lunedì 22 aprile 2024

Intervista a Michela Poggio

   

Ciao,

oggi conosceremo un po’ meglio Michela.

 Michela Poggio: Tra Arte, Musica e Poesia, una Vita di ...

MC – Per iniziare racconta brevemente qualcosa di te ai lettori.

Michela – Sono Michela Poggio e sono di Alessandria. Da sempre incuriosita e appassionata d’arte. Da piccola scrivevo poesie ermetiche e disegnavo. Col tempo ho approfondito la conoscenza del mondo musicale e studiato la chitarra. Componevo canzoni mie ma poi sono ritornata alla letteratura e qui mi sono quasi fermata...

MC – Tanta roba ... come mai hai spaziato così tanto, cosa ti attirava verso questi nuovi mondi?

M – Seguivo le mie tracce espressive e artistiche. Non ho fatto poi tanto in verità partivo dalla letteratura. Ho anche una buona mano e dunque disegnavo e disegno. La cosa un po’ diversa dalle altre è sicuramente la mia curiosità per la musica. Che deriva da una passione per Lucio Battisti e la sua chitarra. Da lì la voglia di conoscere un po’ più da vicino il suo mondo e la musica. Il fatto che anche io poi abbia scelto una chitarra come strumento per esprimermi è stato un evento casuale. Poi ho scritto le mie canzoni. Ma come scrivevo poesie fin da bambina poi sono riuscita nel tempo e con lo studio a scrivere anche mie canzoni inedite.

 

MC –  Perché ti definisci artista?

M – Artista… mi definisco artista perché ho sovente voglia di comunicare con diversi modi espressivi (foto, disegni, scritture, aforismi, racconti, musica…) sono modi di comunicare che utilizzo sovente e mi piacciono molto.  Artista perché cerco sempre di spingermi un po’ oltre e un po’ più in là.  Migliorarmi nelle forme espressive che conosco e cerco di proporre.

MC -  Cosa ti piace scrivere?

M – Sono grafomane.  Scrivo aforismi, poesie, racconti brevi, filastrocche e scrivevo canzoni. Per me scrittura e disegno inedito sono quasi la stessa forma. Sono alcuni dei modi con cui riesco ad esprimermi. Le tematiche che tratto solitamente sono le più diverse. Nei miei scritti parlo di crescita personale, musica, sentimenti, mistero, di biografia, parlo thriller, horror, noir, fantasy… dipende poi cosa mi interessa portare in giro e fare conoscere di me e della mia letteratura.

MC – In questo momento hai un progetto in particolare che stai sviluppando?

M – In questo momento ho imbastito il mio secondo libro. Nel mood molto simile a “Stile”. Lo sto inviando alle Case Editrici. In più cerco di prendere parte a selezioni e Concorsi editoriali e vedere cosa capita dopo.

MC – So che sei stata coinvolta in alcuni progetti musicali. Ti va di parlarcene?

M – La musica ha fatto lungamente parte del mio percorso artistico. Devo molto a quell’ambito e alle persone che ho conosciuto negli anni in musica.  Avevo due progetti di musica inedita. “Gliskate” nome urbano e coniato da me. “Gliskate” sono stati un duo rock-pop/ Pop- punk. Facevamo assieme con Domenico Calafiore canzoni in genere spensierate e vivaci, pezzi mainstream. Poi c’era un mio secondo progetto. Facevo anche dance, ma questa per conto mio.  Anche lì proponevo canzoni leggere e mainstream. Ero per pezzi: immediati, semplici, impattanti e che fossero specchietto tornasole dei tempi musicali in cui mi muovevo e delle mie scelte e gusti artistici.

MC – Vedo che hai molti interessi, ma ne hai qualcuno che ti piace di più e perché?

M – Dunque oggi la letteratura può dirsi la forma artistica che perseguo maggiormente. I disegni la affiancano ma mi servono più che altro per staccarmi un po’ dalla forma creativa della scrittura che mi impegna molto. La letteratura ad oggi mi piace. Cioè la scrittura sempre di emozioni e creatività in forme nuove, diverse, varie, artistiche.

MC – Come ti sei avvicinata alla scrittura e quando?

M – Alla scrittura mi sono avvicinata a 7 anni. Scrivevo poesie ermetiche. Mi piaceva quello stile poetico da bambina. Da lì poi è scaturito il resto… e oggi sono arrivata sino a qui. Con alcune mie poesie scritte da bambina ho avuto la fortuna di essere inserita in antologie poetiche con merito.

