Elizabetta Tagliati
I dodici rintocchi è un viaggio in un inconscio cangiante, dove rivivono metafore, ricordi e leggende grazie al potere di una fantasia illimitata. La ricetta di questo libro però ha altri due importantissimi ingredienti: delle immagini favolose e super suggestive e dei cambi di ritmo realizzati anche grazie ad ostinate rime baciate, in quella che potrebbe dirsi una “prosa magica”, che suona dei colori delle filastrocche e di quell'alone di ‘gioco’ che permea tutta l'opera.
Il mondo di Sara Brillante pare ricordare quello di Carroll in alcuni passaggi.
Una lettura inaspettata e intima, che riesce a unire gli aspetti più eterei e sottili dell'animo umano a quelli più materialistici, per esempio, dell'informatica, il tutto con un comune denominatore di essere correlati a noi stessi.
Quali forme abbiamo? Quali forme non abbiamo?
Quali forme di oggetti senza forma abbiamo?
Grazie infinite!!
RispondiEliminadi nulla... alla prossima :)
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