Ciao,
Questa sera siamo ancora in compagnia di Ilaria Vecchietti per continuare a parlare di Mitologia norrena.
MC - Allora prima di iniziare dimmi perché hai scelto questo posto e questo aperitivo.
I – Ciao, sono sempre felice di tornare qui e chiacchierare con voi. Oggi andiamo a Bolzano e vi offro una birra, meglio se artigianale 😉 (chiara o scura?)
Io in genere preferisco rossa 😉 (Mai bevuta una rossa ;) )
MC – Andiamo per ordine visto che il materiale è tanto. Per prima cosa... quando hanno cominciato a trascrivere i racconti mitologici invece di tramandarli oralmente?
I – I miti nordici sono iniziati a essere trascritti ormai quando il cristianesimo aveva praticamente soppiantato la loro religione.
Sono due le opere fondamentali, e hanno lo stesso titolo: “Edda”, scritti intorno al 1222 - 1225. Sono due testi perché uno è Edda in prosa e l’altro Edda poetica.
L’autore è il sacerdote islandese Snorri Sturluson (1178-1241).
Mc – E cosa c’era scritto in queste opere?
I – Praticamente tutti i miti nordici, o almeno la maggior parte, dalla nascita del mondo fino alla “fine”.
MC – All’interno della comunità chi erano le persone che li tramandavano e chi invece che li scriveva?
I – Per chi tramandava i miti oralmente penso che si raccontassero di padre in figlio, diciamo un po’ come le fiabe che si raccontano ai bambini, per mantenere vive le tradizioni.
Invece come ho detto prima, chi li ha trascritti si era già in un’epoca di declino del paganesimo, quindi furono soprattutto religiosi cristiani a farlo, anche perché come sappiamo la scrittura era “un’arte” riservata agli studiosi, che quindi studiavano in monasteri.
MC – E la trascrizione era fedele oppure “rivista” da chi le scriveva?
I – Eh, bella domanda… la risposta non si sa con certezza, come per tutti i miti e forse anche per la storia, sai come si dice “la storia è scritta dai vincitori”, ma non vuol dire che sia la verità. Chissà…
MC – Spiega per chi non la conosce che mitologia è quella norrena.
I – La mitologia norrena è l’insieme dei miti, delle tradizioni, del folklore, della religione delle popolazioni nordiche, i cosiddetti Vichinghi.
MC – Come mai questo tipo di mitologia è nata in questi posti invece che in altri e come si è poi estesa in paesi così lontani tra loro?
I – Beh, come ogni mitologia, nasce dalle credenze dei singoli popoli, per spiegare soprattutto fenomeni naturali.
La mitologia norrena comprende la Scandinavia, quindi Norvegia, Svezia e Finlandia, più l'Islanda e le isole Fær Øer, e può rientrare anche la Danimarca, la Groenlandia e addirittura parte del Canada, visto che sono stati fatti dei ritrovamenti di reperti vichinghi, questo perché i Vichinghi non era solo un popolo di guerrieri, ma erano commercianti e grandi navigatori, si spostavano di continuo per commerciare, erano arrivati anche nel Mediterraneo, nel Nord Africa, in Turchia.
MC – È una mia impressione o sono per lo più paesi a clima freddo dove questo tipo di cultura ha avuto più presa?
I – Sì, è vero, forse perché negli altri paesi si erano formati altri popoli, con altre culture e quindi altre credenze e miti.
MC – Secondo te, come mai questo tipo di mitologia è così ricca di magia e di fantasia rispetto alle altre culture mitologiche?
I – In verità anche nella mitologia greca c’è molta fantasia, basti pensare a tutte le creature mitiche come il Minotauro, Cerbero, Chimera…
Direi più che tutto è molto più brutale, come se fosse un film horror, forse perché per i Vichinghi era un onore combattere e morire facendolo.
MC – Come mai questo popolo era così legato ai combattimenti e alla guerra?
I – Non saprei rispondere a questa domanda, credo che sia sempre legato alle tradizioni che si tramandavano. Si pensava che morendo in combattimento si andasse nel Valhalla e si aspettava il Ragnarök per tornare a combattere.
MC – Hai detto che la differenza non è molto rigida nei ruoli, secondo te come mai?
I – Non saprei proprio rispondere a questa domanda. Forse il clima freddo costringeva tutti a combattere e non badavano se si fosse donna o uomo. (si potrebbe dire cha la necessità di vittoria non guardava in faccia nessuno?)
Già, vero.
