martedì 30 settembre 2025

Le recensioni di Ely: Prigionieri del nostro destino di Lorenzo Zucchi

 



Nel panorama della narrativa italiana contemporanea, Lorenzo Zucchi si impone come uno scrittore psicologico e profondo, che esplora il fragile equilibrio tra realtà e desiderio, normalità e follia, sogno e frustrazione. Ambientato nella grigia periferia di Sesto San Giovanni, durante il periodo sospeso del lockdown, il romanzo si addentra nella mente di un uomo qualunque, Mauro, offrendo un affresco inquietante e al contempo struggente della condizione umana urbana contemporanea


L’uomo qualunque e il sogno che diventa incubo

Mauro è un protagonista volutamente “normale”: ha una famiglia, un lavoro come tecnico di elettrodomestici, e una vita scandita dalla routine. La sua esistenza non è segnata da grandi eventi né da particolari traumi, ma proprio questa apparente banalità è il terreno fertile dove Lorenzo Zucchi coltiva la tensione narrativa. Mauro è l’uomo della porta accanto, il volto qualunque dietro le mascherine che hanno segnato il 2020. Tuttavia, dentro di lui si agita un tumulto fatto di sogni inconfessati, desideri repressi, e una crescente frattura tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere.



Il lockdown, più che un evento esterno, diventa la metafora perfetta dell’isolamento interiore. Mentre il mondo rallenta e si chiude in casa, Mauro continua a uscire per lavoro, ma è come se scivolasse lentamente fuori dalla realtà. L’ambiente domestico, i palazzi silenziosi, le strade deserte e la comunicazione ridotta ai social creano un’atmosfera rarefatta e allucinata in cui tutto può accadere. E accade, almeno nella mente del protagonista.


Emily, Flora, Christelle: le tre grazie della perdizione

Il cuore simbolico del romanzo è l’incontro ,o forse la proiezione mentale , con tre figure femminili: Emily, Flora e Christelle. Ribattezzate da Mauro le sue “Tre Grazie”, queste giovani donne incarnano pulsioni diverse: il desiderio, la nostalgia, la trasgressione. Il rapporto con loro è ambiguo, onirico, talvolta sensuale, talvolta minaccioso. La sottile linea tra realtà e allucinazione è sempre sfocata, in un crescendo psicologico che ricorda la narrativa di Patrick Modiano o le visioni metropolitane di Don DeLillo.


Una Milano fantasma, riflesso della mente umana

Sebbene ambientato a Sesto San Giovanni, il romanzo riflette l’intero paesaggio urbano milanese durante l’epoca della pandemia: una città muta, spettro di se stessa, dove il silenzio pesa quanto i pensieri. Lorenzo Zucchi descrive questo contesto con uno stile asciutto ma evocativo, capace di trasformare cortili condominiali e ascensori rotti in simboli del declino interiore. La città è un labirinto, proprio come la mente di Mauro, e ogni stanza in cui entra, ogni persona che incontra, è un frammento del suo stesso dissidio interiore.


Il romanzo come monito: quando il compromesso supera la personalità

Oltre che una storia individuale, Prigionieri del nostro destino è un monito collettivo. L’autore racconta con lucidità chirurgica come l’uomo contemporaneo sia costretto ad adattarsi a una realtà che raramente coincide con i propri sogni o ideali. Mauro non è un fallito, né un eroe: è uno di noi. Eppure, nella distanza crescente tra ciò che vorrebbe essere e ciò che la vita gli offre, si insinua la follia. Una follia sottile, non spettacolare, fatta di trasgressioni che diventano ossessioni, di solitudini che si travestono da abitudini.


L’autore ci invita a riflettere su un concetto fondamentale: ognuno di noi ha un lato oscuro, un “sé” sommerso che può emergere nei momenti di maggiore fragilità, soprattutto quando la realtà richiede un grado di compromesso troppo elevato rispetto alla nostra personalità profonda. Il lockdown, la routine, la frustrazione quotidiana: tutto può diventare miccia. E Mauro, nel suo lento deragliamento, diventa simbolo di ciò che può accadere a chiunque di noi se non custodiamo con cura la nostra integrità psichica.


