mercoledì 28 febbraio 2024

AperiChiacchierata Con ... Dario Villasanta - Comunità Psichiatriche (1)

  

 Ciao,

Questa sera saremo in compagnia di Dario Villasanta  che ci parlerà delle  che ci parlerà Comunità Psichiatriche

 

 

Dario - Stavolta siamo ai tavolini all’aperto di un baretto nel Caruggio di Varazze, a fare colazione come veri liguri: cappuccino e fugassa – meglio se con le cipolle. (Buona la fugassa J )

MC -  Allora prima di iniziare dimmi perché hai scelto questo posto e questo aperitivo.

Dario – Perché la Liguria pullula di comunità psichiatriche e di cooperative che lavorano con i loro pazienti, sia in modo diretto che indiretto. In pratica, fanno soldi coi fondi regionali che vengono stanziati per quei soggetti e intascano più loro che il paziente che viene ‘inserito’ in programmi di tirocinio lavorativo. Il bello è che spesso queste cooperative sono della stessa proprietà di chi gestisce le comunità: ci trovi niente di strano?

MC – Non  lo sapevo... ma perché in  Liguria ci sono così tante  comunità psichiatriche rispetto alle altre regioni?

D – Non lo so, forse perché lì costa meno aprirle (sorrido, nda)

 

MC –   Oggi parleremo di un argomentò  ”spinoso”, come mai lo hai scelto?

 D – L’ho scelto perché riguarda un po’ tutti: chi non ha un parente, un amico o un conoscente che ha a che fare con problemi psichiatrici? E, soprattutto, perché questi soggetti sono i veri ‘ultimi’ del nostro mondo, per tanti motivi. Siamo nel 2023 ma ancora si fatica a dare il giusto sostegno a queste persone e alle loro famiglie, che spesso si sentono abbandonate. E hanno ragione. (e se ne parla anche poco... L )

MC –   Ti va di spiegarci per bene cosa sono e quando hanno sostituito i Manicomi criminali?

D – Definizione tecnica: OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari). Lì venivano internate le persone che avevano commesso reati per problemi psichici, congeniti o dati dall’uso di sostanze, e che venivano ritenuti pericolosi per la società. Io stesso ci sono passato. Tecnicamente sono stati aboliti nel 2013, ma nella realtà non è andata così. In primo luogo, alcuni internati sono dovuti restare lì dentro per altri anni perché non si trovava loro un posto adatto; in secundis, perché sono stati sostituiti da apposite strutture (chiamate REMS: Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) che se vogliamo sono state una soluzione peggiore del problema per tanti motivi. Sarebbe davvero lungo e tedioso spiegare qui i dettagli. In terzo luogo, va detto che i metodi manicomiali in molte strutture sono esattamente gli stessi che venivano adottati negli OPG, perciò capirai che differenza!

MC –  Ma ... perché questo problema, secondo te,  è così difficile da affrontare e trovare una soluzione che rispetti l’ammalato?

D – A dire il vero, oggi vediamo crescere una nuova generazione di psichiatri, giovani e con mentalità diversa, che badano più a curare che a contenere e con metodi più moderni. Credo che in parte sia una questione culturale, sia sociale che a libello di ambiente medico.

MC –  Secondo te come mai le persone hanno paura ad affrontare questo argomento?

D – Perché non hanno i mezzi culturali per affrontarlo. Ci sono troppe narrazioni sbagliate intorno a esso, e per lo più generano paura e vergogna invece che consapevolezza del problema per come è. Si tende a trattare qualsiasi cosa di psichiatrico come sporco da mettere sotto al tappeto.

MC -   Quali sono i luoghi più comuni che si associano ai “manicomi” e perché?

 D –  Che lì dentro sono tutti matti da legare con la camicia di forza. Non è così. La maggior parte degli internati hanno un cervello e un’anima che, se curati a dovere, li rendono persone ‘normali’ a tutti gli effetti.  Anche lo psicotico che ha commesso il peggiore dei delitti. Per esempio, ho conosciuto molte donne colpevoli di infanticidio che però, una volta curate, tornavano le belle persone che erano state. Certo, con un dramma terribile da affrontare e che non le lascerà mai più, ma questa è un’altra storia. Una di loro, un caso famoso, è ancora una delle mie migliori amiche e si è rifatta una vita, con fatica e impegno. Chi le stava vicino ha capito. Una nota doverosa: c’è ancora troppa ignoranza riguardo al tema delle donne intorno alla gravidanza e a tutti gli sconvolgimenti, a volte gravi ma sottovalutati, che questa implica.

