martedì 17 gennaio 2023

CONOSCIAMO L’AUTRICE MARIA TERESA DE DONATO


 

CONOSCIAMO L’AUTRICE MARIA TERESA DE DONATO

di

 Tiziana Cazziero

 

 

 

Oggi ho il piacere di ospitare nel mio blog l’autrice Maria Teresa De Donato. Ho avuto il piacere di essere stata contatta dalla stessa e sono lieta dopo uno scambio di messaggi e di mail, di raccontare la sua esperienza di autrice. Le ho chiesto di raccontarci qualcosa di lei e delle sue opere.

Maria Teresa, cominciamo col presentarti ai lettori. Chi sei e come ti sei avvicinata al mondo dei libri?

 Grazie, Tiziana, per questa opportunità. Sono nata e cresciuta a Roma dove mi sono diplomata all’I.T.T.  “J.F. Kennedy” quale Perito Tecnico per il Turismo. Conseguita la maturità mi iscrissi all’Università “La Sapienza”, alla Facoltà di Magistero, indirizzo Lingue e Letterature Straniere Moderne, che frequentai per due anni, ma poi abbandonai perché non trovavo l’ambiente particolarmente stimolante.  Dal 1980 al 1982, studiai anche Giornalismo presso La Scuola Superiore di Giornalismo “Accademia”, collaborando, al tempo stesso, con un mio ex professore alla revisione dei suoi tre volumi di Geografia turistica dell’Italia, dell’Europa e del Mondo, così come erano a quei tempi. Tra i tanti lavori svolti e le varie collaborazioni avute, entrai alla fine al Ministero della Salute che poi lasciai anni dopo a seguito del mio definitivo trasferimento negli USA. Dal febbraio 1995 risiedo, quindi, permanentemente in America. 


Vengo da una famiglia amante dei libri e della cultura. Casa nostra è sempre stata piena di libri di ogni tipo e di enciclopedie. Da quando ero bambina sino ad oggi ho letto migliaia di libri ed avrei voluto leggerne molti di più... se il tempo e le circostanze me lo avessero consentito. All’amore per la lettura si è sempre affiancato quello della scrittura che mi ha portata poi a riprendere gli studi giornalistici negli USA dove mi sono diplomata all’American College of Journalism.


I miei primi articoli furono pubblicati sulla rivista scolastica In Cammino quando ero bambina e frequentavo le scuole elementari. Successivamente, qui negli USA, ho iniziato un’intensa attività di scrittura e collaborato anche con riviste sia italiane sia americane scrivendo articoli di vario genere su argomenti diversi, fino ad approdare al 2015 quando ho deciso di pubblicare  il mio primo lavoro The Dynamics Of Disease and Healing: The Role That Perception and Beliefs Play In Our Health and Wellness (La dinamica della malattia e della guarigione – Il ruolo che percezione e convinzioni rivestono nella nostra salute e nel nostro benessere), che in effetti è la mia dissertazione finale che ho scritto e difeso per il mio dottorato di ricerca nel 2012 a conclusione dei miei studi accademici.

 

 

Il tema che affronti maggiormente nei tuoi testi è quello della salute, parlaci di te e del rapporto con la vita sana e qual è la tua esperienza sul campo con quest’argomento?

 Per motivi di salute, quando ero ancora adolescente mi avvicinai alle terapie olistiche comprendendo che cercare di sopprimere malattia e sintomi senza identificarne e rimuoverne la causa fondamentale che li determinava non era il miglior modo di procedere per raggiungere una vera e definitiva guarigione ed uno stato di benessere totale.  Fu proprio l’Omeopatia ad aprirmi gli occhi sull’importanza di tutto ciò. Vengo, inoltre, da una famiglia con sane abitudini alimentari e di stili di vita e che ha sempre dato molta importanza alle cure naturali, al movimento all’aria aperta, e a quelli che potremmo definire “i rimedi della nonna”. Questo non significa affatto che, laddove ve ne fosse il bisogno, non si ricorresse anche alle cure tradizionali della moderna medicina occidentale, ma piuttosto che si mirava alla prevenzione.