Ironia e malinconia: il tono che sorprende

Nonostante il tema cupo e psicologico, il romanzo è tutt’altro che privo di ironia. L’autore sa dosare con intelligenza la leggerezza nei dialoghi, i tic del protagonista, le sue goffaggini, i commenti notturni sui social. C’è una vena di tragicomico, alla Paolo Sorrentino o Nanni Moretti, che alleggerisce senza mai banalizzare. Questo equilibrio tra il dramma e la quotidianità, tra il noir e il grottesco, rende la lettura coinvolgente e umanissima.


Stile e struttura narrativa: tra noir e introspezione

Lorenzo Zucchi sceglie una prosa limpida, a tratti cruda, perfettamente funzionale alla narrazione. I capitoli sono brevi, scanditi quasi come episodi di una serie tv, con un ritmo che si fa sempre più incalzante. Non mancano i momenti lirici, soprattutto quando Mauro riflette sulla propria identità, sulla famiglia, sul tempo che passa. Ma ciò che colpisce è la capacità dell’autore di calarsi nei meandri della psiche, senza moralismi né pietismi.


Un romanzo che parla di noi

Prigionieri del nostro destino è un romanzo necessario. Parla del nostro tempo con una sincerità disarmante, e ci ricorda che la normalità può essere una trappola, se vissuta senza consapevolezza. Che la mente, se compressa troppo a lungo, cerca valvole di sfogo spesso imprevedibili. E che il desiderio di essere altro da sé – più libero, più amato, più vivo – è il motore silenzioso di molte delle nostre azioni, anche quelle più oscure.


Un libro che non offre certezze ma domande. Che ci costringe a guardarci allo specchio e a chiederci: quanta distanza c’è tra ciò che sono e ciò che vorrei essere? E cosa accadrebbe se quella distanza diventasse insostenibile?


Con questo romanzo, Lorenzo Zucchi si conferma una voce originale e coraggiosa della letteratura italiana, capace di fondere introspezione psicologica, critica sociale e tensione narrativa in un’opera potente, malinconica e disturbante. Da leggere assolutamente, soprattutto in un’epoca in cui il confine tra normalità e smarrimento è più sottile che mai.

lunedì 29 settembre 2025

Segnalazione: Caos Sanguinante Di Nikki Ash

 

 
SCHEDA 
 
Titolo: Caos Sanguinante
Autrice: Nikki Ash
Data di uscita: 9 luglio 2025
Serie: Love & Lyrics
Finale: autoconclusivo

Genere: music romance
Trama:

Gage. Ho perso il mio primo amore. Questa volta, però, conquisterò la seconda ragazza che mi ha rubato il cuore, a prescindere dalla posta in gioco. 

Essere il batterista dei Raging Chaos è lunica cosa che mi ha fatto andare avanti negli ultimi sei anni, ma nemmeno la musica basta a soffocare il senso di colpa che mi attanaglia per quello che è successo a Tori. 

Quando Sadie irrompe nella mia vita, facendosi strada tra le mie inquietudini, i miei dolori e le mie amarezze, non posso fare a meno di chiedermi se questa possa essere la mia seconda occasione. Potrei amarla, ma per farlo devo prima smettere di odiare me stesso. Più facile a dirsi che a farsi. 

Prima di avere modo di risanare il mio cuore spezzato, spingo Sadie lontano da me e tocco il fondo. Quando la rivedo ha un bambino e, come se questo non fosse già abbastanza doloroso, non si tratta di un bambino qualsiasi. È il mio. 

Sadie. I cuori sanguinanti possono ancora battere: ne sono la prova vivente. 

