Ex ispettore Grodman, Gran Bretagna, 1892 / Zangwill Israel
L'ex ispettore Grodman è il protagonista di The big bow mystery (1892), il primo giallo effettivamente imperniato su un mistero di camera chiusa. Scritto in due settimane per essere pubblicato a puntate sul London Star, questo romanzo è nato con ogni probabilità con intenti vagamente parodistici e prende le mosse dal proposito di un vecchio poliziotto a riposo di commettere il delitto perfetto.
Questo giallo, che rimane ancora oggi tra i più riusciti misteri di camera chiusa, costituisce non solo un campionario esauriente di molti altri temi-chiave della tradizione poliziesca all'inglese, ma ha sicuramente
influenzato Il mistero della camera gialla (Le mystère de la chambre jaune), scritto quindici anni più tardi da Gaston Leroux, e Maschera bianca (White face, 1929) di Edgar Wallace.
influenzato Il mistero della camera gialla (Le mystère de la chambre jaune), scritto quindici anni più tardi da Gaston Leroux, e Maschera bianca (White face, 1929) di Edgar Wallace.
Per quel che riguarda I delitti della via Morgue di Edgar Allan Poe, che è il legittimo antesignano storico di questo genere di racconto-enigma, occorre tenere presente che esso, pur offrendo un mistero di camera chiusa, non vi fa realmente perno né la soluzione finale è incentrata primariamente sulla spiegazione di quel problema.
Può essere infine curioso ricordare che con The big bow mystery abbiamo il primo esempio flagrante in cui il detective, o comunque il protagonista, è anche l'assassino.
Questo romanzo di Israel Zangwill ha fornito lo spunto per due film. Il primo risale al 1928 ed è stato firmato da Bert Glennon col titolo The perfect crime.
Il secondo è stato diretto nel 1946 da Don Siegel, con un cast comprendente Sidney Greenstreet, Peter Lorre e Joan Lorring, ed è uscito in Italia con il titolo La morte viene da Scotland Yard.
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