Personalmente, dato il mio bagaglio culturale familiare, che negli anni ho continuato a tesoreggiare; date le mie esperienze personali come paziente prima ancora che come consulente olistico della salute, nonché i miei studi accademici e le competenze professionali acquisite negli anni, ho sviluppato la convinzione e comprensione dell’assoluta necessità che mente, corpo e spirito siano in armonia tra loro affinché si possa mantenere e godere di uno stato ottimale di salute e, se già compromesso, dell’importanza di ripristinare una situazione di equilibrio per consentire al corpo di recuperare e guarire. La salute è una cosa che va conquistata e questa è una delle differenze principali tra l’approccio della medicina convenzionale e quello delle terapie naturali (olistiche, complementari, alternative, integrative o come le si voglia definire): il paziente che si avvale esclusivamente o prevalentemente della medicina convenzionale, in linea generale, ha un atteggiamento piuttosto passivo e tende ad affidarsi completamente ai medici e alle cure farmacologiche. Non è così nel caso di coloro che optano, solo o soprattutto, per le terapie naturali: in questi ultimi il livello di consapevolezza, il senso di responsabilità e la conseguente attiva partecipazione nell’abbracciare sane abitudini alimentari e cambiamenti di stile di vita e nell’essere artefici del successo della propria salute prevalgono. Ed è questo che fa la differenza, aumentando in maniera esponenziale la possibilità di star bene e di guarire.


Sintomi e malattia non sono nemici da combattere, ma al contrario, nostri alleati: fanno parte del nostro sistema di allarme con cui  il corpo ci avverte che l’equilibrio è stato compromesso e cerca di ripristinarlo. Ci fa comprendere che dobbiamo apportare cambiamenti nella nostra vita... a qualsiasi livello ed in qualsiasi area che lo richieda.

Per quanto mi riguarda personalmente, pur lavorando molto, anzi moltissimo, cerco di fare dell’esercisio fisico regolare, camminando ogni giorno almeno un’ora, praticando yoga, tai chi/qigong e meditazione trascendentale e, quando ne ho la possibilità, nuotando o andando in montagna. Mi piace anche cucinare e mangiare, ma sto attenta agli eccessi.  Sono incline ad un’alimentazione vegetariana... e a dormire almeno 8 ore a notte. Non fumo né uso droghe.


La mia esperienza personale di salute e di vita e, successivamente, gli studi accademici in salute olistica, hanno fatto sì che i primi libri da me pubblicati trattassero proprio argomenti ed aspetti legati alla salute.  Voglio precisare, comunque, che io ho molti interessi e la mia natura versatile ed eclettica mi porta ad affrontare tematiche diverse ed argomenti vari con un approccio non solo olistico, ma anche multidisciplinare in cui tutto ... è collegato a tutto il resto... Da molti anni, infatti, e prima ancora di conseguire le mie lauree in salute olistica negli USA, sto lavorando ad altre pubblicazioni di carattere diverso, storico-genealogico e fiction, che spero di terminare e pubblicare quanto prima... in italiano e poi in inglese.

 

 I tuoi libri a quale pubblico sono rivolti maggiormente, perché potrebbero interessare i lettori?

 Dipende dal libro. Alcuni libri riguardano concetti come salute, sintomi, malattia, guarigione, metodologie alternative, ed il ruolo che la nostra percezione ed il nostro sistema di credenze svolgono in questi ambiti – il libro che ho citato prima e che attualmente è disponibile in lingua inglese sia nella versione originale cartacea, sia in quella breve kindle ne è un esempio. L’opuscolo che ho scritto (2015 e 2016) riguarda nella fattispecie il Disordine da Stress Post-traumatico, ed è disponibile sia in versione cartacea sia kindle, sia in inglese sia in italiano. DARE to RISE (Osa Elevarti) (2016), di cui sono coautrice, è un libro di coaching che esamina le varie aree della vita – amore, famiglia, relazioni in generale, ambiente di lavoro – nonché la consapevolezza, il cambiamento in atto, e quant’altro da un punto di vista olistico ed anche multidisciplinare. L’ultimo libro che ho scritto, Hunting for the TREE of LIFE (Andando a caccia dell’Albero della Vita) (2016), di cui sono coautrice, è un’opera ad indirizzo spirituale e religioso. Esamina alcune tematiche ponendosi alcune domande ed esplorando testi sacri, quali la Bibbia, non necessariamente come “Parola di Dio” (definizione che magari non tutti condividono), ma piuttosto quali libri storici che offrono la possibilità di un dialogo con il lettore... lasciando poi a quest’ultimo la libertà di scegliere in cosa credere. Da questo punto di vista, infatti, la mia coautrice ed io veniamo da un passato religioso e spirituale molto diverso.  Lei è, infatti, una persona molto religiosa mentre io, al contrario, mi considero una persona naturalmente incline alla spiritualità.  Questo ci porta, quindi, a vedere alcuni aspetti, anche fondamentali, in modo diverso. Ma è stata proprio tale diversità, unita all’affetto ed al rispetto che abbiamo l’una per l’altra, che ha reso possibile scrivere un libro insieme e di cui siamo entrambe felici. Insomma, laddove avevamo idee contrarie sull’argomento, le abbiamo presentate come ipotesi A) e B), entrambe valide, ed abbiamo lasciato al lettore la facoltà di formarsi la propria opinione in merito... Il libro può essere letto da tutti ed è stato concepito come un invito a mettere da parte le proprie diversità in materia di religione, spiritualità e fede, cercando di superare le barriere che dividono l’umanità in questo senso,  nell’intendimento che comunque riconosciamo (almeno per chi lo fa) di provenire tutti da una Intelligenza Superiore che regola il tutto ed è la causa di tutto, a prescindere da come lo si concepisca e lo si chiami – Dio, Yahweh Adonai, Geova, Allah, il Campo, la Consapevolezza Suprema, la Mente Universale, l’Energia Dinamica o altro. 