Allinizio vedevo Gage solo come qualcuno che poteva alleviare il mio dolore, finché non ho capito che anche lui aveva dei demoni da sconfiggere. Non ho mai avuto intenzione di avvicinarmi troppo a un batterista dallanimo oscuro, ma, una volta che lho fatto, mi ha spinto con forza fuori dalla sua vita. 

Il mio cuore può anche essere spezzato, ma il suo è completamente distrutto. Cercare di salvarlo ci distruggerebbe entrambi, quindi faccio la cosa giusta e me ne vado, non solo per proteggere me stessa ma anche il nostro futuro bambino. 

Non avevo idea di chi fosse Gage per il mondo quando sono entrata nel suo letto, ma, ora che ne sono uscita, è chiaro che dovrà rimettersi in sesto prima di poter fare il padre. 

Quando ci incontriamo di nuovo, però, tutto mi fa pensare alluomo che potrebbe essere, che è nato per essere, prima che una tragedia lo colpisse e il caos smettesse quasi di far battere il suo cuore.

giovedì 25 settembre 2025

Segnalazione: The scorecard Di Maren Moore

 

 
SCHEDA
 
Titolo: The scorecard
Autrice: Maren Moore
Data di uscita: 23 luglio 2025
Serie: Totally Pucked series
Finale: cliffhanger

Genere: contemporary hockey romance
Trama: Fingere di essere fidanzata con il migliore amico di mio fratello – nonché mio più grande nemico – è l’ultima cosa che pensavo avrei fatto; ma il confine tra lussuria e odio è sottile e, dopo essere finita a letto con la nuova stella della NHL, ho scoperto quanto quella linea sia facile da oltrepassare.
Prima eravamo nemici di letto, poi due sottili linee rosa hanno cambiato tutto.
Ora mi sta portando a casa della sua famiglia e la finzione è diventata realtà… in più di un modo.
Graham doveva essere il nemico e innamorarsi di lui significa lasciarlo vincere.
Graham 1 − Emery 0.

mercoledì 24 settembre 2025

AperiChiacchiera con... Ilaria Vecchietti parleremo della Mitologia Egizia (1)

    

 

Ciao,

chi non è mai rimasto affascinato dai miti egizi alzi la mano J.

 

MC – Dove ci porti per questo aperitivo?

Ilaria – Buonasera 😊 Andiamo a Messina, vi va?

MC – Certo, e cosa ci offri?

I – Beh, direi una spremuta bella fresca 😊

MC – Essendo un argomento molto vasto, che ne dici da iniziare dal dirci quali sono gli Dei principali?

I – Certamente!

Come divinità principali, prima di tutto dobbiamo parlare di Amon, chiamato a volte anche Amon-Ra, per via (come avevamo parlato dell’intervista precedente, della visione monistica) e quindi fu con Ra, Dio del sole. Amon era il Dio creatore,       Dio solare e dopo la demonizzazione di Seth diventa anche Dio del Deserto. Veniva rappresentato come un uomo, anche se gli egizi credevano che il vero aspetto fosse oltre ogni immagine, infatti il suo nome significa il nascosto, il misterioso.

Poi Ra, Dio del Sole, e, curiosità, il Faraone veniva considerato suo figlio. Veniva raffigurato in varie forme, la più comune era quella di uomo con la testa di falco, il sole sul capo e un serpente arrotolato intorno a esso.

Osiride, Dio della morte e della vita e soprattutto Dio dell'agricoltura e vegetazione. Raffigurato con l’aspetto umano, con flagello e pastorale, eretto o su un trono, col capo coperto da una complicata corona con corna e piume. Interessante è il mito che riguarda la sua morte a opera di Seth.

E poi ce ne sono molti altri, appunto come Seth, Anubis, Horus.

MC – Veramente tanti, mi sa che un po’ alla volta parleremo ancora di loro.

I – Quando vuoi 😉

MC – E quelli meno conosciuti?

I – Thot, Dio della saggezza e della sapienza, inventore della scrittura e patrono degli scribi e delle fasi lunari.

