La
storia narrata dall’autore si basa su un racconto di una vecchia
leggenda del territorio riminese, la leggenda del fantasma di Adele nel
Castello di Montebello.
L’autore scrive bene e sa ricreare in modo credibile il periodo in cui è ambientato il dramma, descrivendo la vita e la mentalità di allora senza indugiare troppo.
Ci troviamo a vivere quella giornata, in cui la tragedia sarà portata a compimento, attraverso gli occhi e il dolore della madre e alla paura della bambina, che a causa di una patologia rara era vista come se fosse stata concepita dal male, questo perché la chiesa di allora alimentava l’odio verso la diversità e induceva l’ignoranza delle masse a seguire quello che predicava come se fosse la verità assoluta.
Un libro breve che si fa leggere tutto d’un fiato.
L’autore scrive bene e sa ricreare in modo credibile il periodo in cui è ambientato il dramma, descrivendo la vita e la mentalità di allora senza indugiare troppo.
Ci troviamo a vivere quella giornata, in cui la tragedia sarà portata a compimento, attraverso gli occhi e il dolore della madre e alla paura della bambina, che a causa di una patologia rara era vista come se fosse stata concepita dal male, questo perché la chiesa di allora alimentava l’odio verso la diversità e induceva l’ignoranza delle masse a seguire quello che predicava come se fosse la verità assoluta.
Un libro breve che si fa leggere tutto d’un fiato.
MCB
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