domenica 28 agosto 2022

Segnalazione ... Schegge di Parole di M.C. Buoso

 

Ciao, 

voglio ringraziare Il salotto di Betta per aver segnalto il mio libro di Poesie.

Grazie e buona lettura :)

https://www.facebook.com/1840535672650234/posts/5479304642106634

sabato 27 agosto 2022

Delitto al condominio Magnolia di M. C. Buoso


  Ciao, 

ringrazio Ilaria Vecchietti per avermi permesso di parlare del mio Primo Giallo nel suo Blog.

Grazie e buona lettura sotto ... ombrellone :)

 https://buonalettura.altervista.org/la-parola-allautore-delitto-al-condominio-magnolia-di-maria-cristina-buoso/

venerdì 26 agosto 2022

HardBoiled: Dick Fulmine


Dick Fulmine, Italia, 1938 / Vincenzo Baggioli e Carlo Cossio

ln parte ispirato al celebre pugile Primo Carnera, Dick Fulmine, che era stato presentato ai lettori come "il grande poliziotto italo-americano terrore dei gangster", agiva come agente in borghese della polizia di un'improbabile Chicago. Pur essendo protagonista di storie un po' grossolane e nazionaliste, questo peronaggio è stato a lungo popolarissimo in ltalia e le sue avventure hanno conosciuto una notevole diffusione prima che la fantasia degli autori si esaurisse e la propaganda facesse sempre più spesso capolino tra un cazzotto e l'altro. Gli abiti usualmente indossati nelle prime serie delle avventure erano un maglione a girocollo giallo e dei pantaloni alla zuava.



 I suoi pugni risolutivi erano le sue armi esclusive e i suoi nemici, alcuni dei quali ricorrenti, erano sconfitti dalla sua forza inarrestabile. Tra gli avversari si ricordano il nero cubano Zambo, il mago e illusionista Flattavion, dotato anche di capacità ipnotiche e Maschera Bianca, fuorilegge armato di pistola a gas soporifero.
E' un agente in borghese della polizia di Chicago, oriundo italiano, smargiasso e dal cazzotto pronto. I suoi antagonisti assecondano i pregiudizi razziali cari al fascismo italiano; combatte soprattutto contro personaggi connotati razzialmente, ebrei, neri, asiatici orientali, sudamericani, tratteggiati come esseri meschini, vigliacchi e traditori: il grosso e brutto nero Zambo, il "sordido ebreo Abramo Levi".



 Spesso l'intervento di Fulmine è finalizzato a difendere, dalle persecuzioni dei nemici, italiani e italiane in difficoltà, personaggi questi descritti sempre come fieri e onesti.
Esordisce il 29 marzo 1938 nel secondo numero della collana Albi dell'Audacia della casa editrice Vittoria della quale vengono pubblicati 80 numeri divisi in due serie edite dal 22 marzo 1938 al 22 ottobre 1939. Le storie del personaggio poi proseguirono nella collana Albogiornale a partire dal n° 36 del 29 ottobre 1939. Alla chiusura della testata nel 1943, le storie del personaggio continuarono sulla serie Albi dell’Audacia Nuova Serie AVVENTURE pubblicata dalle Edizioni Juventus fino al 1947. 



Nel 1947 le storie del personaggio continueranno anche su una nuova serie degli Albi dell'Audacia edita dalla Cremona Nuova che verrà pubblicata per 45 numeri fino al 1949. Alla chiusura della precedente collana Albi dell’Audacia, le Edizioni Ippocampo ne fanno esordiere una omonima dedicata al personaggio e che verrà pubblicata per 48 numeri fino al 1950. Nel 1954 venne edita l'ultima collana dedicata al personaggio, Albi Dick Fulmine, pubblicata per 24 numeri dalla Casa Editrice Selene che chiuderà nel 1955 ponendo fine alla vita editoriale del personaggio anche se le storie verranno più volte ristampata in varie collane negli anni successivi.



Nel 1961 il personaggio verrà riproposto nella collana Amazzonia con testi di Giorgio Scudellari ma con una barba posticcia e rinominato Ursus, gladiatore moderno ma per solo due numeri.



