giovedì 16 ottobre 2025

Libri: Il Cavaliere di Malta di Gregorio Franciacorta

Lasco Patrizia


E' un romanzo storico dove si intrecciano i birri ddi Roma con i cavalieri di Malta a latre figure leggendarie che sono tutte legate alla sottrazione di un tesoro ai Cavalieri di Malta che porterà a
 tante altre morti quasi fosse una maledizione ad accompagnare tale tesoro. C'è una grande 
ricostruzione storica ed è fatto molto bene. Piccoli refusi non danneggiano, nè disturbano la lettura. 
Do a questo libro 5 stelle e lo raccomando a chi cerca un giallo storico. 
 Il Cavaliere di Malta by Gregorio Franciacorta

https://www.goodreads.com/review/show/7871359274?fbclid

 
 

mercoledì 15 ottobre 2025

AperiChiacchiera con... Ilaria Vecchietti parleremo degli etruschi (1)

     

 

 

Ciao,

è un popolo che mi ha sempre incuriosito.

 

MC – Dove ci troviamo per il nostro aperitivo?

Ilaria – Buonasera a tutti 😊

Allora visto che parleremo degli Etruschi, direi che possiamo prendere l’aperitivo a Volterra.

MC – Ottimo, e cosa ci offri?

I – Un buon calice di vino, che ne pensi? (certo)

MC – Da dove venivano, dove si sono insediati e a quando risalgono?

I – Gli Etruschi erano un popolo vissuto tra il IX e il I secolo a.C. in Etruria, che corrispondente alle zone di Toscana, Umbria occidentale e Lazio settentrionale e centrale, con rami anche nella Pianura Padana, Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, ma anche Corsica e in Campania.

Come accade spesso, le fonti sono discordanti, ci sono diverse ipotesi, con tre principali:

·         il primo sostiene la provenienza dal Mar Egeo, Tessaglia in Grecia o Lidia in Anatolia;

·         il secondo sostiene l'autoctonia degli Etruschi;

·         il terzo sostiene la provenienza settentrionale, da popolazioni alpine, in particolare i Reti.

 

 

MC – Chi sono i Reti?

I – I Reti erano un'antica popolazione di lingua preindoeuropea e paleoeuropea, originari delle Alpi Centro-orientali, tra Italia e Austria.

MC – Prima degli etruschi c’erano altri popoli?

I – Studi recenti (dal 2013 al 2021) sul DNA hanno confermato la somiglianza con altri popoli come i Latini (che abitavano il Lazio), quindi si presume che fossero un popolo autoctono, per cui erano un popolo molto antico.

MC – Per chi non lo sa, cosa si intende per popolo autoctono?

I – Il termine autoctono significa del luogo, del posto. Quindi quando si usa questo termine significa che è originario di quel specifico luogo… per cui gli Etruschi sembrano non essere emigrati da nessun luogo.

MC – Quali erano le principali città o aere in cui si sono trovati i resti degli etruschi?

I – In molte zone della Toscana, Lazio, Umbria ed Emilia si sono trovati tanti reperti.

Ve ne posso citare alcuni:

- La Necropoli delle Pianacce;

- La Necropoli di Sovana;

- La Necropoli di Tarquinia;

- La Necropoli etrusca di Cerveteri;

- Il Lago degli Idoli;

- L'area archeologica di Frascole;

- La città etrusca di Populonia;

- Vetulonia;

- Veio;

- Kainua;

- Roselle;

- Monte Bibele.

Non a caso poi ho voluto che l’aperitivo fosse a Volterra 😉

 

MC – Avevano una lingua propria?

I – Certo! La lingua etrusca usava l'alfabeto euboico di Calcide, ed è attestata da circa 13000 iscrizioni, 7500 testi.

MC – In cosa consiste questo alfabeto?

I – L'alfabeto etrusco deriva dal greco occidentale.

La scrittura è destrorsa o bustrofedica per un buon numero di iscrizioni precedenti alla metà del VI secolo a.C., mentre in seguito cambierà da destra verso sinistra e in epoca tarda, per influsso latino, ritornerà in alcune iscrizioni destrorsa.

Le parole erano divise da puntini (·) o più raramente da spazi; invece in epoca arcaica quasi la totalità dei testi non aveva divisioni tra le parole (erano cioè in scriptio continua).

MC – Quale era la loro religione?

