mercoledì 26 giugno 2024

Meravigliosa Italia: Visitando la Chiesa di San Basilio con Maria Cristina Buoso di Maria Teresa De Donato

    


Amici carissimi oggi continuiamo a viaggiare nella nostra Meravigliosa Italia con la mia cara amica e collega Maria Cristina, Autrice e Blogger. Maria Cristina ha partecipato molto attivamente, insieme ad altri colleghi ed amici, a questa mia Rubrica e invito voi tutti a leggere gli altri articoli per farvi ispirare dalle varie località che sono state presentate nonché dalle apprezzatissime ricette che potrete gustare visitando soprattutto il suo territorio.

Ciò premesso, auguro a voi tutti una buona lettura!

 



Ciao Maria Cristina e benvenuta di nuovo in questo mio Blog e Salotto Culturale Virtuale.

Grazie a te, Maria Teresa, per ospitarmi di nuovo.

 

MTDD: Dove ci porti oggi? Continuiamo il nostro viaggio in Veneto? 

MCB: Sì, oggi andiamo nel comune di Ariano nel Polesine è il comune più meridionale della Regione Veneto. Fa parte del Parco regionale veneto del Delta del Po e del Parco interregionale Delta del Po.

 

MTDD: Ci parlerai di bellezze naturalistiche allora...

MCB: Non esattamente perché in un paesino che si chiama San Basilio  troviamo una piccola chiesa con una semplice architettura romanica che venne eretta nel IX secolo dai benedettini di Pomposa nello stesso luogo di una precedente struttura  presumibilmente  costruita tra il IV e il V secolo, e  un luogo di culto della più antica comunità cristiana nata del Polesine.

 

MTDD: Molto interessante! Ha subito più recenti restauri questa chiesa?

MCB: Sì, infatti al termine del XX secolo è stato fatto un restauro conservativo che  ha restituito l'aspetto medioevale della struttura.

 

MTDD: Perché riveste notevole imporanza questa chiesetta?

MCB: Perché è unica in tutto il territorio polesano; è officiata e visitabile; presenta alcune interessanti curiosità storiche e tradizionali legate al sarcofago situato sul suo sagrato e a un'antica colonna marmorea, collocata in una nicchia accanto all'abside citata in alcuni documenti storico-ecclesiastici come miracolosa. Una leggenda racconta che all'interno sono conservati i resti dei paladini di Francia che costruirono l'oratorio. Nel IX secolo i soldati di Pipino, figlio di Carlo Magno, passarono da San Basilio durante la guerra contro i veneziani.

A San Basilio era famosa la Quercia, La quercia di Dante, meglio conosciuta come Rovra di San Basilio.

MTDD: Perché è famosa questa quercia?

MCB: Perché era un albero secolare che si trovava nella sponda sinistra del Po di Goro.  Una Farnia (Quercus robur) secolare, si stimano almeno 500 anni di vita,  l’albero più vecchio di tutto il Polesine, un monumento naturale. Ventisei metri di altezza con un tronco di sei metri di diametro.  Purtroppo nella notte tra il 24 e il 25 giugno 2013, la “Rovra”, ha ceduto lasciando uno spazio vuoto nell’orizzonte.  Era un punto di riferimento per chi passava e si fermava a salutarla perchè ogni volta che qualcuno passava per San Basilio, dopo aver visitato il centro turistico culturale, la chiesetta e gli scavi, finiva la visita con la quercia.

Si narra per l’appunto che Dante tornando a Ravenna da Venezia, salì su un’alta quercia per ritrovare la via di ritorno, e vide così il campanile dell’Abbazia di Pomposa; anche Napoleone Bonaparte, l’ha ammirata quando passò da queste parti.

Una frazione piccola ma con molte curiosità e belle cose da vedere, come ‘omonimo museo’.

 

Chi volesse approfondire questo argomento è inviatato a visitare i seguenti link:  

 

https://www.museionline.info/musei/museo-archeologico-di-san-basilio

https://www.museionline.info/tipologie-museo/chiesa-di-san-basilio-ariano-nel-polesine

https://www.watermuseumofvenice.com/network/rete-delta-po/museo-di-san-basilio-e-chiesetta-romanica/

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Basilio_(Ariano_nel_Polesine)

https://www.veneto360.land/provincia-rovigo/193-chiesa-di-san-basilio-piccola-gemma-nel-parco-del-delta-del-po

https://www.facebook.com/centroturisticoculturalesanbasilio/

https://www.polesine24.it/porto-viro-delta/2022/05/04/news/san-basilio-diventera-un-vero-gioiello-143325/

https://adria.italiani.it/scopricitta/la-quercia-di-dante-la-rovra-di-san-basilio/


 

MTDD: Grazie ancora per tutte le informazioni che ci hai provveduto.

Hai preparato anche oggi una ricetta speciale per i nostri lettori?

MCB: Certamente! Oggi propongo la Polenta  concia veneta

 



Ricetta

Polenta  concia veneta

 

Anche questa ricetta ha molte varianti. Si cuoce la polenta con burro e formaggio e quest'ultimo può essere quello tipico della zona o quello che più ci piace. Una volta si usava quello che si aveva o che avanzava.

