lunedì 6 novembre 2023

Lettura della sera ... Il Viaggiatore di Mondi Di Tiziana Pacciola

   

Ciao,

un'altra favola tratta dal suo libro "Fabula Rasa".

Buona lettura :)

  

Il Viaggiatore di Mondi

E nel momento esatto in cui il serpente si lanciò contro il Piccolo, l’Aviatore si frappose tra di loro. I denti aguzzi del rettile si infilzarono nel cuoio dello stivale e nel ritrarsi contorcendosi si scusò, «Me lo aveva chiesto lui», la mandibola ancora indolenzita e lo sguardo mortificato di chi si presta di buon grado uscendone frainteso.

«Lo so», rispose l’uomo accomodante, «ma non è così che finirà la storia, non questa volta», il tono fermo e sicuro.

Il serpente accettò di farsi da parte e l’uomo sostenne il bambino, bianco in volto e tremante.

Era spaventato a morte, gli occhi serrati e un tremore inarrestabile che lo scuoteva da capo a piedi, impedendogli anche di parlare.

Aveva viaggiato a lungo e il suo unico pensiero era rimasto agganciato al suo pianeta lontano e all’amica che di certo era in pensiero per lui e attendeva impaziente il suo ritorno.

Quanto doveva esserle pesato il trascorrere lento e cupo delle giornate spese in totale solitudine!

Rosa non si era mai bastata, questo lo aveva sempre saputo: per quanto tentasse di rendersi scostante e odiosa, era stato chiaro fin dall’inizio della loro amicizia che si trattava del solo modo che conoscesse per evitare di affezionarsi troppo all’unica persona che le avesse mai dimostrato interesse. Una novità per lei.

Per quanto le fosse costato, aveva accettato di lasciarlo partire, anzi, era stata proprio lei a insistere affinché il Piccolo viaggiasse facendo nuove esperienze. In nome dell’affetto provato evitò di inculcargli inutili e dannosi sensi di colpa, consentendogli di vivere esperienze che lo avrebbero fatto crescere e maturare.

E lui, a distanza di tempo, comprese il sacrificio della sua amica: si lascia andare chi si ama, per evitare di incatenarlo in legami dannosi.

Quanto avrebbe voluto prenderla per mano e dichiararle che gli era mancata così tanto…

Ma adesso, beh, adesso era anche tanto dispiaciuto di dover lasciare un mondo che aveva trovato accogliente, in cui si era sentito libero di esprimere la propria natura, in cui poteva lasciarsi andare ai capricci tipici della sua età senza doversi preoccupare di mostrare una maturità e un’indipendenza che non gli appartenevano ma si rendevano necessari a coloro che sono costretti a cavarsela da soli.

Più di ogni altra cosa gli sarebbero mancati i nuovi amici con cui aveva instaurato un bel rapporto di fiducia; fra gli altri spiccava sicuramente l’Aviatore, che lo colmava di attenzioni e non mancava mai di rivolgergli una parola gentile, e quei gesti affettuosi di cui non aveva mai goduto in vita sua.

A pensarci bene mai nessuno si era occupato di lui e delle sue necessità, aveva sempre dovuto contare sulle proprie forze, e adesso scopriva la serenità di abbandonarsi fiducioso tra le braccia di qualcuno che pensa solo al tuo bene.

Quell’uomo compiva un gesto magico e lui ne restava ogni volta estasiato: allungava una mano verso il suo viso e accarezzava delicatamente la guancia, dallo zigomo al mento, poi tornava su e ricominciava.

Il Piccolo chiudeva gli occhi tutte le volte, assaporando meglio la dolcezza e il calore che gli trasmetteva.

Era diventato difficile e doloroso pensare di dover partire e allontanarsi da quell’uomo gentile e premuroso, dall’affetto sincero che gli aveva donato, ma la sua amica Rosa...

