Ciao,
Siamo ancora in compagnia di Elisa Averna per
approfondire alcune cose rimaste in sospeso nella precedente chiacchierata (https://mariacristinabuoso.blogspot.com/2023/07/aperichiacchierata-con-elisa-averna-la.html ) ....

MC – Allora dove ci troviamo questa volta e che cosa mi proponi come
aperitivo?
Come ti avevo promesso
nella precedente intervista, questa volta non ti porterò in nessun posto
strano, quindi non approderemo in nessun pianeta fuori dalla nostra galassia e
in nessuna terra di mezzo tra dimensioni diverse. Contenta? (Si, anche se non mi dispiaceva un viaggio intergalattico J
)

Ecco dove stiamo per
recarci (rullo di tamburi)…: Siamo in cima alla collina di Monte Mario, accanto
all'osservatorio, nel locale “Lo Zodiaco”, che un tempo era il più panoramico
di Roma (ora purtroppo chiuso). Per andare dobbiamo per forza salire sulla
macchina del tempo, spero che non sia un problema. (Mi sta diventando simpatica questa macchina J
)

Quanto all’aperitivo,
ti voglio offrire un drink analcolico, per l’esattezza un estratto di succo:
menta, mela, zenzero e aloe. In alternativa uno smoothie esotico: ananas, cocco
e banana. (buoni entrambi)
MC - Avevamo affrontato
l’argomento “la vita dopo la morte” nella precedente intervista ed erano emerse
molte cose che non avevamo trattato, ti va se proviamo a parlarne di qualcuna?
Elisa – Vamos!
MC – Per esempio, che cosa sono i registri
akascici?
Elisa – Credo che chiunque con una semplice ricerca su
Internet, selezionando una fonte attendibile, possa sapere in che cosa
consistono tali Registri, in maniera ben più approfondita di quanto possa spiegarlo
io in questa sede. In breve, i Registri Akascici, spesso chiamati anche
"Akasha" o "Akashic Records", sono un concetto spirituale e
metafisico che fa parte di diverse tradizioni spirituali e filosofiche. Con ogni
probabilità sono risalenti all’antica tradizione tantrica. Si crede che siano una fonte di sapere
inesauribile, una
sorta di "archivio cosmico" o "biblioteca astrale” che
raccoglie informazioni sul passato, sul presente e sul futuro di ognuno di noi,
sulla nostra anima e sul suo viaggio attraverso vite passate, incarnazioni
presenti e opportunità future. Questi Registri si consultano
per risolvere situazioni della vita reale che generano in noi stati emotivi
alterati. Si dice che sia possibile accedere a questi registri
attraverso uno stato di profonda meditazione, trance, o tramite pratiche di
divinazione o channeling. È doveroso quindi sottolineare chei Registri Akashici
non sono una nozione accettata dalla scienza convenzionale e sono
principalmente un concetto legato alla spiritualità, all'occultismo e alle
credenze esoteriche. Le opinioni sulla validità e la natura dei Registri
Akashici variano ampiamente tra diverse tradizioni e individui. Personalmente
mi incuriosiscono al pari di un trilione di altre cose.
A
chi volesse saperne di più consiglio la consultazione di questo sito che offre
una panoramica esauriente:
https://www.windoweb.it/cosa-sono-i-registri-akashici-e-cosa-aspettarsi-da-una-lettura/#Partiamo_dalle_basi_cosa_sono_esattamente_i_Registri_Akashici
MC – E della teosofia cosa puoi dirci?
Elisa – La teosofia, come molti già sapranno, è una
dottrina filosofico-religiosa che combina la conoscenza mistica con l’indagine
scientifica. Alla teosofia mi sono avvicinata in giovane età, per cercare di
darmi delle risposte ai perché che da sempre tormentano l’uomo. Ho trascorso
l’adolescenza a macerarmi di domande, “ingobbita” sui libri, cercando di lenire
il mio totale senso di disadattamento alla realtà. Più brancolavo nel buio, più
cercavo di comprendere il “sistema-mondo”, in modo da non vederlo più così
tanto nemico come mi appariva. Ho sofferto moltissimo, ad esempio, per
l’antropocentrismo (di cosa si tratta?)
e ho maturato fin da subito una visione della vita antispecista, rigettando
ogni forma di violenza e la volontà di prevaricazione dell’uomo sul resto del
mondo. Ancora non mi sono conciliata con la cosiddetta “legge della natura”.
MC – Come ti ha aiutata la teosofia?
Elisa – La teosofia mi ha aiutato a sentirmi meno
sola nel mio rifiuto di accettare determinate realtà messe in atto dall’uomo,
come vivisezione, caccia, allevamenti intensivi ecc. I principi teosofici
includono l'idea di reincarnazione, karma, evoluzione spirituale e l'unità
fondamentale di tutte le cose. L'antispecismo, d'altra parte, è un'etica che si
oppone all'oppressione e allo sfruttamento degli animali, sostenendo che tutti
gli esseri senzienti, indipendentemente dalla loro specie, dovrebbero essere
trattati con rispetto e considerazione. Sebbene possa esserci un certo grado di