A dire del suo disegnatore, Dick Fulmine era ispirato a Gary Cooper per la parte superiore del viso e alla stessa mascella del creatore, per la parte inferiore. Rimane peraltro evidente anche il richiamo fisiognomico al pugile campione del mondo Primo Carnera, confermato dall'attitudine iperbolica al cazzotto facile e risolutivo. Il suo aspetto generale ne fa uno dei "portabandiera dell'eroismo della virilità" da proporre al popolo italiano. Tuttavia, nella mascella sporgente e volitiva ("mussoliniana") di Fulmine, personaggio "dichiaratamente fascista", è riconoscibile un riferimento fisiognomico all'iconografia popolare e propagandista del Duce.



La sua creazione avviene in una temperie culturale che vedeva l'embargo delle creazioni fumettistiche provenienti da oltreoceano. Sbaglierebbe comunque chi volesse sbrigativamente considerare Dick Fulmine come un fumetto fascista. In seguito alla sua crescente popolarità ci furono anzi numerosi interventi da parte del MinCuiPop, il Ministero della Cultura Popolare, affinché gli autori gli togliessero il caratteristico maglione a collo alto (che lo faceva sembrare troppo americano) e lo facessero più bello eliminando la mascella eccessivamente quadrata. 

Così nella storia "La bottega del cinese", pubblicata il 20 gennaio del 1942, Dick Fulmine subiva un incidente automobilistico e doveva sottoporsi a un'operazione di plastica facciale!



sabato 20 agosto 2022

L'Incidente di M.C. Buoso

 

 

 Ciao, 

ringrazio Ilaria Vecchietti per avermi permesso di parlare del mio Thriller nel suo Blog.

Grazie e buona lettura sotto ... ombrellone :)

https://buonalettura.altervista.org/la-parola-allautore-incidente-di-maria-cristina-buoso/

venerdì 19 agosto 2022

HardBoiled: Dick Bos

 

Dick Bos, Olanda, 1940 / Alfred Mazure

Duro e grintoso, con una certa inclinazione a farsi giustizia da sé, Dick Bos è un detective privato creato dall 'olandese Alfred Mazure, inizialmente protagonista di storie a fumetti molto realistiche. Durante l'occupazione tedesca una casa editrice di Berlino propone all'autore di stampare un milione di copie di ogni avventura di questo personaggio, purché accetti di trasformarlo in una spia nazista. Mazure rifiuta e la serie viene subito interrotta per riprendere alla fine della Seconda guerra mondiale con una ristampa cronologica. 



Negli anni Cinquanta Dick Bos è stato protagonista anche di numerosi beeldroman, romanzi illustrati molto in voga in quel periodo in Olanda. I libri apparvero dal 1941 al 1968. Nelle storie, Dick Bos è un detective privato che combatte il crimine in modo duro ma leale e che è un esperto in jujutsu . Tecniche di questo arte di autodifesa sono stati dettagliati nei fumetti.
Molti libri andarono perduti durante la seconda guerra mondiale, anche perché, dopo essere stati letti da grandi e piccini, venivano usati nei fornelli. Dopo la guerra, le avventure di Dick Bos furono ristampate, con storie vecchie e nuove che apparivano in modo intercambiabile in diverse serie. Il Ministero dell'Istruzione, delle Arti e delle Scienze, tuttavia, ha ritenuto il fumetto depravato e aveva messo in guardia le scuole sull'influenza negativa che i fumetti avrebbero avuto sugli studenti.


 
Dal 1948 al 1953 fu ripresa la pubblicazione del Dick Bosboekjes. Ogni mese appariva una nuova storia. In quel periodo furono pubblicati da Drukkerij en Uitgeversmaatschappij di Ten Hagen. Dal 1962 Nooitgedacht pubblicò gli album e in seguito alcune vecchie storie furono ripubblicate dalla libreria di immagini MAZ. Successivamente, Mazure ha prodotto 44 nuove storie dal 1963 al 1967. Questi sono conosciuti con il nome Diamond Series. Tuttavia, l'ultima storia della serie, "Diamonds", è apparsa nel 1968.



Nel 1969 fu pubblicata una pubblicazione pubblicitaria chiamata "Glashard", ma in essa Mazure usò un disegno e uno stile di parole leggermente diversi rispetto alla serie precedente. L'editore De Arbeiderspers ha pubblicato 3 album con 4 episodi per album nel 1971 e nel 1972. Dal 2005 al 2015, Panda Publishers ha pubblicato tutti gli opuscoli. 19 volumi in grande formato con quattro libretti per volume.



