Stati Uniti, 1947 / Mickey Spillane
«Tu sei un agente, Pat. Sei tenuto a osservare norme e regole precise. C'è gente sopra di te. Io sono solo. Posso prendere chi voglio a calci nel ventre senza la minima conseguenza. Nessuno può farmi perdere il posto. Forse nessuno ci farà molto caso e un giorno verrò eliminato, ma ho pur sempre la licenza di investigatore privato, ho il privilegio di portare un 'automatica, e hanno paura di me. Il mio odio è tenace, Pat. Quando saprò chi sta dietro a tutta questa faccenda, qualcuno desidererà non aver mai cominciato. Un giorno, tra non molto tempo, avrò la rivoltella in pugno e l'assassino davanti a me. Lo guarderò bene in faccia. Gli piazzerò un proiettile dritto in pancia e quando sarà steso sul pavimento, gli farò saltare i denti a calci ... ».
In queste frasi, che indirizza una volta a un ufficiale di polizia, che vuole far rispettare la legge ma che certo non può comportarsi come lui nel dare la caccia ai criminali, Mike Hammer ("hammer" vuoi dire martello, in inglese. «Io credo che ogni uomo, in fondo, desideri essere un martello - ha detto una volta Mickey Spillane, - in grado di picchiare sodo sulla testa del prossimo») esprime con chiarezza la sua "filosofia" e il suo stile di vita.
Duro tra i duri, questo personaggio è forse il più violento di tutti gli investigatori privati della narrativa poliziesca. Basti pensare che qualcuno ha calcolato che nei primi sei romanzi di Spillane con Mike Hammer ci sono ben 58 morti, di cui 38 uccisi dallo stesso protagonista!
Grintoso e strafottente, non si tira mai indietro di fronte al pericolo e ritiene di essere sempre dalla parte della ragione, spesso picchiando (o sparando) indiscriminatamente a chi non la pensa come lui. Come scrive Carlo Scaringi, «il gusto per la caccia può essere anche un elemento positivo per un investigatore, ma quando alla caccia si unisce anche il gusto del sangue, dell'uccidere, della vendetta privata, allora si devia dai binari della convivenza civile e anche un personaggio che, sulla carta, persegue ideali di giustizia, può
diventare pericoloso come un fuorilegge».
Epigono della cosiddetta scuola dei duri di Hammett e Chandler (anche se certi critici considerano i suoi romanzi una sorta di parodia involontaria dell'hard-boiled novel, tanto sono caricati ed esagitati), questo personaggio, protagonista di numerose avventure piene di azione e di colpi di scena, appare per la prima volta nel 1947 in Ti ucciderò (I, the jury ). Un amico dell'investigatore viene ucciso e Mike Hammer («Se ci pensate e andate a leggervi i romanzi in cui figura - dice Spillane, vi accorgerete che io non ho mai dato di lui una descrizione precisa. Questo perché Mike Hammer è soprattutto una proiezione mentale») giura solennemente di scovare l'assassino e di fargli fare la stessa fine.
Costi quello che costi. «I miei fan - ama dire Spillane - credono che Mike Hammer, il personaggio che compare in quasi tutti i miei romanzi, sia autobiografico, ma non è vero affatto. Io sono socievole, tranquillo pieno di entusiasmo per i bambini. ( ... ) Da quando ho ottenuto il successo, non scrivo
più per divertirmi. II posto dove preferisco vedere il mio nome è un assegno e non un libro. E, se non ho bisogno di quattrini, è inutile che scriva: ecco perché, per nove anni, dal 1952 al 1961, non ho scritto niente. lo sono uno scrittore e non un autore; uno scrittore è come un fabbricante, un costruttore, è un uomo d'affari. Io scrivo una pagina in pochi minuti e termino un libro in due settimane. Scrivo quello che si vende».
Tra i numerosi film tratti dai romanzi critti da Mickey Spillane (pubblicati in Italia da Garzanti e da Mondadori), il più interessante è probabilmente Un bacio e una pistola, diretto nel 1955 da Robert Aldrich e interpretato da Ralph
Meeker.
Nonostante Spillane tenda a escludere qualsiasi riferimento con Mike Hammer, bisogna ricordare che ha posato per alcune copertine ed è stato addirittura protagonista della versione cinematografica di The girl hunters, 1963.
Il rude e cinico investigatore privato creato da Mickey Spillane è stato interpretato sul piccolo schermo da Darren McGavin (nel 1958) e da Stacy Keach, indubbiamente il più incisivo dei due, protagonista di una serie di telefilm dal titolo lunghissimo (Mickey Spillane's Mike Hammer: Murder me, murder you), 49 episodi da 50 minuti andati in onda dal 26 gennaio 1984 dopo essere stati preceduti da un pilot da 110 minuti.
Accanto a Stacy Keach, che in seguito avrebbe interpretato lo scrittore
Ernest Hemingway, troviamo Lindsay Bloom nei panni della sua formosa segretaria, Don Stroud in quelli del capitano di polizia Pat Chambers e Danny Goldman in quelli di Ozzie, il suo informatore di fiducia.
Può essere curioso ricordare che prima di dare il suo benestare alla CBS per la produzione di quest'ultima serie, Mickey Spillane pose tre condizioni: che gli episodi fossero girati a New York, che Mike Hammer fosse sempre circondato da belle donne e che usasse una 45 automatica invece di una meno maschile
38.
Le avventure di Mike Hammer sono state realizzate anche a fumetti dallo statunitense Ed Robbins.
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