mercoledì 8 febbraio 2023

INTERVISTA A LAN XIN



 INTERVISTA A LAN XIN: LA CULTURA NON HA CONFINI

 Ciao a tutti, 

oggi vi presento Lan Xin, una scrittrice poliedrica, una studiosa di culture e religioni antiche, e la prima donna al mondo a cui è consentito trasmettere gli insegnamenti della tradizione Dongba. Impegnata nella divulgazione del patrimonio spirituale cinese, dà un grande contributo alla città di Lijiang e all’etnia Naxi.

 

 

                                                                      La scrittrice Lan Xin

                             

Ciao, Lan Xin, presentati ai nostri lettori. Puoi raccontarci il tuo percorso di studi e l’esperienza a fianco del Premio Nobel per la Letteratura Mo Yan?

Sono laureata in giornalismo. Nel 2017 l'Accademia di Letteratura Lu Xun della China Writers Association e la Beijing Normal University organizzarono congiuntamente un master in scrittura e letteratura a cui si aveva accesso con un esame.  Solo in venti lo superammo ed ebbi il grande onore di perfezionarmi sotto la guida del Professor Mo Yan, Premio Nobel 2012 per la Letteratura, scrittore di grande personalità e con una sorprendente vena umoristica. Il master prevedeva seminari e simposi con scrittori cinesi e stranieri.
 Fu un periodo molto importante e di arricchimento, infatti conobbi autori internazionali che parteciparono all’International Writing Program, tra cui la mia amica Fiori Picco. Da quel momento iniziarono collaborazioni e scambi culturali.

 

Lan Xin e il Premio Nobel per la Letteratura Mo Yan

 

 Il tuo romanzo “Purché alla fine ci sia tu” ha venduto milioni di copie e sui social hai tantissimi follower. Puoi dirci come sei diventata autrice di bestseller?

 Negli anni mi sono dedicata alla sfera delle emozioni e della spiritualità. Dodici anni fa mi ritirai in un tempio e, mentre praticavo la meditazione, scrissi il mio terzo libro rivolto alle donne e che si focalizzava sulla crescita personale sotto vari aspetti tra cui quello fisico, mentale, spirituale e decisionale. Il libro arrivò primo in classifica tra i volumi di psicologia e vinse il premio “Bestseller dell'anno” sul sito cinese Dangdang. Ne seguirono altri, sempre con le stesse tematiche e di pari successo. Furono tutti ben accolti e così aumentarono i miei fan. 

“Purché alla fine ci sia tu” si è classificato al decimo posto nella categoria romanzi classici ed è stato un altro grande successo.
Scrivo per entrare in empatia con le persone, interpretando i loro desideri e cercando di aiutarle a raggiungere la felicità in amore. Dopo la pubblicazione del libro, tantissimi lettori mi hanno scritto dicendo di aver tratto ispirazione dalla mia storia e di aver seguito i miei consigli traendone giovamento. La fiducia nei miei confronti è stato un incentivo per proseguire nella stesura di altri libri. La mia è una missione.

 

Il romanzo “Purché alla fine ci sia tu.”

 

 Secondo te quali sono i punti di forza del tuo romanzo?

 La storia è piena di colpi di scena. Ho impiegato dieci anni a scriverla. Il messaggio che ho voluto trasmettere è la pazienza nell’aspettare le cose belle della vita che spesso arrivano a tempo debito. Vale sempre la pena di aspettare.  La sofferenza, le vicissitudini e l’attesa rendono forti e preparano a qualcosa di più gratificante. “Purché alla fine ci sia tu” è la storia straordinaria della protagonista Yunqian, eroina moderna dalla vita travagliata e leggendaria, sicura di sé e coraggiosa nelle avversità, temeraria, bella e saggia. La sua commovente storia d’amore e il suo percorso di crescita rendono il libro un'opera positiva e di stimolo.
Il romanzo racchiude saggezza, filosofia, psicologia, sentimenti veri, empatia nei confronti delle donne, e guida i lettori alla ricerca della comprensione e dell’autoaffermazione. Il libro è stato recensito da autori internazionali tra cui Fiori Picco.

 

 Hai scritto molti libri sulle emozioni e sulla spiritualità. Quali sono le fonti delle tue conoscenze? Buddismo e Taoismo?

In Cina ho il certificato di National Senior Psychological Counselor. Riesco a capire le persone e la loro psiche. Dall’età di due anni ho poteri sensoriali, capacità di vedere il futuro, uno spiccato sesto senso, e sogno ciò che accadrà. Pratico l’induzione del corpo con elevazione e studio buddismo e taoismo. Da bambina non potevo raccontare a nessuno di queste mie doti. Da adulta ho capito che questi miei poteri sono i cosiddetti “Terma” della tradizione tibetana, ovvero i tesori nascosti che al momento giusto vengono rivelati per essere divulgati per il bene dell’umanità.  Da sempre amo studiare la natura e il cuore umani. Sono cresciuta nelle avversità, perciò comprendo ogni esperienza di vita che rielaboro attraverso le emozioni e trasmetto nei miei libri. Ho studiato il confucianesimo, il buddismo, il taoismo e la grande saggezza Dongba.
Gran parte dei miei libri sono stati scritti durante periodi di ritiro spirituale.