sovrapposizione tra alcune idee teosofiche e l'antispecismo, non c'è in realtà una
connessione intrinseca o diretta tra i due concetti. La teosofia si concentra
principalmente sullo sviluppo spirituale individuale e sulla comprensione dei
principi universali, mentre l'antispecismo riguarda principalmente la
considerazione etica degli animali e la lotta contro il loro sfruttamento. Tuttavia,
alcune persone, come ho fatto io, potrebbero trarre ispirazione dai principi
teosofici, come l'idea dell'unità di tutte le forme di vita, per sostenere
posizioni antispeciste. Ad esempio, potrebbero sostenere che trattare gli
animali con rispetto sia un’estensione della comprensione teosofica dell'unità
della vita e del rispetto per ogni forma di coscienza.
Nella prossima intervista, che ne dici di
trattare il tema dell’antropocentrismo e dell’antispecismo? (certo J
)
MC - un argomento che
affascina anche me è l’esperienza extra-corporea (credo di averlo trattato proprio nel mio thriller l’incidente). Che cosa sarebbe e come
mai ti affascina così tanto?
Elisa – Leggerò anche
“L’incidente”! Più che affascinarmi, mi incuriosisce, soprattutto dal punto di
vista scientifico. Insomma, stiamo parlando di persone che dopo un arresto
cardiaco e l’elettroencefalogramma piatto
riescono a tornare alla vita, in molti casi senza conseguenze neurologiche.
Anche solo per questo non escludo nulla. Sono per natura possibilista.
Le esperienze ai confini della morte (NDE: Near Death Experience) potrebbero
costituire una conferma che la coscienza, l’essenza dell'’Io continua
ed è attiva anche quando il cervello e il cuore sono spenti. Trovo
ciò molto rassicurante, perché nulla mi spaventa di più dell’eterna
inesistenza. Ad ogni modo, mi piace credere che, quando si muore, la nostra energia
esca dal corpo materiale e intraprenda un viaggio verso un’altra dimensione.
MC - Come è trattato
questo argomento nelle diverse religioni?
Elisa – Sinceramente mi
interessa molto di più come è trattato il tema dalla scienza, quindi dal punto
di vista neurofisiologico. L’effetto di alterazioni chimiche nel cervello in
una situazione di stress elevato? Un trip allucinogeno dovuto alla maggiore
produzione di dimetiltriptammina (DMT)? Chissà! Un giorno forse, grazie alla fisica
quantistica, saremo in grado di dare spiegazioni. Si
tratta comunque di un fenomeno davvero complesso che potrebbe essere spiegato
dall’azione sinergica di più fattori. Ci sono migliaia di persone che dicono di
aver vissuto tali esperienze. Personalmente credo che siano esperienze
condizionate dal proprio credo religioso o dalla propria cultura. Tutte le
persone che hanno avuto un’esperienza catalogabile come NDE, cresciute in paesi
di cultura cristiana, raccontano la stessa cosa: la luce bianca alla fine del
tunnel, incontro con persone care decedute, la sensazione di profondo
benessere, la sintesi dei passaggi salienti della loro vita, voci ultraterrene,
la sensazione di volare, ecc. C’è chi poi dice di aver visto Dio, Gesù e la
Madonna… Bisognerebbe vedere se un
membro degli Asmat della Nuova Guinea vedrebbe le stesse cose di una persona
cresciuta nella cultura cristiana. Credo proprio di no! D’altronde, gli
induisti che hanno queste esperienze dicono di vedere il dio della morte
Yamraj. Il fatto che le persone vedano ciò in cui credono o ciò di cui hanno
sentito parlare nell’ambito della propria cultura non significa che siano
esperienze da non prendere seriamente, tutt’altro! Con ogni probabilità sono
fenomeni che afferiscono al misticismo religioso e sono in ogni caso
interpretati come la prova che esiste un dopo oltre la morte. Sarebbe
interessante ascoltare la testimonianza di un cieco della nascita. La
coscienza, nell’ambito di un’esperienza extra-corporea, potrebbe portarlo a
vedere esattamente come una persona vedente. (discorso da approfondire e molto interessante)
MC – Hai dei libri da consigliare per approfondire l’argomento?
Elisa - A titolo di pura curiosità sui racconti fatti
da chi è stato in bilico tra la vita e la morte: “NDE Near-Death Experiences.
Testimonianze di esperienze in punto di morte” di Paola Giovetti, “La vita
oltre la vita” di Raymond Moody e "Viaggio
nel Tempo della Morte" di P. Fenwick e E. Fenwick.
I titoli sono davvero
molti. Sui book store on line se ne trovano trilioni!
MC – Prima di salutarci, vuoi aggiungere qualcosa?
Ringrazio te per questa
seconda intervista e chi si è intrattenuto in nostra compagnia. Auguro a tutti
di vivere la propria vita liberamente e senza paure, non importa in quale modo,
se allontanandosi da qualsiasi forma di indottrinamento condizionante o seguendo
un percorso fideistico.
Ed
io ti aspetto per un altro aperitivo in tua compagnia J
Grazie ancora!