spesso, è il destino a completare il complesso puzzle della vita di Ares, e basta una frase per far rivivere quei colori che, vista da un’altra prospettiva, cambiano completamente la loro bellezza.
 
 
Buona Lettura :) 

lo trovate su Amazon.


domenica 26 marzo 2023

IL MISTERO DEI SEI TIRAMISU di Maria Cristina BUOSO

 

Ciao, 

voglio ringraziare J.C. Casalini che legge l'incipit del mio giallo  'IL MISTERO DEI SEI TIRAMISU' sul canale YuoTube Inchiostri in-visibili.

Grazie e Buon ascolto :)


https://www.youtube.com/watch?v=gTgTaFrcEFE 

sabato 25 marzo 2023

Aforismi ... Amicizia (Aristotele)


 e per voi?


Se volete seguirmi...

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venerdì 24 marzo 2023

Dottor Gideon Fell


Dottor Gideon Fell, Gran Bretagna, 1933 / John Dickson Carr

Grande e grosso come Nero Wolfe o come Henri Bencolin, creato tre anni prima dallo stesso autore, il dottor Gideon Fell è un burbero gigione, adorabilmente buffonesco e genialmente autocaricaturale. Soffre di asma e quando parla è spesso interrotto dagli ansiti e da sinistri mugolii. Questa "macchina sbuffante", come l'ha acutamente definito Ranieri Carano, ha libero accesso a Scotland Yard, pur non facendo parte della polizia, e si diverte come un matto a risolvere i vari casi nei quali resta di volta in volta implicato; anche se è spesso in pericolo e qualche volta se la cava per il rotto della cuffia.

Il dottor Gideon Fell usa un linguaggio forbito e non sempre perfettamente comprensibile e dal 1933, quando compare per la prima volta in Il cantuccio della strega (Hag's nook), è protagonista di ventitré romanzi, pubblicati in Italia da Mondadori e caratterizzati da un linguaggio elegante e nutrito di sapiente erudizione oltre che da intrecci folgoranti. 


Scritti senza nascondere un certo interesse per il macabro e per il grottesco, la maggior parte di questi libri sono inoltre incentrati su delitti impossibili, che sembrano soprannaturali anche se non lo sono assolutamente. Infatti, come ha scritto Marco Polillo, «i delitti di cui Gideon Fell deve occuparsi non possono mai tecnicamente essere stati commessi: le camere nelle quali vengono trovati i cadaveri sono sempre accuratamente chiuse a chiave dall'interno, o quando i delitti vengono commessi in luoghi aperti, questi sono torri inaccessibili, campi di neve immacolati, piscine isolate, e per di più ci sono spesso anche dei testimoni, naturalmente al di sopra di ogni sospetto, pronti a giurare che nessuno si è avvicinato al luogo del delitto. 



Eppure, non ci sono magie, non ci sono fantasmi nelle storie di John Dickson Carr, c'è solo una parvenza di soprannaturale, un velo destinato a dissolversi sotto la ferrea logica della spiegazione finale».
Può essere infine curioso ricordare che dalla "biografia" del dottor Gideon Fell, minuziosamente redatta da John Dickson Carr, apprendiamo che egli è nato nel 1884, si è diplomato a Eton e Ballion e ha conseguito numerosi riconoscimenti accademici a Harvard e a Oxford. Tra i suoi importanti saggi merita di essere ricordato "Usi e costumi riguardanti il bere in Inghilterra dalle origini ai giorni nostri", che lo ha tenuto impegnato per vent'anni.


Nel Regno Unito la BBC mandò in onda nel 1956, per il programma Sunday Night Theatre, The Seat of the Scornful, un adattamento del romanzo Il giudice è accusato, con Finlay Currie nel ruolo del dottor Fell.


Nel 1959 la BBC produsse un adattamento radiofonico del romanzo Le tre bare, con Norman Shelley nel ruolo del dottor Fell.

In Argentina, nel 1961, un canale televisivo ha trasmesso uno sceneggiato in tre puntate dal titolo Los suicidios constantes, tratto dal romanzo Gideon Fell e il caso dei suicidi. Il ruolo del dottor Fell era interpretato dall'attore uruguaiano Walter Vidarte.

In Italia, nel 1982, la RAI ha mandato in onda uno sceneggiato diretto da Daniele D'Anza, dal titolo Tre colpi di fucile, tratto dal romanzo Un colpo di fucile. Il ruolo del dottor Fell era interpretato da Giampiero Albertini. Il cast comprendeva altri attori noti come Mariano Rigillo e Alberto Lupo.


Nel 1997 la BBC ha mandato in onda una serie di adattamenti radiofonici tratti dai romanzi Le tre bare, Un colpo di fucile, Destare i morti, Il terrore che mormora, Una croce era il segnale, Il cappellaio matto, Delitto a bordo e Occhiali neri. La regia era di Enyd Williams, con Donald Sinden nel ruolo di Gideon Fell e John Hartley in quello del sovrintendente Hadley.

giovedì 23 marzo 2023

L’ombra del mistero Di Massimo Coluccia

Ciao, 

Lasco Patrizia ci regala la sua Opinione/recensione.

Buona lettura :)


   

Questo libro ambientato in una Napoli che viene ben ricreata nei suoi paesaggi, è ricco di mistero e di storia. Un libro thriller-giallo ben fatto con una buona ricostruzione storica. La penna di Coluccia ricorda un po' De Giovanni. La fine però è l'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso, in quanto è tutto raccontato in un epilogo ma non si capisce come e in che modo i colpevoli sono stati arrestati dopo l'ultimo colpo di scena, è come se un Deus ex machina mettesse tutto al posto giusto e ciò mi ha lasciato scontenta, do comunque a questo libro 4 stelle e mezzo consigliandolo a chi ama Napoli e la sua storia.

 



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https://mariacristinabuoso.blogspot.com/2023/01/la-nuova-rubrica-la-parola-ai-lettori.html