Mazure ha anche prodotto tre film su Dick Bos: Furto con scasso (1942), Denaro contraffatto (1943) e Omicidio nella casa di moda (1946). Nel 2004 è stato pubblicato un documentario di Jan Bosdriesz su Dick Bos e il suo creatore.
Il 1 ° giugno 2016, una rara edizione di prova in lingua tedesca della storia "Der Fall Klein" è stata venduta alla casa d'aste online Catawiki per 3.500 euro a un collezionista olandese.



mercoledì 17 agosto 2022

Saggezza dal Passato: Viaggio nella Medicina Erboristica Di M. T. De Donato


 

Saggezza dal Passato: Viaggio nella Medicina Erboristica

 di

Maria Teresa De Donato, Naturopata, Omeopata

 

 


Farmaci che necessitano di ricetta e farmaci da acquistare liberamente; gente in cerca di medicine nel tentativo di prendersi cura della propria salute ed aziende farmaceutiche alla ricerca di modi per massimizzare i profitti.  In questo triste scenario una luce arriva dal passato: Può l’uso di rimedi erboristici, da millenni aspetto comune e fondamento stesso dei sistemi medici delle più antiche civiltà, essere ancora effettivo oggi?

 

Ogni anno in tutto il mondo, ma soprattutto nei Paesi più sviluppati, la gente spende milioni di dollari in medicine nel tentativo di prendersi cura della propria salute e curare le proprie malattie mentre le compagnie farmaceutiche investono altrettanto denaro in pubblicità al fine di vendere quanti più farmaci possibile perchè se non lo facessero chiuderebbero i battenti.  È evidente, quindi, che se il raggiungimento di una salute ottimale è la priorità numero 1 per il paziente non può esserlo per l’industria farmaceutica.

 

L’essere consapevoli di questa realtà può costituire uno dei motivi per cui ogni anno un numero sempre crescente di persone va in cerca di rimedi naturali quale modo per prevenire le malattie e migliorare lo stato generale della propria salute evitando, tanto per cominciare, di ammalarsi.  Uno di questi metodi è, naturalmente, l’Erbalismo, conosciuto anche come Medicina Erboristica o Medicina Botanica.

 

Come la Storia della Medicina Erboristica evidenzia, la Medicina Erboristica affonda le sue radici nel lontano passato: dalla Materia Medica scritta intorno al 2000 a.C. al tempo del re sumero Assurbanipal, che contiene circa 250 rimedi medici alle erbe, al papiro egizio di Ebers, datato intorno al 1500 a.C. che include circa 876 trattamenti erboristici; dalla Materia Medica greca Rhizotomikon, il cui autore Diocleziano di Carioto fu uno degli allievi di Aristotele, alla Latina De Materia Medica scritta da Dioscoride intorno al 1° secolo della nostra era volgare, contenente circa 950 rimedi alle erbe, sembra che tutte le maggiori civiltà del mondo antico svilupparono il proprio sistema medico basandosi, innanzitutto, sull’uso di rimedi erboristici per risolvere qualsiasi tipo di problema di salute.  Non ultimo fra questi, anche il mondo islamico, così come India, Cina e Giappone, sviluppò il proprio sistema erboristico per trattamenti di ogni genere.

 

Jami Ibn Baiar, che visse nel XIII secolo della nostra era volgare, scrisse la Materia Medica islamica che contiene circa 2000 rimedi, molti dei quali piante.  In India, il più importante testo ayurvedico sulla medicina interna che fu scritto fu il Characka Sanihita, che contiene circa 582 erbe, così come il Sashruta Sanihita, che include circa 600 erbe e può essere datato intorno al primo secolo della nostra era volgare. 

 

Durante il Medioevo, grazie ai medici che viaggiavano da un posto all’altro al tempo delle Crociate, il mondo occidentale e quello orientale furono finalmente in grado di migliorare la propria conoscenza dei rispettivi sistemi medici importando le informazioni degli altri (sistemi) nel loro proprio Paese.

