domenica 5 gennaio 2025

Recensione... Vorrei dirti Di M.C. Buoso

   

 

Ringrazio Marco Cazzella per la bella recensione che ha scritto nel Blog Collettivo la penna d'oca.

Grazie e buona lettura. 

...   

Scritto magnificamente dalla bravissima Maria Cristina Buoso, il romanzo è suddiviso in due parti: una raccontata in prima persona e l’altra in terza. Il libro narra le vicende di Diva, una donna che, dopo la morte della madre, per sfuggire ad un possibile matrimonio forzato dal padre se ne va dalla sua città e solo dopo diciassette anni decide di tornare per riappacificarsi con lui. Pertanto, inizia a scrivergli una lettera per dirgli tutto quello che aveva nel cuore e nella testa. Un racconto molto diverso dagli altri, perché anche questa a modo suo è una storia d’amore, non la classica tra due innamorati che si devono conquistare, ma a livello più profondo, quella tra un genitore e la propria figlia. Un testo pieno di emozioni che vi colpirà dalla prima all’ultima pagina, con la sua tenerezza e tristezza, dolcezza e amarezza.

Il modo con cui l’autrice narra questa storia fa sembrare che Diva, più che scrivere al padre, parli direttamente con il lettore e questo lo rende veramente speciale e unico. Le descrizioni sono ben scritte, tanto da apparire delle fotografie, e ogni particolare è stato introdotto nel punto e modo giusto. Anche se è un libro introspettivo e riflessivo, in qualche modo potrebbe definirsi anche un giallo con suspense: dopo che lei finisce di scrivere la lettera, verrà da chiedersi se il padre le risponderà oppure no.

Il testo contiene pochi personaggi e nella prima parte, quella più emotiva, i dialoghi sono contati, ma questo non è assolutamente da considerare un difetto, anzi, è un pregio perché con questo escamotage l’autrice ha dato molto spazio alla protagonista, esplorandone tutta la sua psiche e il suo carattere mostrandocelo capitolo dopo capitolo. Anche se io non li chiamerei così, perché più che una vera suddivisione in segmenti pare confezionato con argomenti intitolati, che vengono evidenziati con un carattere diverso da quello usato nella scrittura del testo, donandogli un altro tocco di originalità che ho apprezzato.

Per via appunto della prima parte della storia il testo è molto nostalgico e porta con sé un senso di tristezza, ma non quella amara di qualcosa di negativo, piuttosto quella di quando ci si perde nei meandri dei ricordi e ci si accorge solo dopo che quegli eventi, seppure meravigliosi, non torneranno più. Non mancheranno le lacrime e farà stringere il cuore, ma in certi passaggi, sebbene molto rari, riuscirà a strappare anche dei sorrisi.

Scritto in maniera molto fluida, si legge agevolmente, con vero piacere, e difficilmente viene voglia di smettere di farlo. Il finale è sorprendente non per quanto riguarda la storia in sé, ma per qualcosa che si scoprirà leggendo il libro. Inoltre ho trovato molto dolce la dedica fatta al padre scomparso. Sebbene questo, a mio modesto avviso, sia un libro di formazione, di crescita emotiva e non una favola, potrebbe comunque suggerire questa morale: “Tenetevi sempre stretti i vostri cari e non dateli mai per scontati”.

In definitiva: “Vorrei dirti” è un romanzo introspettivo, riflessivo, nostalgico, dolce e amaro, capace di colpire al cuore e di trasmettere tante emozioni, che io consiglio a tutti perché è veramente bello e merita di essere letto. Magari con qualche fazzoletto a portata di mano.

Link di acquisto:

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https://collettivolapennadoca.altervista.org/vorrei-dirti-di-maria-cristina-buoso-recensione-di-marco-michele-cazzella/
 

sabato 4 gennaio 2025

Riflessioni... Sospesi tra le nuvole...

 

 L'immagine attuale non ha un testo alternativo. Il nome del file è: clouds-7050884_640.jpg

 

Molti anni fa ho scritto una fiaba ambientata tra le nuvole... credo che andrò a ripescarla prima o poi e magari ...