Rosa era rimasta da sola ad affrontare il mondo, ignara delle fatiche necessarie per sopravvivere e dei pericoli insiti in ogni avventura inedita e sconosciuta. Poteva contare solo sulle sue spine, ma anche quelle con il tempo si erano arrotondate e non costituivano più un deterrente per i malintenzionati

Si era raccomandato con il serpente di fare in fretta, non tanto per il male che avrebbe provato ma per la paura che un ripensamento lo avrebbe indotto a desistere dal suo proposito.

Più tardi avrebbe dovuto ammettere che, nel momento in cui vide il serpente lanciarsi verso di lui, il suo unico desiderio era stato quello di non essere morso.

Era di certo dispiaciuto per Rosa, e mai lo avrebbe ammesso di fronte a lei, ma sentiva di appartenere a questo nuovo mondo in cui era atterrato per sbaglio, anche se non ne comprendeva appieno i meccanismi e gli intricati intrecci che legavano gli abitanti.

Nell’immediato era rimasto affascinato dalla purezza dei sentimenti che trasparivano dagli animali, dalla loro totale e assoluta devozione nei confronti degli esseri umani che superava anche il dolore che veniva loro inflitto e tornavano a fidarsi e ad accompagnare gli uomini chiedendo in cambio solo affetto e dedizione.

Era accecato dalle forme e dalla fantasia dalla Natura in cui si addentrava volentieri cercando di carpirne i segreti e le meraviglie: mai aveva ammirato, in nessuno dei mondi visitati, un tale miscuglio di forme e profumi e colori.

Adorava imprimere nella mente le sensazioni tattili derivate dai tronchi degli alberi, dalle foglie, dalla rugiada aggrappata sull’erba.

La notte contemplava il cielo stellato, e anche se ci aveva viaggiato attraverso, vederlo steso su un prato era così appagante per lo spirito, gli donava tutta la pace di cui era andato in cerca negli ultimi viaggi.

E le persone… oh, le persone erano una tale mescolanza di sentimenti, aspettative, illusioni, e tante altre sensazioni da non riuscire a classificarle tutte.

Era certo che accanto alle brutture di cui si rendevano colpevoli, gli abitanti di quel variopinto e pittoresco pianeta fossero in grado anche di dare prova di enormi dimostrazioni di bontà e bellezza.

Li aveva osservati a lungo dipingere e cantare, nuotare e danzare, accarezzare e ridere, gioire e amare, e si era persuaso che il genere umano avesse in sé il seme della sapienza, della capacità di comprensione, della necessità di avventurarsi in molteplici esperienze, di risollevarsi dopo essere stati sommersi dalle valanghe dei propri errori.

Gli umani denotavano al contempo forza e dolcezza, e ormai ne era certo: esisteva ancora speranza per tutti loro!

Speranza di trovare pace e armonia, di mettere al bando mediocrità ed egoismo e migliorarsi.

Ecco migliorarsi!

Se quello che gli aveva riferito l’Aviatore corrispondeva a verità, allora ogni singolo uomo che incrociava il suo cammino aveva la possibilità di accettare i propri sbagli e imparare da essi, renderne partecipi gli altri e modellare il pianeta in cui vivevano in un mondo migliore.

A quel mondo a cui ormai sentiva di appartenere…

 

L’Aviatore era rimasto molto scosso dall’accaduto, ma non lasciò trasparire alcuna agitazione, era necessario mostrarsi forte, deciso e risoluto, in modo che al Piccolo non venisse in mente di riprovarci.

Lo accolse tra le braccia, asciugò il pianto e consolò quello che, smessi i panni del viaggiatore di mondi, era a tutti gli effetti diventato un bambino da proteggere e amare, accogliere nella propria casa e disposto a diventare quel figlio che aveva sempre desiderato.

Gli avrebbe consentito di riappropriarsi della sua età, di crescere con calma, in base ai suoi tempi, e di imparare e commettere errori, sperando che decidesse di restare insieme a lui per sempre, rassicurandolo che lo avrebbe sostenuto e accompagnato durante la meravigliosa esperienza della vita…

 

 

 

 

 

 

 

 


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