MC – Ricordi cosa hai provato la prima volta che hai ricevuto un riconoscimento?

M – Guarda la cosa che per ora mi è rimasta più impressa è uno dei miei pochi provini musicali a Milano in una casa discografica. “Perché?” Io scrivevo pezzi miei inediti dance ma avevo pochissima esperienza di palco e live. Essere a Milano, provinata con discografici attorno, mi fece salire un’ansia incredibile. I ragazzi provinati assieme a me erano tutti molto più giovani della sottoscritta e “titolati” se così si può dire. Alla fine andò tutto bene. Sicuramente fu un’esperienza che mi colpì più di altre. Per tanti motivi…

MC – cosa ti aveva colpito in particolare di questa esperienza?

M - Non è da tutti i giorni sostenere provini discografici ed entrare in contatto con case di produzione. Non è da tutti i giorni trovarsi in studi dove possono fare miracoli, un po’ per tutto. Entrare a stretto contatto con le Etichette Discografiche quelle che ti possono aiutare a uscire dalla tua stanza ed iniziare a farlo professionalmente. Ma è un percorso tortuoso, sfaccettato molto lungo, lento… e sicuramente anche iniziare non vuol dire nulla.

MC – Hai pubblicato recentemente un libro,  di cosa tratta?

M –Ho pubblicato il mio primo libro: “Stile”. Un libro biografico che nasconde in sé anche potenzialità creative, di crescita personale, aforismi, poesie, un po’ di fantasy e qualche favola. L’inizio del mio primo cammino verso la letteratura. (in bocca al lupo)

MC – Come ti è venuta l’idea?

M – L’idea di “Stile” mi è venuta perché io volevo ancora fare scrittura e creatività ma avevo voglia di ricominciare altrove, lontana dal mio passato artistico in musica, di ricominciare e dalla letteratura. “Ho tentato e ho avuto subito fortuna!”. Un libro veloce “Stile” che voleva essere leggero e poco strutturato. Possiamo dire che “Stile” a suo modo mi ha aiutata a trovarmi una prima definizione, che poi nel tempo sta evolvendo.

MC – Domanda scomoda... cosa ne pensi delle cosiddette case editrici a pagamento?

M – Le case editrici a pagamento oggi vanno di moda. Ti offrono i loro servigi con dei costi. Dipende quali, quanti, dove, perché. Oggi tutti vogliono avventurarsi in carriere artistiche. C’è una parte tuttavia di tecnica e studio che andrebbe fatta personalmente e non poterebbe essere sopperita a mio avviso dal lavoro altrui. Di questi editori per capirci. A me finché stavo in musica hanno sempre inculcato che dovessi fare tutto io e sapere esattamente dell’argomento che pretendevo di divulgare. Insomma chi si fa “produrre” sborsando basta in linea di massima e generale, che non pensi di sé di essere il nuovo Dante. Poi ognuno fa ciò che vuole e crede di sé e dei propri cipigli artistici! Purtroppo il mercato artistico è tutto in crisi oggi. Con la crisi non è facile per nessuno, né per gli autori, né per gli editori.

MC – in base alla tua esperienza, come si potrebbe “ovviare”  a questo periodo di crisi culturale?

M – Ma non è un periodo di immensa crisi culturale. Diciamo che girano pochi soldi. Le persone dunque tagliano le spese meno essenziali. Gli italiani poi di loro non sono mai stati particolarmente interessati a forme artistiche e culturali. C’è la credenza che le forme artistiche portino poco o nulla. “Dunque perché praticarle?”. Gli artisti non trovano molta benevolenza qui né sostegno dalle istituzioni. Non è un paese che ascolta o aiuta la cultura e le sue manifestazioni. L’unico modo per ovviare a questo momento che poi è molti anni che va avanti per gli autori: è proseguire disincantati. Per gli Editori: è farsi forza e coraggio e tirare avanti finché si può onestamente. Purtroppo non si può invertire ciò che sta succedendo. Non puoi fare leggere gli italiani, non puoi tornare al mercato tradizionale del libro, non puoi o difficilmente scriverai qualcosa che non sia ancora stato scritto, o editare cose del tutto innovative. Dunque direi che in modo disincantato facciamo tutti in Italia quello che possiamo, non che vorremmo. Soprattutto autori, editori ma non solo.

MC – vuoi aggiungere qualcosa a questa nostra chiacchierata?

M – Ti ringrazio molto della possibilità, della chiacchierata e buona creatività a tutti!

MC - Grazie, alla prossima.

M- Grazie a Te! Buona lettura a tutti…

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