venerdì 31 gennaio 2025

Nick Noble

 

Stati Uniti, 1945 / Anthony Boucher

Nick Noble ha lavorato a lungo nella polizia di Los Angeles, sino a raggiungere il grado di tenente. Era onesto ed efficiente, ma poi qualcuno
l'ha incastrato ed è stato costretto a dimettersi. Sua moglie è morta per il dolore, i suoi ex colleghi fingono di non conoscerlo e lui, trasferitosi in uno dei quartieri più squallidi della città, trascorre la maggior parte del tempo a bere, solo e disperato. Anche se di tanto in tanto dà una mano a qualcuno che si trova nei guai o al giovane tenente MacDonald, del dipartimento di polizia di Los Angeles, che va a consultarlo quando è alle prese con un caso particolarmente complesso, non si può proprio dire che faccia l'investigatore privato. 



Escono gli assassini: le migliori storie misteriose di Anthony Boucher.: qui sono incluse tutte e nove le storie di Nick Noble. Quando non è ottenebrato dall'alcol se la cava ancora piuttosto bene grazie alla sua intelligenza e al suo intuito. Peccato che non trovi la forza di cambiare vita e di lasciare i tavolini del Chula Negra Cafe, dove trascorre la maggior parte del proprio tempo a bere vino e liquori di pessima qualità scacciando un'immaginaria mosca dal proprio naso.

giovedì 30 gennaio 2025

Libri: Chymera di Sabrina Williams

Lasco Patrizia


 E' un libro che parla di violenza domestica e della possibilità che l'amore quello vero, quello fatto di carezze, di aiuto, di comprensione esiste e si può trovare e provare anche se si deve fare i conti con la difficoltà di fidarsi di nuovo di qualcuno. E' un libro che riesce a prenderti e a tifare per i protagonisti. Ci sono dei refusi, ma essendo pochi non impediscono la lettura . Consiglio questo libro a chi vuole una storia romantica ma che tocchi la parte nociva e tossica "dell'amore". 

Do a questo libro 4 stelle e mezzo .

   

https://www.goodreads.com/book/show/50337834-chymera

 

 

 

 

 

mercoledì 29 gennaio 2025

Ponte sospeso...

 L'immagine attuale non ha un testo alternativo. Il nome del file è: suspension-bridge-959853_640.jpg 

... chiamato anche ponte tibetano.

Ammetto che è un ponte che mi mette ansia alla sola idea di doverlo attraversare anche se mi intriga un po’.  

Questi ponti hanno un fascino particolare e li trovi in luoghi caratteristici e impervi ... attraversano la natura e sospesi nel nulla ti danno la sensazione di camminare nel vuoto mentre ammiri il paesaggio che ti circonda.

Ti  chiedi come avranno fatto a costruire questi ponti fatti spesso di corde e soprattutto come avranno fatto a resistere al tempo e al continuo uso che gli uomini facevano nella loro  quotidianità.  

IL fascino che esercitano è invitante ma... onestamente, non so se avrei il coraggio ad attraversarne uno, perché camminare sospesa nel  nulla mi farebbe sentire insicura e la paura del vuoto sotto di me non mi permetterebbe di godere della meraviglia che mi circonda. 

E voi?  Lo attraverserete?

 

 

 

 

 

AperiChiacchierata con ... Gordiano Lupi, il cinema italiano del passato (1)

 

Ciao,

questa sera parleremo con Gordiano  del cinema italiano del passato. Credo che questo argomento ci accompagnerà per molte settimane o mi sbaglio Gordiano?

Gordiano – Se vogliamo parlare di tutto il cinema italiano ci vorranno degli anni … J (allora mi metto comoda J )

 MC – Per iniziare che aperitivo ci offri e dove ci troviamo?

G – Aperitivo al Cinema Stella di Grosseto, che programma tanto cinema di qualità, poco visto nei circuiti ufficiali. Facciamo vino bianco di Pitigliano e prosciutto toscano. (Buono)

MC – Come mai hai questa passione?

