venerdì 9 dicembre 2022

Fantomas

 



Fantomas, Francia, 1911 / Marcel Allain e Pierre Souvestre

Inafferrabile genio del male, abilissimo nei travestimenti oltre che nel dare scacco matto alle forze dell'ordine, Fantomas (Fantòmas, nell'edizione originale), noto anche come il re del terrore, è un criminale
ingegnosissimo, che non si tira indietro di fronte a nulla: dal furto all'assassinio, dal ricatto a ogni possibile e immaginabile azione malvagia. E un eroe negativo, naturalmente, ma la sua scaltrezza e la sua abilità hanno conquistato milioni e milioni di appassionati lettori sin dal suo primo apparire, tanto che il suo nome è diventato proverbiale per indicare una persona sfuggente, sempre pronta a cambiare aspetto e modo di comportarsi.



Creato all'inizio del 1911 da Pierre Souvestre (1874-1915) e da Marcel Allain (1885-1969), conosciutisi per caso nella redazione di un quotidiano parigino, Fantomas è uno dei più famosi eroi negativi del romanzo d'appendice francese, caratterizzato da storie a forti tinte, con continui colpi di scena, che all'inizio del nostro secolo era spesso incentrato su fuorilegge che si prendevano gioco della polizia. 



Lanciato con una grande campagna pubblicitaria dall'editore parigino Arthème Fayard, il primo volume di Fantomas uscì nelle librerie francesi il 10 febbraio 1911, ottenendo subito un notevole successo. Questa serie a fosche tinte non conquistò comunque solo il grande pubblico, ma anche molti uomini di cultura. Basti pensare che i poeti Guillaume Apollinaire e Max Jacob fondarono addirittura una "Societé des amis de Fantòmas", mentre i surrealisti esaltarono la saga di questo personaggio per i suoi "valori di letteratura spontanea".



Può essere curioso segnalare che Souvestre e Allain avevano un personalissimo modo di lavorare, ricordato dallo stesso Allain in un articolo pubblicato nel luglio del 1967 su un numero del Magazine Littéraire.
«Quando avevamo stabilito la traccia, tiravamo a sorte chi avrebbe preso i capitoli pari e chi quelli dispari. Dopo facevamo naturalmente degli scambi, a seconda delle possibilità che aveva ognuno di noi. Per sapere chi aveva fatto un capitolo avevamo un trucco: nella prima pagina io mettevo sempre la parola toutefois e Souvestre néanmoins».

Inoltre si divertivano, alla fine di ogni capitolo, a lasciare qualcuno nei guai per vedere come se la sarebbe poi cavata l'altro! Dal 1911 al 1914 i due autori scrivono ben trentadue volumi con le mirabolanti quanto incredibili avventure di Fantomas: ben diecimila pagine.


La serie si interrompe per la Prima guerra mondiale e per la morte di Souvestre. E quando, nel 1919, l'editore chiede ad Allain di riprenderla, l'autore, che aveva sposato la vedova dell'amico, si trova nei guai. L'ultimo volume si era infatti concluso con la morte dei protagonisti. Il poliziotto Juve e il giornalista Fandor, che a Fantomas avevano incessantemente quanto inutilmente dato la caccia, erano morti nel naufragio del Gigantic (dopo la rivelazione in extremis che i due irriducibili rivali - Juve e Fantomas - erano addirittura fratelli gemelli), mentre Fantomas era scomparso in mare e poco dopo la sua maschera era stata vista galleggiare sull'acqua. 


Un "problema" apparentemente insuperabile, che Allain risolve però alla grande rivelando ai lettori che Fantomas era stato salvato dal sottomarino che aveva mandato a picco il transatlantico, mentre Juve e Fandor erano stati proiettati su un iceberg al momento del naufragio ed erano rimasti ibernati per dieci anni. Si risvegliano ora nei pressi di Marsiglia, scioltosi l'iceberg sotto i raggi del soIe mediterraneo, pronti a riprendere, con rinnovato vigore, la caccia al re del crimine. 



E Allain scrive così una quindicina di titoli, che non ottengono però il successo degli altri e che non sono mai giunti in Italia, mentre la prima serie era stata prontamente tradotta, sin dal 1912, dalla casa editrice fiorentina Salani, che nel 1981 ha provato a riproporla senza suscitare alcun particolare interesse da parte dei nuovi possibili lettori. Ogni volume può essere letto separatamente dagli altri, ma in realtà ogni avventura si riallaccia alle altre
e molti personaggi secondari vi fanno di tanto in tanto capolino. E spesso Fantomas impersona più di un personaggio in ogni singola storia, creando non pochi problemi ai poveri lettori, che "divorano" le sue avventure piuttosto acriticamente. 



Anche se più di uno aveva osservato che sommando tutte le volte che
Souvestre e Allain avevano scritto "sei mesi dopo" si superavano decisamente i cent'anni! Come ha scritto Franco Riccomini in un suo saggio sul mito di Fantomas, «l'azione si svolge in modo serrato, incalzante, e spesso il lettore non fa a tempo ad affezionarsi a un personaggio che questi cade vittima del 'mostro', in modo imprevedibile e quasi sconcertante, come se non esistesse alcuna logica nella sua scomparsa. II piano del re del terrore è sempre diabolico, lungimirante. Nei rari casi in cui un delitto non ha una spiegazione
precisa, sovviene la fredda crudeltà dell'esecutore che non concede attenuanti e non ritorna sulle sue decisioni. Non c'è mai una sola volta che Fantomas abbia pietà. La sua fortuna è dovuta forse a questo?»



Dai primi cinque volumi, nel 1913-1914 Louis Feuillade trasse altrettanti film che, come ha scritto Georges Sadoul, «ebbero un successo notevole in tutto il mondo, soprattutto in Russia, e contribuirono a creare negli Stati Uniti la moda dei film a puntate. In essi realismo e fantasia si uniscono in un connubio forse mai più raggiunto con tale felicità di risultato». 



All'inizio degli anni Sessanta il genio del male è tornato sullo schermo in una serie di commedie avventurose con Jean Marais nei panni di Fantomas e l'esagitato Luis De Funes in quelli del poliziotto Juve. Film abbastanza simpatici e divertenti, anche se evidentemente il vero protagonista era Juve, mentre Fantomas era ogni volta sconfitto nei suoi sogni di potenza.





Fantomas ha ispirato un personaggio del fumetto messicano, protagonista, dal 1966 al 1969, di una serie di avventure, inizialmente scritte da Jorge Lara Romero e disegnate da suo fratello Rubén, pubblicate in albi simili ai comic books statunitensi. Anch'egli si chiamava Fantomas e anche il suo abbigliamento (frac e mantello nero, cilindro, bastone da passeggio e guanti bianchi) si rifaceva inizialmente alle copertine dei romanzi originali. 

In seguito, pur mantenendo lo stesso nome, questo personaggio subisce non poche modifiche, tanto nell'aspetto (ora è un giovane atletico, con una maschera bianca sul viso) quanto nel carattere: pur essendo sempre un grande criminale, ora agisce anche a fin di bene e non esita a utilizzare per i suoi scopi i moderni ritrovati della scienza, così come dispone addirittura di un vero e proprio esercito di agenti segreti che lavorano per lui un po' in tutto il mondo.

1 commento:

  1. la serie francese ricordo di averla vista da ragazzina per la Tv....

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