Ciao,
questa sera parleremo con Gordiano del cinema italiano del passato. Credo che questo argomento ci accompagnerà per molte settimane o mi sbaglio Gordiano?
Gordiano – Se vogliamo parlare di tutto il cinema italiano ci vorranno degli anni … J (allora mi metto comoda J )
MC – Per iniziare che aperitivo ci offri e dove ci troviamo?
G – Aperitivo al Cinema Stella di Grosseto, che programma tanto cinema di qualità, poco visto nei circuiti ufficiali. Facciamo vino bianco di Pitigliano e prosciutto toscano. (Buono)
MC – Come mai hai questa passione?
G – Ah, saperlo! La colpevole credo che sia mia nonna che da bambino mi portava in un cinema di terza visione della mia città (il Sempione, adesso profumeria), a due passi da casa mia, che proiettava due pellicole al giorno. Ho ricordi bellissimi di quella sala e di interi pomeriggi passati a vedere film e a mangiare semi e noccioline, sia con mia nonna che da solo, quando sono cresciuto. Il cinema per me è il Sempione, ogni volta che passo davanti a quelle mura che conservano l’antica insegna ma non servono più a fare cinema provo tanta tristezza. Sai che non sono mai entrato in quella profumeria? Lì dentro, seduto su quelle sedie di legno, ho visto tanto cinema peplum (che chiamavo film di romani), Franco & Ciccio movie come se piovesse, western italiano, Godzilla, Mario Bava, Lucio Fulci … tutto in maniera inconsapevole. Certi film erano italiani, io li pensavo americani, tanto per dire. Da grande mi è scattata la molla di rivederli e di studiarli bene. Ne sono venuti fuori tanti libri, forse inutili, forse no, chi può saperlo? (che bei ricordi)
MC – Tua nonna aveva una preferenza nei film o li guardava tutti?
G – Amava Totò e il cinema comico. Andava matta per Franco & Ciccio (e io da grande ho scritto Soprassediamo, un volumone di 650 pagine sul cinema dei due comici siciliani). Apprezzava il cinema storico, il neorealismo, insomma tutto il cinema popolare …
Mc – Quale sarebbe il periodo “storico” del cinema italiano del passato?
G – Non c’è solo un cinema italiano del passato, ce ne sono molti. C’è il cinema importante del neorealismo e della commedia all’italiana, il cinema dei nostri grandi autori come Visconti, Rossellini, Germi, De Sica, Fellini, Scola … (mi fermo ma l’elenco è lungo). E c’è anche il cinema popolare, il cinema dei generi che nasce con il melodramma, prosegue con la sceneggiata napoletana, frequenta horror, poliziottesco (proprio così’, non è un errore), western, thriller, erotico … con autori – artigiani che si chiamano Joe D’amato, Sergio Leone, Carnimeo, Bava, Ferroni, Lenzi … (pure qui non li ho detti tutti). (allora ci aspettano molti aperitivi assieme)
MC – Quale è stato il primo film girato in Italia e quando?
G – Il primo film italiano è La presa di Roma del 1905, ma il vero cinema italiano nasce nel 1914 con Cabiria (testi di D’Annunzio) di Giovanni Pastrone, un grande peplum,immaginifico, un kolossal vero e proprio per quei tempi, si può ancora vedere su Youtube, il peplum è forse il genere più italiano che ci sia …
MC – Questo titolo ... “Cabiria” mi fa venire in mente un film di Fellini. Ho un ricordo confuso oppure c’è qualche attinenza?
G – Nessuna attinenza. Solo un omaggio che Fellini volle fare al vecchio film di Pastrone, dando alla protagonista del suo film (la moglie Giulietta Masina) proprio quel nomignolo. Le notti di Cabiria racconta la vita di una prostituta romana che si fa chiamare Cabiria … forse il primo film italiano con protagonista una prostituta. Prima di Mamma Roma …
MC –Quando è nato il cinema in Italia e come venne accolto dal pubblico il primo film?
G – Il cinema in Italia ha avuto il suo momento di maggior fulgore negli anni Cinquanta, dopo la liberazione, con le prime pellicole nordamericane e la commedia all’italiana. Le sale debordavano spettatori. Tempi che non torneranno. Diciamo che anche nel periodo del fascismo il cinema era molto frequentato, solo che veniva usato anche per scopi propagandistici. Il cinema italiano ha avuto momenti di splendore anche dagli anni Sessanta agli anni Ottanta con una produzione altissima, sia qualitativamente che quantitativamente. Le sale erano affollate ogni fine settimana, non solo per vedere capolavori, anche per assistere ai filmetti della commedia sexy, agli horror italiani di Argento e Fulci, oltre al fenomeno dei Celentano movie, di Pozzetto, Nuti, il primo Benigni … e (soprattutto a Napoli) Nino D’Angelo.
MC – Una curiosità... il primo cinema in Italia dove è nato e sai se c’è ancora?
G – Ancora attiva è la sala Sivori di Genova, nata nel 1896, secondo quel che ho trovato, ma forse ci sono stati altri cinema aperti prima che adesso sono scomparsi, magari luoghi di fortuna, salette improvvisate. A Genova fu proietto “L’arrivo del treno alla stazione” (maggio 1896).
MC – come sono cambiati negli anni i cinema e il pubblico che va a vedere i film?
G – Sono cambiati in modo radicale. Adesso i giovani vanno al cinema solo se c’è un evento e di solito ci vanno i giovani vicini alla cultura del video e del fumetto, non la maggioranza. Quando avevo vent’anni (nel 1980) tutti andavamo al cinema, a vedere di tutto. Per non parlare degli anni Cinquanta – Sessanta … Adesso il cinema è un momento culturale riservato agli anziani e ai cinefili. Tutto molto triste.
MC – Secondo te come mai manca questa cultura verso il cinema da noi e... negli altri paesi è la stessa cosa?
G – Il cinema sta subendo l’aggressione degli altri media, ha resistito alla televisione, ma con la pay tv non ce la sta facendo. Io faccio il tifo per lui, comunque. Credo che sia così in tutto il mondo. (io credo che ritornerà più forte di prima)
MC – secondo te, cosa si dovrebbe o potrebbe fare per far si che i giovani riscoprano il piacere del “cinema” e di quello che rappresenta nella cultura del nostro paese?
G – Portare il cinema nelle scuole. Farlo vedere e apprezzare. Farlo diventare materia di studio come la letteratura.
MC – Credo che come primo “assaggio” di questo argomento interessante possiamo fermarci qui e proseguire per il prossimo aperitivo.
G –Certo, abbiamo detto abbastanza, credo …
MC – Già. Tanta carne al fuoco di cui parlare nelle prossime settimane e non solo.
Alla prossima, buona serata a tutti.
MC
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