G – Ah, saperlo! La colpevole credo che sia mia nonna che da bambino mi portava in un cinema di terza visione della mia città (il Sempione, adesso profumeria), a  due passi da casa mia, che proiettava due pellicole al giorno. Ho ricordi bellissimi di quella sala e di interi pomeriggi passati a vedere film e a mangiare semi e noccioline, sia con mia nonna che da solo, quando sono cresciuto. Il cinema per me è il Sempione, ogni volta che passo davanti a quelle mura che conservano l’antica insegna ma non servono più a fare cinema provo tanta tristezza. Sai che non sono mai entrato in quella profumeria? Lì dentro, seduto su quelle sedie di legno, ho visto tanto cinema peplum (che chiamavo film di romani), Franco & Ciccio movie come se piovesse, western italiano, Godzilla, Mario Bava, Lucio Fulci … tutto in maniera inconsapevole. Certi film erano italiani, io li pensavo americani, tanto per dire. Da grande mi è scattata la molla di rivederli e di studiarli bene. Ne sono venuti fuori tanti libri, forse inutili, forse no, chi può saperlo? (che bei ricordi)

MC – Tua nonna aveva una preferenza nei film o li guardava tutti?

G – Amava Totò e il cinema comico. Andava matta per Franco & Ciccio (e io da grande ho scritto Soprassediamo, un volumone di 650 pagine sul cinema dei due comici siciliani). Apprezzava il cinema storico, il neorealismo, insomma tutto il cinema popolare …

Mc – Quale sarebbe il periodo “storico” del cinema italiano del passato?

G – Non c’è solo un cinema italiano del passato, ce ne sono molti. C’è il cinema importante del neorealismo e della commedia all’italiana, il cinema dei nostri grandi autori come Visconti, Rossellini, Germi, De Sica, Fellini, Scola … (mi fermo ma l’elenco è lungo). E c’è anche il cinema popolare, il cinema dei generi che nasce con il melodramma, prosegue con la sceneggiata napoletana, frequenta horror, poliziottesco (proprio così’, non è un errore), western, thriller, erotico … con autori – artigiani che si chiamano Joe D’amato, Sergio Leone, Carnimeo, Bava, Ferroni, Lenzi … (pure qui non li ho detti tutti). (allora ci aspettano molti aperitivi assieme)

MC – Quale è stato il primo film  girato in Italia e quando?

G – Il primo film italiano è La presa di Roma del 1905, ma il vero cinema italiano nasce nel 1914 con Cabiria (testi di D’Annunzio) di Giovanni Pastrone, un grande peplum,immaginifico, un kolossal vero e proprio per quei tempi, si può ancora vedere su Youtube, il peplum è  forse il genere più italiano che ci sia …

MC – Questo titolo ... “Cabiria” mi fa venire in mente un film di Fellini. Ho un ricordo confuso oppure c’è qualche attinenza?

G – Nessuna attinenza. Solo un omaggio che Fellini volle fare al vecchio film di Pastrone, dando alla protagonista del suo film (la moglie Giulietta Masina) proprio quel nomignolo. Le notti di Cabiria racconta la vita di una prostituta romana che si fa chiamare Cabiria … forse il primo film italiano con protagonista una prostituta. Prima di Mamma Roma …

MC –Quando è nato il cinema in Italia e come venne accolto dal pubblico il primo film?

 G – Il cinema in Italia ha avuto il suo momento di maggior fulgore negli anni Cinquanta, dopo la liberazione, con le prime pellicole nordamericane e la commedia all’italiana. Le sale debordavano spettatori. Tempi che non torneranno. Diciamo che anche nel periodo del fascismo il cinema era molto frequentato, solo che veniva usato anche per scopi propagandistici. Il cinema italiano ha avuto momenti di splendore anche dagli anni Sessanta agli anni Ottanta con una produzione altissima, sia qualitativamente che quantitativamente. Le sale erano affollate ogni fine settimana, non solo per vedere capolavori, anche per assistere ai filmetti della commedia sexy, agli horror italiani di Argento e Fulci, oltre al fenomeno dei Celentano movie, di Pozzetto, Nuti, il primo Benigni … e (soprattutto a Napoli) Nino D’Angelo.

MC –  Una curiosità... il primo cinema in Italia dove è nato e sai se c’è ancora?

G – Ancora attiva è la sala Sivori di Genova, nata nel 1896, secondo quel che ho trovato, ma forse ci sono stati altri cinema aperti prima che adesso sono scomparsi, magari luoghi di fortuna, salette improvvisate. A Genova fu proietto “L’arrivo del treno alla stazione” (maggio 1896).

MC –  come sono cambiati negli anni i cinema e il pubblico che va a vedere i film? 