Anche i libri che ho scritto relativi all’approccio olistico alla salute, possono essere letti da tutti in quanto il loro scopo non è quello di cambiare le credenze di nessuno, ma piuttosto di informare il pubblico su quelle che possono essere terapie naturali altrettanto valide nel settore salute e benessere, che non debbono essere necessariamente concepite come “alternative”, ma possono essere anche integrate e complementare quelle tradizionali... Il discorso però è alquanto complesso in questo senso e magari avremo modo di riprenderlo ed approfondirlo in una prossima intervista...

Il libro di coaching, DARE to RISE (Osa Elevarti), al momento disponibile solo in inglese, è un libro che penso possa piacere a tutti e motivare tutti. Il libro incoraggia l’autoesame, la presa di coscienza e l’applicazione dell’Amore, non necessariamente quello Eros che caratterizza il rapporto di coppia, ma soprattutto quello Agape, ossia l’Amore incondizionato, universale che dovremmo provare verso tutti e che è l’unica forza che possa realmente cambiare noi stessi e, di conseguenza, il mondo intero.

 

 Autrice di libri ma anche blogger, parlaci della tua attività nel web.

 Negli USA, come ho già accennato, mi sono laureata in Salute Olistica, conseguendo le lauree Bachelor, Master e Dottorato e specializzandomi in Naturopatia, Alimentazione ed Erbalismo sia Occidentali sia Orientali (incluse, quindi, l’Ayurveda e la Medicina Tradizionale Cinese), nonché in Omeopatia Classica Hahnemanniana. A ciò sono seguite delle certificazioni in Gestione dell’Ira, Analisi del Conflitto, Negoziazione e Gestione del Conflitto, che hanno raffinato le mie competenze quale coach, cui vanno ad aggiungersi molti altri corsi frequentati ogni anno per tenermi al passo con la mia professione e che mi vengono richiesti dagli Albi professionali cui sono iscritta.


Detto ciò, io mi considero soprattutto una Educatrice e, quindi, sento come mia prima responsabilità quella di istruire, di informare. Il mio blog 
http://holistic-coaching-dedonato.blogspot.com/  l’ho concepito come una mia finestra sul mondo, aperta al pubblico; come un giornale su cui scrivo argomenti ed esperienze – in italiano, inglese e tedesco –  che possono essere utili ai lettori in ogni ambito della loro vita e a prescindere dalle specifiche circostanze in cui si trovino. Ho anche un sito ufficiale in lingua inglese per la mia attività di naturopata, omeopata e life strategist http://www.dedoholistic.com/  la cui versione italiana può essere letta sul mio sito  https://marter2520.wixsite.com/dedoholistic oltre a due blog, uno in lingua inglese http://marter2520.wixsite.com/dedonato-homeopathy e uno in lingua italiana https://omeopatia-drdedonato.weebly.com/drssa-de-donato.html  che riguardano esclusivamente l’omeopatia, ed infine http://marter2520.wixsite.com/dedonato-bookstore  , il blog legato alla mia attività di scrittrice e che al momento è disponibile solo in versione inglese.


