mercoledì 5 giugno 2024

AperiChiacchierata con ... Carola Cestari - A. Christie (2)

 

  

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Ciao,

Questa sera saremo in compagnia di Carola Cestari per continuare a parlare di A. Christie .... 

C - Ciao. Mi piacerebbe andare a Laveno, sulle sponde del lago Maggiore, in modo da ascoltare lo sciabordio dell’acqua come sottofondo mentre parliamo e beviamo un buon aperitivo alla frutta. Che ne dici? (Ottima idea, grazie)

MC - Allora prima di iniziare dimmi perché hai scelto questo posto e questo aperitivo.

C – Ho scelto questo posto perché i laghi italiani sono spesso sottovalutati o misconosciuti, ma sono in realtà molto belli e circondati da una natura splendida. Per l’aperitivo, l’ho scelto fresco e primaverile. (il lago piace anche a me)

MC – Di Agatha Christie avremmo materiale per molte altre chiacchierate, ma ti va se in questa partiamo dalla fine dello scorso aperitivo? 

C – Perfetto. Stavamo parlando della sua permanenza in Egitto con la madre. Al suo ritorno in Inghilterra, scrisse i primi racconti “Il richiamo delle ali” e “Il dio solitario”. In seguito, sotto lo pseudonimo di Monosyllaba, compose il suo primo romance, ambientato al Cairo e intitolato “Snow Upon the Desert”.

MC – Ne ha ambientati molti in Egitto, secondo te come mai?

C - Agatha aveva visitato l'Egitto, allora colonia britannica, già nel 1910 con la madre, ma non ne era stata colpita in modo particolare. Ne fu invece ammaliata negli anni successivi e di certo sposare un archeologo fu un elemento decisivo. Nel 1937 scrive anche un’opera teatrale “Akhnaton”, ambientata durante l’epoca del faraone eretico e del figlio Tutankhamon. Un importante egittologo amico di famiglia, Stephen Glanville, più tardi fu ispiratore e collaboratore della scrittrice nel suo giallo storico Death Comes as the End (“C’era una volta”), pubblicato nel 1944 e ambientato nell’Antico Egitto durante l’undicesima dinastia, circa 2000 a.C.

Mc – Ti va se adesso parliamo del periodo in cui sparì nel nulla.

C – Certo.

MC -  Cosa era successo e quando?

C – In realtà, le informazioni che abbiamo non sono esaustive per chiarire il mistero di quella sparizione. Ciò che si sa è che nel 1926 Archibald, il suo primo marito, chiese all’improvviso il divorzio, essendosi innamorato di un’altra donna, Nancy Neele. Dopo un litigio, i primi di dicembre dello stesso anno, lui se ne andò di casa per passare un fine settimana in campagna con l’amante. Rimasta da sola, mentre la figlia era da parenti. Agatha scrisse una lettera alla segretaria sostenendo di partire per lo Yorkshire e in realtà da quella sera scomparve nel nulla.

MC – Se non ricordo male ne parlarono i giornali e le teorie da allora sono state molte e varie. TI va di parlarcene di alcune?

C – All’epoca la scrittrice era già piuttosto famosa e l’opinione pubblica manifestò subito attenzione alla notizia. Nella sua auto, abbandonata vicino a un lago a quasi cento chilometri da casa, furono rinvenuti dei documenti, tracce di sangue e vestiti. La polizia iniziò le indagini, fu offerta una ricompensa e fu organizzata un'operazione di ricerca che coinvolse quasi mille agenti e svariate migliaia di volontari. Persino il famoso scrittore Arthur Conan Doyle si preoccupò a tal punto da coinvolgere una medium a cui consegnò uno dei guanti della scrittrice. Ma di lei non vi era traccia.

Undici giorni dopo Agatha Christie venne ritrovata in un hotel proprio nello Yorkshire, registrata con il nome di Teresa Neele (cognome dell’amante di Archibald). Quando questi l’andò a riprendere, lei non seppe spiegare perché si trovasse lì, né lo riconobbe. L’uomo, perciò, disse ai media che la moglie poteva aver avuto una perdita di memoria.

L’opinione pubblica si divise: c’era chi pensava che si fosse trattato di un momento di vuoto, di problemi psicologici o di depressione per la notizia del divorzio, altri sospettarono che la giallista volesse invece incastrare il marito per vendetta, facendo credere di essere stata uccisa. Di sicuro, Archibald si spaventò molto ma ciò non fermò la loro separazione.

Dopo aver ricevuto un trattamento psichiatrico, Agatha non spiegò mai cosa avesse fatto in quel periodo e due anni dopo divorziò definitivamente dal marito.

MC – Come avevo già accennato ... ci furono diversi film, libri e altro su questa sua scomparsa. Ricordi qualche titolo da suggerire sia da vedere che da leggere?

C – Come giustamente accenni tu, numerosi film e libri si sono ispirati a questa storia. Per esempio, c’è un bel film di alcuni anni fa dal titolo “Il segreto di Agatha Christie” con Vanessa Redgrave (bello e lei è super), mentre come libro, consiglio: “Il mistero di Agatha Christie” di Jared Cade, basato su foto e documenti dell’epoca oppure “Agatha Christie. Una donna in giallo” di Gillian Gill, che indaga anche le motivazioni psicologiche della scomparsa.

