martedì 21 maggio 2024

Libri: Bianca come il latte, rossa come il sangue di Alessandro D'Avenia

 Buongiorno a tutti! Sono Ely Gocce di Rugiada la vostra “ farmacista libraia” di fiducia. Sono qui per consigliarvi un libro per ogni malanno! Tranquilli i miei “farmaci” non hanno effetti collaterali, sono adatti a tutti e scaldano il cuore!

 Non riuscite a sopportare il vostro insegnante di filosofia al liceo?

Ecco la medicina che fa per voi: “Bianca come il latte, rossa come il sangue di  Alessandro D'Avenia

Ora vi leggo il bugiardino nella confezione

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Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l'assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.

Ecco qualche stralcio:

“Quel giorno... ho scoperto che le nostre metà non combaciano perfettamente e solo un abbraccio può farci combaciare. Senza la tua presenza il mondo si è svuotato. Mi manca tutto di te: la risata, lo sguardo, i congiuntivi mancanti, gli sms, le chiacchierate... Tutte quelle cose insignificanti che valgono tutto per me, perché sono tue”

“Ci sono due modi per guardare il volto di una persona. Uno, è guardare gli occhi come parte del volto, l’altro, è guardare gli occhi e basta... come se fossero il volto.”

 

Dopo aver somministrato questo farmaco  vedrete gli insegnanti sotto una nuova luce.

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Sempre a disposizione, la vostra farmacista dei libri!

lunedì 20 maggio 2024

Segnalazione: Quando muore un amore. Storie di lutto e memoria Di Matteo Carlesi

 Quando muore un amore. Storie di lutto e memoria - Matteo Carlesi - copertina  

COMUNICATO STAMPA

 Matteo Carlesi

"Quando muore un amore. Storie di lutto e memoria"

-Controluna Edizioni-

 

 “Quando muore un amore. Storie di lutto e memoria” è la prima pubblicazione con la casa editrice romana Controluna, sotto la direzione editoriale dalla nota poetessa e scrittrice Gloria Vocaturo, per il poeta toscano Matteo Carlesi.

Il volume si compone di 46 poesie, divise in 2 parti più un intermezzo.

La silloge poetica è un viaggio nell’accettazione della perdita dell’amato fino alla costruzione del suo ricordo. Il passaggio dallo struggimento e il dolore, che caratterizzano la perdita fisica del proprio compagno, divengono una necessaria sopravvivenza al presente e a se stesso.

La vita di coppia viene interrotta dalla malattia e dalla conseguente morte ma la fine di un amore non ne scalfisce il vivido ricordo.

Il passaggio in versi dalla prima alla seconda parte del volume è netto: il dolore, la malattia e la fine della vita terrena bloccano il corpo e il cuore dell’autore che però ben capisce la necessità che il dolore e lo struggimento debbano lasciare il posto al ricordo, positivo e tenero dell’amato compagno. I versi vogliono ricomporre un’immagine dell’amato compianto, in una dimensione di nostalgia e affetto, per celebrare i ricordi e il vissuto condiviso, e ripartire, tenendo nel cuore chi adesso non c’è più.

Dalla poesia AngosciaParte I In ricordo di A.:

Io solo resto

senza occhi, senza speranza,

senza vita, senza aria né acqua.

Il mio campo è seccato.

Il mio mondo è caduto.

Rotto.

Infranto.

Spezzato.

Il mio amore è morto.

 

Si arriva alla Parte II In memoria di A., un estratto da Ovunque:

Ovunque,

nei profumi e negli aromi,

di questo marzo che ha portato i primi fiori,

e la speranza come gocce di brina

si è fatta largo nel nostro giardino

 

La prefazione è affidata al pluripremiato poeta Davide Rocco Colacrai che di Matteo Carlesi e il suo volume dice “l’autore ci affida – nudo e vulnerabile, e cruda nella sua verità – la sua storia personale (…) una storia che siamo chiamati ad ascoltare attentamente, senza paura (…) una storia a cui dobbiamo accostare l’orecchio con la massima delicatezza, perché insieme all’autore ne siamo noi i custodi; una storia intima e fragile che ci disarma e ci rende più umani, più veri nella consapevolezza che niente è immortale”

Il libro è disponibile su ordinazione in tutte le librerie e store digitali.

