Ciao,
come si fa a non parlare di questo personaggio di A. Christie, una donna che ha lasciato il segno non solo in letteratura ma anche nel cinema e in televisione.
MC – Iniziamo con il nostro aperitivo, cosa mi offri e dove?
C – Ciao Cristina e ben ritrovata. Stavolta me ne andrei a passeggiare al Parco Sempione, a Milano e potremmo gustare un buon gelato sedute su una panchina all’ombra. (mi piace come idea il mio gelato sarà alla frutta)
MC – Parlami di Miss Marple.
C – Dritta al sodo! (eheheh) Che personaggio insolito per una detective, inizierei col dire. La sua prima apparizione risale alla pubblicazione di un racconto su una rivista nel 1927, ma nel 1930 le venne dedicato dalla Christie un intero romanzo giallo “La morte nel villaggio”. Si tratta in sostanza di un’innocua (a prima vista) anziana dai capelli bianchi, nubile e un po’ strana, molto acuta, che ama sferruzzare mentre chiacchiera (o per meglio dire spettegola) e osserva le persone. Decisamente molto diversa da Hercules Poirot. (vero)
MC – Quale caratteristica ha nell’arrivare alla soluzione dei casi?
C – Jane Marple utilizza un metodo di indagine particolare, dal momento che associa gli avvenimenti a fatti già accaduti in passato, basandosi sull’assunto che la natura umana è “sempre la stessa”. Come conseguenza, riguardando quanto avvenuto, analizza il presente e perviene a delle conclusioni.
MC – Secondo te, come mai la Christie ha voluto che fosse una donna anziana e “zitella”, sembra che non abbia un passato, però, se non ricordo male, mi sembra che ogni tanto una “mollichina” salta fuori del suo passato, facendoci conoscere una donna diversa nella sua gioventù.
C – Corretto. Sappiamo per esempio, che è nata nella seconda metà dell’Ottocento, ha ricevuto una prima istruzione in casa, ha poi studiato in un collegio di Firenze, dove ha imparato il francese e successivamente matematica e letteratura inglese. Nella sua vita vi sono stati degli uomini, che peraltro considerava noiosi, perché non condividevano i suoi interessi, come ballare, andare all’opera e a teatro. (una donna moderna... visto l’epoca)
MC – Se non ricordo male... sembra che si sia ispirata ad una sua vecchia zia nel pensare questa arguta vecchietta.
C – In effetti, ci sono molte ipotesi al riguardo. Pare, per esempio che Agatha Christie sia rimasta bloccata in una stazione di campagna per delle ore, a causa di un guasto al treno e qui le sia venuta l’idea della vecchia detective di campagna un po’ stramba. In realtà, Agatha Christie ammise anche di essersi parzialmente ispirata a sua nonna per il personaggio di Miss Marple, che era però “molto più pignola e zitella di quanto mia nonna sia mai stata. Ma una cosa aveva in comune con lei, sebbene fosse una persona allegra, si aspettava sempre il peggio da tutto e da tutti e, con una precisione spaventosa, di solito aveva ragione”.
MC – Ha degli hobbies o cose che preferisce fare?
C – Oltre a spettegolare e a lavorare a maglia, intendi? Trascorre molte ore in giardino, dal momento che è appassionata di birdwatching e di giardinaggio. Ma ribadisce spesso che ama osservare “la Natura Umana”, così difforme e varia.
MC – Si dovrebbe coniare un nuovo termine, che ne dici di “Humanwatching”?
C – Sicuramente lei potrebbe insegnare la materia all’università! (vero)
MC – Di solito dove sono ambientate le storie che la vedono protagonista?
C – Miss Marple è circondata da tanti amici e parenti, per lo più vecchiette e nipoti, che la ospitano per brevi vacanze in luoghi diversi, dove inevitabilmente accade qualcosa di misterioso.
MC – Si potrebbe dire che è pericoloso invitarla ...
C – Concordo, ma per noi lettori molto intrigante…
MC – Ha ispirato molte storie che la vedono protagonista?
C – Moltissimi romanzi e qualche racconto. Ma altrettanti film con strepitose interpretazioni di attrici internazionali. (vero)
MC – Secondo te, come mai concepì questo personaggio femminile?
C – Agatha Christie è
sempre stata una donna straordinaria, soprattutto in un’epoca in cui gli
scrittori di gialli erano in prevalenza uomini e le donne talvolta usavano
pseudonimi per riuscire a farsi pubblicare. E a quel punto, sovvertendo
l’immagine del detective stereotipato, ha inventato qualcosa di
straordinariamente inaspettato.
MC – Secondo te, perché è così amata dal pubblico dei lettori?
C – Penso che Miss Marple, gentile vecchietta, dalle guance rosee e dai pallidi occhi azzurri, non farebbe paura a nessuno. E qui sta il genio della Christie, che l’ha resa temibile per i malfattori a dispetto delle apparenze.
MC – Cosa vuoi aggiungere?
C – Pare che Agatha Christie soffrisse di disgrafica e spesso dettava a voce le sue opere. Nonostante questa difficoltà, è riuscita a diventare una scrittrice di fama mondiale. Veramente stupefacente.
MC – Questa mi mancava... ma ti va di spiegare cosa è la disgrafia per chi non la conosce?
C – Non sono un’esperta nel tema (che lascio ai professionisti) ma dalle sue biografie sembra che la scrittrice avesse difficoltà nello scrivere parole, numeri e segni grafici. Le va dato ancor più merito per i risultati raggiunti! (già)
MC – Alla prossima autrice e buona lettura a tutti....
C- Non vedo l’ora. A presto!
MC – Anche io....
MC
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