Giusy Locatelli ...
DA UN GUSCIO NASCE UN CANTO, Esuvia di cicala
(Aletheia Editore, Napoli 2023)
Più che un libro è un vero e proprio progetto questo “Da un guscio nasce un canto” di Esuvia di Cicala. Anche lo pseudonimo pare un titolo e ritroviamo infatti entrambe le frasi a formare una poesia del volume. L'esuvia sta alla cicala come il bozzolo alla farfalla, con tutto il simbolismo di rinascita a loro connesso, tanto che l'identificazione dell'autrice a questa immagine ci parla già di un processo di liberazione.
Il libro è quasi un diario, dove Esuvia raccoglie tutti gli spezzoni di pensieri che trascrive durante il giorno sui più svariati bigliettini. Ne nasce così una silloge mista di pensieri, poesie, brevi racconti o semplici frasi, come note su un pentagramma. Ho sempre apprezzato la scrittura musicale, imprescindibile soprattutto nella poesia, e mi ha fatto molto piacere vedere come Esuvia abbia qui ampiamente sottolineato la correlazione tra musica, danza, canto e parola scritta. La breve prefazione introduce proprio questo argomento, mentre la quarta di copertina ci svela il “rumore” che produce la vita.
Il libro è poi corredato da delicati acquerelli di Chiara Mancuso, che condensa il concept del libro nella splendida copertina: alle radici di un Albero della Vita, una giovane donna in posizione fetale matura nel ventre della Terra in attesa di aprirsi a un nuovo respiro. Entriamo così in punta di piedi in questo mondo fatato, dove le parole ci conducono nei meandri di un'anima giovane e sensibile, combattuta tra desiderio di amore e una naturale ritrosia verso il mondo. Del resto “diciott'anni senza abbracci” lasciano un segno indelebile.
Ma come dal guscio del titolo nasce un canto e dall'esuvia una cicala, così l'autrice è pronta ad aprirsi, a farsi farfalla lasciando un esoscheletro dietro di sé, simbolo di culla della trasformazione. Tutto avviene grazie all'uso della scrittura in forma terapeutica e forse anche all'aiuto di un'altra figura femminile, che resta nell'ombra della dedica del libro, in qualche accenno velato tra le poesie, nei ringraziamenti finali.
“Equilibrio instabile”, racconto basato sulla metafora della trottola, chiude così il volume con un inno di speranza: “Simbolo dell'equilibrio stabile, instabile o indifferente, le trottole sono metafore della vita, qualsiasi cosa succeda, ovunque essa ci porti. Che sia tornando nel punto iniziale, allontanandoci ancora di più o restando nella nostra nuova posizione, l'importante è mantenere il nostro equilibrio, senza mai cadere.” pag.81
“Le Stagioni”
A ogni stagione tendo l'orecchio:
il frinire laconico nelle calde serate,
lo sgranchirsi dei germogli sugli alberi,
lo sbatter d'ali delle foglie secche,
il rumore sordo della neve sulla tettoia.
E io canto in un tronco cavo.
Pag. 54
Le poesie sono ispirate, ma attendo un'opera più lunga in prosa di Esuvia di Cicala, perché scorgo un buon potenziale tra le righe dei suoi racconti:
“Al pensiero dei mimi, la mente delle persone si affolla di visi bianchi alle volte pensierosi, di attori in costume e di movimenti lenti ma pieni di significato. Noi siamo persone discrete, ma dal silenzio prorompente, capaci di far riflettere con il silenzio delle emozioni, quelle che si sentono sulla pelle e che non hanno bisogno di parole per dilagare nel cuore di ognuno […]
Nonostante il brusio della città, riconosco i suoi passi sui sanpietrini. Sta arrivando. Davanti a me, in questa piazza autunnale, c'è la ragazza più bella che abbia mai visto. Il mio amore per lei è quanto di più forte possa provare. Non dura il tempo di una parola, non dura il tempo di un riflesso, ma tutto il tempo della sua attesa” Da “Oreste”, Pagg. 75-76
Link di acquisto: https://www.ibs.it/da-guscio-nasce-canto-libro-esuvia-di-cicala/e/9791281242197
Giusy Locatelli (Collettivo La Penna d'Oca)
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