La Befana e i Bambini di tutte le età
Fuori la notte non era più nera e buia come le sere precedenti perché le luci delle stelle avevano cominciato a brillare sempre di più nel cielo. Fin dal mattino, una leggera patina di neve era scesa per tutto il giorno pigramente e lentamente, coprendo le strade dove i bambini correvano divertiti scivolandoci sopra. Era stata una giornata di festa per tutti e quando le prime ombre della sera cominciarono a scendere tutti furono felici di rientrare al caldo delle loro abitazioni.
Vicino al camino una grande scopa di saggina aspettava di essere usata, non per pulire pavimento o strade ma per portare la Befana con il suo sacco variopinto e pieno di consegne speciali. Questa volta ci sarebbero state solo calze piene di dolciumi e letterine scritte dai nonni e dalle nonne, bambini e bambine di 80 e più anni che inviavano i loro pensieri come atto d’amore ai bambini di tutto il modo. L’amore è il dono più speciale che si può ricevere e bisogna saperlo custodire per i giorni in cui se ne avrà più bisogno.
Il gatto nero di nome Casimiro era acciambellato vicino al fuoco e dormiva tranquillo mentre la gatta bianca Agatha era seduta sulla poltrona della Befana Nathalie ad osservare la notte fuori dalla finestra, in attesa del momento in cui la scopa avrebbe preso vita.
Non sono in molti a conoscere il nome della Befana o uno dei tanti che nei secoli alcune persone le hanno affibbiato. Tutti sanno che il nome di Babbo Natale è Nicola, ma sembra che nessuno ricordi il suo che deriva dal latino Natalis che significa nascita. E’ uno dei tanti misteri legati alle favole e alle leggende che vengono raccontate ai bambini nelle sere invernali per tenerli buoni, in attesa che tutta la magia li avvolga e li trasporti nel mondo dei sogni. E al mattino … eccoli svegli come grilli mentre saltellano per casa in cerca della calza con i doni che sperano di trovare.
La Befana entrò nella stanza avvolgendosi attorno al collo una grande sciarpa colorata abbinata a guanti di lana e a un capello caldo già infilato sulla testa.
«Mi raccomando» Si rivolse ai gatti che la guardavano attenti «rimanete vigili e attenti, se avvertite qualcosa che non va fatemelo sapere, va bene? »
Agatha con un salto si posizionò sulla finestra e come una vedetta osservava fuori. «Non preoccuparti, se nell’aria avverto qualcosa di strano te lo farò sapere subito »
«Ed io osserverò il fuoco per sapere …» Un guizzo si alzò da un ceppo facendo saltare lontano Casimiro che con un miagolio acuto finì dietro alla poltrona vicino alla finestra mentre Agatha non si scompose più di tanto, nel fuoco ecco comparire il faccione sorridente di Babbo Natale.
«Allora sei pronta? »
La Befana lo guardò ridendo «Dovevi proprio spaventare i miei gatti con questa entrata ad effetto? »
«Non ho saputo resistere » E la sua risata riecheggiò per la stanza.
«Il solito burlone » Si avvicinò al camino e si sedette su di un sgabello «Devo solo prendere il mio sacco e poi vado, fuori la notte è limpida e piena di stelle, sarà bello volare in un cielo così terso e lucente »
«Anche la mia notte è stata bella e vedere i volti di tutti quei nonnini e nonnine … » emise un sospiro lungo e profondo «lo ricorderò per sempre, come la loro gioia per quel regalo inatteso e vedere con quale impegno hanno scritto i loro biglietti per i bambini … è stato uno dei Natali più belli che ho avuto e che ho regalato»
«Lo immagino. Spero che i bambini capiscano che dono speciale stanno per ricevere e che lo apprezzeranno per quello che è …»
«Se devo essere sincero … non lo so.» Emise un lungo sospiro mesto. «Sono troppo abituati ad avere tutto, spesso non sanno apprezzare le piccole cose. Sembra che non riescano a dare il giusto valore alle cose che gli vengono date, forse perché nessuno gli dice più no. Vengono sempre accontentati ogni volta che aprono bocca. I “No” aiutano a crescere e ad apprezzare maggiormente quello che ottengono. Mi piacerebbe che molti di loro sapessero ancora riconoscere l’importanza di un abbraccio o il valore di un bigliettino scritto con amore » Si fissarono in silenzio per qualche secondo.