MC - Hai anche parlato di fazioni in guerra e matrimoni per la pace. Questo tipo di narrazione la troviamo anche in altre culture oppure qui ha avuto una connotazione particolare?
I – Credo che sia presente in ogni cultura, basti pensare anche alla storia reale, quanti matrimonio furono celebrati per unire famiglie e regni? (Già L )
MC – Quando la mitologia norrena è stata influenzata da quelle indoeuropee e in che modo?
I – Cito il testo che avevo già menzionato nella precedenza intervista: “Miti nordici” di Marco Maculotti, edito Diarkos: la mitologia norrena è la più difficile da ricostruire ed esporre. […] La ragione è strettamente connessa alla mancanza di fonti scritte riguardanti il periodo arcaico. […] Già Jacob Grimm e altri studiosi della sua epoca sono rimasti colpiti se non addirittura sconcertati da alcune somiglianze e parallelismi tra i miti del mondo indoeuropeo dell’India e quelli della tradizione nordica europea. La prossimità delle credenze e delle pratiche religiose ha portato molti a ritenere che queste non potessero essere puramente fortuite, ipotizzando dunque un originario sostrato indoeuropeo comune a entrambe.
Quindi probabilmente esiste una “religione antica” in comune ai popoli indoeuropei, poi spostandosi e dividendosi le varie popolazioni, con il tempo, hanno creato i propri miti e credenze.
MC – Dimenticavo la parte più importante... come vedevano la creazione del mondo i norreni?
I – Oh, una delle mie parti preferite 😊
Allora all’inizio esisteva solo Ginnungagap, l’abisso cosmico, l’abisso primordiale da cui nasceranno i nove mondi.
Per primi nacquero Niflheimr (il mondo del freddo a Nord) e Múspell (il mondo del caldo a Sud).
Dall’unione della brina da Nord con il vento caldo da Sud nacque Ymir, da cui discenderanno i giganti.
Ymir si nutrì del latte della vacca cosmica Auðhumla (tra l’altro per riprendere la domanda precedente, la figura della vacca cosmica e primordiale è un tratto comune ad altre mitologie indoeuropee, come quella iranica (persiana) e indiana).
La vacca cosmica leccò le rocce brinate che erano salate, da cui uscì il gigante Búri, il quale ebbe un figlio: Borr. Quest’ultimo prese moglie Bestla, figlia del gigante Bǫlþorn, ed ebbero tre figli: Óðinn, Víli e Vé.
Questi tre uccisero Ymir; tutti i giganti affogarono nel sangue fuoriuscito, tranne Bergelmir che riuscì a fuggire con la sua famiglia.
I figli di Borr presero Ymir e lo posero nel mezzo del Ginnungagap: ne trassero la terra dalla sua carne, le rocce dalle sue ossa, il mare e le acque dal suo sangue e con il cranio fecero il cielo. Presero poi delle scintille da Múspellsheimr per illuminare il cielo e la terra (nacquero gli astri).
Dal corpo di Ymir crearono così Miðgarðr, il mondo degli umani.
Intanto dalla carne di Ymir nacquero anche i nani, i dvergar.
Ma come nacquero gli uomini?
I figli di Borr trovarono due alberi, li raccolsero e li mutarono nel primo uomo e nella prima donna, li chiamarono Askr e Embla.
Gli Dei completeranno poi Ásgarðr, il mondo appunto delle divinità, situata al centro dei nove mondi.
Come dicevo alla fine i mondi saranno 9:
- Ásaheimr, dov'è situata Ásgarðr, casa degli Asi;
- Álfheimr, regno degli elfi chiari e degli elfi oscuri;
- Svartálfaheimr o Niðavellir, regno dei nani, e degli elfi oscuri / elfi neri (Svartálfar);
- Mannheimr, dov'è situata Miðgarðr, la casa degli umani;
- Jǫtunheimr, regno dei giganti (Jǫtunn) di roccia;
- Vanaheimr, regno dei Vani;
- Niflheimr, regno del ghiaccio e del freddo abitato dai giganti di ghiaccio;
- Múspellsheimr, regno del fuoco abitato dai giganti di fuoco;
- Hel, regno dei morti su cui governa la dea Hel.
Tutti questi mondi erano sorretti da Yggdrasill, l’albero cosmico, nato dal sacrificio di Ymir. (mi sa che dovremmo approfondire tutti questi mondi nelle prossime chiacchierate J )
Volentieri!
MC – cos’è il cosiddetto Ragnarǫk, il Crepuscolo degli Dei…
I – Il Ragnarǫk consiste in una serie di eventi apocalittici che porterà la fine delle divinità nordiche e della popolazione umana.