G – Sono cambiati in modo radicale. Adesso i giovani vanno al cinema solo se c’è un evento e di solito ci vanno i giovani vicini alla cultura del video e del fumetto, non la maggioranza. Quando avevo vent’anni (nel 1980) tutti andavamo al cinema, a vedere di tutto. Per non parlare degli anni Cinquanta – Sessanta … Adesso il cinema è un momento culturale riservato agli anziani e ai cinefili. Tutto molto triste.

MC – Secondo te come mai manca questa cultura verso il cinema da noi e... negli altri paesi è la stessa cosa?

G – Il cinema sta subendo l’aggressione degli altri media, ha resistito alla televisione, ma con la pay tv non ce la sta facendo. Io faccio il tifo per lui, comunque. Credo che sia così in tutto il mondo. (io credo che ritornerà più forte di prima)

MC – secondo te, cosa si dovrebbe o potrebbe fare per far si che i giovani riscoprano il piacere del “cinema” e di quello che rappresenta nella cultura del nostro paese?

G – Portare il cinema nelle scuole. Farlo vedere e apprezzare. Farlo diventare materia di studio come la letteratura.

MC – Credo che come primo  “assaggio”  di questo argomento interessante possiamo fermarci qui e proseguire per il prossimo aperitivo.

G –Certo, abbiamo detto abbastanza, credo …

MC – Già. Tanta carne al fuoco di cui parlare nelle prossime settimane e non solo.

Alla prossima, buona serata a tutti.

MC

 

 

 

 

martedì 28 gennaio 2025

Classicamente Cult:Il dio delle piccole cose" di Arundhati Roy.

 


 

Eccoci qui, Ely e Maria Cristina, pronte a condurvi attraverso un'esperienza unica di scoperta e intrattenimento. In questa puntata di "Classicamente Cult", vi presentiamo un libro breve che potrete facilmente mettere in borsa e portare con voi ovunque andiate. Questo libro vi accompagnerà nei momenti di pausa, sul treno, al parco o in fila al supermercato, regalandovi avventure straordinarie o riflessioni profonde in formato tascabile. Con "Classicamente Cult", la vostra borsa diventerà un portale verso mondi fantastici, emozioni intense e idee stimolanti.

 

Oggi vi consigliamo "Il dio delle piccole cose" di Arundhati Roy. Ambientato nell'India degli anni '60, questo romanzo racconta la storia di due gemelli, Estha e Rahel, e dei traumi che segneranno per sempre la loro vita. Un libro che mescola il dramma familiare con una narrazione poetica e profonda.










 





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Perché leggerlo:

 

Ely - "Il dio delle piccole cose" è una lettura che tocca corde intime e universali. Roy crea un mondo ricco di emozioni e riflessioni, traendo dalla cultura indiana una bellezza struggente. Ideale per chi ama storie che parlano al cuore e alla mente.

 

MC-  E’ un libro che evidenzia come le piccole cose della vita influiscano sulle persone e nelle loro vite. Le leggi dell’Amore sono importanti perché sono quelle che ti permettono di amare la persona giusta e danno un valore alle scelte che si fanno.

lunedì 27 gennaio 2025

Margherita Mix... Ely e il suo mondo

 

 

Ciao,

Oggi incontreremo una nostra amica “speciale”.

 

MC – Io ti ho presentato come Ely, ma il tuo vero nome è…

E – Elisa Rubini.

MC – Quando hai deciso di usare Ely Gocce di Rugiada e quando, invece, usi il tuo vero nome?

E – Uso Ely Gocce di Rugiada soprattutto per progetti legati alla creatività, alla mindfulness e al disegno, mentre utilizzo il mio vero nome per i percorsi di comunicazione sui social e le collaborazioni con gli scrittori. Mi piace distinguere le due identità per dare un senso di chiarezza a chi mi segue.

MC – E non ti ha mai creato confusione quando li usi?

E -  No. Hanno entrambi un loro preciso significato nel mio cuore.

MC – Hai una laurea in legge, come usi il tuo titolo di studio nell’ambito lavorativo in cui ti muovi?

E – La mia laurea mi ha insegnato il valore della precisione e dell’organizzazione, fondamentali per gestire i percorsi personalizzati che creo per i miei clienti. Inoltre, quando si tratta di contratti, diritti d’autore o aspetti legali del mio lavoro, ho una marcia in più. (questo è vero perché così dai consigli sapendo cosa dici)

MC – Come mai hai fatto questa scelta lavorativa?

