ciao,
iniziamo questa rubrica con un amico che ci porta nei suoi ricordi....
Buona lettura.
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Ciao a tutti, grazie per l’ospitalità.
Natale per me è armonia, stare insieme, passare delle belle giornate in casa con amici e familiari,
le persone a cui vogliamo bene: grandi tavolate e giochi per ridere e divertirci insieme.
Il primo piatto che mi viene in mente è il Pandoro, che io adoro. Quando andavo alle Superiori,
e a dicembre venivano i miei amici da me per studiare, mangiavamo sempre Pandoro a
merenda, affogandolo nella Sprite.
Ok, gusti decisamente adolescenziali! Però è un ricordo relativo a un momento tutto
sommato spensierato e al tempo stesso complicato come l’adolescenza.
Oggi, invece, penso a dei crostini salsiccia e stracchino, non tipicamente natalizi, ma presenti
a tutte le cene fatte con il mio gruppo di amici. Non mancano mai. Al di là del gusto
(buonissimi!), racchiudono la storia di un’amicizia, trent’anni di avventure passate insieme,
di sorrisi, speranze, ansie, discussioni, lasciate e perdite. Abbrustoliti, come noi dalla
vita e dalle esperienze fatte, ma sempre morbidi e deliziosi.
Andando indietro, invece, all’infanzia, fatico a ricordare: quello che percepisco
nitidamente è l’atmosfera rassicurante della casa, la figura dei miei nonni, persone d’altre
tempi e altre mentalità, ma profondamente innamorate della famiglia e dei loro nipoti.
Nonna Marina, quando andavo da lei, cucinava sempre una torta per me, una crostata
di frutta. E proprio per riprendere quella tradizione, e ripensare a lei, sentirla ancora viva,
accanto a me, anche a distanza di anni, ogni anno per Natale e per il mio compleanno
non mi faccio mai mancare questo dolce: assaggiandolo è come se il passato potesse
tornare a vivere.
Grazie per avermi ospitato.
Alessio Del Debbio