Geb o Seb, Dio della Terra.

MC – Secondo te, cosa li rendeva più o meno importanti agli occhi del popolo?

I – Bella domanda, non l’ho mai capita per nessuna mitologia. (neanche io)

 MC – Le Dee quali sono?

I – Iside, la Dea madre, Dea della vita, della guarigione, della fertilità e della magia. Rappresentata come una donna con i tipici attributi di una Dea: vestito lungo, rotolo di papiro in una mano e un ankh nell'altra.

Mut, Dea dell’acqua.

Bastet, Dea della casa, dei gatti, delle donne, della fertilità e delle nascite. Originariamente anche Dea della guerra.

MC – Che rapporto avevano gli egizi con i loro Dei?

I – La religione era molto sentita, infatti esisteva il ruolo dei sacerdoti, e c’era una complessa gerarchia, a cui capo ovviamente c'era il faraone.

Si costruivano templi in onore alle divinità e c’erano vari culti. I grandi sacerdoti, residenti nei centri di culto, presiedevano alle operazioni rituali in onore degli Dei, come sostituti del Faraone.

Le divinità venivano rappresentata da una statua collocata nel sancta sanctorum e veniva purificata, vestita e le veniva offerto il pasto quotidiano. Durante le feste annuali, il Dio veniva portato trionfalmente in processione, spesso su barche in navigazione sul Nilo, ed era fatto oggetto di offerte e donazioni. Venivano organizzati banchetti sacri e rappresentazioni teatrali, che raccontavano gli avvenimenti principali della vita del Dio.

MC – C’erano dei riti più importanti di altri e perché?

I – Credo che il più importante fosse quello della morte e della mummificazione.

MC – Chi diventava sacerdote e sacerdotessa, c’era una scuola o un percorso da fare?

I – Ricevevano gli insegnamenti direttamente nei templi.

MC – Che ruolo avevano i sacerdoti e le sacerdotesse nella vita degli egizi?

I – Erano molto importanti, anche perché erano la seconda carica più alta dello stato, sopra di loro solo il Faraone.

I sacerdoti erano assistenti del Faraone, lo aiutavano a prendere le decisioni e come detto si occupavano dei culti.

MC – Non ci resta che darci appuntamento per un nuovo aperitivo.

I – Va bene 😉

Buona lettura 😊

martedì 23 settembre 2025


 Settembre non lascia scampo. L’estate è finita, si chiudono le vacanze e si torna tra i corridoi della scuola. C’è chi lo vive con entusiasmo, chi con paura, chi con una stanchezza che non vuole ammettere. Il ritorno tra i banchi è sempre una sfida: nuovi compagni, nuovi professori, nuove regole da imparare. È in questo clima che un libro come Il principe dei colori di Cristiano Pedrini trova il suo spazio naturale. Perché parla proprio di questo, di scuola, di emozioni che esplodono e di segreti che non si dicono mai ad alta voce.


Il protagonista è Leonardo. Non uno qualunque: lui lascia la vita che conosce per trasferirsi a Ōsaka e iniziare un percorso nuovo alla Ōtemae School, una delle scuole più prestigiose della città. Già questa scelta basterebbe per dare il tono alla storia: cambiare città, cambiare abitudini, trovarsi immerso in un contesto che sembra più grande di te. Una sensazione che molti studenti conoscono bene.

La scuola che troviamo nel romanzo non è solo un edificio di mattoni e aule. È un universo. Dentro quelle mura succede di tutto: risate che scoppiano nei corridoi, amicizie che nascono nei momenti più impensati, rivalità che si accendono per una parola detta male. È così che funziona davvero la vita scolastica, ed è per questo che il libro sa di verità. Non racconta un mondo perfetto, ma un microcosmo pieno di sfumature.