E – Ho sempre avuto una forte passione per la comunicazione e la creatività. Ho deciso di unire le due cose per aiutare le persone a esprimersi al meglio, sia online sia attraverso attività creative come il disegno e la scrittura. È un lavoro che mi arricchisce ogni giorno.

MC – Ricordi cosa hai provato al tuo primo “si” lavorativo?

E – Una gioia inaspettata! Ho ringraziato l’universo e me stessa.

MC – Il tuo primo ricordo legato alla tua parte creativa?

E - Il primo color book creato non si scorda mai, era appena morto mio padre e lo sentivo vicino a me in questo processo creativo.

MC – Che valore ha il disegno per te?

E – È terapeutico. Disegnare mi aiuta a rallentare e a mettere in ordine i pensieri. Con i color book, riesco a trasmettere questa serenità anche agli altri. Per me è una forma di mindfulness che libera la mente e nutre l’anima.

MC – Come ti sei avvicinata alla mindfulness?

E - Per motivi di salute. Non potendo viaggiare ho trovato un aiuto nella disciplina del qui e ora.

MC – Tra le tue tante e varie esperienze, quale ha un posto speciale nel tuo cuore e perché?

E – La collaborazione con un autore che stava per rinunciare al suo sogno di pubblicare. Siamo riusciti a costruire insieme una strategia vincente, e vederlo raggiungere il suo obiettivo è stato emozionante. (Che bello)

MC – …invece, quale è stata quella che ti ha lasciato l’amaro in bocca, se ti va di parlarne?

E – Una volta ho collaborato con una persona che non era pronta a mettersi in gioco davvero. Nonostante il mio impegno, il progetto non è decollato. È stato difficile, ma mi ha insegnato che il cambiamento parte sempre dalla volontà del cliente. (già... bisogna essere in due per  far funzionare le cose)

MC – Collabori con molti autori e autrici. Come fai a fare per ognuno di loro un percorso diverso che lo valorizzi? E come ti senti quando vedi che il tuo lavoro dà il risultato che speravi?

E – Mi prendo il tempo per ascoltare e capire le loro unicità. Ogni autore ha una storia e uno stile che meritano di essere valorizzati in modo diverso. Quando vedo che il lavoro dà i suoi frutti, provo una gioia immensa. È la conferma che sto andando nella direzione giusta. (complimenti)

 

MC – Invece, se non va come volevi, cosa fai per cambiare rotta?

E – Analizzo il problema, chiedo feedback e provo nuove strade. Credo nella flessibilità e nella capacità di adattarsi. A volte basta un piccolo cambiamento per trasformare un ostacolo in opportunità.

MC – So che hai appena ricevuto una bella notizia… ti va di parlarmene?

E – Certo! Sono diventata un Amazon Influencer! È un traguardo importante per me perché mi permette di raggiungere più persone e condividere i miei consigli e le mie passioni in modo ancora più efficace.

MC- Posso chiederti come si fa a diventare Amazon Influencer?

E - Sono necessari tre requisit: avere una buona visibilità social, saper creare vendite e creare contenuti originali (non lo sapevo, complimenti)

MC – Cosa avresti voluto che ti chiedessi?

E – Forse qualcosa sulla mia passione per la musica non commerciale  o per i mandala, che mi aiutano a rilassarmi e a trovare ispirazione.

MC – Parlami di queste tue passioni. Come sono nate?

E – Non so spiegarlo, non sono nate in momento preciso, sono parti di me a un certo punto uscite allo scoperto. Sono parti di me.

MC – Come ti sei avvicinata ai mandala e quale è stato quello che hai fatto per primo?

E – Sono passati dieci anni proprio nel 2025.Ho colorato un mandala di ispirazione Giapponese.

MC – ti va se parliamo di queste tue passioni nella rubrica di Apericchiacchierata?

E - Certamente!

MC – Se vuoi lasciare il link o la tua email per essere contattata, fai pure.

E – Potete trovarmi sulla mia pagina Facebook https://www.facebook.com/Socialmenteconsapevole/  o contattarmi via email a elygoccedirugiada@gmail.com.

Grazie per questa intervista, mi è piaciuto molto raccontarmi!

MC –  E a me conoscerti un po’ di più.

Alla prossima.