A ciò si aggiunge una mia  attiva partecipazione ai vari socials tra cui Facebook, Linkedin, Google+ e molti altri, su cui pubblico regolarmente materiale mio personale o di altre fonti che comunque reputo informativo e di beneficio per i lettori.

 

Leggendo la tua biografia scopro un libro sul  Disordine da stress post-traumatico: Conquistare l’invisibile, come nasce l’idea di scrivere un libro su questo problema che affligge ogni anno migliaia di soggetti in tutto il mondo? Sicuramente molti lettori si staranno chiedendo le tue competenze sull’argomento, ti va di parlarne in modo esaustivo? Questo spazio è tuo.

Conquistare l’Invisibile – Approccio Olistico al PTSD (Post-traumatic Stress Disorder, ossia Disordine da Stress Post-traumatico) è un opuscolo che ho dedicato alla memoria di mio padre Vincenzo che ne ha sofferto tutta la vita. Nel suo caso il PTSD fu la conseguenza di traumi emotivi dovuti alla perdita prematura della mamma, che morì quando lui era piccolo, e ai pesanti bombardamenti aerei degli anglo-americani di cui fu testimone da bambino, nel periodo in cui, durante la Seconda Guerra Mondiale, la sua famiglia si traferì da Roma in Liguria – sede dell’industria pesante, bellica – dove mio nonno, Colonnello, fu per alcuni anni Comandante di caserma.

Il Disordine da Stress Post-traumatico è, purtroppo, una condizione che colpisce ogni anno varie migliaia di persone, a prescindere dalla tipologia di trauma che lo determini (guerra, violenza fisica, psichica o mentale, incesto, stupro o altro) e deve essere assolutamente diagnosticata per poterla affrontare in maniera appropriata e poterla curare o almeno gestire al meglio per riuscire ad avere una vita quanto più normale possibile.


Come Naturopata ed Omeopata ho scritto questo opuscolo per far conoscere al pubblico in generale, e soprattutto alle vittime del PTSD e ai loro familiari, dell’esistenza di tante modalità olistiche e delle tante attività ed iniziative che possono essere utilizzate per facilitare il recupero del paziente e delle sue condizioni fisiche, psichiche e mentali e, di conseguenza, anche la guarigione, laddove sia possibile, o quantomeno aiutare a migliorare le loro condizioni di vita, la loro stessa esistenza.


Questo mio lavoro è soprattutto il frutto della mia esperienza diretta e personale che ho vissuto con mio padre che ne soffriva e che, negando persino a se stesso di avere un problema, cercava di gestire i suoi traumi emotivi con l’alcool rendendo la sua vita e quella dell’intera famiglia un vero e proprio inferno.  Il PTSD non affligge solo il singolo individuo che ne è vittima diretta, ma tutto il nucleo familiare. L’aver vissuto tutto ciò sulla mia pelle mi permette di comprendere perfettamente non solo la dinamica del PTSD di per sé, ma anche i problemi che sia il paziente che ne soffre sia i suoi cari si trovano ad affrontare.


Questo opuscolo vuole essere un ausilio, un invito a coloro che sono affetti da PTSD e alle loro famiglie ad acquistare maggiore conoscenza e consapevolezza delle tante terapie naturali ed attività disponibili che possono certamente essere di aiuto nella ripresa, quando non nella guarigione. Con esso dico: “È assolutamente necessario che il PTSD sia diagnosticato in quanto tale; che si inizi una terapia, e che questa venga seguita regolarmente – a prescindere dalla tipologia – tramite medicina convenzionale o complementare o integrando le due modalità. Se già stai seguendo una terapia farmacologica sappi che ci sono tantissime altre cose che tu puoi fare personalmente e che possono aiutarti ad accelerare il recupero; che ti permettono di avere un maggior controllo sulla tua salute attraverso una partecipazione più attiva e responsabile che sicuramente darà i suoi frutti, a prescindere dall’estensione del miglioramento che è cosa estremamente soggettiva che nessuno può prevedere né tantomeno garantire – né un medico, né un naturopata, né un omeopata.”


Il partecipare attivamente alla propria salute è assolutamente necessario per migliorare la percezione della realtà che si vive e, di conseguenza, anche la propria situazione. Un atteggiamento mentale e psicologico positivo favorisce anche il benessere fisico. In anni recenti anche la medicina tradizionale è pervenuta, finalmente, a questa conclusione.