I Vichinghi erano consapevoli di questa profezia e in un certo senso l’attendevano più che esserne spaventati, perché per loro era un onore morire in battaglia (figuriamoci nella battaglia finale), così le Valchirie gli avrebbero condotti nel Valhalla, una grande sala ad Ásgarðr, e insieme a Odino attendevano di combattere ancora durante il Ragnarök; diventando quindi Einherjar.
Prima di tutto il Ragnarǫk sarà preceduto dal Fimbulvetr, un lungo inverno che non è molto chiaro se durerà tre anni o tre stagioni consecutive (il testo tradotto è il seguente: l'inverno durerà per tre stagioni di seguito, senza l'estate in mezzo, ma prima ci saranno altri tre inverni in cui il mondo sarà scosso da grandi battaglie). Dopodiché inizieranno i guai. Il Sole e la Luna saranno divorati dai lupi Skǫll e Hati, che li hanno inseguiti fin dalla creazione del mondo. Arriverà quindi il buio, perché anche le stelle spariranno.
L’albero cosmico Yggdrasill si scuoterà provocando terremoti, alluvioni e catastrofi naturali, rompendo i confini tra i mondi, permettendo ai figli di Loki, il Dio degli inganni, di arrivare: il lupo Fenrir, Jǫrmungandr (o Miðgarðsormr, visto che è stato dedotto essere la stessa creatura) ed Hel (Dea dei morti).
Gli Dei sapevano che i figli di Loki avrebbero portato la distruzione, quindi fin da piccoli erano stati “sigillati”, permettetemi il termine.
- Jǫrmungandr, il serpente, fu scagliato nelle profondità dell’oceano che circonda la terra, crescendo a dismisura, ora circonda tutta la terra emersa mordendosi la sua stessa coda;
- Hel fu relegata a Niflheimr, ma ottenne il potere su tutti coloro che il Valhalla rifiutava, ossia i morti senza onore, per malattia, incidente, vecchiaia, traditori e criminali. Interessante è che le anime dei morti sono private delle unghie per costruire la nave Naglfar, la stessa che i morti useranno per uscire dai Regno di Hel e combattere durante il Ragnarǫk.
- Fenrir, il lupo, invece, rimase con gli Dei, ma crebbe così tanto che fu incatenato grazie a una particolare catena forgiata dai nani.
Rompendo i confini dei mondi, la nave Naglfar salperà, con al timone Loki; Jǫrmungandr riemergerà dagli abissi; Fenrir si libererà dalla catena.
Heimdallr, il Dio che sorveglia il mondo, suonerà il suo corno per richiamare tutti alle armi.
Ci sarà anche Surtr, il gigante di fuoco, che marcerà verso la terra degli Dei, causando la frantumazione del cielo. Al suo fianco i Múspelssynir che risaliranno l’arcobaleno Bifrǫst.
Tutti si raduneranno in un enorme campo, Vígríðr.
A questo punto le divinità si scontreranno, ognuna contro la propria nemesi, distruggendosi a vicenda.
Il lupo Fenrir divorerà Odino, vendicato poi dal figlio Viðarr; Þórr morirà dopo aver ucciso Jǫrmungand, esalando l'ultimo respiro per i veleni di quest'ultimo; Surtr abbatterà Freyr, per poi dar fuoco al mondo; Týr e il cane infernale Garmr si uccideranno a vicenda; Heimdallr (che prima ucciderà Hel) e Loki si uccideranno a vicenda.
Il fuoco di Surtr distruggerà il mondo, ma allo stesso tempo lo purificherà. Tutto precipiterà nel caos, per poi tornare a un cosmo pacifico. Il mondo risorgerà.
I figli delle divinità sopravvivranno ed erediteranno il potere.
E per finire si menziona gli umani: la stirpe verrà ricostruita a partire dall’unica coppia sopravvissuta: Líf e Leifþrasir.
Un’ultima azione riferita al Ragnarǫk riguarda Níðhǫggr, una serpe alata, che dice che porterà i cadaveri sul suo dorso. Non è molto chiaro questo passaggio se vuol dire che condurrà i morti nel loro regno o se sia una sorta di presagio, come se il mondo fosse destinato a una continua evoluzione e distruzione.
MC – La prossima volta parleremo del ruolo delle donne e di altro...
I – Volentieri 😉
Spero che sia piaciuta anche a voi questa intervista e che possa essere stata chiara nello spiegarvi i miti. (Molto chiara)
Buona lettura!
Grazie ancora tantissimo per tutte queste belle chiacchierate :)
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