domenica 31 luglio 2022

Recensione ... Delitto al condominio Magnolia di M. C. Buoso


 Ciao, 

ringrazio Renato Mite per aver letto e Recensito il mio primo giallo sul suo Blog.

Grazie e buona lettura :)

https://www.miteink.it/2022/07/10/recensione-mcb-delitto-condominio-magnolia/

sabato 30 luglio 2022

Recensione ... L'incidente di M.C. Buoso


 Ciao, 

ringrazio Maria Teresa De Donato per la bella Recensione fatta del mio Thriller  nel suo Blog.

Grazie e Buona lettura :)

 “L’incidente” di Maria Cristina Buoso - Recensione di Maria Teresa De Donato

https://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/2022/07/lincidente-recensione-di-maria-teresa.html

 

 “Der Unfall” von Maria Cristina Buoso - Rezension von Maria Teresa De Donato

https://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/2022/07/der-unfall-rezension-von-maria-teresa.html

 


“The accident” by Maria Cristina Buoso - Review by Maria Teresa De Donato

https://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/2022/07/the-accident-review-by-maria-teresa-de.html

venerdì 29 luglio 2022

Johann Sebastian Bach



(Eisenach, 31 marzo 1685 – Lipsia, 28 luglio 1750)

Il massimo rappresentante del barocco musicale tedesco nacque in un paese della Turingia come discendente di una famiglia dedita alla musica da almeno quattro generazioni. Rimasto orfano di padre e di madre in età di dieci anni, frequentò il liceo di Ohrdruf, ospite del fratello Johann Christoph che gli apprese i rudimenti della musica. Ma Johann Sebastian fu essenzialmente autodidatta, e seppe far tesoro della sua esperienza come fanciullo cantore a Liineburg (dal 1700), dove trasse insegnamenti preziosi dallo studio nella fornita biblioteca di San Michele. Qui studiò le opere dei maestri stranieri - in particolare italiani -, qui venne in contatto con una vita musicale rigogliosa che gli fece conoscere esecutori tedeschi

