sabato 20 aprile 2024

Intervista a Babbo Natale Di Maria Cristina Buoso

 

Oggi mi aspetta un bel viaggio, devo andare al Polo Nord per intervistare Babbo Natale.
Chi di voi non ha sempre desiderato avere questa possibilità?
Io l’ho avuta e voglio condividere con voi Bambini questa mia avventura e sono sicura che se chiuderete gli occhi sarete seduti anche voi in cucina con noi a bere una cioccolata calda mentre Babbo Natale ci porta nel suo magico mondo.

Venite con me???


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venerdì 19 aprile 2024

Matt Scudder


Stati Uniti, 1976 / Lawrence Block

«Quando ho concepito Matt Scudder - ha detto Lawrence Block, - la prima cosa che mi è venuta in mente è stata di farne un membro della polizia. Poi mi sono reso conto che non mi sarei sentito a mio agio a scrivere su qualcuno che lavora all'interno di una organizzazione... » Comparve nel 1976 in The Sins of the Fathers (Le colpe dei padri). E così Matt Scudder fa l'investigatore privato, anche se non ama considerarsi tale: «lo non sono un investigatore privato ... diciamo che a volte faccio delle cose per gli amici. A titolo di favore. E loro, a volte, mi ricompensano con dei soldi. Sempre a titolo di favore».


Prima era stato una quindicina d'anni nella polizia di New York. Ma un giorno si è trovato per caso in un bar di Washington Heights, quando un paio di balordi assaltano il locale e uccidono il barista prima di darsi alla fuga. Lui li insegue, uccidendone uno e ferendone un altro. Purtroppo una pallottola raggiunge una bambina di sette anni, che muore sul colpo.
Assolto da un'inchiesta dipartimentale e proposto per un encomio, Matt Scudder preferisce dimettersi dalla polizia. Distrutto dall'accaduto, si separa dalla moglie, cambia casa e abitudini. 



Ora tira tardi nei bar ed è sempre pronto a fare qualche favore agli amici. Non è più un poliziotto, anche se talvolta si comporta come se lo fosse. Ha un passato che preferirebbe dimenticare e un futuro precario. Fa l'investigatore
privato, anche se non ha la licenza e se non ama assolutamente considerarsi
o essere considerato tale. 


Basato sulla serie di romanzi gialli best seller di Lawrence Block, "La preda perfetta" vede protagonista Liam Neeson nel ruolo di Matt Scudder, un ex poliziotto del Dipartimento di Polizia di New York che ora lavora come investigatore privato senza licenza, operando al di fuori della legge. Quando Scudder accetta con riluttanza di aiutare un trafficante di eroina (Dan Stevens) a dare la caccia agli uomini che hanno rapito e poi brutalmente assassinato la moglie, l'investigatore privato scopre che non si tratta della prima volta che questi uomini hanno commesso lo stesso tipo di perverso reato ...né sarà l'ultima. Sul confine indecifrabile tra giusto e sbagliato, Scudder intraprende una ricerca tra vicoli di New York per rintracciare i brutali killer prima che possano uccidere di nuovo.

I romanzi con Matt Scudder sono pubblicati in Italia da Mondadori.

 

giovedì 18 aprile 2024

Libri: Anime di Maria Cristina Buoso

 

 

 Elisabetta Tagliati

“Anime” romanzo breve di Maria Cristina Buoso, ripubblicato recentemente per Placebook Publishing. 

“Quando volli togliermi la maschera, era incollata al viso.” Così chiude la magistrale epigrafe del 

romanzo,  firmata Pessoa. 

Questo romanzo tocca con precisione, compassione ed empatia due temi che spesso sono facce di una 

stessa  moneta: l'identità e l'amore. Se si è diversi da come ci si è presentati, perché semplicemente

 si era convinti di essere in quel modo, è giusto restare coerenti per non tradire chi ci ama?

 Per vivere serenamente ed amare gli altri dovremmo riuscire ad amare prima di tutto noi stessi: 

perciò come si può tradire se stessi per soddisfare le aspettative?

Quando parliamo di una famiglia è giusto derogare a queste riflessioni? 

La narrazione è veloce e scorrevole, agile nello spostarsi nel tempo. Quanto tempo è lecito dare 

a se a agli altri per adattarsi?

