Ringrazio Andrea per la bella recensione che ha fatto al mio libro sul Blog Respiro di Libri.
Grazie e Buona lettura.
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La protagonista di “Vorrei Dirti” è Diva, una donna ormai adulta che sente il bisogno di riavvicinarsi al padre, dal quale si era allontanata oltre quindici anni prima per sfuggire al “matrimonio combinato” che lui le avrebbe proposto con il suo amico Bruno. Il padre di Diva all’epoca era sposato con Alice, dopo la scomparsa della madre della protagonista.
Il libro inizia come una sorta di monologo di Diva stessa, riportando gli stralci della lunga lettera che la donna scrive al padre nel tentativo di riallacciare i rapporti e superare silenzi e incomprensioni del passato.
La lettera però arriva al destinatario, torna indietro in quanto lo stesso risulta sconosciuto, e così Diva intraprende un viaggio “investigativo” insieme fisico ed emotivo nel passato per scoprire che cosa ne è stato di quel padre del quale avevo perso le tracce oltre un decennio fa. La moglie, o ex moglie, del padre, Alice, è la chiave del mistero e per capirlo bisogna arrivare a parlare con lei.
Vorrei Dirti è sostanzialmente diviso in due parti, il lungo flashback nel passato, nel quale la realtà emerge attraverso il filtro dei ricordi, e quello del presente dove la stessa si manifesterà in forme ben diverse da quelle ricordate dalla protagonista. La narrazione è inframmezzata dalle “poesie” della protagonista Diva, spesso dedicate al padre stesso, e scritte in una grafica che ricorda la poesia visiva. La poesia finale è composta da tutte le frasi che aprono i capitoli.
Da un’autrice eterogenea come Maria Cristina Buoso, Vorrei Dirti è un libro che sembra nascere da un’esigenza di elaborazione narrativa di un vissuto personale, con elementi nel quale molte persone possono riconoscersi, e che affronta il tema della discrepanza tra ricordi e realtà dei fatti del passato. Una scrittura essenziale e intensa lo rende particolarmente coinvolgente dal punto di vista emotivo.
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