e stranieri e lo indusse a recarsi sovente ad Amburgo dove era in piena fioritura la scuola tedesca del nord. Nel 1703 entra alla corte di Weimar in qualità di violinista, ma pochi mesi dopo lo troviamo ad Arnstadt come organista a San Bonifacio, dove resta per quattro anni. Ricopre la stessa carica a Miihlhausen nella chiesa di San Biagio, e a Dornheim sposa la cugina Maria Barbara, ma nel 1708, in seguito all'alterazione dei rapporti con l'ambiente musicale della cittadina, ritorna a Weimar in qualità di organista di corte. Qui diviene nel 1714 primo violino nell'orchestra,
ritorna allo studio degli italiani (Vivaldi e Frescobaldi in particolare), ma non riesce a ottenere nel 1716 il posto di maestro di cappella, si che un anno dopo entra con tale carica alla corte di COthen, dove rimane sino al 1723 (passando dopo la morte di Maria Barbara a seconde nozze con Anna Magdalena Wiilcken nel 1721), e dove ha modo di dedicarsi in particolare alla musica profana (nascono qui i Sei Concerti brandeburghesi).
Nel 1723 si insedia infine in qualità di Cantor e direttore di musica a San Tommaso di Lipsia, dopo aver superato un difficile esame. Qui rimarrà per il resto dei suoi giorni, non senza spostarsi occasionalmente per inaugurare nuovi organi, per far visita ai figli, per tenere concerti, e nel 1747 per suonare a Potsdarn alla presenza di Federico il Grande.
A Lipsia gli impegni pratici (la scuola, la direzione del coro e dell'orchestra, la disciplina dei ragazzi affidatigli) lo assorbono moltissimo, gli attriti col consiglio comunale non gli rendono la vita facile, e anche l'ambiente familiare non è propriamente idillico; eppure Bach trova il modo di scrivere una nuova cantata per ogni settimana e di concepire alcune delle sue piu colossali creazioni nel campo della musica sacra (la Grande Messa in si minore e altre quattro messe minori, le Passioni, l'Oratorio di Natale, oltre a una serie di composizioni minori). Nel 1749 si fa operare agli occhi da un celebre oculista inglese, ma perde interamente la vista
e le sue condizioni generali si aggravano, tanto che un anno dopo muore di apoplessia, mentre sta per portare a termine la colossale Arte della fuga.
Di lui resta per tutto il sec. XVIII un ricordo imponente piu come organista che come compositore (la sua vedova finirà in miseria nella fossa comune). Solo nel 1802 lo storico Johann N. Forkel ne rivaluta in un saggio l'importanza di compositore, e nel 1829 Mendelssohn presenta a Berlino la Passione secondo S. Matteo: incomincia qui la parabola ascendente della fama di Bach, che resta incorrotta e altissima a oltre due secoli dalla sua morte.
Con la sua opera colossale Bach definisce e individualizza i caratteri specifici della musica germanica. A differenza dell'Italia e della Francia, la Germania manca ancora nel '600 di un chiaro indirizzo stilistico musicale; l'attività è dispersa nelle molteplici corti di città grandi e piccole, e imita senza assorbirli i fenomeni culturali piu appariscenti di altri paesi: non si dimentichi che Schüz era venuto a studiare in Italia con Gabrieli, e che buona parte dei musicisti tedeschi del '600 si erano formati alla scuola dell'olandese Sweelinck. Con Bach la musica tedesca riceve un impulso decisivo. Il compositore di Eisenach individua nella musica sacra protestante uno degli elementi che possono dare maggiore individualità alla produzione nazionale, e concepisce le grandi Passioni e le cantate; nella musica strumentale si rifà a modelli italiani, ma rivivendoli dall'interno di una sapienza costruttiva che non dimentica quella degli antichi maestri dei Paesi Bassi; infine individua l'organo come strumento solistico di importanza capitale, e crea per esso una raccolta vastissima di opere di insuperato pregio. 
Bach seppe cosf evitare la moda corrente nelle corti, si rese conto che non sulla linea delle innovazioni salottiere dei francesi si potevano creare le premesse di un'arte autonoma in senso nazionale, e in un periodo in cui dominava l'opera italiana non a caso si astenne dalla produzione teatrale. Di qui l'accusa di conservatorismo che gli fu mossa in vita, di qui la sensazione diffusa che egli fosse un compositore sorpassato ancora prima di aver portato a termine la sua opera. La storia ha stabilito invece che il vero innovatore era Johann Sebastian, non ad esempio il suo contemporaneo Telemann, indubbiamente piu "à la page" di lui eppure tanto meno moderno nello spirito.
Nelle opere strumentali Bach ha posto le premesse dell'orchestra di fine Settecento, ha fatto uso lungimirante degli strumenti piu diversi, ha dato anche alle danze di origine italiana o francese un impianto formale che non permette piu di confonderle con la musica funzionale dell'epoca: con lui incomincia un'evoluzione che porterà direttamente agli sviluppi piu vari e piu arditi della scuola tedesca, classica prima e romantica piu tardi.


Nel 1720 Bach incontrò a Karlsbad il margravio Christian Ludwig von Brandenburg, che lo invitò a scrivere dei pezzi per la sua cappella. Nacquero cosi nel 1721, concepiti sul modello italiano di Corelli e Vivaldi, questi sei concerti che denotano un'approfondita elaborazione tematica e contrappuntistica, assai più ricca e anticipatrice di quanto non fosse mai avvenuto nelle opere degli italiani e dello stesso Handel. Secondo il modello del concerto grosso, questi pezzi sono caratterizzati dal gioco concertante di alcuni strumenti ("concertino") in contrapposizione con il blocco orchestrale, in una dialettica che trascina l'ascoltatore dalla prima all'ultima battuta. L'organico dell'orchestra e del "concertino" varia di pezzo in pezzo: si tenga presente che queste sei composizioni furono scritte per un'orchestra, quella del margravio del Brandeburgo, particolarmente ricca di possibilità, e che in esse l'autore tendeva a raggiungere la maggior varietà di combinazioni.

