Ciao,
questa sera andremo dall’altra parte del mondo, mettetevi comodi.
MC – Che aperitivo ci offri questa sera e dove lo prendiamo?
Ilaria – Buonasera a tutti!
Allora stasera un bel cocktail alla frutta a Venezia. (Ottimo e poi con questa vista...)
MC – È molto antica, dove si è sviluppata?
I – Interessante è che loro chiamano i loro miti il tempo del sogno, collegando le proprie origini con l'arte del sognare. (Che belle definizione)
Penso che sia una delle mitologie più antiche, visto che gli aborigeni vivevano in Australia ancora prima della colonizzazione da parte degli inglesi, e sappiamo che l’Australia fu scoperta solo nel 1606 dal navigatore olandese Willem Janszoon, infatti viene chiamata anche Nuovissimo mondo.
MC – Cosa è il dreamtime (Tempo del sogno)?
I – Si tratta del periodo precedente alla creazione e alla formazione del mondo e racchiude i miti che narrano l'origine della cultura dei popoli aborigeni e del mondo.
MC – Ti va di raccontarci questa storia?
I – Come detto, i miti del Tempo del Sogno narrano l'origine della cultura dei popoli aborigeni e l'origine del mondo, precisamente le sue caratteristiche geografiche e topografiche.
I miti del Tempo del Sogno narrano che il mondo esisteva già, ma era indifferenziato. Era abitato da esseri metafisici, rappresentati come creature gigantesche con forma di animali. Con le loro azioni, banalmente anche solo camminando o sedendosi, lasciarono le tracce, cioè le montagne, le acque e tutto ciò che forma la natura.
Determinati luoghi, formati da eventi significativi, come combattimenti, morti o altre vicende drammatiche, mantengono una certa sacralità e vengono chiamata il "sogno" del luogo.
Infine, al termine del Tempo del Sogno, anche le stesse divinità abitarono determinati luoghi, diventando montagne, fiumi, eccetera.
Ad esempio, a Perth i Noongar pensano che la Darling Scarp sia il corpo di un Waugal (un essere a forma di serpente che attraversò nel Tempo del Sogno, creando fiumi, ruscelli e laghi).
Interessante è che gli aborigeni non considerano il Tempo del Sogno un periodo storico, ma una sorta di altra dimensione, accessibile ancora oggi ad esempio tramite i sogni.
MC – È vero che sono state rilevate delle coincidenze tra alcuni dei dettagli paesaggistici che venivano narrati all'interno di vari miti?
I – Sì, il linguista australiano R. M. W. Dixon vide delle coincidenze tra dettagli paesaggistici dei miti e scoperte scientifiche sugli stessi paesaggi.
Ad esempio, sulle origini del Lago Eacham, del Lago Barrine e del Lago Euramo, le ricerche geologiche coincidono con le stesse esplosioni vulcaniche narrate dai miti aborigeni, con datazione di più di 10.000 anni fa.
MC –Sarebbe bello dedicare un aperitivo a queste “coincidenze”, ci stai?
I – Certo, posso fare delle ricerche in merito. (Grazie)
MC – Ci sono anche in questa coltura Dei e Dee?
I – Sì ci sono molti Dei e Dee, anche perché la mitologia aborigena è formata da molte tribù, ognuna con una propria cultura, religione e lingua.
MC – L’Australia è molto grande, i miti e leggende sono uguali o simili dappertutto oppure da zona a zona?
I – Come appena detto esistevano molto tribù, si parla anche di 400 distinti gruppi aborigeni, e quindi si hanno certamente somiglianze e differenze.
MC – Lo immagino, sono veramente tante. Ma avevano anche qualcosa in comune?
I – Ovviamente avevano anche tratti in comune, ad esempio la stessa cosa potevano chiamarla in modo diverso.
MC – È vero che la loro mitologia potrebbe essere una specie di biblioteca non-scritta (orale) entro la quale i popoli aborigeni imparano qualcosa sul mondo e non solo?
I – Sì, essendo stati per millenni isolati dal resto delle altre popolazioni (essendo anche un’isola), la trasmissione orale dei miti implicava quindi anche la trasmissione della loro cultura, usanze, modi, tutto tramandavano e insegnavano alle generazioni future.
MC – C’erano persone che si occupavano a tramandare usanze, miti e altro oppure era una cosa che facevano tutti?
I – Non ho trovato una risposta certa, ma posso ipotizzare che gli sciamani avessero un ruolo specifico in questo.
MC – C’è qualche mito o leggenda che ti ha colpito più di altri e perché?
I – Mi piace molto il serpente arcobaleno 😊 sia per l’immagine che dà il mito e sia per il suo significato.
Si tratta di una creatura immortale che collega il cielo, le stagioni, e il mito racconta che quando si vede un arcobaleno è il serpente arcobaleno che viaggia da una pozza d’acqua all’altra. Questo per spiegare perché alcuni pozzi non si prosciugano mai quando c’è la siccità.
È simbolo di vita, poiché collegato all’acqua, ma può essere anche una creatura distruttiva… e infatti sappiamo bene che l’acqua è anche distruttiva.
E sempre per il collegamento all’acqua, è associato alla fertilità.
Inoltre gli aborigeni del Kimberley credono che il serpente arcobaleno porti i bambini spiritosi in tutti i pozzi d’acqua.
MC – Che dici, continuiamo nella prossima serata?
I – Certamente, buona serata a tutti 😊 e buona lettura!
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