Fin quando il paziente si affiderà completamente ed esclusivamente alle cure farmacologiche ed al medico... vedrà e percepirà se stesso sempre come vittima ed impotente di fronte agli eventi che lo travolgono.  Sentirsi parte integrante ed attiva nel proprio processo di guarigione costituisce davvero una svolta nella vita dell’individuo e nel suo recupero a qualunque livello.

 

I libri presenti nelle librerie online scritti in lingua inglese, si potranno leggere anche in italiano?

 È mio desiderio dare la possibilità anche al pubblico italiano di leggere le pubblicazioni che ho scritto e che al momento sono disponibili solo in lingua inglese. Tempo permettendo, spero di riuscire quanto prima a lavorare alle edizioni in italiano. L’opuscolo sul Disordine da Stress Post-traumatico è, come ho già detto, disponibile sin da ora sia in inglese sia in italiano in entrambe le edizioni, cartacea e kindle.  


Altri libri ad indirizzo storico-genealogico e fiction cui sto lavorando da anni negli spazi di tempo ho deciso che li pubblicherò prima in italiano. Almeno il romanzo spero di riuscire a renderlo disponibile al pubblico entro la fine di quest’anno.

Invito, quindi, i nostri lettori e le nostre lettrici a controllare l’evolversi del tutto sulla mia Pagina di Autore Amazon https://www.amazon.com/Maria-Teresa-De-Donato-PhD/e/B019G68L8Q e a seguirmi.

 

 Nei testi narri la differenza tra Malattia, malessere e star male, argomento interessante e al contempo fortemente attuale. Oggi molte persone cercano informazioni nel web per aiutarsi con le diagnosi e a capire certi sintomi del corpo. Puoi aiutare questi lettori spiegando in breve quali differenze ci sono tra queste classificazioni?

 Certo, volentieri. Prima di rispondere alla tua domanda desidero chiarire, però, un punto: benché io non sia un medico e mi occupi di terapie naturali, quindi alimentazione, erbalismo, ed omeopatia e nella mia attività applichi principi di Ayurveda e di  Medicina Tradizionale Cinese, riconosco mio malgrado anche l’importanza della medicina tradizionale occidentale. Questo per dire che la diagnosi deve assolutamente essere fatta da un medico. Una volta che la diagnosi è stata fatta, uno può raccogliere maggiori informazioni sulle diverse modalità che possono fare al suo caso e decidere quale strada seguire, se quella tradizionale o altra. Ma invito chiunque leggesse a non cercare di effettuare un’autodiagnosi. Moltissimi sintomi possono essere simili o addirittura uguali a quelli che noi avvertiamo, ma caratterizzare condizioni e persino malattie diverse dalle nostre. La diagnosi può e deve farla solo un medico abilitato all’esercizio della professione.  Cercare di fare un’autodiagnosi senza averne la capacità né le competenze può essere molto pericoloso e finire con il compromettere ancora di più la nostra salute.


Va anche ricordato che rimedi naturali, quali ad esempio le erbe, benché estremamente utili ed efficaci nel trattamento delle malattie, sono altrettanto potenti. Il fatto che un rimedio sia “naturale” non significa affatto che non possa causare dei danni se dato alla persona sbagliata o nella circostanza sbagliata o in un quantitativo eccessivo. Determinate erbe non possono essere prescritte se una persona ad esempio soffre di pressione alta o ha altre condizioni mediche in atto, o se una donna è incinta, etc. Questo per citare solo un paio di esempi. Oltre a ciò bisogna anche fare attenzione all’interazione tra erbe e farmaci. È per questo che, ad esempio, i questionari che i miei clienti compilano prima di una consulenza, sono dettagliati e mi consentono di avere un quadro clinico preciso della persona, che include  eventuali predisposizioni genetiche oltre ad informarmi su quali trattamenti medici e farmacologici sta seguendo o ha seguito in passato.


Nel caso dell’approccio olistico, invece, il naturopata o omeopata, non focalizzandosi sui sintomi o sulla malattia di per sé, ma al contrario, esaminando la persona e la sua situazione specifica a 360°, cerca di identificare la causa prima che può aver determinato il problema di salute.


Per rispondere alla tua domanda...