Leonardo è un ragazzo particolare. Gli altri lo vedono come un enigma, una presenza che sfugge, che non si lascia incasellare. Lui è fatto di silenzi e di colori, come dice il titolo stesso, e proprio per questo incuriosisce. Tutti lo osservano, pochi riescono a capirlo. È un tipo di protagonista in cui tanti adolescenti possono riconoscersi  timoroso ma che ma in realtà nasconde coraggio e determinazione. C’è Haruka, che ha una sensibilità rara, quella di leggere negli altri senza sforzo, come se le emozioni fossero scritte in chiaro. C’è Minato, con lo sguardo tagliente che non lascia trapelare quasi nulla, ma che ha dietro un mondo difficile da aprire. E poi Yamamoto, Eiko, Izumi, ognuno con una voce distinta in questo coro che racconta la scuola.

Non è solo un insieme di caratteri. C’è qualcosa che incombe, un’ombra che aleggia nei corridoi e che nessuno vuole nominare. È un mistero che resta sospeso, che non viene detto ma che tutti sentono. Questo elemento dà alla storia una tensione particolare, un’aria di segreto che rende ogni scena più intensa. La scuola diventa allora non solo un luogo di formazione ma anche di scoperta, di indagini interiori e collettive.

Perché leggerlo proprio a settembre? Perché i ragazzi che rientrano a scuola vivono esattamente quello che c’è tra queste pagine. L’agitazione del primo giorno, il bisogno di essere accettati, la curiosità di scoprire chi si avvicinerà a loro. Le nuove amicizie che si formano in pochi attimi e che a volte durano una vita. I contrasti che nascono senza motivo e che sembrano enormi, perché tutto in adolescenza ha il volume al massimo. Questo libro accompagna il lettore dentro quell’universo senza filtri, e lo fa con naturalezza.

È un romanzo che non si limita a raccontare, ma invita a guardare la scuola con occhi diversi. Non come un dovere, ma come un palcoscenico in cui si cresce. Dove si prendono decisioni che sembrano piccole ma che poi segnano il cammino. Dove i sogni vengono rimandati e poi tornano a bussare, più forti di prima. Dove ogni amicizia, anche la più fragile, lascia un segno.

La scrittura di  Cristiano Pedrini non costruisce una favola, non idealizza. Restituisce emozioni concrete, situazioni in cui chiunque può riconoscersi. Per questo il libro funziona bene non solo con i ragazzi, ma anche con chi la scuola l’ha lasciata da tempo. Gli adulti ci possono ritrovare i propri ricordi, le proprie ansie adolescenziali, le aspettative che avevano e che magari non hanno mai detto a nessuno.

Un romanzo come Il principe dei colori è quindi perfetto per settembre perché trasforma il ritorno in classe in un’occasione di riflessione e di crescita. Non parla solo di Leonardo, ma di ogni studente che ha affrontato un cambiamento, che ha avuto paura di non essere accettato, che ha provato la gioia di stringere un’amicizia vera. È un libro che non dà risposte facili ma che accompagna, e questa è la sua forza.

Alla fine quello che resta non è solo la trama, ma la sensazione di essere entrati in una scuola viva, reale, fatta di voci, di risate, di paure e di segreti. È un invito a guardare l’anno scolastico con meno timore e più curiosità, a viverlo come un viaggio che può sorprendere.

Il principe dei colori di Cristiano Pedrini è, in poche parole, una storia che aiuta a rendere settembre meno pesante e più luminoso. Una lettura che parla con sincerità e che mostra la scuola non come un semplice dovere quotidiano, ma come un luogo dove nascono esperienze e legami che durano.