CONCERTO N. 1 IN FA MAGGIORE - Comprende tre oboi, due corni, un fagotto, violino piccolo, archi e clavicembalo. All' "Allegro" iniziale di carattere maestoso e dal ritmo instancabile, segue un "Adagio" che è da considerarsi tra i rari pezzi strumentali di Bach sul tipo della "melodia accompagnata," in cui l'oboe, il violino e i bassi si alternano nella slanciata condotta melodica, con l'intervento espressivo degli altri strumenti che punteggiano con armonie spesso dissonanti (a volte con sovrapposizione di tonalità diverse) il decorrere fiorito della parte principale. Il terzo tempo, "Allegro" in sei ottavi, riprende un carattere festosamente ritmico, mentre a conclusione del Concerto abbiamo un "Minuetto" (e relativo " trio") e una "Polacca" (pure con "trio") in cui predominano le sonorità corpose degli strumenti a fiato, quasi per dare alla composizione un carattere di Landler da eseguirsi all'aria aperta.


CONCERTO N. 2 IN FA MAGGIORE - Composto per tromba, flauto, oboe, violino, archi e cembalo, presenta una tipica diversità tra "tutti" e "concertino," che permette al compositore un giuoco di luci e di ombre, di contrasti dinamici veramente insoliti. Dopo l"'Allegro" iniziale in 2/2, l"'Andante" è affidato a flauto, oboe e violino soli, con accompagnamento dei violoncelli e del cembalo: è un movimento pacato in 3/4 nella tonalità di re minore, dove l'intreccio contrappuntistico dei tre "soli" si distende in un discorso che non perde per un istante le sue spiccate caratteristiche melodiche. E con un vero colpo di genio timbrico, l'ultimo tempo ("Allegro assai") attacca, in contrasto con tutta l'atmosfera del brano precedente, con un assolo della tromba, a cui subito dopo si aggiungono per imitazione l'oboe, poi il violino solo, il flauto e infine il "tutti," giungendo in varie alternanze di impasti a una conclusione festosa cui la tromba dà nuovamente un carattere esultante. Da notarsi l'impiego della tromba piccola in fa: è uno strumento oggi insolito, per cui si richiedono esecutori specializzati, e l'uso che ne fa qui Bach dà all'insieme un carattere di luminosità particolarissimo.


CONCERTO N. 3 IN SOL MAGGIORE - A differenza degli altri, l'organico del Terzo Concerto è costituito da soli archi e cembalo. II ruolo di "concertino" è assunto di volta in volta dal trio dei violini, delle viole e dei violoncelli, conseguendo in tal modo un'unità di timbro che permette pur sempre un'intesa dinamica e una costante varietà, data dai cambi di registro. Tutto il Concerto sta sotto il segno di un ritmo instancabile e trascinante, che specie nel primo tempo acquista un vigore inconsueto grazie all'intervento massiccio della piena orchestra nei punti salienti dello svolgimento tematico. Un'altra caratteristica di questa composizione è data dalla mancanza di tempi lenti: dopo un "Adagio" di una sola battuta che serve sostanzialmente a introdurre una momentanea variazione armonica (con un passaggio alla dominante di mi minore), il secondo tempo - "Allegro" - attacca con un movimento veloce di ottavi e di semicrome in 12/8, dove il giuoco delle imitazioni porta a culmini dinamici di rara intensità, pur nella fondamentale serenità di tutto il discorso.


