Ciao a tutti,
oggi vi presento Lan Xin, una scrittrice poliedrica, una studiosa di culture e religioni antiche, e la prima donna al mondo a cui è consentito trasmettere gli insegnamenti della tradizione Dongba. Impegnata nella divulgazione del patrimonio spirituale cinese, dà un grande contributo alla città di Lijiang e all’etnia Naxi.
La scrittrice Lan Xin
Ciao, Lan Xin, presentati ai nostri lettori. Puoi raccontarci il tuo percorso di studi e l’esperienza a fianco del Premio Nobel per la Letteratura Mo Yan?
Sono laureata in giornalismo. Nel
2017 l'Accademia di Letteratura Lu Xun della China Writers Association e la
Beijing Normal University organizzarono congiuntamente un master in scrittura e
letteratura a cui si aveva accesso con un esame. Solo in venti lo superammo ed ebbi il grande
onore di perfezionarmi sotto la guida del Professor Mo Yan, Premio Nobel 2012
per la Letteratura, scrittore di grande personalità e con una sorprendente vena
umoristica. Il master prevedeva seminari e simposi con scrittori cinesi e
stranieri.
Fu un periodo molto importante e di
arricchimento, infatti conobbi autori internazionali che parteciparono
all’International Writing Program, tra cui la mia amica Fiori Picco. Da quel
momento iniziarono collaborazioni e scambi culturali.
Lan Xin e il Premio Nobel per la Letteratura Mo Yan
Il tuo romanzo “Purché alla fine ci sia tu” ha venduto milioni di copie e sui social hai tantissimi follower. Puoi dirci come sei diventata autrice di bestseller?
Negli anni mi sono dedicata alla sfera delle emozioni e della spiritualità. Dodici anni fa mi ritirai in un tempio e, mentre praticavo la meditazione, scrissi il mio terzo libro rivolto alle donne e che si focalizzava sulla crescita personale sotto vari aspetti tra cui quello fisico, mentale, spirituale e decisionale. Il libro arrivò primo in classifica tra i volumi di psicologia e vinse il premio “Bestseller dell'anno” sul sito cinese Dangdang. Ne seguirono altri, sempre con le stesse tematiche e di pari successo. Furono tutti ben accolti e così aumentarono i miei fan.
“Purché alla fine ci sia tu” si è classificato al decimo posto nella categoria romanzi classici ed è stato un altro grande
successo.
Scrivo per entrare in empatia con le persone, interpretando i loro desideri e
cercando di aiutarle a raggiungere la felicità in amore. Dopo la pubblicazione
del libro, tantissimi lettori mi hanno scritto dicendo di aver tratto
ispirazione dalla mia storia e di aver seguito i miei consigli traendone
giovamento. La fiducia nei miei confronti è stato un incentivo per proseguire
nella stesura di altri libri. La mia è una missione.
Il romanzo “Purché alla fine ci sia tu.”
Secondo te quali sono i punti di forza del tuo romanzo?
La storia è piena di colpi
di scena. Ho impiegato dieci anni a scriverla. Il messaggio che ho voluto
trasmettere è la pazienza nell’aspettare le cose belle della vita che spesso
arrivano a tempo debito. Vale sempre la pena di aspettare. La sofferenza, le vicissitudini e l’attesa
rendono forti e preparano a qualcosa di più gratificante. “Purché alla fine ci
sia tu” è la storia straordinaria della protagonista Yunqian, eroina moderna dalla
vita travagliata e leggendaria, sicura di sé e coraggiosa nelle avversità,
temeraria, bella e saggia. La sua commovente storia d’amore e il suo percorso
di crescita rendono il libro un'opera positiva e di stimolo.
Il romanzo racchiude saggezza, filosofia, psicologia, sentimenti veri, empatia
nei confronti delle donne, e guida i lettori alla ricerca della comprensione e
dell’autoaffermazione. Il libro è stato recensito da autori internazionali tra
cui Fiori Picco.
Hai scritto molti libri sulle emozioni e sulla spiritualità. Quali sono le fonti delle tue conoscenze? Buddismo e Taoismo?
In Cina ho il certificato di National Senior Psychological
Counselor. Riesco a capire le persone e la loro psiche. Dall’età di due anni ho
poteri sensoriali, capacità di vedere il futuro, uno spiccato sesto senso, e
sogno ciò che accadrà. Pratico l’induzione del corpo con elevazione e studio
buddismo e taoismo. Da bambina non potevo raccontare a nessuno di queste mie
doti. Da adulta ho capito che questi miei poteri sono i cosiddetti “Terma”
della tradizione tibetana, ovvero i tesori nascosti che al momento giusto
vengono rivelati per essere divulgati per il bene dell’umanità. Da sempre amo studiare la natura e il cuore
umani. Sono cresciuta nelle avversità, perciò comprendo ogni esperienza di vita
che rielaboro attraverso le emozioni e trasmetto nei miei libri. Ho studiato il
confucianesimo, il buddismo, il taoismo e la grande saggezza Dongba.
