Ciao,
Questa sera saremo in compagnia di Carola Cestari e parleremo delle scrittrici di romanzi gialli vissute in passato e di come questo tema narrativo è cambiato e della modernità dei temi trattati dalle autrici.
Carola - Ciao! Volentieri andrei in realtà in Inghilterra, verso le 5 del pomeriggio, per prendere un buon tè nella città di Oxford. (ti passo questo aperitivo ;) visto l’argomento ma gli altri in Italia J )
MC – Allora, prima di iniziare dimmi perché hai scelto questo posto e questo aperitivo.
Carola – Mi sembra il luogo più adatto alla nostra chiacchierata, perché è la città che ha dato i natali a Dorothy L. Sayers (nata nel 1893) che fu un’importante scrittrice, poetessa e drammaturga britannica, famosa per i gialli ambientati tra le due Guerre, con protagonista Lord Peter Wimsey, un aristocratico investigatore dilettante.
MC – Argomento interessante e credo che passeremo molte serate assieme. Come mai vuoi parlare delle donne che scrivono gialli e thriller?
Carola – E’ importante sottolineare gli ostacoli e difficoltà che hanno incontrato nello scrivere romanzi di un genere letterario in cui i protagonisti sono quasi sempre stati degli uomini, soprattutto da parte della società dell’epoca. Oltre alla famosa Agatha Christie, ci sono state infatti altre scrittrici molto valide.
Come ti accennavo, una di queste è stata Dorothy L. Sayers, ammirevole per il coraggio dimostrato nell’avventurarsi in un campo che fino a quel momento sembrava appannaggio maschile e per aver creato personaggi femminili che aiutavano il protagonista nella risoluzione dei casi. Ma non fu facile. (lo so bene)
MC – Come prima cosa, ti va di iniziare raccontandoci un po’ più di questa autrice e come si è avvicinata a questo tipo di scrittura?
C - La Sayers è annoverata tra le "Regine del Crimine", anche se i suoi inizi nel campo furono un po’ casuali. Infatti, durante un viaggio in Francia, cominciò a scrivere un manoscritto, successivamente abbandonato. Da un personaggio secondario, nacque il protagonista Lord Wimsey, conosciuto con la sua tipica esclamazione "Oh, maledizione!", che rimbombò nelle pagine di undici romanzi polizieschi e due serie di racconti brevi.
In uno di questi, “Veleno Mortale” la Sayers introdusse a sorpresa il personaggio femminile di Harriet Vane, che sarà presente in quattro romanzi. Molti dei temi e delle ambientazioni dei romanzi che coinvolgono questa protagonista, riflettono le esperienze della stessa scrittrice. Per esempio, Vane, come l'autrice, si laureò a Oxford, fatto inusuale per una donna del tempo, ed è anch’essa un’affermata scrittrice di gialli, stabilendo quindi un rapporto di parità intellettuale tra lei e il personaggio maschile di Winsey.
MC – Come le è venuta l’idea di questo personaggio e come si è avvicinata ai gialli?
C – In realtà cominciò a scrivere da giovanissima, si laureò in lingue e fu amica e innamorata di molti letterati del tempo. Inoltre, lavorò nel campo dell’insegnamento e della pubblicità, per cui diciamo che l’ambiente della scrittura le era molto familiare. Scrisse molti racconti brevi e a mano a mano si avvicinò al mistero e si divertì a inserire colpi di scena del tutto inaspettati, come raccontò nelle lettere che scriveva alla madre.
MC – Come sono state accolte dai loro colleghi e dal pubblico?
C - Sayers non scrisse solo gialli, e ciò la distinse da altri scrittori dell’epoca. Oltre al fatto di essere stata così poliedrica, si può notare la sua modernità negli sforzi profusi per un tema che le fu caro, ossia la questione della parità di genere: difese l'educazione femminile (altro soggetto controverso) ed il ruolo della donna nella società in vari libri. (sono spesso toccati temi importanti anche se spesso era considerata un tipo di scrittura di serie B)
Inoltre, sosteneva l’importanza di combinare l'elemento romantico e quello intellettuale dell'investigazione. A suo parere vi erano pochi romanzi in cui la storia d'amore aveva un ruolo centrale all'interno della trama e citava personaggi come Sherlock Holmes, auspicando fosse possibile rappresentare protagonisti in cui il lettore potesse rispecchiarsi, con cui condividere le debolezze, anziché solo detective infallibili.
MC - Come inizio di carne sul fuoco ne abbiamo messa un bel po’ che dici, continuiamo nel prossimo
aperitivo?
C – Volentieri, magari la prossima volta potremmo parlare di una scrittrice più moderna, Sara Paretsky, la creatrice dell’investigatrice Warshawski, capace anch’essa di rivoluzionare la figura della donna all’interno della letteratura poliziesca.
MC - Questa è telepatia J volevo proprio chiederti il nome della prossima autrice J
C – Hai presente quel film “Detective coi tacchi a spillo” interpretato dalla bravissima Kathleen Turner? Si ispirò proprio alla detective creata da Sara Paretsky. Sarebbe un peccato non parlarne. (giusto, ed era anche un bel film ... se non ricordo male J )
MC – Prima di salutarci, vuoi aggiungere qualcosa?
C - Ringrazio tutti i lettori di questa rubrica e te in particolare per l’invito. Non vedo l’ora della nostra prossima chiacchierata.
MC – Anche io J .
Alla prossima e a tutti voi un buon fine anno e che quello nuovo porti belle cose a tutti J
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