oggi ci sarà un gruppo di lettura a dire la sua e credo che ci farà compagnia con altri libri in futuro.
Vi riporto la presentazione di ELisa: "Il GDL 1 nel mese di novembre 2022 ha letto "Chiamata dall'Inferno" thriller psicologico scritto in un nuovo stile narrativo (breathless).
Ecco i commenti dei lettori del gruppo.
Buona Lettura :)
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JESSICA MARCHIONNE
Un genere assolutamente eccezionale, quello che ci propone Elisa. Non avevo mai letto un libro con uno stile del genere e devo dire che l'ho trovato fenomenale e assolutamente attinente con la storia ansiogena che l'autrice ci propone. Nello stile narrativo breathless, ovvero senza fiato, sono presenti solo i dialoghi dei personaggi, quindi non abbiamo alcun tipo di discorso indiretto. Il testo ci viene presentato come se fosse una sceneggiatura, con indicati all'inizio i nomi di chi sta parlando. Come esperimento mi è più che piaciuto; in effetti mi sono ritrovata a esser super concentrata durante la lettura che scorreva fluida e veloce. Non ho trovato alcun impedimento; si capiva perfettamente chi stava parlando, inoltre, mi ha permesso di stare sempre concentrata sulla vicenda di Jessica, non mi sono persa tra i dettagli che avrebbero potuto distogliermi l'attenzione, anzi, in questo modo, li ho notati ancora di più, riuscendo a entrare nella mente dello psicopatico che Jessica si ritrova dall'altro lato della cornetta.
LAURA MORENI
È un romanzo molto particolare. Già il titolo suggerisce il "thrilling" che permea tutto il racconto e che ruota intorno a nove telefonate (nove come i gironi danteschi), una al giorno, che la protagonista Jessica riceve da uno sconosciuto.
Jessica è costretta ad affrontare una prova ogni giorno e a raccogliere indizi utili a scoprire l'identità dello sconosciuto che minaccia lei e la sua famiglia.
Non mi dilungo sulla trama, anche per non svelare punti cruciali, ma preferisco esprimere il mio pensiero sullo stile della narrazione. Innanzitutto, il romanzo è composto ESCLUSIVAMENTE di dialoghi, secondo un genere chiamato "Breathless". Tutto il resto è il lettore che deve costruirlo, basandosi soltanto sulle informazioni estrapolate nelle conversazioni tra i personaggi. Quindi non ci sono descrizioni, commenti, ambientazioni.
Credo che in questo senso la trovata che soggiace alla stesura del romanzo sia geniale: personalmente non mi ero mai imbattuta in un romanzo così costruito (anzi, se ne avete da indicarmi, fatelo: sono curiosa!).
Inoltre sono stata colpita dalla piacevolezza della lettura, che è sempre fluida, ottenuta con un linguaggio accessibile e un lessico pertinente.
La tensione si costruisce capitolo dopo capitolo e accompagna il lettore fino alla fine: se anche l'identità di Alpheus - così si fa chiamare lo sconosciuto - a un certo punto può essere messa a fuoco, la curiosità spinge a proseguire, per scoprire qual è il motivo di tanto accanimento.
Devo rendere merito all'autrice per la bravura nel disseminare non solo indizi, ma informazioni: alla fine della lettura non ci stupisce affatto l'esito del racconto, seppur imprevedibile, perché il quadro di Jessica e dei suoi trascorsi si fa strada nella mente di chi legge. Un tale effetto si ottiene utilizzando solo lo strumento del dialogo, e credo che proprio qui stia l'originalità e la forza del libro.
SANDRA DAL PRA
l libro “ Chiamata
dall’Inferno “ di Elisa Averna mi ha costretta ad uscire dalla mia comfort zone
e a dedicarmi ad un genere letterario per me insolito .
Devo dire che il romanzo è stata una bella
scoperta sia per il contenuto che per lo stile
CONTENUTO
Il contenuto riprende , in chiave moderna , la
cantica dell’Inferno Dantesco . Uno stalker , di cui fino all’ultimo è ignota
l’identità , attraverso la soluzione di enigmi e prove , vuole far ripercorrere
a Jessica , la protagonista , gli errori compiuti durante la sua giovinezza ,
partendo dai meno significativi fino ai più gravi , come il tradimento di amici
e parenti .
In un crescendo di tensione e paura , a seconda
della gravità del peccato di cui si tratta , Jessica viene posta davanti ad
interrogativi e sfide sempre più pericolosi e impegnativi , che mettono a
repentaglio la sua vita e quella dei suoi cari , tanto più che lo stalker ( che
si farà chiamare Alpheus ) che la sottopone a questa tortura , dimostra di
conoscere a fondo i luoghi e le abitudini della sua famiglia . Jessica non può
che ubbidire , anche per proteggere Matthias e Marta , i suoi figli e il
compagno Mauro , con cui condivide la le paure e le ansie di quella strana
situazione
Deve anche scoprire chi si nasconde dietro lo
stalker ma , giunta all’ultima prova e brancolando ancora nel buio , chiede
l’aiuto di suo padre , importante magistrato , protetto da una scorta :
finalmente riesce a scoprire chi si cela dietro a questo personaggio e
soprattutto a capire i motivi della sua azione persecutoria .
