mercoledì 5 febbraio 2025

AperiChiacchierata con ... Carola Cestari che ci parla di Margery Allingham

 

Ciao,

questa sera dove ci troviamo per l’aperitivo e cosa beviamo mentre parliamo di questa nuova autrice?

Carola –Direi di continuare con un’altra bella tisana calda, dato il tempo freddo di questo periodo.

MC – Certo, che tisana proponi?

C – Che ne dici di “Frutti di bosco”? (Buona)

MC - Parlaci di questa autrice conosciuta anche come Maxwell March.

C – Margery Allingham è stata una scrittrice inglese di gialli, nata a Ealingsobborgo  di Londra. Si dedica alla scrittura sin dalla giovane e approda anche al genere mistery. Pubblicò il primo romanzo, Blackkerchief Dick nel 1923, all’età di diciannove anni. La sua prima detective story uscì a puntate sul «Daily Express» nel 1927, con il titolo “The White Cottage Mystery”. Il primo giallo in cui compare Albert Campion (Crime at Black Dudley) è del 1929: compare all’inizio come personaggio secondario, ma riscosse così tanto successo che la Allingham decise di renderlo il protagonista di altri diciassette romanzi, che continuò a pubblicare negli anni Sessanta.  

MC – Parlarci un po’  di questo personaggio.

C – Il personaggio di Albert Campion si è sviluppato nel tempo: dapprima secondario, quasi una parodia di Lord Peter Wimsey, creato da Dorothy L. Sayers, in seguito diventa una figura più importante e costante nella sua collaborazione con la polizia. Per il successo e la simpatia ispirata

da Campion, Allingham è stata considerata alla stregua di Agatha ChristieNgaio Marsh e Dorothy L. Sayers una delle regine del Mistery.

MC – Se non ricordo male anche i suoi genitori erano degli scrittori, giusto?

C – Esatto, i genitori erano due cugini: la madre Emily Jane era una scrittrice, mentre il padre Herbert fu scrittore e giornalista per il settimanale Christian Globe e per il London Journal.

MC – Cosa scrivevano, avevano un genere in particolare?

C – La madre scriveva per una rivista femminile mentre il padre, tra le altre cose, scrisse anche gialli. La letteratura era di casa in quella famiglia. (deve essere stato bello crescere tra libri e giornali)

MC – Prima di scrivere il genere mistery ha scritto altri libri, giusto?

C – Corretto, scriveva anche per motivi economici, non solo per passione e, per questo motivo, ha prodotto articoli, recensioni e storie ricavate da film.

MC – Scrivere storie da film non è molto usuale.

C – Corretto, ma condivideva la passione per i film con i suoi due fratelli minori.

MC – Che rapporto aveva con suo marito?

C – Il marito morì tre anni dopo di lei, nel 1969: è stato il suo più grande collaboratore, allestendo le scenografie per le opere teatrali e illustrando le copertine dei libri della moglie. Inoltre, dopo aver completato l'ultimo romanzo della moglie “Cargo of Eagles” (che era rimasto incompleto per il suo decesso), a seguito della morte della moglie, pubblicò da solo altri due romanzi con Albert Campion. Un terzo romanzo, lasciato incompiuto da Carter, è stato completato da Mike Ripley e pubblicato nel 2014 (una bella copia)

MC –Che ci puoi dire di Albert Campion?

C – Un vero personaggio: languido e compassato, aristocratico, patriota e professore, spesso assistito da Lugg, fedelissima guardia del corpo di umili origini ma di notevole acume, l’investigatore Albert Campion si divide tra salotti e bassifondi, impegnato a sventare complotti e a risolvere delitti da una costa all’altra dell’Inghilterra. Gran parte dei romanzi che lo vedono come protagonista risultano tradotti in italiano.

MC – Cosa vuoi aggiungere?

C – Margery Allingham usò anche lo pseudonimo di Maxwell March.

MC - Come mai usò diversi pseudonimi?

C – Scrisse ben 3 libri con questo pseudonimo ma non era infrequente all’epoca, quando un nome di autore maschile poteva richiamare più lettori di quello di una donna. (vero, mi ero scordata di questo particolare)

MC - Buona serata a tutti e.…alla prossima autrice e ...

... non siate timidi se volte fare qualche domanda.

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