CONCERTO N. 4 IN SOL MAGGIORE - Con il Quarto Concerto Bach contrappone al "tutti" due flauti e un "violino principale": anche qui il primo tempo, in 3/8, denota un andamento giocoso, direi quasi spensierato, nel rincorrersi e nel contrapporsi degli strumenti del "concertino" non solo con l'intera orchestra ma anche tra di loro. L'ascoltatore odierno, abituato alle normali esecuzioni con i flauti moderni (flauti traversi), perde indubbiamente una parte importante dell'efficacia di questo bel Concerto bachiano, concepito in origine per due flauti diritti. Il suono nutrito delle nostre orchestre e la vastità degli ambienti in cui si esegue la musica sinfonica non permetterebbero del resto di apprezzare a dovere il flebile suono di questi strumenti: ma è a questa dimensione cameristica che va ricondotto nell'ascolto tutto il Quarto Concerto. Il secondo tempo, "Andante" in mi minore, fa sfoggio di un ampio patetismo barocco, tipico per le legature delle crome a due a due e per la netta contrapposizione di piano e di forte: ma il "Presto" finale in tempo tagliato è una fuga vigorosa, dove la dialettica tra "soli" e "tutti" dà luogo a figurazioni sempre nuove e sempre imprevedibili, in un divertimento della fantasia che avvince ed entusiasma.


CONCERTO N. 5 IN RE MAGGIORE - Ed eccoci al Quinto Concerto, il più popolare e anche il più brillante, il più virtuosistico e immediato del maestro di Eisenach. Il ruolo di "concertino" è affidato a flauto, violino e clavicembalo, e qui davvero l'elemento solistico balza nettamente in primo piano in tutta la struttura dell'opera. Cosf avviene soprattutto nel primo tempo, che con i suoi ritmi elastici e insieme solidamente ancorati a un movimento costante, porta a una serie di episodi dei tre "soli" che si arricchiscono di modulazioni e disegni sempre nuovi fino alla grande cadenza finale del cembalo, il pezzo forse più virtuosistico che Bach abbia scritto per questo strumento.
Come già era avvenuto nel Secondo Concerto, il tempo lento centrale è affidato ai tre solisti: esso si basa interamente su un tenue inciso esposto dal violino, e anche qui l'intreccio dei soli serve solo a dare maggior risalto alla componente melodica di questo breve brano, che Bach non per nulla ha indicato con la soprascritta "Affettuoso." Nell'ultimo tempo infine ("Allegro" in 2/4) sono di nuovo i solisti a proporre inizialmente un tema nettamente scandito in terzine, mentre l'entrata dell'orchestra, pur senza introdurre elementi nuovi, riporta alle sonorità caratteristiche del concerto grosso, alternandosi fino al termine con i solisti in un intreccio vario e sempre elegante.


CONCERTO N. 6 IN S I BEMOLLE MAGGIORE - È l'unico dei sei che richieda uno strumentale fuori dal comune specialmente al giorno d'oggi: privo dei violini, esso ha in organico viole da braccio, viole da gamba, violoncello, vialone e cembalo. Sarebbero dunque necessari per l'esecuzione gli strumenti della famiglia dell'antica viola, che rispetto alla viola moderna ha non poche differenze ed è da tempo caduta in disuso. Comunque il Sesto Concerto, oggi eseguito anche con un'orchestra d'archi normale (si noti la mancanza, come nel Terzo, di strumenti a fiato), merita di essere considerato alla stregua dei migliori concerti bachiani.
Il primo tempo è basato su uno di quei tipici procedimenti in cui l'elemento tematico diventa anche principale fattore di propulsione ritmica: cosi il canone tra le due viole a distanza di due sole semicrome genera uno di quei discorsi in cui il flusso ritmico è sorretto da una profonda scienza contrappuntistica, dando vita a una delle pagine strumentali più intense che Bach abbia scritto. Se l'"Adagio ma non tanto" centrale può parere meno felice nell'invenzione, l"'Allegro" finale si richiama ai caratteri precipui dell'inizio, dando luogo, in un vigoroso tempo di 12/8, a un vasto affresco in cui ancora una volta l'elemento più sorprendente è dato dal singolare colorito timbrico dell'insieme.