Comunque...

Immaginatevi immersi nelle nuvole, e mentre galleggiate in questa enorme bambagia fatta di nulla si apre uno squarcio vicino a voi, e vi affacciate curiosi per guardare cosa c’è al di là di questa finestra particolare...

E cosa vedete?

Io voglio immaginare di essere sopra le Dolomiti e mentre il vento mi sospinge lentamente da una cima ad un’altra... vedo sotto di me, la natura cambiare piano piano nei colori e nelle forme. La sensazione che provo è di stupore e di meraviglia, lo spettacolo è meraviglioso e vorrei rimanere per sempre sospesa in questo luogo che sa di magia e di promesse legate alla fantasia ......

 E voi cosa vedete?

 

 

 

 

venerdì 3 gennaio 2025

Lord Peter Wimsey

 

Gran Bretagna, 1923 / Dorothy L. Sayers

Secondogenito di Mortimer Gerald Breton Wimsey, quindicesimo duca di Denver, e di Honoria Lucasta Delagardie, discendente da una antica famiglia anglo-francese, Lord Peter Wimsey è nato nel 1890 ed è stato educato a Eton e a Oxford, dove si è distinto anche come giocatore di cricket, laureandosi con il massimo dei voti in storia moderna. 


Ama la musica (lui stesso è un abile pianista) e ha l'hobby dei libri antichi. Dopo essere stato per caso implicato in due casi personali - in Whose body? (1923), il suo primo romanzo poliziesco, la madre lo convince ad aiutare un amico nella cui vasca da bagno è stato trovato un cadavere... 


... mentre in Clouds of witness, 1926, è la stessa famiglia di Wimsey a essere al centro di un'accusa di omicidio - e averli risolti brillantemente, lord Peter Wimsey decide che tutto sommato gli piace fare l'investigatore e apre un'agenzia al 97 di St. George Square conquistandosi ben presto il lusinghiero e meritatissimo appellativo di «Sherlock Holmes dei quartieri alti».


Costantemente assistito da un abile e simpatico maggiordomo, Bunter, che già lo aveva servito nell'esercito durante la Prima guerra mondiale, lord Peter Wimsey passa da un successo all'altro anche se, almeno apparentemente, è molto modesto. Preferisce pensare a se stesso come a un investigatore dilettante e lascia quasi sempre tutto il merito e il successo all'amico Charles Parker, ispettore di Scotland Yard. «Lui solo fa il vero lavoro. Io mi limito a fare
delle congetture imbecilli che lui smantella. Poi, in base a un processo di eliminazione, troviamo la giusta spiegazione e la gente dice: 'Dio mio, che intuizione ha quel giovane ispettore!'». 



Sempre molto critico verso se stesso (pretende il massimo da sé mentre è in genere disposto a tollerare le debolezze e le mancanze degli altri), l'aristocratico lord Peter Wimsey, protagonista di undici romanzi (alcuni pubblicati in Italia da Mondadori) e di un buon numero di racconti, è un personaggio un po' compassato ed esangue, incolore nella caratterizzazione, e sui cui aspetti fisici ed esteriori la scrittrice, Dorothy L. Sayers, si trattiene con
molta discrezione, eccezion fatta per sottolineare l'impiego di quel monocolo
da cui è davvero inseparabile.




Le avventure di questo aristocratico investigatore dilettante, la cui tecnica di indagine si basa essenzialmente sull'osservazione e sull'intuizione, si svolgono in progress, e spesso lord Peter Wimsey vi è coinvolto dal punto di vista personale, come nei suoi primi "casi" già ricordati. Inoltre, in alcuni romanzi successivi, assume via via sempre maggiore importanza la relazione sentimentale che il protagonista intreccia con Harriet Vane, una scrittrice di gialli, che nel primo racconto in cui appare è a sua volta sospettata di un delitto, e con la quale in seguito convolerà a giuste nozze. 