 

Altro aspetto interessante è anche il fatto che la maggior parte della Medicina Cinese in realtà ebbe origine proprio dall’Ayurveda; che persino il Vecchio Testamento (Bibbia) fa riferimento a molte erbe che furono usate per curare malattie migliaia di anni fa; e che in tutto il mondo uomini come Ippocrate, Galeno di Pergamo, Claudio Galeno, monaci nei monasteri, Avicenna e molti altri contribuirono grandemente – osservando la Natura, ricercando e catalogando rimedi e trascrivendo i risultati delle loro ricerche – all’incredibile, profonda conoscenza dell’erbalismo di cui noi tutti possiamo essere orgogliosi e grati e di cui possiamo far tesoro oggi.

 

L’efficacia della Medicina Erboristica è ben documentata dalla stessa ammissione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) secondo la quale oggi circa 4 miliardi (dato del 2008) di persone in tutto il mondo si curano con rimedi alle erbe.  Come il Dr. Andrew Weil – famoso autore e medico Americano, fondatore della Medicina Integrativa e Program Director del Centro di Medicina Integrativa presso l’Università dell’Arizona – evidenzia nella sua opera Guida alla Salute Ottimale (Weil, 2002, Disco 5), botanica e medicina sono strettamente collegate e fino ad una paio di secoli fa i medici studiavano anche botanica e la preparazione delle piante e solo intorno al 1960 la situazione cambiò drasticamente e “gli unici corsi in cui la botanica fu insegnata fu in Farmacografia” per futuri farmacisti.  Anche questa situazione finì circa venti anni fa indicando che “la medicina si era definitivamente allontanata dalla Natura che è la fonte della guarigione.” (Weil, 2002, Disco 5)

 

Molto interessante è l’osservazione che il Dr. Weil fa nella sua opera quando afferma che è vero che alcune erbe possono avere una certa quantità di tossicità, ma dobbiamo esaminare questo nella giusta prospettiva se comparato alla tossicità          dei farmaci.  Centomila morti all’anno solo negli USA possono essere attribuite all’uso di farmaci.  Questo è il risultato non del farmaco sbagliato dato al paziente sbagliato nelle condizioni sbagliate, ma del farmaco giusto dato al giusto paziente nelle giuste condizioni e malgrado tutto ciò centomila persone sono   morte. (Weil, 2002, Disco 5)

Secondo il Dr. Weil la causa di tutte queste morti sta nel fatto che “quando si trova in natura qualcosa che ha un effetto a livello biologico e si cerca di concentrarne il suo potere al fine di renderlo più potente, si finisce inevitabilmente con il concentrare tossicità, in quanto l’unica differenza che c’è tra un farmaco ed un veleno è nella dose.” (Weil, 2002, Disco 5)

 

Un’altra tra le maggiori differenze tra erbe e farmaci sta nel fatto che le erbe sono complesse, ossia contengono molteplici ingredienti che possono curare una varietà di problemi di salute.  I farmaci, al contrario, sono prodotti, generalmente, in armonia con la teoria del riduzionismo, secondo la quale “una parte equivale al tutto” e “singoli componenti sono responsabili degli effetti di piante mediche complesse; che queste singole componenti possono essere isolate; e che si ha una medicina migliore quando la si amministra in forma pura ed isolata”. (Weil, 2002, Disco 5)

 

Il Dr. Weil obietta la validità di questa teoria usando l’esempio delle foglie della coca, una pianta sacra usata dagli Indios delle Ande e da cui è prodotta la cocaina.  Gli Indios delle Ande usano le foglie di coca, che di fatto sono stimolanti, come rimedi efficaci per una grande varietà di problemi di salute che vanno da quelli legati alla digestione alla prevenzione del diabete, dalla diarrea alla costipazione.  Benché la cocaina derivi dalle foglie di coca, essa ne costituisce solo una componente in quanto le foglie di coca contengono circa 14 ingredienti, cosicché l’effetto che una sola componente al suo stato puro, e quindi molto più potente, come quello della cocaina consumata da sola, ha sull’organismo è molto diverso da quello che si ottiene masticando le foglie di coca o usandole in altri modi.  L’impatto che la singola sostanza, isolata e concentrata, ha sull’organismo è molto più intenso e può avere effetti devastanti come dimostrano i molti casi di dipendenza da cocaina.  (Weil, 2002, Disco 5)

 

La medicina Erboristica, inoltre, è una terapia complementare che guarda all’individuo e alla sua salute da un punto di vista olistico; se alcune cellule non funzionano in maniera corretta o creano problemi ad una certa parte o ad un certo organo del corpo, un’altra parte o un altro organo possono esserne affetti, così come anche le nostre emozioni possono avere effetti sul nostro corpo e manifestarsi fisicamente sotto forma di malattia. (Mills, 1988, p. 32)