MC – anche questo è un argomento spinoso di cui parlare ...

D – Più che spinoso lo definirei essenziale e urgente da affrontare.

MC –  Secondo te,  ci sono delle ingenuità legate alla  scelta che si è fatta quando si è deciso di chiudere i “Manicomi” e perché?

D – Sì, molti. In particolare, si è pensato che mettere le persone in strutture più piccole le avrebbe automaticamente rese più facili da gestire e curare, ma non è vero.  Sono le metodologie usate e la competenza dei medici e del personale a fare la differenza. Infatti, che differenza c’è tra un manicomio e una comunità se entrambe adottano misure di contenimento spropositate, come la contenzione fisica (ora limitata, ma non vietata) e quella farmacologica?

MC – Secondo me dovrebbe esserci una specialità all’università per questo tipo di “lavoro” perché un psichiatra “generico” potrebbe non esser preparato ad affrontare queste persone. Ma è solo una mia opinione.

D – Non so dirti se esista un indirizzo apposito, forse sì (ormai ce ne sono tanti) soprattutto dal lato criminologico, ma credimi: basta uno psichiatra bravo ed esperto di legge e il paziente può essere curato dignitosamente. Non ne farei una questione di formazione accademica.

MC –  Le famiglie hanno un aiuto concreto se hanno “un famigliare” con problemi psichiatrici?

D –  No. È uno dei punti dolenti del nostro sistema. Quando portai in giro un mio romanzo sugli OPG (Nella pancia del mostro, nda) in una serie di conferenze incontrai molte famiglie, e tutte si sentivano sole. Mi ringraziavano perché ero uno dei pochi che affrontava questo problema nel concreto, e questo ti dice già tutto.

MC – Ma perché i politici non vogliono affrontare questo problema? Anche perché... ho l’impressione che siano sempre di più le persone che dovrebbero essere seguite, o mi sbaglio?

D – Bisognerebbe chiederlo a loro. Forse perché è un tema che non porta voti, come la riforma del  sistema carcerario. Le buone intenzioni soccombono sempre alle ‘necessità’, sai com’è…

MC –  In concreto i “criminali” come sono seguiti una volta ritenuti colpevoli di un crimine?

D – Viene loro comminata una sanzione penale che si chiama ‘misura di sicurezza’, cioè ti tengo in custodia non fino a una data certa, ma finché non dimostri di essere guarito e non più pericoloso. Viene loro fatta una diagnosi e da lì partono le cure. Manco a dirlo, i giornali invece fanno sensazionalismo: spesso scrivono che il colpevole di un delitto viene assolto, quando in realtà è giudicato infermo di mente e comunque tenuto in custodia. Non è vero che è assolto, semmai ‘prosciolto’ , che è un termine diverso, e indica che il reo non è imputabile perché non sapeva quel che faceva. Ciò però non significa che rimanga in circolazione, è una balla insinuata da giornalisti ignoranti e superficiali.

MC – Credo che a volte avvocati e colpevoli vogliano usare queste alternative al posto del carcere e le vittime si sentano private dal vederlo “punito”, che poi... la punizione è sempre inferiore a quello che ci si aspetta L

D – Succede, ma non ti credere: a volte è peggio essere seguiti dal sistema psico-sociale italiano che farsi una pena certa e tranquilla in galera.

MC –   Secondo te come si è comportata la politica davanti questo problema?

D –  Guarda, una cosa buona la fece: la Commissione del Senato sul Sistema Sanitario Nazionale, con il senatore Marino e un altro senatore di destra che ora non ricordo. Andando a sorpresa negli OPG videro quello che succedeva, trasmettendolo pure in TV, e da lì stabilirono che erano luoghi di tortura. Dopodiché, il buio.

MC – Mi sa che continueremo con un’altra chiacchierata, che ne dici?

D – Non mi sottrarrò di certo. Grazie per l’opportunità di parlare di certe cose, non è facile trovare spazio per questo.

MC –  E’ un argomento  che non si può ignorare.

          Grazie e alla prossima.

          Buona serata a tutti J

 

 

 

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