mercoledì 25 giugno 2025

AperiChiacchiera con... Ilaria Vecchietti parleremo Le Foglie del Destino in India o Naadi Shastra.

     

 

Ciao,

sono sicura che molti di voi non ne hanno mai sentito parlare per cui... mettetevi comodi.

 

MC – Dove ci troviamo per l’aperitivo?

Ilaria – Ciao a tutti, e complimenti per la scelta del nuovo tema di oggi 😊 è un argomento che trovo molto affascinante. (anche io J )

Allora oggi andiamo a Rimini, ci facciamo un bel giro lungo la spiaggia 😉

 

MC – ...e magari con una piadina e un bel bicchiere di vino leggero a farci compagnia mentre parliamo?

I – Ovviamente! (J )

MC – Cosa sono e dove si trovano?

I – Dobbiamo volare fino in India e ci sono diversi luoghi dove sono conservate queste “foglie del destino”.

Io ne ero venuta a conoscenza quando avevo letto un libro di Roberto Giacobbe, dove parlava di vari misteri del mondo e questo mi era rimasto impresso particolarmente. (Sempre da lui ma durante una delle sue puntate J )

In sostanza sono foglie di palma dove è trascritto il futuro delle persone di tutto il mondo, e sarebbero state scritte dai Rishi (uomini antichi, considerati Dei in Terra).

 

MC – Parlaci un po’ di più di questi “Rishi”.

I – Rishi è la trascrizione inglese del sanscrito Ṛṣi (ऋषि). Nella religione indiana sono i santi o veggenti che ebbero la rivelazione degl'inni sacri del Veda e che trasmisero ai loro discendenti.

Secondo la leggenda, furono sette e salirono in cielo formando le stelle dell'Orsa Maggiore.

Si dice che erano più che umani, con dei poteri misteriosi della scienza e della perfezione religiosa.

MC – So che si chiamano anche le foglie del destino, giusto?

I – Esatto, proprio perché è previsto il destino delle persone.

MC – Che lingua è stata usata all’inizio e qual è quella attuale?

I – Sono scritte in sanscrito e non c’è nessuna traduzione (o almeno sulle foglie, perché si parla di foglie di migliaia di anni, non si ha un’origine certa). Quando si ha la lettura, come nel caso che avevo letto nel libro di Giacobbe, si è affiancati da un traduttore inglese.

 

MC – Come sono conservate queste foglie ed è possibile consultarle?

I – Oh per la conservazione c’è un sistema molto complesso, appunto perché si parla di foglie di migliaia di anni conservate in un paese con un clima tropicale.

Praticamente due volte all’anno vengono pulite e ogni sei anni viene applicato un olio di protezione.

E si possono consultare, ovviamente non è come andare in libreria e scegliere il libro che si vuole.

Giacobbo spiegava che c’è una fila e il costo del servizio allora era di 50 dollari.

Interessante è come viene trovata la tua foglia.

A fare da cavia per l’esperimento fu un membro della troupe, a cui venne chiesto di lasciare l’impronta digitale di un dito, e da qui inizia la cernita delle foglie. E solo per lasciare l’impronta dovettero aspettare due ore. Quando poi fu chiamato, c’erano diverse foglie ad aspettarlo e quindi “il lettore delle foglie” gli fece alcune semplici domande per individuare la foglia, e se qualcosa non coincideva veniva scartata, e alla fine, tra lo stupore di tutti, trovarono la foglia, poiché riportava i nomi dei genitori della cavia (e nessun dato era stato dato in precedenza).

Giacobbo poi non rivelò cosa il lettore disse, ma solo che una delle cose era che avrebbe avuto un figlio maschio, e così successe. (Incredibile)

Già, mi piacerebbe andarci! (anche io)

MC – Su queste foglie troviamo il passato, presente e futuro di tutta l’umanità o solo di qualche popolo?

I – Una delle particolarità che mi colpì del racconto fu proprio questa: Giacobbo chiese se quindi erano presenti i destini di tutta l’umanità, la risposta fu che sono presenti solo quelli delle persone che un giorno si recheranno a leggerli.

MC – La quantità è sempre quella oppure negli anni se ne sono aggiunte altre e se sì... chi è che le compila?

I – Non penso che ci siano altre foglie. Ricordo però, sempre Giacobbo spiegava, che può succede che con il tempo alcune foglie vengano compromesse e quindi si trascrive il contenuto su una nuova foglia, con lo stesso metodo antico originale, perché quel che conta è il contenuto, non la “foglia in sé”.

E proprio cercando nuovi dati, ho scopeto che da poco Fedez si è fatto leggere la sua foglia.

 

MC – Chi le ha scoperte e quando?

I – Si dice che siano state tramandate oralmente per oltre 4000 anni, poi per salvaguardare questi preziosi contenuti, il re di Tanjore ne ordinò la trascrizione su foglie.

È però solo dal 1930 che gli astrologi indù hanno iniziato a interpretarle con maggiore precisione.

 

MC – Secondo te, l’approccio alla consultazione delle foglie è diverso dagli occidentali  e da chi vive in asia?

I – Penso di sì, o almeno il mio parere è che gli orientali hanno una visione molto più spirituale della vita, contrapposta a quella occidentale molto più materialista e consumista. Quindi l’approccio a queste tecniche in occidente, per la maggiore, viene vista sempre come una sorta di bufala o truffa.

 

MC – Hai qualcosa da aggiungere?

I – Da aggiungere ho una richiesta: chi mi accompagna in India???? (io J )

 

MC – Alla prossima e buona serata a tutti... e non siate timidi nel chiedere J

I – Buona serata anche da parte mia 😊

Buona lettura ...

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