Ciao,
siamo ancora in compagnia di Ilaria per parlare di un argomento curioso.
MC – Per prima cosa dove ci troviamo per l’aperitivo e cosa ci offri?
I – Buongiorno a tutti e grazie per voler approfondire anche questo argomento che trovo davvero sorprendente.
Oggi andiamo a berci qualcosa a Palermo 😊
MC -... e cosa?
I – Ti va una granita al limone? (Certo J)
MC – Per prima cosa spiegaci cosa sono e dove si trovano.
Ilaria – Allora oggi voliamo in Perù, nel deserto di Nazca… però non dobbiamo atterrare, perché solo volando possiamo ammirare le famose Linee, che formano 800 disegni e circa 13000 figure geometriche. E possiamo vederle appunto solo in volo per via delle loro dimensioni ciclopiche, da un minimo di 25 a un massimo di 275 metri.
MC – Le ho viste in alcuni documentari, sono meravigliose. Non è da molto che se ne parla nei documentari, vero?
I – Vero, anch’io le ho viste pochissime volte.
MC – Chi è stato a scoprirli e quando?
I – Un primo riferimento si ha con il conquistador e cronista spagnolo Pedro Cieza de León nel 1547, ma come detto prima si possono comprendere davvero i disegni volando… o da colline circostanti e quindi bisogna attendere ancora molti anni per una visione completa.
Scoperte quindi dal pilota Eduardo Herrán Gómez de la Torre e analizzate per primo dall'archeologo peruviano Toribio Mejia Xesspe nel 1926.
MC – Ti va di parlarci un po’ della civiltà Nazca?
I – La civiltà Nazca si sviluppò nel I sec d.C. sulle sponde del fiume Aja, nella regione di Inca, in Perù. Pare che la loro storia sia stata breve, decaddero nel VI sec d.C.
Si ipotizza che fossero grandi lavoratori di ceramica policroma, su cui disegnavano uomini mutilati e per questo si ipotizza che compissero sacrifici umani.
Ma la cosa che li rende più famosi sono appunto le linee tracciate nel deserto.
MC – In che zona del Perù si trova questo posto?
I – Nel centro-sud del Perù, sulla confluenza dei fiumi Aja e Tierras Blancas.
MC – Negli anni sono stati fatti studi diversi con spiegazioni diverse. Ti va di parlarcene fino alle ultime, che credo, siano quelle più interessanti.
I – L’archeologo Toribio Meija Xespe pensò che fossero dei sentieri cerimoniali.
Nel 1939 Paul Kosok, archeologo statunitense, ipotizzò che la piana fosse un centro di culto.
Nel 1947 Hans Horkheimer suppose che fossero una forma di culto.
L’archeologa tedesca Maria Reiche scoprì che alcuni non erano stati documentati in precedenza e ipotizzò che avessero un significato astronomico. Sulla stessa linea c’era anche Phyllis Pitluga, una ricercatrice dell'Alder Planetarium di Chicago.
Nel 1967 Gerald Hawkins, astronomo inglese, noto per i suoi studi nel campo dell'archeoastronomia, non trovò alcuna correlazione tra i disegni di Nazca e i movimenti dei corpi celesti.
Lo zoologo Tony Morrison studiò le linee con Gerald Hawkins e ipotizzarono che rappresentasse un segnale per il leggendario eroe-maestro Viracocha, segnalando dove ritornare sulla Terra. Anche la storica peruviana Maria Rostworowski de Diez Canseco le interpretò come luogo di segnalazione al Dio Viracocha. Inoltre, secondo la Rostworowski, ogni figura corrisponderebbe a un clan.
L'équipe di archeologi Markus Reindel (della "Commissione per le culture non-europee" dell'Istituto Archeologico Tedesco) e Johnny Isla (dell'Istituto Andino di Ricerche Archeologiche) giunsero alla conclusione che le linee hanno a che vedere molto più probabilmente con rituali collegati all'acqua. Con i loro scavi hanno anche trovato offerte religiose di prodotti agricoli e animali, soprattutto marini, paletti, corde e studi di figure.
Nicola Masini e Giuseppe Orefici, con recenti ricerche, hanno mostrato una relazione spaziale, funzionale e religiosa tra i geoglifi e i templi di Cahuachi, quindi potrebbero essere la sede di eventi legati al calendario agricolo e anche per rafforzare la coesione sociale dei vari gruppi del territorio Nasca.
MC – Quante persone le hanno studiate negli anni, incredibile. Secondo te, quale è il motivo di tanta curiosità?
I – Beh il fatto che sono disegni giganteschi, accurati e difficili da immaginare disegnarli in quel periodo storico, se non appunto vedendoli dall’alto.
MC – Secondo i vari studi fatti, come pensano che siano state fatte queste linee?
I – Il deserto di Nazca è bianco, quindi spostando le pietre nere riaffiora la sabbia chiara, è così che sono stati formati i disegni, spostando le pietre.
Il mistero però è come fecero fare disegni tanto precisi (si ipotizza infatti una grande conoscenza geometrica) e di dimensioni colossali senza avere una visione dall’alto, visto che furono fatti tra il 300 a.C. e il 500 d.C.? (Un periodo abbastanza lungo)
Si ipotizza che prima furono fatti su carta e poi riprodotti in scala con l’uso di corte… ma la perfezione della riproduzione è comunque sorprendente, non trovate? (Vero)
Altra particolarità le figure sono disegnate con una sola riga che non si incrocia mai con sé stessa.
MC – Quali sono i vari soggetti raffigurati?
I – I soggetti sono diversi: animali, vegetali, umani, labirinti e altre figure geometriche.
I più famosi sono: il ragno, l’albero, le mani, il colibrì, il pellicano, la balena, il condor, l’astronauta, la spirale.
MC – Nella prossima chiacchierata magari parleremo proprio dei vari soggetti e di qualche altra cosa, ti va?
I – Volentieri 😊
Buona serata a tutti.
MC – Buona serata a tutti e... non siate timidi nel chiedere J
Buona lettura.
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