mercoledì 26 giugno 2024

AperiChiacchierata... con Ilaria Vecchietti - Mitologia Greca - Paride e l'Iliade

 

 

 

Ciao,

Siamo ancora in compagnia di Ilaria Vecchietti per continuare a parlare della Mitologia Greca, ma questa volta parleremmo di Paride e dell’Iliade.

MC - Ma prima di iniziare dimmi dove vuoi che ci sediamo per questa nuova chiacchierata e che aperitivo ci offri.

Ilaria – Buongiorno, grazie per ospitarmi ancora. (Piacere mio J )

Allora oggi andiamo a Firenze, una città che vorrei vedere un giorno, e vi offro un buon cocktail alla frutta. (Ci sono stati anni fa e mi piacerebbe tornarci)

 

MC – Ti va di presentarci Paride, ma senza svelare tutto?

I – Paride è il figlio di Priamo, re di Troia… ma ma… lui non lo sa. Prima che nascesse era stato profetizzato che avrebbe portato la rovina della città, per cui fu abbandonato e affidato a un pastore.

Il volere delle divinità però lo portò nuovamente tra le mura di Troia… e… beh, mi hai detto di non svelare tutto 😉 (Mi sembra che questi Dei... scendessero un po’ troppo dal loro olimpo J )

 

MC – Vuoi parlarci dell’Iliade?

I – Oh l’Iliade, con l’Odissea, sono i miei poemi preferiti.

Scritta da Omero, narra dell’assedio da parte degli Achei alla città di Troia, città ritenuta impenetrabile.

Perché ci fu questa guerra?

Si dice perché Elena, regina di Sparta, fu rapita da Paride, ma come avevo detto nell’intervista precedente Elena seguì il troiano di sua spontanea volontà perché innamorata.

Menelao, marito di Elena, chiese aiuto al fratello Agamennone per riavere la moglie… e Agamennone non si fece sfuggire l’occasione, lui voleva la distruzione della città perché ostacolava il commercio verso l’Asia.

La città però era così fortificata che avrebbe resistito a un assedio per anni… così Agamennone radunò tutti gli eserciti dei greci, con i migliori combattenti: Achille, Odisseo (o più comunemente conosciuto come Ulisse), Aiace e tanti altri.

La guerra durò dieci lunghi anni, con morti da entrambi gli schieramenti… e si concluse con il famoso “cavallo”.

Ne volete sapere di più? (Certo)

Cosa altro dirvi?

Beh, ci fu un furioso litigio tra Achille e Agamennone, così il più potente soldato greco decise di rifiutarsi di combattere, e questo portò in grave svantaggio l’esercito Acheo. Solo la morte di Patroclo, cugino di Achille, per mano di Ettore, principe ereditario di Troia, rifece tornare Achille a combattere… il quale uccise Ettore in uno scontro.

 

MC – Torniamo a Paride... a cambiare la sua vita, come sempre...fu una profezia.

I – Come sempre nei miti… e non aveva poi mica torto visto la fine di Troia.

 

MC – Cosa lo spinse a tornare a Troia e quando?

I – Come detto sopra, Paride non sapeva di essere un principe di Troia, quindi non pensava di andare in città, viveva come pastore.

Furono poi organizzati dei giochi, in onore di un principe defunto, e a quel punto volle parteciparvi, ormai già grande.

Si trovò così a fronteggiare i suoi stessi fratelli e vincerli addirittura, a quel punto furono i genitori a riconoscerlo e riaccoglierlo a casa.

 

MC – Dopo la fine della guerra di Troia quale fu il suo destino??

I – Eh… il mito dice che lui non vide la fine della guerra, perché muore dopo aver ucciso Achille. Secondo alcuni è Filottete a scagliare la freccia che lo uccide.

 

MC – Secondo te, che cosa insegna l’Iliade?

I – Diverse cose secondo me.

Prima di tutto che non si può sfuggire a una profezia; secondo mai fidarsi di nessuno, amici e nemici che siano, neanche se ti lasciano un “dono”. (vero L )

 

Mc – Interessante e complessa come storia.

I – Sì, ma anche molto avvincente!

 

MC - Alla prossima e grazie J

Grazie ancora tantissimo a te e ai tuoi lettori 😊


 

 

 

 

 

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