Per Jessica inizia un vero e proprio tuffo
infernale nel proprio passato che aveva rimosso e con cui non ha mai fatto i
conti .
I luoghi in cui si svolgono le vicende sono
quelli consueti e abitudinari di una famiglia normale : la casa , i giardini ,
la scuola , la casa di amici … mentre alla fine , prima della sconvolgente
scoperta , Jessica , Mauro e i suoi figli si trasferiscono presso la villa
paterna , definita un bunker . Questo fa presagire un epilogo della vicenda .
La trama è avvincente in quanto suscita nel
lettore la curiosità di sapere la verità e di conoscere la fine della storia ,
anche attraverso un crescendo di tensione e paura .
Ci si sente parte della storia e ci si
identifica con Jessica che è determinata a proteggere la propria famiglia ma
che si trova a vivere una situazione terribile.
CINZIA PASSARO
Lo stile narrativo di Chiamata
dall’inferno, breathless senza fiato è ciò che mi ha colpito di più. In effetti
è un romanzo da leggere senza fermarsi, per non perdere il filo della storia,
per riuscire senza distrarsi a mettere insieme i vari tasselli. Distrazioni, in
effetti non ce ne sono, nessuna descrizione né dei luoghi né dei personaggi;
solo dialoghi principalmente al telefono, tra lo stalker e Jessica la
protagonista di cui sappiamo solo che è madre di due figli e moglie di Mauro
che fa da padre ai suoi figli, sostituendo il padre biologico assente. Si
conoscono i personaggi da quello che si dicono, uno stolker che minaccia
Jessica rea di aver avuto una vita dissoluta dedita al sesso e all’alcool, una
famiglia che l’ha protetta e viziata, un rapporto con la sorella fatto di odio
e recriminazioni. Un passato che Jessica sembra essersi lasciata alle spalle e
con un presente fatto di un amore per il marito e una famiglia quasi in stile
mulino bianco. Chi è che invece la trascina nell’inferno? Quello proprio di
Dante, non mancano infatti le citazioni con cui la minaccia costringendola ad
attraversare i nove gironi dell’inferno, con prove e indizi in un gioco
diabolico con le leggi di contrappasso nel caso fallisca. Nonostante Jessica
sia la vittima non si riesce a simpatizzare per lei, nel cercare di individuare
chi si nasconde dietro Alpheus, questo lo pseudonimo dello stolker, ci si sente
spiazzati di fronte all’incapacità della donna di analizzare gli indizi, che
non riescono a snebbiare i ricordi di quello che alla fine si scoprirà essere
un peccato non di poco conto. Ci troviamo di fronte a una personalità, quella
di Jessica, che vive in un mondo fatto di parvenze e frivolezze, abituata a
sfuggire alle sue responsabilità, eppure, in maniera quasi masochistica, si
sottopone alle prove di Alpheus e chiede aiuto al padre magistrato, di cui è
succube, solo quando sa che non può farcela da sola.
Mentre leggevo ho capito chi era Alpheus, è un mio
problema ci arrivo sempre prima senza che ci siano reali indizi, non spiego qui
cosa mi ha indotta a capire per evitare spoiler, dico solo che a un certo punto
credo di essere entrata nella testa dell’autrice, di essere stata trascinata
nel vortice della storia, piuttosto intricata, con qualche buco nella trama che
passa quasi inosservato. Il lettore mentre legge e come se fosse a teatro,
quella rappresentata è una sorta di pièce teatrale, con una scarna scenografia
dove a farla da padrone è il telefono di cui non è descritto neanche il trillo
ossessionante. La paura di Jessica, la sua vita dissoluta è nulla di fronte
alla scoperta della sua colpa ma chi sarà a pagare alla fine? Una lettera
finale lascia spazio a un to be continued…
MARIA ACOSTA DIAZ
Ho letto un sacco di
libri che hanno Dante e la sua grande opera Divina Commedia come base per
svolgere un romanzo. Quasi tutti erano romanzi storici oppure pseudo storici,
con elementi fantastici e anche esoterici. Quello che rende il libro di Elisa
Averna diverso sono due cose:
-in primo luogo, Dante è utilizzato per un psicopatico
telefonico per mettere alla prova una donna, deve indovinare il motivo per cui
la chiama e anche il suo vero nome.
-in secondo luogo, dall’inizio del libro Elisa Averna
ci mette al dunque del suo romanzo. Non ci sono preliminari, non ci sono
descrizioni, ambientazione o qualsiasi altra cosa che definisce un libro come
un romanzo, ma, comunque, il libro attrae l’attenzione del lettore sin
dall’inizio:
Pronto, chi parla?
Sono il lupo cattivo e tu ora farai quello che ti dirò.