 

La salute umana è determinata da un meccanismo che si autoregola, chiamato omeostasi: nell’erbalismo lo scopo principale è quello di valutare lo stato generale della salute dei clienti e determinare quale rimedio possa adattarsi meglio al loro caso (Mills, 1988, p. 32).  Di conseguenza, consigli e rimedi sono individualizzati: ognuno è volto al bisogno specifico del cliente così che un rimedio che può funzionare per un individuo può non funzionare per un altro.  I rimedi, inoltre, possono essere sostituiti nel tempo a seconda dei cambiamenti avvenuti nel cliente a livello di bisogni o di sintomi.  Scopo dell’erborista, quindi, è quello di aiutare il meccanismo di autoguarigione del singolo a funzionare in modo appropriato così che il corpo possa guarire da sé.

 

La Medicina Erboristica riconosce anche l’importanza di scegliere il dosaggio più appropriato e la forma e preparazione tecnica più consone al fine di raggiungere il suo obiettivo e promuovere l’autoguarigione del corpo.  I rimedi erboristici possono essere trovati in forma di tè, sciroppi, oli, estratti liquidi, tincture, estratti essiccati (pillole o capsule) ed oggi, come nel passato, la Natura ci offre un’immensa varietà di piante tra cui scegliere.

 

L’Aloe Vera, ad esempio, può essere usata sia per uso topico, per la guarigione di ferite, bruciature causate dal sole ed irritazioni lievi della pelle, sia per via orale per costipazione, ulcere peptiche, diabete, asma e solo in rari casi può provocare una reazione allergica come dermatite ed eczema; la Cimicifuga racemosa può essere un rimedio molto efficace per problemi di menopausa, PMS (sindrome premestruale) e dismenorrea, benché il suo uso richieda cautela in quanto può interferire con il diabete e la cura ormonale a base di estrogeni; l’Echinacea è un potente antibiotico naturale e può essere usato per combattere raffreddori, tosse, febbre, nonché ferite ed ustioni; l’Aglio, così come usato comunemente in quasi tutte le antiche civiltà ed ancora ampiamente utilizzato nella cucina mediterranea è ben conosciuto per la sua capacità di combattere aterosclerosi, migliorare la circolazione, purificare il sangue, abbassare la pressione sanguigna e per le sue proprietà antinfiammatorie; lo Zenzero è un potente antispasmodico, antinfiammatorio e uno stimolante della circolazione sanguigna periferica, benché si consigli di usarlo con cautela in quanto il suo uso può interferire con farmaci per il cuore, antidiabetici ed anticoagulanti (Dunphy & Winland-Brown, 2005, pp. 1, 2)  Questi, naturalmente, sono solo pochi esempi tra le migliaia di erbe che possono essere usate come rimedi naturali.

 

Malgrado il trascorrere dei Millenni e la scomparsa di intere civiltà l’abbondanza di rimedi naturali che ci è offerta è indescrivibile.  Come fecero i nostri antenati, non possiamo che inchinarci davanti alla grandezza, bellezza e saggezza che la Natura continua a mostrarci, imparare da essa e, con immenso apprezzamento, approfittarne nel modo più umile e felice.

 

(De Donato, 2009, BSHH @ GCNM – Essay)

 

 Maria Teresa De Donato©2009-2014. All Rights Reserved.

 

Riferimenti:

Dunphy, L. M., Winland-Brown, J. E. (2005). Herbal Therapy - Quick Study (pp. 1, 2).

Barcharts

Global College Of Natural Medicine (GCNM) (2008). History of Herbal Medicine

(pp. 9-16). Santa Cruz, CA: Author

Mills. S. (1989). Una Scelta per Guarire (Alternatives Healing) (p. 32). Milan, Italy:

CDE Ed.

Weil, A. (2002). Guide to Optimum Health. Understanding Herbal Medicine - The

Relationship between botany and Medicine (Disc 5, Session 8). Colorado: Sounds

True

 

 

IMPORTANTE!  Il materiale di cui sopra ha solo scopo informativo e non è da intendersi come parere medico.  Se avete un problema di salute rivolgetevi prima al vostro medico. 

 

 

 

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