Nel linguaggio moderno, questi tre termini – malattia, malessere e star male – vengono percepiti dalla maggioranza come interscambiabili, equivalenti. Se facciamo, tuttavia, una ricerca più profonda a livello lessicale, scopriamo che questi termini, sin dall’antichità, hanno indicato condizioni diverse.

Un esempio ce lo offre l’International Standard Bible Encyclopedia che alla voce “malattia” spiega che con questo termine ci si riferisce ad “ogni condizione che interferisca con le normali funzioni del corpo e generalmente indica malattie infettive causate da agenti patogeni (microbi), quali virus, batteri, funghi, protozoi, mentre infezioni che non compromettono funzioni del corpo non sono considerate malattie.


Le parole tradotte “malattia” e “malessere” dall’ebraico e dal greco antico ed incluse nella Bibbia (chalahcholi e nosos) indicano che mentre la malattia ed il malessere includono disordini fisiologici o psichiatrici e sono causati da disturbi metabolici, immunologici, genetici, chimici e/o biologici e, quindi, sono oggettivamente diagnosticabili, il termine “star male”, al contrario, si riferisce alla sensazione di dolore, sconforto, disagio che l’individuo può provare e che può apparire con sintomi di malattia o no, malgrado l’individuo si senta male. Ossia, per dirla in maniera più semplice, uno può star male ed avere anche sintomi simili a quelli di una malattia, ma che esami clinici non evidenziano, che non sono oggettivamente diagnosticabili, quindi pur stando male... non è considerato affetto da alcuna malattia.

 

Qualcosa che mi ha colpito studiando la tua biografia è in psicologia l’esposizione del Concetto ombra e dei tipi di personalità. Sono certa che potrebbe interessare molti all’ascolto, di cosa si tratta?

Il famoso psichiatra svizzero Carl Gustav Jung, padre della Psicologia Analitica, afferma che il processo di individuazione, che consiste nell’integrare il conscio con l’inconscio, è assolutamente necessario perché l’individuo raggiunga la propria interezza/totalità. Quando questa unione non avviene, tutti i pensieri, i sentimenti, gli istinti e le debolezze che l’individuo rifiuta di riconoscere in se stesso e, quindi, di accettare, vengono relegati in quell’area dell’inconscio che Jung chiama “Ombra”. Tutto ciò che viene relegato nell’ombra non scompare, ma costituisce una presenza negativa, un accumulo di energie negative represse e che prima o poi sfoceranno in sintomi e più tardi, molto probabilmente, in malattia.


Per essere sani, quindi, bisogna ‘metabolizzare’ pensieri, sentimenti, debolezze e quant’altro che non ci piace in noi, accettarne l’esistenza, lavorarci su, ma mai cercare di reprimerlo.


La teoria dei tipi psicologici di personalità, pubblicata da Jung nel suo lavoro Tipi Psicologici (1921) ha ispirato l’Indicatore Myers-Briggs (MBTI), i quali, a seconda di caratteristiche specifiche legate a funzioni cognitive dell’individuo, sono approdati ad una classifica che può essere sintetizzata più o meno così:

 -         Estroverso o Introverso, per quanto riguarda il modo in cui l’individuo si pone di fronte al       mondo;

 -         Sensibilità ed Intuizione, per quanto riguarda le funzioni percettive che in lui predominano;

 

-         Pensiero e Sentimento, per ciò che concerne le funzioni legate al suo giudizio.

 

La teoria di Jacob Goldsmith, anch’essa applicata in psicologia, al contrario divide gli individui in tipo A, tipo B, e tipo AB, cui altri psicologi hanno aggiunto i tipi C e D.

Per riassumere possiamo dire che ogni tipo ha le sue proprie caratteristiche che lo predispongono, in linea generale, a specifici atteggiamenti comportamentali che, di conseguenza, li rendono proni ad incorrere in specifici problemi di salute e/o malattie.


È altrettanto vero, comunque, che molti fra noi finiscono con l’incarnare un insieme di tipi psicologici, mentre alcuni hanno caratteristiche preponderanti (ossia in termini di percentuale) tali che li fanno identificare con un tipo psicologico ben determinato. Questo, naturalmente, parlando a grandi linee perché in realtà, e malgrado le classificazioni della psicologia, (ma questo discorso può essere applicato anche alla scienza e alla medicina in generale, ad esempio nel caso dei gruppi sanguigni di appartenenza) ognuno di noi è un Universo a sé stante e, quindi, ogni caso va esaminato singolarmente e di volta in volta. Lo stesso individuo, da un punto di vista dell’omeopatia, infatti, può cambiare più volte nel corso della vita e, perciò essere identificato, nel tempo, con un diverso Tipo Costituzionale rispetto a quello cui era appartenuto nel passato... .