Con queste due frasi comincia CHIAMATA DALL’INFERNO di
Elisa Averna.
ELISA MURA
Cosa c'è di inquietante
in una telefonata? Tutto o niente. Ho spesso una sensazione negativo quando
ricevo una chiamata, specie se è un numero sconosciuto. In compagnia
dell'agitazione, rispondo e mi auguro che finisca in fretta. Le telefonate che,
da un giorno all'altro, Jessica, madre amorevole di due bambini e moglie
soddisfatta di Mauro, riceve sono assai minacciose e la obbligano a seguire le
regole di un gioco perverso, le cui punizioni, se si rifiuta di assecondarle,
si rivelano pericolose ed esplosive.
Un persecutore sconosciuto la tiene continuamente sotto
scacco, le tolgie il sonno e la obbliga a entrare in una serie di cerchi
infernali. Non è solo una metafora, infatti l'uomo misterioso si ispira al
viaggio di Dante nei gironi dell'Inferno, per le prove che la donna deve
affrontare. Lui è una sorta di Virgilio, una guida contorta il cui vero scopo è
condurre la preda alla soluzione dell'enigma: qual è la sua identità? Jessica
ha nove possibilità per arrivarci, deve superare deve superare delle prove che,
a rigor di logica, dovrebbero aiutarla a ricordare qualcosa del suo passato e
giungere, dunque, a scoprire il nome di chi la sta perseguitando. Perchè lui
afferma di conoscere ogni cosa di lei, nulla gli sfugge, perciò ha preparato il
suo piano oscuro nei minimi dettagli, mentre Jessica sembra in totale
confusione: non affatto certa di sapere chi sia quel tizia che la odia tanto da
arrivare a farla impazzire e mettere in pericolo i suoi familiari. Di nomi
gliene vengono in mente, ma tutti fallimentari. Eppure, qualcosa è successo,
tempo addietro, per meritarsi una follia simile?
Le prove a cui la sta sottoponendo paiono assurde e
inconcludenti, alcune semplici altre consumano le energie della donna. Se anche
una fallisse, le conseguenze la faranno chiudere sempre più in un vortice di
paura e angoscia.
Quello in cui Elisa ci conduce è un thriller
psicologico ottimamente riuscito, nei dettagli e nel ritmo di cui si prende
parte, inoltre è sperimentale e innovativo, in quanto sono presenti solo
dialoghi nel testo, come una sceneggiatura di un film. Nel testo non si sente
affatto la mancanza della parte narrata, i discorsi diretti sono al meglio
strutturati e appianano ogni possibile lacuna. La grafica della casa editrice è
stupenda, coinvolge, non ci si vuole staccare, si percepisce l'angoscia della
protagonista e si sente
l'esigenza di svelare identità e motivazione, perchè essa e potente, della
figura con la voce modificata; il genio che ha programmato la sua vendetta in
maniera inusuale e significativa. Chi ha davvero peccato in questa situazione?
Nessuno è privo di colpe e, prima o poi, siamo destinati a pagarle.
Chissà se cambierete opinione, una volta giunti alla
conclusione del libro.
Una storia che vedrei assolutamente sul grande schermo,
al posto di tanti supereroi.
GIUSEPPE VIVONA
la tecnica utilizzata,
solo dialoghi senza descrizioni o altro (breathless) aiuta a dare un ritmo
serrato che ti fa precipitare nella storia.
Inoltre il meccanismo della sfida tra preda e
predatore, con i giorni che vanno avanti come un conto alla rovescia, aumenta
l'effetto generale.
Evitando spoiler posso comunque rassicurare i futuri
lettori sul fatto che verrete sviati sino alla fine e avrete il colpo di scena
che tutti noi attendiamo ala fine d'un thriller.
Essendo io un appassionato di personaggi cattivi ad un
certo punto parteggiavo per Alpheus... e anche adesso, ripensandoci... ma io
sono "strano".
Lettura straconsigliata.
Una considerazione anche sul "prodotto
editoriale": l'edizione, per quanto economica, è veramente bella. Non solo
la copertina ma anche i disegni all'interno e le decorazioni intorno ai numeri
della pagina. Un bel libro a 360°.
MARIA MEZZATESTA
Con uno stile immediato
l'autrice ci catapulta in una storia serrata e coinvolgente, con riferimento
all' inferno di Dante. Gradevoli i disegni all'interno e le decorazioni intorno
ai numeri delle pagine. L'autrice ci invita a riflettere sulla domanda: è
giusto dimenticare il passato ?
Un romanzo godibile che invito a leggere e ad
apprezzare, e redatto con una scrittura vivace e spumeggiante.
FERDINANDO MARTINO
Una storia avvincente, dove i personaggi trasmettono al lettore la tensione degli eventi. Lo stile dell'autrice si identifica nella narrazione "senza respiro". Ne guadagna la storia e al dose adrenalinica che non manca mai. Non ultimo è da segnalare , oltre al romanzo appassionante, la veste editoriale affascinante.
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