Quanta vita è giusto ‘perdere’ (come se fosse una penitenza da espiare) per poter meritare di essere 

noi stessi,  quei noi stessi che abbiamo riconosciuto solo mentre eravamo già in cammino?

Questa lettura è profonda e allo stesso tempo immediata, solleva riflessioni importanti e preziose.

 La consiglio moltissimo! :) 

 


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mercoledì 17 aprile 2024

AperiChicchiera con ... Ilaria Vecchietti - Mitologia Greca - Donne (5)

    

Ciao,

Siamo ancora in compagnia di Ilaria Vecchietti per continuare a parlare della Mitologia Greca, ma questa volta parleremmo delle “Donne”.

MC - Ma prima di iniziare dimmi dove vuoi che ci sediamo per questa nuova chiacchierata e che aperitivo ci offri.

Ilaria – Buongiorno, mi piace il tema di oggi… che ne dite se andiamo a Firenze, facendo anche un bel giro agli Uffizi? Vi offro un tè caldo. (Mi sembra una bella idea J )

 

MC – Come è nata la prima donna nella mitologia greca?

I – La prima donna creata, secondo la mitologia greca, fu Pandora… probabilmente ne avrete già sentito parlare, legata al famoso “vaso” (c’è anche chi dice che più che un vaso fosse una scatola).

 

MC – Come mai si è passati dalla scatola al vaso, secondo te?

I – Non è chiaro, penso che dipendi dall’interpretazione dei testi, parliamo sempre di miti antichi. Inoltre si modificano con i tempi, adattandoli. Anche oggi “aprire il vaso di Pandora” è un modo di dire. (Vero J )

Se interessa c’è un quadro raffigurante Pandora con una scatola, anziché un vaso: “Pandora” di Jules Joseph Lefebvre.

 

MC – scusa interruzione, continua pure J

 

I – Figurati 😉 Il mito dice che Zeus era in collera per il furto del fuoco divino da parte di Prometeo, ricordate? Ve lo avevo già raccontato; così diede ordine a Efesto di creare la “donna” e di portare il “male” nel mondo degli umani.

Pandora infatti portava con sé un vaso, Zeus le vietò di aprirlo, ma ella, spinta dalla curiosità lo aprì… dal vaso ne uscirono tutti i “mali” del mondo che prima non esistevano: la vecchiaia, la gelosia, la malattia, il dolore, la pazzia e il vizio, che diffondendosi si impadronirono degli uomini.

Pandora richiuse il vaso, impedendo a un’ultima cosa di uscire: la Speranza, negandola al genere umano.

 

MC – Ma perché la donna deve sempre avere un ruolo “negativo”? Anche nella Bibbia la donna mangiò il frutto proibito L

I - Vero, è una domanda che mi sono fatta spesso sempre anch’io. E nella Bibbia non c’è solo quel riferimento, ad esempio Dalila che taglia i capelli di Sansone oppure Salomè che fece decapitare Giovanni Battista. (mi sa che prima o poi dovremmo parlare anche di loro J )

Chissà… la mia personale interpretazione è che chi scrisse (che si parli dei miti, della Bibbia o qualsiasi testo antico) voleva “sottomettere” la donna e farla risultare appunto il “male del mondo”. E questo lo dico da non femminista, non amo gli estremismi.

Su questo argomento però vi lascio un altro aneddoto interessante: come penso sappiate la Bibbia è formata da vari libri; quando è stata “formata” però non tutti i libri furono accettati, considerati libri apocrifi, perdendo così una storia interessante, quella di Lilith. Lei fu la vera prima donna creata da Dio, ma che si rifiutò di sottomettersi ad Adamo, per cui scacciata dal Paradiso, preferì vivere con i demoni. (I vangeli apocrifi mi hanno sempre incuriosita)

 

MC – Ci sono anche tra le dee diverse categorie e se si quali?

I – Come avevo già detto in altre interviste, ci sono diverse categorie di divinità: maggiori, minori, personificazioni, però non differiscono tra maschili e femminili, nel senso la distinzione è la medesima per entrambi i sessi. (Almeno in questo c’è uguaglianza).

 

MC – Tra le varie Dee ci sono anche quei quelle che sono diventate umane o viceversa?

