Sir Clinton Driffield, Gran Bretagna, 1927 / J.J. Connington
Pur non avendone l'aria, il sovrintendente Clinton Driffield era «un osservatore acuto e minuzioso, e catalogava accuratamente nella propria memoria i fatti che più lo colpivano». Sempre accurato nel vestire, aveva un modo di fare aristocratico e cercava di non dare mai troppo nell'occhio.
Nelle sue indagini - largamente debitrici di molteplici espedienti assunti da discipline come la chimica, la balistica, la fotografia e così via - era spesso assistito
dall'amico Wendover, giudice di pace.
Apparso per la prima volta nel 1927 in Murder in the maze e in seguito protagonista di numerosi altri romanzi polizieschi (alcuni sono stati pubblicati in Itahli da Mondadori), Sir Clinton Driffield non è un personaggio di particolare rilievo e originalità, e tutto il suo armamentario rientra nei binari di una tipologia
scolastica e convenzionale.
Invece, per quel che riguarda la sua detection, rivela, rispetto a molti colleghi
letterari a lui coevi, una disponibilità intellettuale insolita che, accanto a un procedere deduttivo improntato alla più ferrea logica razionale e al puntigho professionale, lo porta a seguire sofisticate procedure nell'accumulo dei vari dati relativi ai singoli casi in esame.
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