E. Tagliati
C'è un’empatia rara in Laura Altamura, che decide di dipingere con la sua
penna uno dei drammi più moderni e complessi di questo periodo: il bullismo,
in particolare il cyberbullismo.
Ketty e Debby sono due ragazze estremamente diverse, ma i loro destini
sembrano complementari, intrecciati.
L'elemento acqua è il vero protagonista del romanzo e nelle sue diverse
caratteristiche si presenta come rigogliosa acqua di vita, ma anche come un
vortice profondo e scuro dove sprofondare.
“A un certo momento, mi rendo conto di non sapere neanche il nome del
ragazzo triste e cerco i suoi occhi verdi e profondi: sono un lago, non limpido,
bensì vulcanico, dalle acque profonde.
Deve nascondere qualche importante tormento.”
Sono molti i personaggi che danno vita alla vicenda e tutti hanno un
temperamento originale e una storia che incide sulla loro adolescenza.
Ma l'amicizia, la famiglia, lo sport, ... tutto concorre a trasformare i ragazzi,
anche chi nascondeva nel cuore un dramma insostenibile.
“In quelle ore di angoscia, l’acqua e il suo rumore mi hanno torturato il cervello.
Noi seduti come burattini senza filo, lei ci ha raggiunti, ci ha bagnati e inzuppati
di morte.”
Questa lettura è adatta a tutti, parla un linguaggio immediato e un messaggio
sano e edificante.
“La felicità, per me, è dove il cuore sorride e il mio non ha la bocca.”
Termino la lettura riflettendo su quanto alcune capacità restino decisive quanto
difficili per tutto l'arco della vita: rispondere al male con la comprensione e
l'empatia resta la morale che non ha età.
“Lei ha ancora una nota di amaro in quegli occhi profondi che una volta ritenevo
cattivi e che ora trovo solo ingarbugliati.”
Consigliatissimo
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