mercoledì 12 giugno 2024

AperiChiacchierata con ... Giusy Elle - Montagna (2) - nozioni di base

 

 

 

Ciao,

Questa sera saremo in compagnia di Giusy Elle per continuare a parlare di Montagna.

MC - Dove ci troviamo questa sera per l’aperitivo?

Giusy - Stasera ti porto in un rifugio di bassa quota, quelli nati quando l'avvicinamento alle montagne si faceva in bicicletta. I primi alpinisti  erano mossi da una reale passione per la natura selvaggia e l'avventura, erano dei veri esploratori. Un primo pernottamento era quindi necessario ai piedi dei monti, all'inizio dei sentieri. Diversamente, al giorno d'oggi questi rifugi risultano facilmente raggiungibili in auto e sono adibiti per lo più a ristorante, molto frequentati in estate dai turisti della domenica o delle ferie in cerca di frescura. Una volta era qui che i giovani eroi mettevano a punto le ultime strategie prima di andare a letto, consultando un'ultima volta il percorso sulle mappe. Mi sembra un buon posto per rispondere alle tue domande. (suggestivo)

MC -   Allora per prima cosa, ti va di dare qualche indicazione pratica su chi vuole iniziare ad avvicinarsi alla montagna? In quale negozio devo andare per acquistare quello che mi serve... abbigliamento, attrezzatura ecc. così da non spendere una  fortuna per niente.

Giusy – E' sempre preferibile andare in un negozio di articoli sportivi, per la vasta scelta e per gli utili consigli che i commessi sanno dare in base alle diverse esigenze. Per non spendere molto puoi andare negli outlet, ci sono catene di negozi con prezzi abbordabili, non credo di poter fare nomi. Oppure fiondati ai saldi, perché l'abbigliamento tecnico è piuttosto costoso. E' caratterizzato da materiali specifici che fanno traspirare e si asciugano velocemente dal sudore. Ma se vuoi solo provare, per vedere se la montagna fa per te, usa pure una maglietta di cotone (e altre due di ricambio nello zaino) e un paio di fuseaux. Non lesinare invece sulle calzature: niente scarpe da ginnastica o sandali, neanche quelli da montagna, ci si deve sempre preparare al peggio, eventuali sentieri con ortiche, arbusti spinosi, incontri indesiderati con zecche o vipere. All'inizio consiglio gli scarponcini da trekking, proteggono la caviglia, hanno suolette che ammortizzano il peso del passo, ma sono leggeri. Se intendi camminare su roccia, diventano indispensabili scarponi più rigidi. (quante cosa da sapere, grazie)

Suggerirei poi l'acquisto di un paio di bastoncini da montagna, si cammina più agevolmente, distribuendo il peso su più arti, alleviando la fatica e il carico di peso sulle ginocchia.

 

MC - I bastoncini vanno bene anche quelli che si acquistano non  in negozi specifici?

G – Non credo che li trovi da altre parti, sono un articolo molto specifico.

 

MC –  Adesso ho tutto quello che mi serve. E’ la mia prima volta, sono arrivata a destinazione e...  quale montagna mi consigli per cominciare?

G –  A seconda di dove abiti, scegli un percorso non troppo ripido e che non superi i 200 metri di dislivello, così da capire come ti comporti con la salita. Puoi prendere un sentiero largo che porta a una malga o a un rifugio, per esempio, di quelle strade sterrate dove passano anche i mezzi a motore, volendo. Io in genere le evito perché le trovo noiose e preferisco i sentieri nel bosco, ma ci vuole già un po' più di abilità, magari li puoi scegliere in un secondo momento. (Mi sembra un buon consiglio)

MC - Devo cominciare con  una guida oppure posso provare a fare qualche  camminata semplice anche da sola?

G – Non stiamo andando a fare un percorso nel ghiacciaio, dove una guida alpina risulta indispensabile. Se ti approcci gradualmente, a seconda delle tue abilità, puoi muoverti liberamente da sola. Anche se solitamente in montagna si va in compagnia. Se ti accodi a un gruppo già esperto, sarebbe un'ottima soluzione per accelerare i tempi.

