Ciao,
l’autore è una nostra conoscenza (https://mcbuoso.wordpress.com/2021/02/22/una-tisana-con-ivan-collura/ ) e con questo racconto breve ci porta a conoscere Roma Trasteverina e i suoi personaggi con la loro vita fatta di sotterfugi, parlata romana e “cazzate” varie, perché anche quando si sporcano le mani nella malavita non riusciamo a non trovarli simpatici.
La scrittura è dinamica ben strutturata e scorrevole.
Nico non riusciamo a non trovarlo simpatico e tifare per lui. E’ un gigante buono che non riesce ad essere cattivo neppure se si impegnasse.
“A Roma si dice che: chi non ha salito il gradino del carcere di Regina Coeli non può considerarsi “romano vero”; e manco trasteverino. Quello scalino si trova dietro il grande portone al civico ventinove di via della Lungara a Trastevere, sul marmo della pavimentazione d’ingresso.”
E lui abita vicino alle carceri.
Il racconto alterna azione a umorismo con una leggera vena romantica che non guasta.
Tutto ha inizio con una “stupidata” di Nico, che per pagare le bollette decide di coltivare in casa un po’ di erba.... ma non ha fatto i conti con l’Enel... e viene arrestato.
Da una situazione in cui tutto
potrebbe andare storto, lui riesce ad usare la testa e .... Per sapere cosa combina dovrete leggerlo :)
Complimenti all’autore.
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