I – Anche per questa domanda ne avevamo già parlato e non conosco divinità che siano diventate umane. E invece umane rese immortali avevo già accennato di Arianna. (Vero J, ma un ripassino ci sta sempre bene ;) ).

Un altro bel mito è quello di Andromeda, non so se si possa considerare propriamente una divinità, comunque divenne la moglie dell’eroe Perseo dopo tutti gli eventi del mito e quando morì Atena la trasformò nella Costellazione di Andromeda che conosciamo, rendendola immortale.

 

MC – Secondo te ci sono Dee più famose di altre o con storie e leggende che hanno avuto più fortuna nell’immaginario umano e perché?

I – Oh certo, sicuramente le divinità “maggiori” si chiamano così per la loro popolarità, come Atena, Afrodite, Era, ma ci sono un’infinità di Dee minori. Il perché non saprei dirlo, se considerate più deboli e quindi meno potenti o per altri motivi.

 

MC – Ti va di ricordarcene qualcuna?

I – Certo, una delle mie preferite è Ecate, dea della magia, dell'oscurità, dei demoni, dei fantasmi, praticava la magia e la necromanzia. Alcuni miti dicono che sia figlia di Zeus, altri invece del Titano Perse.

Persefone, dea della primavera, moglie di Ade, stupendo il suo mito sul rapimento. Non ricordo se ne avessimo già parlato.

Tiche: Dea della fortuna.

Le Moire sono personificazioni del destino, tessendo il filo della vita.

Nike è la personificazione della vittoria.

 

MC – Se dovessi fare un paragone tra le Dee greche e quelle romane, puoi parlarci delle somiglianze?

I – Le somiglianze sono molte visto che praticamente la mitologia romana ha attinto a quella greca e quindi ci sono forti parallelismi. Si potrebbe dire che si parla della stessa entità.

Era = Giunone;

Demetra = Cerere;

Estia = Vesta;

Afrodite = Venere;

Atena = Minerva;

Artemide = Diana;

 

MC – Secondo te, tra le dee e dei c’è più competizione o condivisioni di “ideali”?

I – Gli dei erano in forte competizione tra loro, basti pensare all’Iliade.

Sapete cosa portò alla famosa guerra di Troia? Direte il “rapimento” di Elena di Sparta da parte di Paride, figlio di Priamo re di Troia.

Beh non è proprio andata così.

Tutto iniziò molto prima, col matrimonio di Peleo e Teti (quelli che sarebbero diventati i genitori di Achille). Al matrimonio furono invitati mortali e divinità, perché Teti era una ninfa. Solo una divinità fu esclusa: Eris, Dea della discordia (invitarla non sarebbe stato di buon auspicio a un matrimonio). Eris oltraggiata decise di vendicarsi, creò una mela d’ora con inciso “alla più bella” e la scaglio sul tavolo del banchetto.

La mela fu contesa da tre divinità Era, Atena e Afrodite, con un aspro litigio.

Zeus non poteva scegliere la vincitrice perché avrebbe provocato la collera delle due Dee perdenti, così decise che a scegliere fosse “il più bello dei mortali”, cioè Paride (che a quel tempo non sapeva neanche che fosse un principe, ma questa è un’altra storia che se volete ve ne parlo). (Ricordo questa storia e magari parleremo di Paride più avanti).

Ogni Dea offrì a Paride un dono se l’avesse scelta:

-         Atena lo avrebbe reso erudito e un guerriero eccezionale;

-         Era gli promise immense ricchezze e gloria;

-         Afrodite gli avrebbe concesso l’amore della donna più bella del mondo.

Paride scelse Afrodite… e la donna più bella del mondo era Elena di Sparta, quindi i due incontrandosi si innamorarono ed Elena lo seguì a Troia… e poi sappiamo cosa successe.

Atena ed Era ovviamente si schierarono con gli achei durante la guerra, per ovvie ragioni di vendetta. Quindi ecco per “una mela” cosa successe… (insomma... una mela ci deve sempre essere J ).

Già, allora il male del mondo devono essere le mele, ahahah 😉

 

Grazie ancora tanto per questa intervista.

Buona lettura!

 

MC - Alla prossima e grazie J