mercoledì 10 aprile 2024

AperiChiacchiera con ... Giusy Elle - La Montagna (1)

 


 

Ciao,

Questa sera saremo in compagnia di Giusy Elle e parleremo di Montagna.


 

 Giusy - Ti invito per un aperitivo alternativo ai Frisanchi, dove abito in provincia di Trento e ti offro...  un vin brulé ! (è un bel posto, grazie : ) )

MC -  Allora prima di iniziare dimmi perché hai scelto questo posto e questo aperitivo.

Giusy – Ciao Maria Cristina, grazie di aver accettato un aperitivo caldo con me ai Frisanchi, la piccola frazione di montagna dove abito. Non ci sono negozi e neanche bar in questo maso, per cui ci siederemo in una panchina all'aperto, di fronte al comprensorio della Vigolana, un massiccio maestoso che visto da qui, sembra di toccare. Anche la postina si ferma sempre da noi per il suo panino frugale della pausa pranzo, dice che una vista così è inebriante e rilassante nel contempo. La bevanda calda è per scaldarci un po' ( Che bello...potrei anche venire a trovarti un giorno J, a proposito in provincia di? ) Trento


MC – Perché vuoi parlarci della Montagna?

G – Ho un'attrazione viscerale per la montagna, fin da bambina. Non saprei dirti il motivo, mi piace e mi attrae, semplicemente. Ma la montagna d'alta quota, quella che sbuca dagli alpeggi, quella cruda e maestosa della roccia. Sono stata una volta anche in Himalaya, non per trekking, ma per monasteri buddhisti e ho scoperto una cosa: può esserci solo il nulla attorno, eppure io mi sento viva più che mai. Ho realizzato che posso essere lontana migliaia di chilometri da dove abito, ma dove c'è montagna, mi sento sempre a casa.

MC – Ricordi la prima volta che ti sei sentita così, quanti anni avevi e dove ti trovavi?

G – Da bambina passavo dal primo giorno di vacanza estiva all'ultima con la mia mamma in campeggio al mare, che distava una quarantina di chilometri da casa. Il papà ci raggiungeva nei fine settimana. Poi, durante le sue ferie di agosto, si faceva giri per l'Italia o per l'Europa, si andava al mare nell'allora Jugoslavia (noi abitavamo all'epoca nella pianura friulana), che già mi piaceva di più del noiosissimo mare di sabbia di Lignano Sabbiadoro, oppure ai Laghi di Fusine, nelle Alpi carniche. Qui era l'unico posto dove la bambina magra e inappetente che ero, improvvisamente prendeva energia ed era come rinascesse. Mangiavo con appetito, andavo a funghi e fragoline di bosco, giravo per il lago e giocavo coi girini, alla mattina presto si vedevano i caprioli. Alla sera si faceva il falò con gli altri campeggiatori e si suonava la chitarra e si cantava e si mangiavano le patate arrostite nelle braci, dentro la carta stagnola. Ho i ricordi più belli di bambina, in montagna. Ma in assoluto sul Montasio (da cui l'omonimo formaggio) dove per la prima volta ho visto l'erba verdissima, il cielo azzurrissimo, ho trovato schegge di bombe della prima Guerra Mondiale e dei bellissimi quarzi. Non sarei più venuta via. (grazie per questa cartolina di ricordi che mi hai regalato J )

MC – So che ogni persona “vive” la montagna in  un modo molto personale e unico…  per te cosa rappresenta la Montagna?

G – Maestosità, libertà, trascendenza. Il cielo è più vivido ad alta quota e anche la spiritualità si acuisce.

MC – TI va di  spiegarci questo aspetto “Spirituale”?

G -  Quando sei di fronte alla Bellezza della Natura, il cuore si apre, la mente abbandona i pensieri superflui e ritorni alle origini  di te stesso,  nella condizione primaria di essere umano, parte del tutto che ti circonda. Già questo far parte della natura, e non considerarla altro da sé, è un avvicinarsi alla Verità. La montagna poi, con la sua verticalità ti avvicina al Cielo, e anche le croci che spesso vi trovi all'apice, nonostante le continue polemiche, simbolicamente ti ricordano che sei più vicino a Dio.

MC –  Ricordi la prima volta che sei salita su di una montagna?  Cosa hai provato?