HardBoiled: Ispettore Derrick


Ispettore Derrick, Germania, 1974 / Herbert Reinecker

Protagonista di oltre 230 episodi prodotti a partire dal 1974 dalla tedesca ZDF e trasmessi con successo in oltre cento paesi (in Italia dal 1979), l'ispettore Derrick (Horst Tappert), di Monaco di Baviera è uno dei più umani poliziotti mai apparsi sul piccolo schermo. Insieme al suo assistente Harry Klein (Fritz Wepper) riesce sempre a risolvere con discrezione i casi più disparati, senza mai ricorrere alle maniere forti e senza neppure dovere alzare la voce.



L'assassino (o comunque il colpevole) è quasi sempre noto sin dalle
prime inquadrature e la suspense consiste sul come l'ispettore riuscirà
a scoprirlo e, soprattutto, su come riuscirà a farlo confessare. "Credo
che il segreto del successo del telefilm stia nel fatto che io interpreto
un ruolo positivo in un periodo di grande tensione - dice Horst Tappert,
diventato famoso a metà degli anni Sessanta recitando in numerosi
sceneggiati televisivi. Penso che con la violenza dilagante di oggi, un
uomo come Derrick sia una figura molto rassicurante".



9 luglio 1973: primo giorno delle riprese di un nuovo telefilm poliziesco, Derrick, creato in Germania per la ZDF, secondo canale pubblico, sulla scia del grande successo ottenuto da "Der Kommissar", la serie poliziesca tedesca trasmessa a partire dal 1969 come risposta all'invasione di fiction made in USA ("Perry Mason", "Dr. Kildare",...). Come protagonisti vengono scelti Horst Tappert, nei panni dell'ispettore capo Stephan Derrick, e Fritz Wepper, nei panni dell'ispettore Harry Klein, fido assistente e ombra di Derrick fino all'ultima puntata. 



Entrambi hanno alle spalle diverse e fortunate esperienze teatrali, cinematografiche e televisive: per Tappert si segnalano i film "Assalto al treno Glasgow-Londra" (1956) e "Il gorilla di Soho" (1968) e per la televisione "Sei personaggi in cerca d'autore" (1964), tratto dall'omonima opera di Luigi Pirandello; per Fritz Wepper la partecipazione al film "Cabaret" (1971) con Liza Minnelli e in tv per essere stato l'assistente del commissario Keller in "Der Kommissar".



Derrick debutta sulla ZDF il 20 ottobre 1974 alle 20: il pubblico decretò il successo della nuova serie fin dall'inizio (la prima puntata catturò circa 31 milioni di persone) mentre la critica, come avvenne alcuni anni dopo al debutto in Italia, stroncò il telefilm additandolo come noioso e definendo Derrick il "peggior commissario della tv". Col passare del tempo i critici si calmarono, anche a fronte degli ascolti del telefilm che si mantenevano sempre su livelli molto alti.

 

E ben presto Derrick batte tutti i record della televisione tedesca: nel 1982 viene girata la centesima puntata, nel 1991 la 200° (che è valsa a Horst Tappert l'ingresso nel Guinness dei Primati come il poliziotto televisivo europeo da più tempo in tv) fino ad arrivare al dicembre 1997 quando viene girato a Monaco il 281° e ultimo episodio, naturalmente con gli stessi protagonisti del 1973, davanti e dietro allo schermo: Horst Tappert, Fritz Wepper, Helmut Ringelmann (produttore) e Herbert Reinecker (sceneggiatore).


