Gran Bretagna, 1925 / Edgar Wallace
Ex collaboratore di Scotland Yard, John G. Reeder («Un uomo di poco più di cinquant'anni, con un viso lungo, i capelli di un grigio argenteo e un paio di lunghe basette che, per fortuna, distraevano l'attenzione dalle sue grosse orecchie sporgenti») ha poi lavorato per un certo periodo al servizio di un gruppo di banchieri prima di sistemarsi nell'ufficio del pubblico ministero dove, grazie alla sua straordinaria memoria e alla sua "mente criminale", è diventato uno dei maggiori esperti nel risolvere casi di truffa e falsificazione.
Da quando ha esordito nel romanzo The mind of Mr J.G. Reeder (1925), questo personaggio si è raramente separato da un grande ombrello nero, anche se c'è il sole, dato che nel manico è nascosta una affilatissima lama di coltello. Porta
sempre con sé anche un revolver ben oliato in una tasca interna.
Preciso e pignolo tanto da risultare antipatico, questo personaggio sembra incapace di provare emozioni e non s'è mai innamorato. «L'amore è un'esperienza meravigliosa - dirà una volta a un poliziotto. - Ne ho letto spesso».
Questo personaggio è stato interpretato da Gibb McLaughlin in un film del 1938, Mr Reeder in room 13, e da Hugh Burden in una serie di telefilm inglesi trasmessi anche dalla televisione italiana nel 1977.
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