venerdì 1 dicembre 2023

Kriminal


Kriminal, Italia, 1964 / Max Bunker (Luciano Secchi) e Magnus (Roberto Raviola)

Nato sulla scia del successo ottenuto da Diabolik, il capostipite del cosiddetto fumetto nero, quello in cui il cattivo riesce sempre a sfuggire alla giustizia, questo personaggio indossa una calzamaglia gialla con impresso uno scheletro stilizzato e una maschera che rappresenta un teschio. 



Presentato con lo slogan «il suo nome significa morte! L'apparire del suo volto scheletrico vuoi dire paura!», Kriminal è in realtà Anthony Logan, divenuto spietato criminale per vendicarsi degli ex soci del padre, colpevoli della sua morte. 



«Muovendosi con la lucidità del pazzo - come ha scritto Luciano Secchi introducendo una ristampa delle sue avventure, - Kriminal commette delitti su delitti pur di arrivare al suo scopo che, dopo aver vendicato la memoria del padre, è di arricchire col delitto, anche se sovente non con la ricercata fortuna.



L'innesto della violenza dichiarata, abbinata al sesso che per la prima volta faceva capolino nei fumetti, per tradizione diretti agli adolescenti (nel nostro paese), fa scandalo. Lo scandalo produce un immediato intervento della magistratura, sequestri e processi che, se anche non frenano l'ascesa della diffusione del personaggio, ne condizionano però i contenuti».

Dopo una quindicina di numeri le storie di questo personaggio diventano quindi meno violente e si trasformano in veri e propri gialli. Da donnaiolo cinico e insensibile - ha avuto anche una lunga storia con una donna poliziotto, Gloria Farr, fidanzata dell'ispettore Milton, il suo eterno avversario -, Kriminal "mette la testa a posto" e si innamora di una collegiale, Lola Hudson, che sposa nel numero 100. 



Dalla loro unione nascerà un figlio, che verrà rapito e ucciso dalla terribile organizzazione di Mister Ipsilon, un delinquente che lo sta ricattando per servirsi di lui. Per vendicare la morte del figlio, Kriminal uccide Mister Ipsilon, sgomina la sua banda e poi si getta a capofitto contro organizzazioni criminali di ogni genere, in una personale guerra senza quartiere, trasformandosi in una specie di giustiziere.





Le storie di questo personaggio, pubblicate a lungo dall'Editoriale Corno sono raccontate in due film - Kriminal del 1967 





Il marchio di Kriminal  del 1968, rispettivamente da Umberto Lenzi e Fernando Cerchio


e sono state riproposte alla fine degli anni Ottanta dalla Max Bunker Productions.
 

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