I – Come tutte le mitologie antiche, erano politeisti, avevano un pantheon di personificazioni antropomorfe, ispirate dalla mitologia greca, ma non solo, ad esempio Voltumna è una divinità locale che non trova corrispondenza nella mitologia greca.

La trinità principale è composta da Tinia, Uni e Menerva.

MC – Voltumnae cosa rappresenta e perché non si ha nessuna corrispondenza con altre divinità?

I – Si tratta di una divinità ctonia, diventato il Dio supremo del Pantheon etrusco, in origine anche Dio della terra e delle stagioni.

Non trova corrispondenza perché è una divinità nostrana, e nella mitologia greco romana il supremo Dio era associato al cielo, invece come appena detto Voltumna era legato al sottosuolo.

MC – Hanno inventato o creato qualcosa di importante?

I – Sì, hanno inventato molte cose, ad esempio tecniche per la lavorazione dei gioielli, l’arco a volta in architettura, il bucchero (una ceramica nera e splendente, che imitava il metallo), forni per sciogliere i metalli con due camere sovrapposte, l’acquedotto con fognature, il subulo (una specie di zufolo a canne) e le necropoli.

MC – Quante cose di cui parlare... mi trovo bene qui a Volterra, che dici continuiamo qui anche per la prossima chiacchierata?

I – Certamente!

MC –Buona serata e non siate timidi nel chiedere....

I – Esatto, se avete domande sono qui. Buona lettura!

MC -  Alla prossima.



Meravigliosa Italia: Villa Badoer & Fegato alla Veneziana / Amazing Italy: Visiting Villa Badoèr

 L'immagine attuale non ha un testo alternativo. Il nome del file è: Villa-Badoer-Wikipedia-1.png 

Ringrazio M. Teresa De Donato per aver pubblicato la nostra intervista sulla rivista Idea Magazine - nuovo periodico on line degli italiani negli USA.

Buona lettura a tutti.

https://lideamagazine.com/meravigliosa-italia-villa-badoer-fegato-alla-veneziana/


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Amici carissimi oggi continuiamo a viaggiare nella nostra Meravigliosa Italia con l’amica e collega Maria Cristina, Autrice e Blogger. Maria Cristina ha partecipato molto attivamente, insieme ad altri colleghi ed amici, a questa mia Rubrica e invito voi tutti a leggere gli altri articoli per farvi ispirare dalle varie località che sono state presentate nonché dalle apprezzatissime ricette che potrete gustare visitando soprattutto il suo territorio. Di recente ha iniziato a presentarci le Ville Venete, alcune delle quali furono progettate e realizzate dal famoso architetto Andrea Palladio.
Oggi ne prenderemo in considerazione una in particolare: Villa Badoèr
Auguro a voi tutti una buona lettura!

MTDD/L’Idea: Ciao Maria Cristina e benvenuta di nuovo a questo Salotto Culturale Virtuale.
MCB:
Grazie a te, Maria Teresa, per il tuo invito.

MTDD/L’Idea: Come ho appena accennato, oggi ci porterai, anche se solo virtualmente, a visitare una delle Ville Venete e precisamente Villa Badoèr. Cosa puoi dirci di questa Villa?
MCB: Villa Badoèr, detta “La Badoèra”, si trova a Fratta Polesine (un comune poco distante da Rovigo); è stata progettata dall’architetto Andrea Palladio nel 1554-1555 circa su commissione di Francesco Badoèr, discendente di un’illustre famiglia della Serenissima. L’edificio, assieme ad altre ville palladiane del Veneto, è inserito dal 1996 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

MTDD/L’Idea: Ci fu un motivo specifico per cui fu fatta costruire questa Villa?a: 
MCB: Sì. In quel periodo storico, l’aristocrazia veneziana aveva cominciato a preferire l’entroterra per favorire i propri investimenti, spesso derivati dai redditi mercantili.  Le Ville Venete diventarono così un simbolo di questo loro “mondo”.
Francesco Badoèr voleva un presidio dal quale amministrare la proprietà e mostrare il suo status sociale ed economico.