 

Per chi volesse divertirsi a fare qualche test della personalità suggerisco di fare delle ricerche su Google (Test Myers-Briggs) e provare. Sarà altrettanto utile, a mio avviso, ripetere lo stesso test a distanza di mesi o anche anni, per verificare se il risultato sarà rimasto lo stesso o se il tipo di personalità, cui secondo il test si appartiene, sarà cambiato.

 

Cos’è l’effetto placebo? Può la convinzione di guarire seguendo una cura essere realmente una soluzione efficace? Molti ne sentono parlare, ma poi ci si chiede cosa sia e perché se ne parla tanto, secondo te?

 Il placebo è una terapia tramite la quale al paziente viene somministrata una sostanza priva di principi attivi specifici, ma che viene presentata come se avesse effettive proprietà curative o farmacologiche.


Facciamo un esempio per capirne il funzionamento.


Quando un farmaco è ancora in fase di sperimentazione lo si propone al pubblico e le persone che decidono di partecipare alla ricerca vengono divise – a loro insaputa – in due gruppi: il gruppo di esame, cui verrà somministrata la sostanza da sperimentare (ossia il farmaco vero) ed il gruppo di controllo, cui sarà somministrato un placebo, ossia una sostanza  - pasticca, capsula o altro – che avrà le stesse sembianze del farmaco vero somministrato all’altro gruppo, ma che, al contrario, non conterrà alcun principio attivo.


Varie ricerche sperimentali hanno dimostrato che individui che facevano parte dei gruppi di controllo, e a cui quindi era stato somministrato il placebo, hanno visto le loro condizioni di salute migliorare, quando non addirittua guarire (almeno in alcuni casi).


La domanda quindi che ci si pone è: Se, nel loro caso, non è stata somministrata alcuna sostanza contenente il principio attivo e le condizioni dell’individuo sono comunque migliorate o addiritttura il problema di salute è scomparso, cos’è che realmente ne ha determinato il miglioramento o addirittura la guarigione?


E qui entriamo nel mondo dell’invisibile, del non fisico, del non materiale, dell’abilità della mente, del conscio e del subconscio, del potere dell’autosuggestione, della biologia delle percezioni e delle convinzioni e credenze che richiederebbe più tempo per essere considerato e che sarò ben lieta di discutere magari nella prossima intervista...

 

Gli argomenti sono tanti e sono certa che questo spazio è poco per poterli approfondire, se c’è qualcosa che vuoi aggiungere, questo spazio è tuo, aggiungi qualche informazione che ritieni utile che non è stata detta. Torneremo in una seconda occasione a parlare di salute, benessere, psicologia e cura di se stessi.

 Grazie Tiziana per questo spazio. Sopra ho già indicato i link ai miei siti, blogs e alle mie pubblicazioni nonché citato alcune piattaforme sociali su cui sono presente e attraverso cui chi ci segue può contattarmi. Desidero solo aggiungere che la mia pratica olistica si svolge esclusivamente online tramite videoconferenze ed email e che non ricevo in persona. I questionari da compilare per le attività di consulenza e le videoconferenze stesse sono disponibili anche in lingua italiana, ben inteso.


Coloro che volessero contattarmi per motivi di salute o per altre ragioni che riguardano altre sfere della loro vita – relazioni, lavoro, studio – possono farlo inviandomi una email a

info@dedoholistic.com oppure holistic.coaching.dedonato@gmail.com

specificando il problema e contare su un primo contatto con me online completamente gratuito di 15 minuti per conoscerci.


I pagamenti, anticipati, vengono fatti via PayPal.


Le videoconferenze possono essere fatte tramite Skype (dedoholistic), Facebook Messanger, Google Hangouts, o Zoom, tutte piattaforme gratuite, basta solo creare un account, cioè registrarsi.


Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o informazione.

 

Grazie

 

Grazie a te, Tiziana, per avermi dato questa possibilità.

 

Tiziana Cazziero

 

 

 

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