G – La prima volta no, non saprei dire quando è stata. In generale quando sono lassù godo del panorama, dell'immensità che mi circonda. Ci si arriva dopo aver faticato e svuotato la mente e in questo stato di “purificazione” apprezzi tutto al meglio.

MC – Hai una montagna del cuore?

G – Ho avuto la fortuna di aver trovato un compagno con la stessa passione per i monti e da ragazzini, con la sua vespa, ogni domenica si puntava il Nord (abitavamo nella pianura friulana). Poi siamo venuti in vacanze in Trentino e non ce ne siamo più andati. Dapprima abbiamo abitato in valle (Levico Terme, Valsugana) e poi abbiamo acquistato una villettina in media montagna (1100mt). Qui in Valsugana, il comprensorio della Vigolana è ciò che più si avvicina all'estetica delle Dolomiti, che sono indubbiamente montagne mozzafiato (io amo le Dolomiti), non per niente sono diventate Patrimonio Unesco dell'umanità. Appena posso vado ad arrampicare o per vie ferrate e la montagna che ho preferito è sempre stato il comprensorio del Sasso Lungo. Poi quando ho visto il Passo Giau, nella zona di Cortina, mi sono veramente incantata dall'area, tanto da desiderare qui lo spargimento delle mie ceneri, quando sarà l'ora (anch'io le voglio spargere nelle Dolomiti ma non ho un punto preciso). Ti lascio questa foto del Monte Averau che ho scattato un giorno e che mi ha ispirato anche questi versi.

FEDE INNANZI ALL'ALTARE

 

In ginocchio davanti a te mi prostro

Sublime Montagna.

Ogni mio passo vacilla al tuo cospetto

e la gamba cede a cotanta,

regale bellezza.

Senza fiato mi trovo

- non per la fatica, che tu rendi leggera -

ma per emozione sospesa.

 

Maestosa ti stagli sullo sconfinato cielo

e sull'animo mio

come profilo inciso a cammeo

sulla carne del cuore.

E starei qui all'infinito

crocefissa al tuo cospetto

occhi e braccia spalancate

a eterna adorazione.

Fino a che di sasso e mie ossa

non resti che sabbia.

 

Montagna, ovunque tu sia

è lo Spirito mio

che con te dimora

nell'epicentro di questo incanto.




 

 

MC – Cosa devono sapere le persone che si avvicinano alla montagna per la prima volta, cosa fare e cosa NON fare?

G – Se vuoi ammirare un monte dalla Valle, basta aprire occhi e cuore e già ti riempi di Bellezza. Se invece vuoi approcciare la montagna, meglio farlo a piccole dosi: sentiero grande che conduce a qualche rifugio, poi pian piano affrontare altri percorsi. Sicuramente bisogna avere un minimo di preparazione fisica, altrimenti la fatica sopraffà l'emozione e la bellezza del momento, che quindi non ti godi, poi ovviamente abbigliamento adatto: scarponcini e non scarpe da ginnastica, io consiglio sempre pantaloni lunghi contro graffi, spine e inestetici segni di abbronzatura, ahaha, uno zaino con tanta acqua e viveri specifici, zuccherini, tipo frutta essiccata con frutta secca, per evitare i cali glicemici da sforzi, infine controllare sempre il meteo e vestirsi di conseguenza. In uno zaino non devono mai mancare mappa (il telefonino può non aver campo di ricezione), altimetro e vestiario pesante anche in estate, il tempo può cambiare velocemente e trovarti a pochi gradi sopra lo zero anche in pieno luglio.

MC – Argomento interessante e ampio, per cui ti va se continuiamo a parlarne ancora per qualche serata in  tranquillità davanti ad un fuoco?

G – Assolutamente sì! Da parte mia, “finché di sasso e mie ossa non resti che sabbia” ;)

MC – Prima di salutarci, vuoi aggiungere qualcosa?

G – Ti ringrazio per questo spazio, visto che anche solo a parlare di montagna mi sento molto serena.  Spero di comunicare questo senso di magia anche a chi ci segue. Ci aggiorniamo, quindi!

MC – Potremmo parlare anche di una montagna per volta se ti va... così da poterla scalare in tua compagnia J

G – Perché no! Alla prossima gita alpina, allora!

MC – Certo e grazie per le belle descrizioni J

 

 

 

 

 

 

 

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