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lunedì 22 settembre 2025

Segnalazione: Caos Totale Di Nikki Ash

   

    
SCHEDA
 
Titolo: Caos Totale
Titolo originale: Total Chaos
Autrice: Nikki Ash
Data di uscita: 26 maggio 2025
Autoconclusivo
Serie:
Love and Lyrics serie
Genere: contemporary romance - music romance
Trama: Kendall. Finora la mia vita è stata un ciclo continuo di sofferenze per amore e di canzoni strappalacrime. L’ho vissuta nella paura che qualcosa in me si sia spezzato e che non riuscirò mai a trovare il tipo di amore che riesca a rimettere insieme i cocci.
Alla disperata ricerca di una soluzione facile – o, se vogliamo, di un po’ di super colla – quando il mio ragazzo mi chiede di sposarlo, accetto. Ma, quando il giorno del matrimonio mio padre mi suggerisce di seguire il cuore… questo non mi porta all’altare, bensì dritta nell’auto di Declan Pierce, mandando a monte il viaggio che lui aveva programmato.
Più tempo passiamo insieme, più Declan mi dimostra che non c’è niente di sbagliato nel non essere tutti interi. Con lui, i testi non sono solo parole su carta e le promesse non sono solo sussurri nel buio.
E le crepe aiutano la luce a filtrare.
Declan Provo dei sentimenti per la sorella del mio migliore amico da quando ne ho memoria. Per anni l’ho guardata in silenzio passare da un ragazzo all’altro, aspettando il momento giusto per dirglielo, ed ecco che lei, di punto in bianco, fa qualcosa di totalmente inaspettato: si fidanza.
Sto iniziando ad accettare il fatto che la donna che amo non sarà mai mia, quando all’improvviso salta nella mia macchina con indosso il suo abito da sposa e mi dice di premere sull’acceleratore.
Con Kendall sul sedile del passeggero e il passato nello specchietto retrovisore, ho intenzione di fare tutto ciò che serve per dimostrarle che ciò di cui ha bisogno non è la super colla, ma di imparare ad apprezzare le crepe.

giovedì 18 settembre 2025

Segnalazione: Reckless Desires Di Victoria Ellis

      

 Il primo volume di una dilogia firmata da Victoria Ellis.
                                                       

                                 SCHEDA  


Titolo: Reckless Desires
Titolo originale: Reckless Desires
Autrice: Victoria Ellis
Data di uscita: 15 aprile 2025
Autoconclusivo
Serie:
Reckless Desires duet
Genere: contemporary romance - music romance
Trama: Bordeaux Daniels. Io non mi innamoro. Non è quello che faccio, non è nella mia natura. Ma quando Isla Robles, con le sue curve da capogiro, le sue labbra carnose e il suo sorriso sexy, entra nel negozio di dischi di mia nonna, non posso fare a meno di rimanerne ammaliato.
Fingere di essere la sua nuova fiamma e accompagnarla al matrimonio del suo ex fidanzato potrebbe essere rischioso… ma, d’altra parte, sono famoso per i rischi che corro.
Sono il cantante dei Reckless Desires, la band rock più popolare del Paese. E sono una rockstar in ogni senso della parola.
Isla Robles. Prima il mio ex mi ha spezzato il cuore, poi ha avuto la faccia tosta di invitarmi al suo dannato matrimonio. Non ho la benché minima intenzione di andarci… finché una rockstar così sexy da essere quasi illegale, non decide di farmi da accompagnatore.
Non avevo previsto di incontrare Bordeaux Daniels e, lo ammetto, non sono il tipo di persona che si innamora facilmente, soprattutto visto il mio passato. Non mi fido delle persone, primi fra tutti gli uomini, ma quando lo guardo negli occhi percepisco qualcosa di diverso.
Non posso fare a meno di sentire una forte attrazione nei suoi confronti. È inebriante e terrificante allo stesso tempo.

mercoledì 17 settembre 2025

Recensione: Dominus – Il codice del destino

 

 

Dominus – Il codice del destino

Romanzo di Eleonora Davide

Recensione di Maria Teresa De Donato

 


 

Dopo la pausa letteraria de Il fiore del Carso, incentrato sulla delicata questione del Friuli-Venezia-Giulia e delle etnie di frontiera a cavallo tra le due Guerre Mondiali, Eleonora Davide riprende, con Dominus – Il codice del destino, la saga de Il Normanno riconducendo il lettore nell’Irpinia medievale divisa tra normanni e longobardi.