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Riferimenti social per tag

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Instagram - @aduial82

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Scheda libro

"Quando muore un amore. Storie di lutto e memoria"

Autore: Matteo Carlesi

Codice ISBN 9791280844729 Prezzo 13,00 euro

Pagine 102

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Note biografiche

Matteo Carlesi, nato nel 1982 a Pontedera, laureato in CTF, lavora da sempre nel settore farmaceutico. Vive a Villa Campanile, nella campagna toscana, insieme a Nozzi, il suo gatto rosso. Nel tempo libero si dedica al giardinaggio, alla musica e alla lettura, soprattutto di saggi di arte e storia medievale. Ama viaggiare e collezionare libri, fumetti e action figures.

 

venerdì 17 maggio 2024

Michael Lord


Stati Uniti, 1932 / Charles Daly King

Tenente (e in seguito ispettore) del distretto di polizia di New York, Michael Lord è un poliziotto serio e coscienzioso che nello svolgimento delle indagini è spesso coadiuvato da un amico, lo psicologo Rees Pons, che svolge un ruolo più o meno simile a quello del dottor Watson nelle storie di Sherlock Holmes.
Della sua vita privata non sappiamo praticamente nulla, dato che Charles Daly King la ritiene evidentemente irrilevante ai fini della trama dei suoi romanzi polizieschi, costruiti con un accuratissimo e per lo più felice senso delle
geometrie e delle proporzioni, con una capacità di accumulo di materiali
psicologici sorprendente.



Non è certo un caso che il primo romanzo di King, In alto mare (The Obelist at sea, 1932), presenti infatti quattro soluzioni diverse a uno stesso enigma (un omicidio compiuto su un piroscafo) offerte da altrettanti psicologi - ovviamente di differente scuola! - che l'autore fa di volta in volta comparire in scena con una malcelata dose di ironia.
Naturalmente le quattro soluzioni si riveleranno errate e il mistero verrà invece risolto da Michael Lord, il giovane poliziotto che è presente in altri sei romanzi di questo autore.
 

giovedì 16 maggio 2024

Libri: Il Re di Pietra Oddèi - Gioann Pòlli

Elisabetta Tagliati

Quello che l'autore, guidato dalle sensibili suggestioni di Grazia Velvet Capone, ci propone è un “auto-mosaico”. Non siamo davanti a un ritratto, ma a schegge di vita attraverso le quali si delinea una persona, l’autore, di enorme cultura, forgiato dalle esperienze e dalle sensazioni che ha saputo captare intorno a sé. Perché intorno a noi c'è molto più di ciò che può sembrare, e ognuno recepisce il territorio in una quantità e qualità del tutto personale. Nel caso di Gioann Pòlli questo legame col territorio è una radice imprescindibile, tanto che il titolo stesso del volume fa riferimento al maestoso Monviso, Re di Pietra, dal quale nasce il fiume Po.
E il territorio si fa storia, la storia si fa arte, l'arte bellezza e amore e ... linguaggio. Un linguaggio carico di riferimenti e materiale sonoro, un mondo da riscoprire come da riscoprire sono le storie che rendono unici tutti gli angoli d'Italia e del mondo. Salvare questa unicità: la battaglia di Gioann, che non manca certo della famosa irruenza Celtica, la quale ha portato i suoi effetti in costi e soddisfazioni.
In questo libro troverete una grande umanità, coerenza e umiltà, intessute in una narrazione scorrevole e di altissimo livello. Attraverso le istantanee dell'autore raccogliamo spunti e riflessioni dorate, doni e tracce sulle quali mettersi in cammino o riscoprire il desiderio per addentrarsi nel bosco…
 


 





 

mercoledì 15 maggio 2024

AperiChiacchiera con ... Elisabetta Tagliati - Arte e responsabilità dell'artista oggi.

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Ciao, 

Questa sera saremo in compagnia di  Elisabetta Tagliati   e parleremo  del  senso che ha di questi tempi l'arte

 e quali siano le responsabilità dell'artista .


 MC -  Allora prima di iniziare dimmi perché hai scelto questo posto e questo aperitivo.

Elisabetta  -  Ciao e grazie di avermi raggiunta! Oggi siamo sul rifugio Dante Ongari al Carè Alto, una 

splendida balconata sulle Dolomiti del Brenta e arroccato su una delle cime dell’Adamello.

 (Adoro le Dolomiti,grazie)
Ho scelto questo posto perché ho atteso anni per avere il coraggio di raggiungerlo e proprio 

quando sono riuscita ad arrivare in cima mi sono trovata in un mare di nebbia: non ho mai potuto

 vedere uno straccio di panorama né capire cosa mi circondava. A questo punto ho pensato di invitarti

 nella speranza che oggi, come in effetti è, ci sia una giornata soleggiata e gradevolissima.

 (credo proprio di si )


 

MC  -  Come mai hai deciso di parlare  di questo argomento?