MTDD/L’Idea: Quali sono le caratteristiche principali di questa Villa?
MCB: L’edificio si trova sopra un antico castello medievale. La facciata principale richiama l’armonia dei templi greci, con il timpano triangolare e il colonnato d’ordine ionico raggiungibile attraverso la scalinata.
Le barchesse disposte a semicerchio sono un esempio unico nel loro genere tra le ville palladiane, hanno forme curve e, insieme al colonnato in stile tuscanico, accolgono il visitatore.
Da notare che il pronao e il piano nobile hanno affreschi con scene allegoriche, pastorali, mitologiche e a tratti grottesche e sono opera del pittore Giallo Fiorentino.
È la prima villa in cui l’architetto padovano utilizzò interamente un pronao con frontone in facciata, ed è anche  l’unica realizzata in territorio polesano.

Chi desiderasse avere ulteriori informazioni su questa Villa potrà farlo visitando i seguenti siti:

http://www.villevenete.net/tutte_le_ville/villa_badoer_detta_la_badoera/
https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Badoer
https://www.beniculturalionline.it/location-1826_Villa-Badoer.php
https://www.culturaveneto.it/it/beni-culturali/ville-venete/6494af48b282ae2b52bb4885

MTDD/L’Idea: Molto affascinante anche questa Villa. Grazie, Maria Cristina, per le tue ricerche e per presentarci sempre attrattive così interessanti da un punto di vista artistico, culturale, storico ed architettonico.
Concludiamo anche oggi la nostra intervista con una tua ricetta locale?
MCB: Certamente! Oggi vi propongo il Fegato alla Veneziana.

Ricetta

Fegato alla veneziana

Si tratta di un piatto tipico veneto semplice e gustoso, che una volta era per i poveri e oggi è un piatto ricercato con diverse varianti.
Una volta si usava per lo più il fegato di maiale, ma potete usare anche quello di vitello o vitellone, entrambi più teneri.
Per 500 gr. di fegato utilizzare 400 gr. di cipolla bianca tritata molto fine, una manciata di prezzemolo tritato anche lui,  (se non ricordo male mia mamma non lo usava).  Mettere sul fuoco un tegame con olio e un  po’ di burro (mia madre non usava neanche il burro). Quando l’olio è caldo  aggiungere il trito, farlo rosolare e continuarne lentamente la cottura a fuoco basso, aggiungendo un po’ d’acqua e tenendo il tegame chiuso da un coperto fino a che la cipolla non sia stufata. Controllare la cottura per evitare che il trito con la cipolla si bruci. Mettete poi, nel tegame le fettine di fegato infarinate, rigiratele e aggiungete – se serve ancora – un po’ di acqua calda per continuarne la cottura fino alla fine, bastano pochi minuti circa 5 o 10. Assaggiate per accertarvi se dovete aggiungere sale e pepe e poi servite con purè o polenta o pane riscaldato.

Buon appetito!

Il presente articolo è stato pubblicato anche al seguente link


Amazing Italy: Visiting Villa  Badoèr with Maria Cristina Buoso

by Maria Teresa De Donato  (Article previously published)

Dear friends, today we continue to travel in our Amazing Italy with our friend and colleague Maria Cristina, Author and Blogger. Maria Cristina participated very actively, together with other colleagues and friends, in this Column of mine, and I invite you all to read the other articles to be inspired by the various locations that have been presented as well as by the highly appreciated recipes that you can enjoy by visiting especially her territory. She recently started introducing us to the Venetian Villas, some of which were designed and built by the famous architect Andrea Palladio.
Today, we will be considering one in particular: Villa Badoèr.
Enjoy the reading!

MTDD/L’Idea: Hi, Maria Cristina, and welcome again to my Virtual Cultural Salon.
MCB: Thank you, Maria Teresa, for your invitation.

MTDD/L’Idea: As I just mentioned, today, you will be taking us, even if only virtually, to visit one of the Venetian Villas, specifically Villa Badoèr. What can you tell us about this Villa?
MCB:
 Villa Badoèr, also known as “La Badoèra,” is located in Fratta Polesine (a municipality not far from Rovigo). It was designed by the architect Andrea Palladio around 1554-1555 and commissioned by Francesco Badoèr, a descendant of an illustrious family of the Serenissima. The building and other Palladian Villas in the Veneto have been included in the list of UNESCO World Heritage Sites since 1996.

MTDD/L’Idea: Was there a specific reason why this Villa was built?
MCB: Yes, there was. In that historical period, the Venetian aristocracy had begun to prefer the hinterland to encourage their investments, often derived from mercantile income. The Venetian Villas thus became a symbol of their “world.” Francesco Badoèr wanted a garrison to administer the property and demonstrate his social and economic status.