Gran parte dei miei libri sono stati scritti durante periodi di ritiro
spirituale.
Lan Xin con il costume tradizionale Naxi
Sei anche una traduttrice letteraria; so che hai tradotto “Jane Eyre”…
Nel 2016 è uscita la versione in cinese di “Jane Eyre” da me tradotta, con numerose ristampe nel tempo. È un’opera classica riconosciuta a livello mondiale. In questo libro ho ritrovato me stessa nelle sofferenze che ho dovuto vivere durante l’infanzia. Trovo interessante la letteratura occidentale. Mi piacerebbe tradurre altre opere.
Sei l'unica donna erede della cultura Dongba di Lijiang, dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. Nella tua Accademia no profit, che hai fondato insieme ad altri colleghi studiosi, promuovi e preservi quest’antica cultura e religione, traducendo testi millenari, poesie, saggistica e scrivendo romanzi a tema. Il tuo contributo alla città, alla Nazione e al mondo è importante. Puoi parlarcene? Puoi dirci come i Maestri Dongba interagiscono con il popolo Naxi?
La cultura Dongba è sempre stata riservata ai Naxi, il
popolo di Lijiang, e rivolta esclusivamente agli uomini. Gli anziani eredi sono
deceduti e per le nuove generazioni è difficile tramandare, anche a causa della
globalizzazione e del rapido sviluppo economico, perciò la tradizione Dongba è
a rischio di estinzione. Preservarla è un compito arduo ma necessario che ho
deciso di svolgere con il massimo impegno. Dal 2017 collaboro con il Maestro
Aheng Dongta, 17° erede Dongba e rappresentante di questa cultura presso le
Nazioni Unite. Visti il mio impegno e la mia vocazione, il Maestro ha deciso di
cambiare le regole e di consentire anche alle donne di avere accesso agli
insegnamenti Dongba. Nel 2019, da
Pechino mi sono trasferita definitivamente a Lijiang dove, insieme al Maestro
Aheng Dongta, al Signor Wan Yilong, imprenditore filantropo, e ad altri
colleghi studiosi e sostenitori del patrimonio Dongba, ho fondato la Yulong
Wenbi Dongba Culture Academy. Grazie all’impegno da parte nostra, agli aiuti
delle autorità competenti e al sostegno del popolo, l’Accademia è attiva. I
Dongba sono i saggi, i sacerdoti di etnia Naxi. Comunicano con gli dei e con
gli spiriti, svolgono rituali e cerimonie sacre con le vesti e le corone del
clero, celebrano funerali per la comunità e predicono il futuro.
Lan Xin insieme ai Maestri Dongba
Tu sei di etnia Han e provieni dalla città di Changsha. Come mai ti senti una Naxi?
Il mio legame con il popolo Naxi è conseguente alla carica datami dal Maestro Aheng Dongta. Quando mi vide per la prima volta capì che avevo il potenziale per essere una sua erede spirituale. Dopo un periodo di apprendistato, i Naxi Dongba mi hanno riconosciuta come parte integrante della comunità e ora tutti mi conoscono come Aheng Lanxin Sami, un nome ispirato alla dea Naxi.
Indossi spesso qipao in seta ricamata e hai un look molto ricercato. Perché?
Mi è sempre piaciuta la moda tradizionale cinese con i suoi abiti bellissimi e raffinati. Dovendo rappresentare l’Accademia, ho degli sponsor che creano per me questi abiti. I ricami sono preziosi e riproducono i motivi del passato. Sono realizzati a mano su broccati, seta e raso. Sui vestiti sono riportati il mio nome e gli antichi pittogrammi Dongba che si tramandano da cinquemila anni e sono di buon auspicio
Qipao in seta ricamata
Lijiang è una città turistica di fama mondiale per la bellezza dei paesaggi e per il patrimonio storico- culturale. In futuro la tua Accademia promuoverà scambi culturali anche internazionali?
Lijiang è un luogo di una bellezza mistica. Etnie antichissime vivono protette dalla Montagna Innevata del Drago di Giada. Il popolo è gentile, le usanze sono tramandate in forma orale e anche scritta grazie ai pittogrammi Dongba che sono dipinti sui murales. La cultura non ha confini. In futuro sicuramente promuoveremo gli scambi internazionali. L’intento è quello di invitare presso la nostra Accademia esperti e studiosi di ogni Paese del mondo svolgendo varie attività e, un domani, anche noi potremmo visitare altre Nazioni.
Spero di poter promuovere gli scambi con l’Italia.
Spero un giorno
di poter incontrare i vostri lettori.
Ci stiamo impegnando al massimo per rendere l’Accademia internazionale, un
centro multiculturale mondiale. È un progetto a lungo termine che richiede
pazienza e costanza.
La Yulong Wenbi Dongba Culture Academy
Ringrazio Lan Xin per l’intervista.
FIORI PICCO
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