 

 

Lan Xin con il costume tradizionale Naxi


 

Sei anche una traduttrice letteraria; so che hai tradotto “Jane Eyre”…

Nel 2016 è uscita la versione in cinese di “Jane Eyre” da me tradotta, con numerose ristampe nel tempo. È un’opera classica riconosciuta a livello mondiale. In questo libro ho ritrovato me stessa nelle sofferenze che ho dovuto vivere durante l’infanzia. Trovo interessante la letteratura occidentale. Mi piacerebbe tradurre altre opere.



Sei l'unica donna erede della cultura Dongba di Lijiang, dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. Nella tua Accademia no profit, che hai fondato insieme ad altri colleghi studiosi, promuovi e preservi quest’antica cultura e religione, traducendo testi millenari, poesie, saggistica e scrivendo romanzi a tema. Il tuo contributo alla città, alla Nazione e al mondo è importante. Puoi parlarcene? Puoi dirci come i Maestri Dongba interagiscono con il popolo Naxi?

 

La cultura Dongba è sempre stata riservata ai Naxi, il popolo di Lijiang, e rivolta esclusivamente agli uomini. Gli anziani eredi sono deceduti e per le nuove generazioni è difficile tramandare, anche a causa della globalizzazione e del rapido sviluppo economico, perciò la tradizione Dongba è a rischio di estinzione. Preservarla è un compito arduo ma necessario che ho deciso di svolgere con il massimo impegno. Dal 2017 collaboro con il Maestro 
Aheng Dongta, 17° erede Dongba e rappresentante di questa cultura presso le Nazioni Unite. Visti il mio impegno e la mia vocazione, il Maestro ha deciso di cambiare le regole e di consentire anche alle donne di avere accesso agli insegnamenti Dongba.  Nel 2019, da Pechino mi sono trasferita definitivamente a Lijiang dove, insieme al Maestro Aheng Dongta, al Signor Wan Yilong, imprenditore filantropo, e ad altri colleghi studiosi e sostenitori del patrimonio Dongba, ho fondato la Yulong Wenbi Dongba Culture Academy. Grazie all’impegno da parte nostra, agli aiuti delle autorità competenti e al sostegno del popolo, l’Accademia è attiva. I Dongba sono i saggi, i sacerdoti di etnia Naxi. Comunicano con gli dei e con gli spiriti, svolgono rituali e cerimonie sacre con le vesti e le corone del clero, celebrano funerali per la comunità e predicono il futuro.

 

Lan Xin insieme ai Maestri Dongba

 

Tu sei di etnia Han e provieni dalla città di Changsha. Come mai ti senti una Naxi?

Il mio legame con il popolo Naxi è conseguente alla carica datami dal Maestro Aheng Dongta. Quando mi vide per la prima volta capì che avevo il potenziale per essere una sua erede spirituale. Dopo un periodo di apprendistato, i Naxi Dongba mi hanno riconosciuta come parte integrante della comunità e ora tutti mi conoscono come Aheng Lanxin Sami, un nome ispirato alla dea Naxi.

 

Indossi spesso qipao in seta ricamata e hai un look molto ricercato. Perché?

Mi è sempre piaciuta la moda tradizionale cinese con i suoi abiti bellissimi e raffinati. Dovendo rappresentare l’Accademia, ho degli sponsor che creano per me questi abiti. I ricami sono preziosi e riproducono i motivi del passato. Sono realizzati a mano su broccati, seta e raso. Sui vestiti sono riportati il mio nome e gli antichi pittogrammi Dongba che si tramandano da cinquemila anni e sono di buon auspicio

 

   Qipao in seta ricamata

 

Lijiang è una città turistica di fama mondiale per la bellezza dei paesaggi e per il patrimonio storico- culturale. In futuro la tua Accademia promuoverà scambi culturali anche internazionali?

 Lijiang è un luogo di una bellezza mistica. Etnie antichissime vivono protette dalla Montagna Innevata del Drago di Giada. Il popolo è gentile, le usanze sono tramandate in forma orale e anche scritta grazie ai pittogrammi Dongba che sono dipinti sui murales. La cultura non ha confini. In futuro sicuramente promuoveremo gli scambi internazionali. L’intento è quello di invitare presso la nostra Accademia esperti e studiosi di ogni Paese del mondo svolgendo varie attività e, un domani, anche noi potremmo visitare altre Nazioni.

Spero di poter promuovere gli scambi con l’Italia.

Spero un giorno di poter incontrare i vostri lettori.
Ci stiamo impegnando al massimo per rendere l’Accademia internazionale, un centro multiculturale mondiale. È un progetto a lungo termine che richiede pazienza e costanza.

 

 

 La Yulong Wenbi Dongba Culture Academy


Ringrazio Lan Xin per l’intervista.

 

FIORI PICCO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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