Questo romanzo, Busman's Honeymoon (1937), ha un sottotitolo piuttosto
eloquente (A lave story with detective interruptions, vale a dire: una storia d'amore con intermezzi polizieschi) ed è l'estrema testimonianza di un radicale mutamento di impostazione che aveva portato l'autrice a una sorta di emarginazione dell'elemento-enigma dai suoi romanzi a favore di una più penetrante volontà di studio degli aspetti psicologici delle storie e dell'ambiente stesso.




Può essere infine curioso ricordare che l'ultimo romanzo della serie, Striding Folly, è una raccolta di racconti, tra cui compare Talboys, scritto dalla Sayers nel 1942 ma pubblicato soltanto trent'anni dopo: lord Peter Wimsey e Harriet hanno tre figli e sono alle prese con un delitto nel quale è implicato il loro primogenito. La scortese e invadente Miss Quirk desiderava loro come ospiti. Le cose diventano ancora più complicate quando Bredon Wimsey, 6 anni, viene accusato di aver rubato le pesche più pregiate di un vicino e Miss Quirk è fermamente convinta di avere la prova della sua colpevolezza.


Le qualità dei romanzi della Sayers sono in ogni caso più eccentriche che sostanziali e gli intrecci rivelano spesso un certo impaccio, nonostante le loro caratteristiche siano sempre state lodate dalla critica inglese. Talvolta sono geniali alcuni spunti iniziali, ma spesso manca poi la capacità di tenere alimentato il clima di tensione e di suspense. Non bisogna però dimenticare, come scrive Ernesto G. Laura, che questa autrice dedica «particolare cura al disegno affettuosamente ironico del personaggio nonché alla rappresentazione ambientale, riuscendo così a restituirci con vivacità e gusto il volto decadente ed annoiato di una società».


Nel 1935 la Sayers ha scritto un soggetto originale per il film The silent passenger, dove lord Peter Wimsey era interpretato da Peter Haddon.


Hounted Honeymoon, tratto da Busman's Honeymoon e girato nel 1940 da Arthur Woods, con Robert Montgomery nella parte del protagonista, dovrebbe essere l'unico film ispirato alle avventure letterarie di questo personaggio. 


Nel 1936 Denis Arundell ha interpretato questo personaggio in una commedia rappresentata in un teatro londinese, mentre nel 1973 Ian Carmichael ha interpretato il ruolo di Lord Peter Wimsey nella riduzione televisiva di alcuni romanzi della Sayers realizzata in Gran Bretagna dalla BBC.

mercoledì 1 gennaio 2025

Considerazioni di inizio anno Di Maria Cristina Buoso


 

Per prima cosa voglio ringraziare tutti voi che mi seguite sia sul Blog Collettivo https://mariacristinabuoso.blogspot.com/ ,da qualche anno,  che su quello personale https://mcbuoso.blogspot.com/ ,da qualche mese.

Lo so, che molti di voi, mi seguono anche nelle altre mie avventure sui social e di questo vi sono immensamente grata.

Ringrazio i lettori che hanno voluto darmi fiducia acquistando i miei libri e facendomi pubblicità consigliandoli.

Ringrazio chi li recensisce, dedicandomi del tempo, e il mio editore che continua a pubblicare i miei lavori e soprattutto “sopportandomi” con tutte le mie indecisioni quando devo fare le correzioni prima della pubblicazione.

Ringrazio i dottori e infermieri che si sono occupati di mia mamma in questi ultimi due anni in cui... spesso non è stata bene.

Ringrazio quelle “persone”... che non  sono mai disponibili o che non mantengono le promesse fatte o che non ci sono mai quando ne avrei avuto bisogno, perché mi hanno permesso di capire chi veramente tiene a me.

Spero che questo nuovo anno porti a tutti e anche a me un po’ di pace e serenità, perché credo che ne abbiamo tutti un gran bisogno e... voglio essere super egoista... voglio avere più tempo per continuare a scrivere i miei libri e voglio che i lettori siano sempre di più quelli che li leggeranno e che ...

Grazie a tutti voi e  Buon anno a Tutti J

L'immagine attuale non ha un testo alternativo. Il nome del file è: pexels-photo-3334355.jpeg