mercoledì 22 maggio 2024

AperiChiacchiera con... Livio Ciancarella - Cultura persiana medievale

 Ciao,

Siamo in compagnia di Livio Ciancarella per parlare della cultura persiana medievale.

 

 MC – Per prima cosa dimmi dove vuoi che ci troviamo per un aperitivo?

Livio – C’è un luogo molto elegante, un bar liberty a Udine legato alle mie esperienze giovanili che mi è sempre piaciuto: il Contarena. Vi offrirei volentieri un semplice spriz bianco, mentre invece l’argomento non è semplice, ma mi intriga tentare un ponte. (con un buon aperitivo tra le mani è più facile parlare di alcuni argomenti... non credi?)(senza dubbiamente!)

MC – Come mai vuoi parlarci di questo argomento?

L – In Occidente siamo pervasi di autoreferenzialismo e dimentichiamo che ci sono culture e civiltà longeve almeno quanto la nostra.

MC – Premessa, io non so nulla in materia per cui...se dovessi fare delle domande ovvie o assurde... non ridere troppo J

L – Non esistono domande sceme, solo risposte incomplete (e già ci stiamo calando nella filosofia orientale).

MC – C’è una relazione tra la religione e la cultura in generale e in particolare in quella medioevale?

L – Dopo Persiani, Macedoni, Sasanidi, Arabi, Turchi e Mongoli ce n’è di riferimenti (mamma mia, che lista lunga) …ma diciamo che con la conquista musulmana del VII secolo dell’Asia meridionale (Afghanistan, India, Pakistan etc) il collante è imperniato sull’Islam che come sai è un tutt’uno tra vita e religione, non esiste il concetto di laicità. Tuttavia nelle culture locali sono rimasti i segni delle civiltà precedenti (i Pashtun prima erano buddisti). Così per esempio a Herat (AFG) nasce Abdelrahman Jami

che è un mistico e questo misticismo deriva dalle preesistenti filosofie panpsichiste di un Asia per metà ellenizzata. (mi sa che ne abbiamo di argomenti di cui parlare L )

MC – ma come si passa da essere Buddisti all’attuale religione? Mi sembrano molto distanti tra loro.

L – Com’è che i Balcani cristiani sono diventati maomettani dopo i Turchi? Potrei dirti che la conversione è stata forzosa, ma non sarebbe completamente vero. Si è trattato di un lungo processo di semplificazione delle relazioni agevolato dal codice tribale (il Pashtunwali) che sottometteva una comunità alle decisioni del consiglio degli anziani (shura). Esattamente come fanno adesso i drug-lords per far coltivare i campi a oppio o cannabis negli sperduti paesini della landa. ( L )

MC – Come si è evoluta o cambiata la religione da allora ad ora e la cultura?

L – Da allora, semplificando, l’Islam è diventata una religione per le masse, abbisognevole di poche semplici regole che talvolta però ne fanno perdere le peculiarità più singolari in favore di un messaggio diremmo “standardizzato”. L’Afghanistan, almeno per le masse, è oggi inconsapevole del suo retaggio culturale antichissimo, da qui il gesto scellerato di far saltare i Buddha di Bamyan. La cultura attuale è improntata alla rigida interpretazione sunnita dei Talebani che hanno un vessillo bianco, colore dei primi califfi ommayadi, arabi, non certo indoeuropei come gli abitanti dell’antica Battriana e dell’Afghanistan attuale. “Esercito” in arabo si dice jaish mentre in persiano armijia. Chiaro il concetto? (mica tanto L ) (gli afgani sono indoeuropei come noi, non sono semiti come gli arabi)(OK)

MC – La società persiana come era suddivisa in quel periodo storico?

L – All’epoca (XVI sec) di Nur-o-din (luce della fede) Abdelrahman (figlio del misericordioso) Jami (sua coppa di vino), l’area è dominata da una sanguinaria dinastia di turco-mongoli il cui capostipite, Timur-i-lenk (Timur lo zoppo, noi lo chiamiamo Tamerlano) come hobby fa piramidi di teschi dei nemici. Suo figlio Shah Rukh però, è un religioso e si ritrova imperatore dopo che i fratelli si sono uccisi tra loro. Letterato e colto sposta la capitale a Herat e restaura la grande moschea azzurra. Quindi i dominatori diventano dominati dalla cultura preesistente, sempre persiana. In questo periodo fiorisce l’arte poetica di Jami, mistico (sufi) e del suo contemporaneo concittadino, il miniaturista Kamaluddin Bezhad. Un momento artistico e filosofico importante che ho cercato di descrivere brevemente nel mio libro.

MC – La società di oggi è molto diversa o ha qualche caratteristica che è rimasta da allora ad oggi?

L – La grande moschea azzurra è sempre lì. La tomba di Jami che i Talebani volevano far saltare in quanto harram (eretico) è sempre lì. La cittadella macedone di Herat è sempre lì. Capisci che in Asia tutto ha un tempo e un significato diversi rispetto al nostro modo di pensare? Inshallah (sia come è scritto). (molto diverso...)

MC – Argomento molto ampio e articolato, per cui ti va se continuiamo in un altro incontro?

L – Volentieri. Khuda Afiz (che il signore vi custodisca)

MC –  Dopo questa prima chiacchierata vedo già... tanti spin-off ad attenderti J

Alla prossima.

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