Il consiglio che ti darei per primo, è imparare a dosare la camminata, capire qual è il tuo ritmo, intanto. Se non si è abituati a lunghe salite, non è facile. Il tipico errore di chi viene dalla pianura, la prima volta, è affrontare il sentiero in salita alla stessa velocità che nel piano, con conseguenza di togliersi il fiato o le forze nel giro di poca strada. E' come in una maratona, dove non si corre come un centometrista. L'ideale, sarebbe restare sotto i 140 battiti cardiaci, soglia che ognuno possiede in maniera diversa e che si può migliorare con l'allenamento.

MC – Come si fa a dosare la camminata? A capire la propria andatura?

G – Devi stare sotto il fiatone. Dicono che dovresti riuscire a chiacchierare, anche se a me piace concentrarmi sul cammino e sui dintorni, e  restare in silenzio ti dà più chance di vedere animali selvatici.

MC – Se faccio la camminata da sola cosa devo sapere e come mi devo comportare. Ci sono dei segni da seguire per i sentieri?

G – Muoversi da soli lo consiglio solo a chi possiede senso dell'orientamento e ha capacità di leggere una cartina. Acquista quella della zona di percorso e la più dettagliata possibile (suggerisco le mappe Tabacco o comunque di scala 1:25.000 e 1:50.000). Maggiori sono i dettagli, più comprendi dove ti trovi. Assolutamente non fare affidamento a Google Map, che nei fuori pista è molto, molto approssimativo. Se vuoi perderti, basta seguirlo ;) (capito ;) )

Tutti i sentieri sono segnati. Ci sono delle righe colorate (bianco, rosse, bianco-rosse, azzurre) su piante o massi, riportando spesso il numero del sentiero.  La rete nazionale dei sentieri è gestita dal CAI (Club Alpino Italiano) che ne cura lo stato e ravviva periodicamente la segnaletica.  Sono caratterizzati anche da sigle che ne definiscono la difficoltà: T (turistico), E (escursionistico), EE (escursionistico per esperti), EEA (per escursionisti esperti con attrezzatura). Agli incroci, poi, trovi dei cartelli sui quali vengono riportati anche i tempi di percorrenza fino alla località lì segnata. E' buona norma tenere conto dei propri tempi, se sono in linea con le previsioni, per non rischiare di fare troppo tardi all'auto, magari col buio. Questo può facilmente capitare nei giri lunghi, dove gli imprevisti pesano in maniera sensibile sull'itinerario.

Una curiosità sulle strisce blu con pallino, che si trovano sui fusti di alcuni alberi nei boschi, a bordo strada: a seconda se hanno il pallino sopra o sotto la linea, attestano i fondi privati o demaniali.

MC – Per fare distinzione tra i due dove si trova il pallino? E Come ci si deve comportare in caso di fondi privati?

G – Le marcature blu sugli alberi segnalano i confini.  Riga con pallino sotto indica un fondo demaniale, con pallino sopra, fondo privato. Nei fondi privati dei boschi hai libero accesso, non ci sono restrizioni particolari. Si possono raccogliere funghi e i cacciatori possono sparare agli animali. Non si può raccogliere legna, ma quello nemmeno nelle aree pubbliche se non dopo accordo con la guardia forestale e secondo le modalità di ogni comune. Diverso è se nel fondo privato si trovano alberi da frutto coltivati dai proprietari, tipo i castagni: se ti trovano a “rubare” qualche riccio ti mozzano le mani, ahahaha.

MC –  Ci sono delle regole di comportamento se incontro degli animali mentre cammino?

G – Gli animali selvatici non andrebbero mai avvicinati o disturbati. Se ti capita di vederne alcuni, osservali con discrezione, eventualmente fotografali, mai spaventarli o cercare qualche tipo di contatto. Partendo dal presupposto che ci saranno sempre più animali che ti vedono, che non quelli che scorgi tu, quando avviene l'incontro è sempre un momento incantevole e prezioso. Si possono incontrare caprioli nei boschi o cervi, se sei più fortunato; marmotte nei prati, i camosci nelle zone più rocciose, e più in alto ancora gli stambecchi, per quanto riguarda gli ungulati. Ci sono poi volpi, tassi, mustelidi, scoiattoli, serpenti o vipere e un'infinità di tipologie di uccelli. Non c'è da temerne alcuno, di solito si nascondono prima che li vediamo e se ci imbattiamo per caso, appena realizzano l'incontro, scappano. Tutti, anche le tanto temute vipere. Basta fare un po' di rumore e si rintanano.