MTDD/L’Idea: What are this Villa’s main features?
MCB: The building is located above an ancient medieval castle. The main facade recalls the harmony of Greek temples, with the triangular tympanum and the Ionic order colonnade reachable via the staircase. The barchesse arranged in a semicircle are a unique example of their kind among Palladian Villas; they have curved shapes and, together with the Tuscan-style colonnade, welcome the visitor. It should be noted that the pronaos and the main floor have frescoes with allegorical, pastoral, mythological, and sometimes grotesque scenes, which are the work of the painter Giallo Fiorentino. It is the first Villa in which the Paduan architect entirely used a pronaos with a pediment on the facade, and it is also the only one built in the Polesine area.

Anyone wishing to have further information on this Villa may want to visit the following sites:

http://www.villevenete.net/tutte_le_ville/villa_badoer_detta_la_badoera/
https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Badoer
https://www.beniculturalionline.it/location-1826_Villa-Badoer.php
https://www.culturaveneto.it/it/beni-culturali/ville-venete/6494af48b282ae2b52bb4885

MTDD/L’Idea: This Villa is also very fascinating. Thank you, Maria Cristina, for your research and for always presenting us with such exciting attractions from an artistic, cultural, historical, and architectural point of view. Let’s conclude our interview today with one of your local recipes, shall we?
MCB: Of course! Today, I propose Venetian Style Liver.

Recipe

Venetian Style Liver

This is a simple yet tasty typical Venetian dish, which was once for poor people, although today, it is a refined dish with different variations. Once upon a time, pork liver was mainly used, but you can also use calf or beef liver, which are more tender. For 500 gr. of liver, use 400 gr. of very finely chopped white onion and a handful of chopped parsley, too (if I remember correctly, my mother didn’t use it).
Place a pan with oil and a little butter on the heat (my mother didn’t use butter either). When the oil is hot, add the chopped mixture, brown it, and continue cooking slowly over low heat, adding a little water, and keep the pan covered with a lid until the onion is stewed. Check the cooking to prevent the chopped onion from burning.
Then place the floured liver slices in the pan, turn them over, and add – if needed – a little more hot water to continue cooking until the end; a few minutes, from 5 to 10, are enough. Taste to ensure the quantity of salt and pepper you use is enough, then serve with mashed potatoes, polenta, or reheated bread.

Enjoy your meal!

lunedì 13 ottobre 2025

Segnalazione: Shattered Desires Di Victoria Ellis

     

 Che scelta farà la protagonista?

Buona lettura 

 

Scheda

 Titolo: Shattered Desires

Titolo originale: Shattered Desires
Autrice: Victoria Ellis
Data di uscita: 29 agosto 2025
Autoconclusivo

Serie: Reckless Desires duet
Genere: contemporary romance - music romance
Trama: Declan. Il mio ex che mi ha lasciato potrebbe avermi spezzato il cuore... se non fossi segretamente innamorata di suo fratello.
È proibito, ma è difficile negare il legame che abbiamo sempre condiviso. Soprattutto ora che è
 tornato a far parte della mia vita e lavora come fotografo per la mia band.
E ho già detto che... anche il mio ex è tornato.
Ed è il nostro nuovo addetto alla sicurezza.
Il mio cuore è ufficialmente fottuto.
Spence. Declan è sempre stata off-limits.
Mio fratello, Kade, l’ha conquistata quando eravamo ancora al liceo.
Non ho mai voluto innamorarmi di lei. Mi sono sempre comportato bene con mio fratello, 
rifiutandomi di provarci con Declan, anche dopo che lui l’ha lasciata senza una parola.
Ma tornare a Chicago e lavorare con lei? Non c’è alcuna possibilità che io le stia lontano questa volta.
Glielo concedo: Kade ha un tempismo impeccabile. È tornato e minaccia di rovinare la mia seconda possibilità con Declan prima ancora che inizi...
Che vinca il migliore.
 
Un cuore spezzato, bugie e addii.
Niente sarà più come prima.
 

 

 

domenica 12 ottobre 2025

Intervista a Babbo Natale Di M.C. Buoso

 L'immagine attuale non ha un testo alternativo. Il nome del file è: babbo-natale-freddo.png

 

 dal mio libro...

...  HO FREDDO MA CONTINUO AD ASPETTARE.

MI È STATO DETTO CHE QUALCUNO SAREBBE PASSATO A PRENDERMI PER PORTARMI DA LUI.