In ogni caso, nella sua autobiografia “La mia vita” pubblicata l’anno successivo alla morte, Agatha Christie non fece cenno alla vicenda.

MC – Tu ti sei fatta una tua idea in proposito?

C – Le ipotesi furono molteplici, ma in molti ipotizzarono volesse dare una lezione al marito oppure, essendo una persona ormai famosa, pensare con calma, lontana dalle luci della ribalta, alla sua traballante situazione sentimentale.

MC – Mi sembra che A. Christie abbia avuto un paio di mariti.  TI va di parlarci di queste storie brevemente?

C – Corretto. In effetti, nel 1912, in occasione di un ricevimento, Agatha incontrò Archibald Christie, un ufficiale dell'esercito che faceva parte del Royal Flying Corps. Se ne innamorò immediatamente ma allo scoppio della Prima guerra mondiale Archibald fu inviato in Francia. Durante una sua convalescenza, si sposarono alla Vigilia di Natale 1914. Nacque poi l’unica figlia Rosalind Margaret. Come abbiamo detto, nel 1926 Archibald chiese il divorzio, a seguito del quale la scrittrice decise di mantenere il cognome dell’ex marito anche nelle sue opere successive.

Il secondo marito fu Max Edgar Lucien Mallowan, un archeologo britannico. «Un archeologo è il marito migliore che una donna possa avere: più lei invecchia, più lui la troverà interessante.»  disse di lui la scrittrice, dimostrando il suo innato senso dell’umorismo. Mallowan fu anche uno scrittore di testi geografico-storici e Agatha descrisse il suo lavoro in Siria nel manoscritto “Come, Tell Me How You Live”. La scrittrice morì nel 1976 e l'anno successivo, Mallowan sposò Barbara Hastings Parker, un'archeologa che collaborava con lui. L’uomo morì poi nel 1978 e fu sepolto accanto ad Agatha.

MC – Per quei tempi, fu una donna decisa e consapevole di quello che voleva. Secondo te, questa sua personalità la troviamo anche in qualche personaggio femminile o nelle loro caratteristiche? E se sì, quali?

C –La Christie può essere considerata una donna eccezionale anche per aver affrontato un divorzio in un'epoca in cui quando accadeva, per una donna, comportava stigma sociale e sovente la rovina economica. Ma lei non si fece influenzare e anzi da quel momento in poi scrisse ancora di più, divenendo sempre più famosa e apprezzata per i suoi romanzi.  

Inoltre, per esempio, alcuni personaggi femminili dei suoi libri guidano un'auto, mostrando alle lettrici che anche loro potevano farlo. La guida dava un’idea di potere e indipendenza alle donne dell'epoca e Agatha contribuì a rendere popolare quest’immagine. Inoltre, se guardiamo a uno dei suoi personaggi più famosi, Miss Marple, possiamo notare che è una donna anziana con una mente lucida e un forte spirito di osservazione, che l’aiutano a risolvere i casi, dimostrando che anche una donna di una certa età può essere brillante e felice senza marito, cosa che all’epoca era difficile da immaginare. Questo perché il successo dei personaggi letterari femminili di Agatha non si basa sul loro aspetto fisico, ma sulla loro intelligenza, che talvolta supera quella degli uomini.

MC – Mi sa che anche i personaggi femminili negativi e/o colpevoli, avevano tutti una personalità molto spiccata rispetto agli uomini o no?

C -Come nel caso del romanzo “Corpi al sole”, intendi? In questo caso, per esempio, troviamo la bella Arlena Marshall, che verrà uccisa su una spiaggia deserta, ma che in vita era famosa per accendere le fantasie maschili e scatenare l'invidia delle donne, seminando zizzania fra gli ospiti dell'hotel in cui alloggiava. Oppure le numerose e diverse figure femminili che animano il romanzo intitolato ’”Assassinio nell’Orient Express”, senza dimenticare “Se morisse mio marito” dove l’ammaliante Jane Wilkinson chiede a Poirot di aiutarla a ottenere il divorzio dal marito. Peccato che nel frattempo l’uomo venga assassinato e la donna arrestata. Tutti personaggi, insieme a tanti altri, divenuti indimenticabili.

Mc – Che dici... continuiamo nel prossimo aperitivo?

C –Molto volentieri. Potremmo parlare un po’ delle sue opere e di come furono influenzate dai viaggi e dalle esperienze che ebbe. Per esempio, nel 1928 si recò a Istanbul e poi a Baghdad a bordo del treno Orient Express. Anni dopo, nel 1934, si ispirò a questo viaggio per il romanzo “Assassinio sull'Orient Express”, che fu scritto in un hotel di Istanbul. La stanza 411, dove la scrittrice soggiornò per scrivere il libro, è ancora visitabile. (ottima idea)

MC - Prima di salutarci, vuoi aggiungere qualcosa?

C - Il secondo marito di Agatha riportò un giorno una frase da lei pronunciata: “I migliori crimini per i miei romanzi mi sono venuti in mente mentre lavavo i piatti. Lavare i piatti trasforma chiunque in un maniaco omicida di livello”.

Come potete vedere, era una donna dotata di un gran senso dell’umorismo.

MC – AHAHAHAH....

Alla prossima.

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