E' buona norma in montagna, quando si è in comitiva, non essere chiassosi (penso anche agli strilli dei bambini, per esempio). Ci sono infatti animali che mal sopportano questo tipo di invasione e si ritirano in aree sempre più isolate, tipo i galli cedroni.

Ci sono poi dei periodi dell'anno in cui bisogna fare attenzioni particolari. Penso al mese di giugno, quando nascosti nei prati può capitare di trovare cuccioli di capriolo: mai accarezzarli pensando siano stati abbandonati. Sono in attesa della madre al pascolo che quando tornerebbe, non potrebbe trovarli o riconoscerli per via del nostro odore. Peggio, alcuni li sottraggono portandoli in qualche centro faunistico pensando di salvarli.  Le autorità locali spesso affiggono dei cartelli nelle aree di sosta o di parcheggio delle auto, sui comportamenti da mantenere. Se sei in escursione col cane, infine, va tenuto sempre al guinzaglio.

MC – Ci sono delle regole da sapere per evitare di sporcare la montagna?

G -  Rispetto per la Natura, come in ogni altra occasione. Entrare con discrezione e non lasciare traccia del proprio passaggio ;)

MC –  Per iniziare a camminare in montagna quale stagione consigli?

G – Sicuramente la tarda primavera. Giugno è un buon mese per approcciarsi alla montagna, quella verde dei pascoli a media quota, che non hanno più neve ormai. Le infiorescenze dei prati e la temperatura non troppo calda come in estate, possono rendere piacevole il primo approccio. Se ci si prende gusto, poi, c'è tutta l'estate e il magnifico autunno per organizzare escursioni!

MC –  Se una persona vuole prolungare l’escursione per più di un giorno, dove consigli che pernotti? Rifugio, malga o... e deve prenotare per tempo oppure può farlo anche in giornata?

G – Se l'itinerario prevede tappe di più giorni, vanno programmati pernottamenti in quota. Se prediligi una struttura organizzata, c'è un'ampia rete di rifugi ai quali appoggiarsi e anche se dipende dal periodo, è sempre meglio prenotare per non incorrere in spiacevoli contrattempi. Se sei più spartano puoi fare riferimento anche a una serie di bivacchi, strutture non gestite, aperte a chiunque, dotate delle minime  esigenze per soddisfare una notte all'addiaccio: brande, un focolare, pentole e stoviglie. C'è anche legna e cibo, solitamente, ma si raccomanda di intaccare le scorte solo in caso di reale necessità. Questo tipo gratuito di pernottamento prevede quindi il trasporto dei viveri. Ci sono vari tipi di bivacchi: in pietra, in lamiera, più o meno attrezzati, pittoreschi o panoramici. Invece, se sei più avventuroso e hai voglia di caricarti un bel po' di peso sullo zaino, puoi piantare la tenda in qualsiasi punto del tuo trekking, previo autotrasporto di viveri, fornello, sacco a pelo e tutto il necessario per una notte all'aperto. Ah, per i rifugi è sempre meglio portarsi un sacco lenzuolo. (Sacco a pelo?) No, proprio sacco-lenzuolo. E' un lenzuolo a sacco, occupa poco spazio, pesa poco e in rifugio stai sul tuo con le coperte sopra date in dotazione. (non sapevo di questi sacchi?)

MC – Lezione pratica per preparare uno zaino. Prima lezione, se rimango fuori qualche ora, mezza giornata o una giornata? E se invece è per più di una giornata?

G – Dipende sempre dalla stagione, ma in linea di massima la base è la medesima, a prescindere dalla durata dell'escursione. Un ricambio della maglia base, una giacca pile, una giacca impermeabile  se solo c'è il sentore di un cambio di tempo, una cartina dettagliata della zona, cibo e acqua a sufficienza. Anche per un'escursione di 3 belle ore certi soggetti necessitano di uno o due snack per integrare gli zuccheri consumati durante la salita.

MC – Ho dimenticato di  chiederti qualcosa?

G – Non credo, puoi iniziare a partire per un'escursione di prova :)

MC – mamma mia... quante cose si deve sapere! Grazie per le preziosi informazioni

Alla prossima...

 

 

 

 


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