Di questa serie cult, le uniche cose finte sono i capelli di Derrick (Horst Tappert usa un parrucchino fin dalla prima puntata) e gli uffici della polizia (ricostruiti negli studi della Telenova a Pucheim, una cittadina presso Monaco). Tutti gli altri ambienti sono reali: le locations esterne appartengono principalmente a Monaco o ai dintorni della città mentre gli interni sono tutte case vere: se si tratta di alloggi molto spesso sono localizzati nel quartiere di Schwabing mentre per le ville lussuose si fa soprattutto riferimento a Grünwald, una zona residenziale a sud di Monaco, o al lago di Starnberg, luoghi in cui vivono alcune delle famiglie più ricche del capoluogo bavarese e numerosi esponenti del jet set tedesco.



Spesso si vedono anche luoghi storici della città: nell'ultimo episodio il palazzo reale (la "Residenz"), la Ludwigstraße con la Siegestor e ancora la Maximilianstraße e il Teatro dell'Opera ("Nationaltheater"). Per quanto riguarda gli alberghi si segnalano in particolare i due hotel del gruppo Sheraton nel quartiere di Bogenhausen (metropolitana U4, fermata "Arabellapark"), con una bella scena girata nella piscina stile tropicale (oggi rifatta) del più grande dei due, e ancora l'Hilton.



La sera del 13 dicembre 2008, all'età di 85 anni, Horst Tappert è morto in una clinica di Planegg vicino a Monaco. E' sepolto nel cimitero di Gräfelfing (Großhaderner Straße 2), cittadina alle porte del capoluogo bavarese dove viveva da decenni assieme alla moglie Ursula, lontano dai flash e dalla mondanità.

Herbert Reinecker, il creatore dell'ispettore Derrick, ha al suo attivo altri polizieschi di successo tra i quali la serie Kriminal Museum e Der Kommisser.


giovedì 28 luglio 2022

Segnalazione: Seduction Di Francesca Palamara

 

Ciao, 

eccovi un Erotic Romance per l'estate.

Buona lettura :)

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Scheda libro

Seduction

 

Titolo: Seduction

Autrice: Francesca Palamara

Data di pubblicazione: 16 luglio ’22

Serie: Boss in love #1 - autoconclusivo

Genere: erotic romance

Formato: digitale 0,99€ e disponibile con Kindle Unlimited; cartaceo (ancora da definire)

 

Trama:

 “Sono attratto da lei, non solo fisicamente, ma anche e soprattutto mentalmente.

Ed è quando una donna ti prende di testa, che capisci di essere fottuto.”

Caleb Taylor.

Lui è un avvocato dannatamente sexy, quanto arrogante. Abituato ad avere le donne ai suoi piedi. Nessuno gli ha mai detto di no. Mai, fino a quando non arriva lei.

Jasmine Swift.

“Non ho mai supplicato nessuno, ma per Caleb Taylor sono pronta a fare un’eccezione”

Innamorata da sempre del suo migliore amico. Determinata e intraprendente, anche se sta cercando ancora la sua strada.

Il destino li farà incontrare, ma saranno le scelte sbagliate a condurli l’uno nelle braccia dell’altra, in un turbinio di passione e lussuria. Quando però entreranno in gioco i sentimenti, il prezzo da pagare per gli errori commessi diventerà insormontabile: verranno trascinati in una vera e propria bufera.

Due cuori distrutti potranno tornare ad amare? 


 

 Frasi:

È irrazionale quello che dice, ma l’amore non è razionale.

Non lo puoi spiegare, esiste per il semplice fatto che ti senti completa solo tra le braccia di qualcun altro.

 

Non c’è niente di più bello che essere folli d’amore

 

 

mercoledì 27 luglio 2022

Gustando Rovigo e la sua cucina con Maria Cristina Buoso (Terza Parte)

Ciao,

 Meravigliosa Italia: Gustando Rovigo e la sua cucina con Maria Cristina Buoso (Terza Parte)  di Maria Teresa De Donato


.......Il seguito leggetelo nel post.