E – So che tu dedichi tante energie all’arte ed è lo stesso per me. Sono molto interessata a sapere

 cosa ne pensi tu, vorrei condividere la mia opinione e magari arricchirla grazie a questo scambio.

 (ehehe… questa volta sei tu che devi parlare ed io ascoltare   ) 

MC –  Per te cosa è l’arte?

E – Penso che l’arte sia il risultato dell’espressione umana. Ha molte forme con le quali può 

essere rappresentata, ma ciò che unisce tutti i suoi linguaggi è la capacità di trasmettere emozioni

 e parlare un linguaggio universale, capace di stimolare il libero pensiero, il benessere e di sollevare

 interrogativi in maniera delicata. (un po’ quello che penso anche io )

MC  -  Secondo te come è cambiata negli anni la percezione dell’arte e perché? 

E – Io spero che l’arte sia percepita a livello inconscio nello stesso modo di sempre, ma indubbiamente 

siamo stati soggetti a innumerevoli mutamenti in tutti i campi della vita e temo che ora ci sia meno

 predisposizione verso l’arte. Mancano il tempo, l’attenzione, lo stupore, … non penso sia una

 mancanza di conoscenze culturali, è più un’abitudine a fruire contenuti estremamente immediati 

i cui obiettivi non sono la nostra evoluzione ma una soddisfazione repentina. Ci siamo abituati a

 non dare tempo a qualcosa di ‘fiorire’, a volte nemmeno a noi stessi.. (Credo che anche a scuola

 si insegni di meno di una volta,  ma è solo una mia sensazione, magari mi sbaglio) 

Credo anche io sebbene la mia visione sia esterna dato che è un po' di anni che non faccio

 esperienza diretta della scuola. Capisco che è più difficile relazionarsi con i ragazzi e avere 

la loro attenzione e che arrivano con livelli di preparazione molto eterogenei, tuttavia la scuola 

è un luogo cardine per delineare il nostro futuro e non andrebbe mai sottovalutata o messa in secondo piano.

MC – Sempre secondo te,  la scuola sa trasmettere amore e curiosità verso l’arte?

E – Penso che dipenda moltissimo da ogni singolo insegnante. Le istituzioni possono facilitare o 

meno questo processo, ma l’entusiasmo e la forza di un messaggio penso dipenda molto anche da 

chi lo passa. Parliamo di un ruolo davvero difficilissimo, è molto più di un lavoro.

MC – secondo te, un insegnante cosa potrebbe fare per far arrivare l’amore per “l’arte” ai giovani

 di oggi perennemente distratti dal cellulare?

E - alcuni insegnanti hanno trovato idee molto belle parlando con i loro mezzi, vuoi con video o 

presentando i contenuti “classici” attraverso il loro linguaggio. Io penso che si potrebbe scegliere

 di approfondire delle opere d'arte le cui tematiche sono sentite anche dai ragazzi, cercando così ci

 “accorciare le distanze”. Io proporrei più lezioni concerto o eventi a teatro e visite di mostre, anche 

piccole e in luoghi limitrofi. Attualmente anche gli adulti non danno un esempio molto virtuoso nei

 confronti dell'arte: sarebbe bello se si potesse avere più incentivi e sconti per visitare e fruire le forme date.

MC – Per te cosa è l’artista?

E – Secondo me l’artista è colui che quando si esprime riesce a produrre qualcosa che ‘parla’ anche 

ad altri e non solo a lui. Penso sia necessaria molta umiltà e coraggio per mettersi a nudo, anche le cose 

più semplici hanno spesso bisogno di essere viste fino in profondità. In molti artisti che conosco noto 

una capacità connaturata di guardare alle cose in maniera alternativa, offrendo punti di vista diversi e

 spesso capaci di cambiare la nostra stessa sensazione rispetto a queste.

MC – Puoi farci un esempio?

E - Se penso alla musica classica ci sono brani estremamente tetri e scritti da compositori di cui si

 conoscono le profonde tribolazioni (per esempio Beethoven), ma il turbinio e il dolore viene mescolato

 e ricomposto trasformandosi in bellezza. Se anche ci immedesimiamo in quella profonda oscurità non

 possiamo farne a meno di restare abbagliati dai lampi luminosi ed essere risollevati. Anche nei libr

i può accadere, quando qualcosa ti parla da vicino tendiamo ad empatizzare e così possiamo farci 

trascinare e, indirettamente, fare esperienza, crescere.

MC – Secondo te come viene oggi percepito l’artista?