«Chissà … forse questa notte, avrò la fortuna di trovare in molti di loro ancora un po’ di quella magia che ti aiuta a mantenere dentro il desiderio di sognare anche quando si è grandi. E se la fortuna è tanta potrò aiutarli, se lo vorranno, ad alimentare quella fiammella che troppi hanno perso crescendo, così ritroveranno la gioia di ricevere e donare un sorriso, un saluto ma anche un gesto gentile» Babbo Natale vide un velo di malinconia scenderle sul viso così allungò la mano attraverso il fuoco per accarezzarla.
«Vedrai che non tutto è perso se ci sono ancora bambini come Caterina che chiede un regalo per gli altri e non per se stessa» Si strinsero le mani attraverso il fuoco creando l’illusione di un grande cerchio bianco pulsante.
«Forse hai ragione. Domani spero di poterti raccontare dello stupore nei loro occhi, quando leggeranno quei biglietti scritti con una mano traballante dovuta all’età e alla gioia ritrovata davanti a dei semplici pensierini, come trovare dei dolciumi colorati nella calza» Sorrise felice al ricordo di feste passate in cui questo era la normalità. «Una volta bastava così poco per rendere felici i bambini, ricordi?» Babbo Natale ricambiò il sorriso e con un dito cancellò un’improvvisa lacrima prima che si perdesse nella folta barba bianca. «Bando alle ciance …» E si alzò di scatto dallo sgabello che traballò lievemente. «Sono sicura che domani mattina davanti ad una bella tazza di caffellatte fumante potrò raccontarti tante storie diverse legate ai buoni sentimenti… sono sicura che ci sarà ancora un futuro per i bambini di oggi perché la speranza non è ancora svanita del tutto.»
«Hai ragione. Pochi semi portano a nuove piante che a loro volta portano ad altri semi e così via…. la speranza non è ancora svanita del tutto per i bambini di oggi, bisogna solo nutrirla e curarla.» Le regalò uno dei suoi sorrisi pieni di allegria e Nathalie si stinse il grande cappotto colorato addosso ricambiando il sorriso. «Appena esci per il tuo giro, prendo le mie renne e vengo da te così domani troverai una bella colazione calda e abbondante come piace a me ad aspettarti e mia moglie ha preparato anche tanti biscotti per noi. E poi davanti al camino mi racconterai di questa notte diversa dalle altre che hai vissuto e prepareremo le palle di neve e cristallo da mettere il prossimo anno nei boschi in giro per il mondo»
«A domani… ah! Agatha ti farà entrare con tutti i tuoi pacchetti e ti indicherà dove tengo le cose in cucina» Un buffetto affettuoso sulla testa della gatta. Si riaggiustò per bene sciarpa, cappello e cappotto, allungò il braccio e la ramazza arrivò diritta alla sua mano aperta e mentre la stringe nell’altra ecco comparire il suo sacco colorato pieno di biglietti e calze, con un gesto della testa aprì la porta ed uscì nella notte invernale fredda ma piena di stelle.
Se i bambini hanno ancora dentro di loro il seme dell’innocenza e della fantasia potranno vederla mentre a cavallo della sua scopa si sposta per il cielo per consegnare i suoi doni speciali.
Ma se guardiamo bene … possiamo vedere anche noi una figura che si staglia contro la luna e per una frazione di secondo torniamo bambini e ricordiamo quando aspettavamo anche noi il suo arrivo e una vecchia filastrocca ci torna in mente e cominciamo a canticchiarla sottovoce …
…. La Befana vien di notte …
Buona befana a tutti voi.
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