Ogni zona ha la  sua specialità nel Veneto, i più usati sono l’Asiago DOP e il Montasio DOP, che con il loro gusto intenso e leggermente stagionato rendono la polenta irresistibilmente invitante.

Per prima cosa si mette sul fuoco la pentola con acqua per fare la polenta (ormai dovreste sapere come fare 😉 ) se preferite la versione istantanea seguite le istruzioni sulla confezione.

 

Ingredienti

    300 gr di farina di mais; (in alternativa quello istantaneo)

    1,2 l di acqua;

    100 gr di Asiago DOP;

    100 gr di Montasio DOP;

    100 gr di burro morbido;

    150 gr di speck;  (variazione da aggiungere se vi va)

    1 porro o cipolla

    Sale: q.b.

 

Procedimento

Versate l’acqua all’interno di una capiente casseruola in acciaio. Attendete che inizi a bollire, aggiungete una presa di sale fino e versate a pioggia la farina di mais.    Proseguite la cottura a fuoco lento per circa 45 minuti, mescolando continuamente la polenta con l’apposito bastone o una frusta in acciaio, affinché non si formino grumi e non si attacchi al fondo.

A cottura quasi ultimata, unite alla polenta l’Asiago, il Montasio e il burro tagliati a cubetti e mescolate dolcemente affinché si sciolgano in modo omogeneo.

Tagliate a rondelle sottili il porro e soffriggetelo per alcuni minuti con una noce di burro all’interno di una padella antiaderente. Non appena risulta leggermente appassito, aggiungete lo speck e lasciatelo rosolare a fuoco vivace per due minuti uniteli alla polenta, mescolate ancora e trasferitela all’interno di un tegame rustico in terracotta, altrimenti va bene portato anche così in tavola, deve rimanere al caldo. Servite la polenta concia veneta ancora calda se volete strafare, a piacere della salsiccia arrosto e un’insalata fresca.

 

Buon appetito.




martedì 25 giugno 2024

Classicamente cult: La vita è bella di Roberto Benigni

 

 

 

 "Capolavoro Cinematografico"

 È arrivato il momento di concludere questa avventura nel mondo della cultura con un tocco di moderno. Siamo Ely e Maria Cristina, e siamo entusiaste di portarvi attraverso un'ultima esperienza di scoperta e intrattenimento. In questa puntata di "Classicamente Cult", esploreremo un capolavoro cinematografico che non potete assolutamente perdervi.

 

Oggi vi consigliamo  "La vita è bella" di Roberto Benigni: Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, il film racconta la storia di Guido, un uomo ebreo che utilizza la sua immaginazione e il suo senso dell'umorismo per proteggere suo figlio dal terrore dei campi di concentramento nazisti.

 Opzione Cult: "La vita è bella" di Roberto Benigni

 Prime Video: La vita è bella

Perché vederlo:

Ely - "La vita è bella" è un film toccante che mescola abilmente commedia e dramma per raccontare una storia di amore, coraggio e speranza anche nei momenti più bui. Con le sue performance brillanti e la sua potente narrazione, questo film rimarrà nel cuore di chiunque lo guardi.

M.C. – Un film da vedere almeno una volta nella vita e che si dovrebbe far vedere nelle scuole, perché ti porta a riflettere non solo sull’orrore della guerra ma anche sull’amore che lega un padre al figlio e alla persona che si ama. La semplicità dei sentimenti è la parte più vera e pura di questa storia perché è la cosa più difficile da rappresentare senza sembrare falsi.

 

 

 

 

lunedì 24 giugno 2024

Segnalazione: BYE BYE AMORE (MIO) Di FEDERICA STORACE

 Bye bye amore (mio). Manuale tragicomico di sopravvivenza 

Ciao, 

vi segnalo questo libro di Federica adatto da portare in vacanza.

Buona lettura.

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QUARTA DI BYE BYE AMORE (MIO)

Un incidente di percorso mette a kappaò un ventenne, trasformando l’estate successiva in una tragedia… cosmica.

Il meraviglioso “primo amore”, finito nel cestino della carta straccia, a sorpresa si trasforma in un coinvolgente testa a testa tra madre e figlio. Tra punture di spillo e battute fulminanti.

Alla fine, la delusione più profonda diventa, “per il cuore infranto”, un impensabile trampolino di lancio per una nuova ripartenza.

Un libro che si divora come un romanzo ma che si gusta come un piccolo manuale di “pronto soccorso” che cura le ferite di (molti) figli d’oggi.

 

 

FEDERICA STORACE, insegnante di Lettere e Filosofia. Impegnata nel volontariato educativo, ha esordito come autrice con La famiglia non è una malattia grave (San Paolo 2007); poi con Banchi di squola (Macchione Editore, 2010); con Anna Maria Frison, Impossibili ma non troppo. Storie di cuore e fantasia (Elledici 2017); Scialla e poi splendi (Placebook Publishing 2019); Madri per sempre (Erga Edizioni 2020, nuova edizione ampliata 2023); Il ladro di sogni (Tomolo Edigiò 2021); L’enigma delle parole prigioniere (Tomolo Edigò 2022); Sei un essere speciale (Erga Edizioni 2022) e Se ci fosse luce. Storie di uomini negli anni di piombo (Golem Edizioni 2024).

Sue poesie e racconti per ragazzi sono presenti in numerose Antologie (2019-2024).