Benché alcuni temi già presenti ne Il Normanno si ripetano, è evidente sin dall’inizio di questo suo nuovo lavoro che, attraverso ulteriori ricerche ed approfondimenti storici, l’autrice sposta l’attenzione dall’Irpinia su larga scala per quanto riguarda gli aspetti secolari e precisamente la complicata questione della lotta per le investiture che vide Papato ed Imperatore del Sacro Romano Impero scontrarsi a lungo in merito a chi avesse il diritto di ‘investire’, ossia di nominare gli alti prelati ed il Papa stesso.

La vita nel castello, la protezione ed il sostegno dati ai bisognosi e meritevoli, le feste e celebrazioni organizzatevi con musiche, strumenti e danze dell’epoca sono magistralmente descritti in questo lavoro mostrando di essere il frutto non solo di accurate ricerche, ma anche di grande competenza in materia.

L’amore, coniugale in primis, ed anche quello fraterno occupano un ruolo primario anche in quest’opera così come l’armonia creatasi, di fatto, tra insegnamenti cristiani e credenze e superstizioni pagane nordiche.

Malgrado la ricchezza di temi e contenuti, i veri protagonisti di Dominus – Il codice del destino, sono però altri.

Con questa sua nuova pubblicazione letteraria, infatti, l’autrice focalizza la sua attenzione sulla vita del convento, su quella dei frati e delle monache che osservano scrupolosamente le regole benedettine e che non solo dedicano la propria esistenza a preghiera, meditazione e riti sacri, ma anche alla trascrizione manuale di testi antichi, così come ad attività commerciali che permettono ad ogni monastero di operare quale entità indipendente, autogovernata ed autosufficiente. Aspetti prettamente spirituali quali, per l’appunto, la questione della continua lotta tra il Bene ed il Male, emergono in maniera preponderante. Lo Spirito, infatti, mira alla purezza e all’armonia con la divinità, mentre la Carne, essendo debole, ha spesso grande difficoltà ad allinearvisi anche quando si è dedicata la propria esistenza al servire Dio. La Fede, che per essere dimostrata deve superare le prove che la Vita mette davanti all’essere umano per raffinarlo e preparlo per ulteriori incarichi, svolge anch’essa un ruolo indispensabile in questo romanzo.

L’abilità di avere e mantenere una fede incrollabile quando si è provati; il riconoscere il potere della preghiera come strumento di unione con Dio; l’accettare la Sua chiamata divenendo Suoi strumenti reputati idonei ad intraprendere un determinato percorso e a portarlo a compimento, sono gli aspetti-chiave di questa opera letteraria e che danno grande risalto all’importanza che la Spiritualità, o nel suo caso Religiosità, riveste nella vita dell’autrice.

Altro elemento particolarmente interessante che emerge in quest’opera è il ruolo fondamentale che alcune donne ebbero durante il Medioevo. Tra queste si distinsero sicuramente, ed in questo lavoro vengono menzionate esaltandone doti e competenze, Trotula de Ruggero, Magistra della Scuola Medica Salernitana, specilizzata in salute della donna e diventata famosa in tutta l’Europa medievale per i suoi studi, i suoi scritti e le sue terapie e Ildegarda di Bingen, monaca benedettina tedesca, beatificata dalla Chiesa Cattolica, scrittrice, mistica, teologa, guaritrice e profetessa, che nel corso della sua vita ebbe molte visioni che furono trascritte e sono arrivate sino a noi oggi.  

Un libro scritto, come è nello stile dell’autrice, in modo molto fluido e piacevole che attrae il lettore dall’inizio alla fine facendolo immergere – tra fantasia e realtà – nell’intrigante ed altrettanto affascinante mondo medievale e che rende onore al ruolo sostanziale che abbazie come quella del Goleto e quella di Montevergine esercitarono nella storia.

Una lettura che consiglio a tutti.

Maria Teresa De Donato – Profilo Autore Amazon