E – Penso che dipenda molto dal tipo di persone a cui chiedi. Io ne conosco che rispettano e

 sostengono moltissimo la categoria e altre che invece li reputano solo persone che non hanno i

 piedi per terra. 

Mc – ti va se continuiamo a parlare di questo argomento  altre volte? Lo trovo molto interessante.

E - Grazie, sarà un piacere per me.

MC – Prima di salutarci, vuoi aggiungere qualcosa?

E - Sarei molto curiosa di leggere anche la tua opinione a riguardo. 

MC – magari un’altra volta,  questa intervista è dedicata a te ☺. 

E voi cosa ne pensate ?

Alla prossima…


Recensione: Triticum di Vinicio Salvatore Di Crescenzo


 

Triticum – di Vinicio Salvatore Di Crescenzo

 

Raccolta di poesie

 

Recensione di Maria Teresa De Donato

 

 

 

 

Poeta romantico e, al tempo stesso, decadente della più bell’acqua è Vinicio Salvatore Di Crescenzo.

A volte più crepuscolare ed altre più ermetico, con la sua raccolta Triticum Di Crescenzo si allinea alla migliore tradizione leopardiana, ma anche e soprattutto a quella di altri grandi poeti della letteratura italiana dell’’800 e del ‘900.

 

Il Triticum, che indica il grano o frumento, e le respettive fasi di semina, mietitura e spigolatura sono un’opportunità per il poeta di ripercorrere il naturale flusso degli eventi nei campi, utilizzandoli come simbolismi e metafore della Vita stessa.

 

Ritmi dolci e malinconici ci riportano al ‘sentimento del tempo’ e al ‘dolore’ della poesia ungarettiana così come all’analisi e all’accettazione di una Natura ‘madre’ pronta, all’occorrenza, a trasformarsi in ‘matrigna’ in quella di Leopardi.

 

Il sottotitolo Contrappunti leggeri e condivise armonie tra le spighe di grano e le ardite passioni indica chiaramente che Natura e Amore sono considerate le basi dell’esistenza umana.

 

Analisi introspettiva e consapevolezza del proprio essere sono sempre presenti nei versi di questo poeta che non esita ad aprirsi al mondo onestamente ed altrettanto candidamente:

 

“Tortuoso è il tragitto che ho percorso…”

 

“… ci allontaniamo nella speranza di accecare illusioni evanescenti, celate con sagacia dentro un inganno che non sa mentire” mentre

 

“Gli aghi di pino sono torrenti di parole che non trovano respiro…”

 

“Piango davanti al baratro

che ha osteggiato ogni mia ambizione

stroncata da fatica senza desiderio e da convinte insicurezze

figlie di paura e di incertezze.”

 

 

Amore e passione si alternano in questa raccolta evidenziando la natura decisamente romantica del poeta:

 

            “Il tuo abbraccio mi penetra fin dentro l’anima come una spada che trafigge l’ultimo respiro…”

 

 

La Vita scorre e, tra illusioni, speranze, amori, disillusioni e perdita di persone care

 

“Usciamo dal buio e dai rumori… per ritrovarci tra le vie…  che ci conducono nel ventre del mio mondo antico… verso un passato scomparso in un baleno dentro il tormentato labirinto in cui si perde il tempo.”

 

L’attaccamento alla Natura, reso attraverso descrizioni particolareggiate di bellissimi paesaggi, sia campestri sia marini, ricchi di simbologie e metafore che offrono chiavi di lettura diverse, così come l’amore per la propria terra di origine rappresentano il punto di partenza ed anche di arrivo di questa stupenda produzione letteraria.

 

Il desiderio di esplorare nuovi orizzonti si confronta spesso con la consapevolezza del valore sentimentale del ‘natio borgo selvaggio’ e dell’appartenenza alla

 

            “… mia terra che non avrà mai il coraggio di lasciarmi andare…”

 

 

ricordandoci che

 

            “Nei silenti campi di grano

si incarnano storie remote,

impressioni di una realtà fugace

e nuove Stagioni dall’incerto avvenire.”

 

 

Triticum è, a mio avviso, una stupenda produzione poetica di un Autore dotato di una profonda e rara sensibilità, che rende onore a Vinicio Salvatore Di Crescenzo come Uomo prim’ancora che come Artista.

 

Una lettura che consiglio vivamente ai lettori di ogni età.

 

https://pavedizioni.it/prodotto/triticum?fbclid=IwAR3jPuMp6gxhFHxufrCe41j0-cTmvIsYTwufZpUkbp_Bnd6omQbmF0D59KM   

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https://mcbuoso.wordpress.com/2021/04/01/recensione-triticum-di-vinicio-salvatore-di-crescenzo/