martedì 25 ottobre 2022

Segnalazione ... Dive Di Gian Stefano Spoto e Anna Marina Gualdesi

Ciao, 

sono felice di segnalare il libro di un amico che ci ha deliziato, nel precedente mio Blog, con  alcuni suoi articoli.

Questo libro lo ha scritto a quattro mani e...  sono sicura che qualcuno di voi lo metterà sotto l’albero quest’anno.

Buona lettura:)

 

 https://www.amazon.it/Dive-donne-uomini-Marlene-Dietrich-ebook/dp/B0B8TV9W3R/

 

Un sogno irraggiungibile del secolo scorso rivive in un libro di Gian Stefano Spoto, scritto con Anna Marina Gualdesi.

Marlene Dietrich non è morta trent’anni fa: vive e parla con l’autore, raccontando un Novecento di scintillanti follie, con lo stile di una donna contemporanea, che giura di non fare alcuna distinzione di sesso quando una persona le accende i sensi.

Diva irraggiungibile, egoista, egocentrica. Pochissimi avevano il privilegio di vederla o anche solo di intravvederla, e il mito cresceva a dismisura. Ma lei non ha sentimenti, pretende che al suo servizio ci sia il mondo intero iniziando da marito e figlia, i quali sono il suo archivio e le ricordano a quali amanti concedere un’altra chance. Le sue bugie, poi, sono verità assolute, e l’intera umanità accetta tutto ciò.
Sullo schermo di questo libro scorre una società con personaggi della storia e della cultura con un privato inimmaginabile. Un “circolo del cucito” formato da lesbiche militanti dell’alta società, talvolta costrette a “matrimoni lavanda”, cioè di copertura. E poi Greta Garbo, la sua amante poi nemica, divenuta un’ossessione, Edith Piaf, il passerotto che Marlene amò e soprattutto protesse.
Fino a Burt Bacharach e agli altri attori della sua vita che le permettono di vivere la nostra epoca parlando lo stesso linguaggio dello scrittore del libro al quale Marlene consiglia l’acquisto di un’isola caraibica dove lei visse e che torna in vendita mentre “Dive” sta uscendo.

 

 Gian Stefano Spoto, emiliano, si reputa un giornalista della carta stampata prestato alla televisione. Un prestito a lungo termine, dal momento che entrò in Rai nel 1988 diventando poco dopo inviato speciale. Bravo, forse.  Fortunato, certamente, ha avuto dalla vita molto di più di quello che desiderava, come quando, da bambino, vinse il primo premio in un concorso canoro del comune di Modena e gli consegnarono un giocattolo immenso, mentre lui desiderava una barchetta minuscola.

Così, il suo amore per il giornalismo di costume si infranse sulle nomine a raffica che ricevette: caporedattore a Bologna, poi al Tg2, dirigente Raiuno e poi vice-direttore di Raidue, travolto da cento, magari duecento programmi. E di Rai Internazionale, dove si è appassionato al cambiamento dello stile di vita degli italiani all’estero.

Voleva l’emozione? Accontentato:  corrispondente Rai dal Medio Oriente dall’inizio della guerra di Gaza, e da questa esperienza ha tratto due libri, Mediorientati e Deserto Bianco (Graphofeel).

All’inizio del terzo millennio, per dirla scolpita nella roccia, lui , astemio e uomo inequivocabilmente urbano ha condotto Linea Verde Orizzonti su Raiuno, scoprendo un mondo che ricordò con affetto anche quando, su Raidue, creò  Futura city , tecnologia a misura d’uomo.  E da Futura nacque un romanzo,  Most, mentre Centocinquanta Indie è un libro fotografico, con immagini dell’autore, che celebrò un secolo e mezzo  dalla nascita di Emilio Salgari.

Precoci studi di musica classica, fuori fuoco per un appassionato di jazz e ritmi brasiliani con orecchio assoluto sprecato, in quanto suona tutto e male. Ma spesso, almeno,  in cuffia.

 

Anna Marina Gualdesi, romana, laureata in scenografia, un diploma in pianoforte alconservatorio di Frosinone.

Negli anni ’90 approda alla Direzione Esteri della Rai scrivendo i testi di numerosi programmi radiofonici dedicati alla musica classica e alla musica leggera italiana del 900, un’esperienza che le ha permesso di cogliere le sensazioni, i gusti e la cultura di italiani all’estero attraverso le loro telefonate e soprattutto le loro lettere  che ricostruivano un mondo. 

In seguito, a Rai International,   ebbe l’intuizione di moltiplicare il numero di brani musicali dagli anni Venti agli anni Cinquanta, coinvolgendo,  valorizzando e appassionando i collezionisti di dischi d’epoca che avevano trovato nel programma Notturno Italiano uno straordinario punto d’incontro. Questa full immersion in quel periodo storico-culturale ha fatto di lei un’insostituibile consulente per la redazione di libri come quello che state leggendo (se non l’avete già divorato).

A Rai Internazionale e, in seguito, a Raidue Anna  Marina Gualdesi per anni si occuperà di documentari culturali e musicali in qualità di programmista multimediale.

 

 

https://mcbuoso.wordpress.com/2021/02/09/una-tisana-con-gian-stefano-spoto/

 
 

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