 Meravigliosa Italia di Maria Teresa De Donato. Gustando Rovigo e la sua cucina (Terza Parte) – WWWITALIA

https://mobmagazine.it/blog/2022/07/meravigliosa-italia-gustando-rovigo-e-la-sua-cucina-con-maria-cristina-buoso-terza-parte-%c7%80-di-maria-teresa-de-donato/ 

 

Amazing Italy:

Enjoying Rovigo and its cuisine with Maria Cristina Buoso (Part 3)

by Maria Teresa De Donato

https://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/2022/06/amazing-italy-enjoying-rovigo-and-its.html


Meravigliosa Italia:

Gustando Rovigo e la sua cucina con Maria Cristina Buoso (Terza Parte)

 di Maria Teresa De Donato

https://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/2022/06/meravigliosa-italia-gustando-rovigo-e.html


Wunderschönes Italien:

Genießt Rovigo und seine Küche mit Maria Cristina Buoso (Teil 3)

von Maria Teresa DeDonato


https://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/2022/06/wunderschones-italien-geniet-rovigo-und.html

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https://mariacristinabuoso.blogspot.com/2022/05/gustando-rovigo-e-la-sua-cucina-con.html

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Maria Teresa De Donato, Ph.D.

Naturopath, Life Strategist, Author

http://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/

www.dedoholistic.com

Amazon Author Page: http://www.amazon.com/Maria-Teresa-De-Donato-PhD/e/B019G68L8Q

Skype: dedoholistic


 

martedì 26 luglio 2022

Segnalazione: Tre uomini e una tata di Cassie Cole

      

Ciao, 

 Cassie Cole è apprezzata autrice di reverse harem è un lettura erotica di evasione, ambientata durante il primo lockdown.

Buona lettura :)

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Titolo: Tre uomini e una tata (titolo originale: Nanny with benefits)

Autore: Cassie Cole
Traduttore: Isabella Nanni

Editore: Juicy Gems Publishing

Genere: Reverse harem

Prezzo ebook: € 4,99 – disponibile anche in Kindle Unlimited

Prezzo cartaceo: € 14,99

Data pubblicazione: 12 giugno 2022

Serie:

Link di acquisto Amazon:

https://www.amazon.it/Tre-uomini-una-tata-romanzo-ebook/dp/B0B3WRN567/

 

Trama/Sinossi

Doveva essere solo un lavoro part-time come tata.

Poi è arrivata la pandemia.

Ora sono in quarantena con tre uomini alla loro casa sul lago, isolata dal mondo.

E considerato quello che hanno in programma per me, le cose potrebbero andare molto peggio.

Bryce, il pittore dalla bellezza scura a cui sto facendo da tata al figlio. L’artista milionario sta cercando di ritrovare la sua scintilla creativa... e un po’ di scintillante divertimento con me finisce per essere la spinta di cui ha bisogno.

Liam, il mercante d’arte inglese che mi ricorda David Beckham. Passa la maggior parte del tempo a nuotare nel lago e a girare per casa a torso nudo, e mi fa l’occhiolino come se sapesse che lo sto guardando.

Pax, il loro consulente finanziario. Alto e magro, ha un senso dell’umorismo che mi fa sorridere nonostante il virus mortale.

 

Passo le giornate a fare da tata al bambino, mentre le notti mi dedico a cose più eccitanti...

Per distogliere la mente dalla pandemia sono condivisa da questi tre uomini incredibili.

Non sappiamo per quanto tempo saremo bloccati alla casa sul lago.

Quindi tanto vale trarne il meglio, giusto?

 

TRE UOMINI E UNA TATA è un romance frizzante, un reverse harem pieno di umorismo, suspense e azione. Lieto fine garantito!

Cassie Cole è una scrittrice di Reverse Harem Romance che vive a Fort Worth, Texas. Una sdolcinata nell’anima, pensa che un romanzo d’amore funzioni meglio con una trama che spacca!