mercoledì 1 ottobre 2025

AperiChiacchiera con... Ilaria Vecchietti parleremo di “Anime” (1)

      

 

Ciao,

un argomento vasto e sempre più attuale ma che non tutti conoscono bene.

 

MC – Dove ci troviamo per il nostro aperitivo?

Ilaria – Ciao a tutti e spero che anche questo argomento piaccia.

Oggi andiamo a Lucca 😉

MC – Città super adatta all’argomento... e cosa prendiamo?

I – Io vorrei una granita alla mente e tu? (Una al limone)

MC – Per iniziare, parlarci l’origine del nome e quando sono nati e dove.

I – Allora specifichiamo subito che gli anime sono quelli che in italiano vengono chiamati cartoni animati, ma di origine giapponese. (Credo che siano in pochi a saperlo)

La parola anime (アニメ) pare sia l'abbreviazione di animēshon (アニメーション), traslitterazione giapponese della parola inglese animation (animazione)

Ma c’è anche chi sostiene derivi dal francese animé (animato).

Comunque l’uso della parola si diffuse negli anni sessanta e settanta, sostituendo denominazioni precedenti, per poi diffondersi in tutto il mondo nel corso degli anni ottanta.

I primi furono il pittore Seitarō Kitayama e i vignettisti Oten Shimokawa e Jun'ichi Kōuchi, nel 1917, a formare il primo film animato.

MC – Sai il titolo di questo film e quale era il soggetto?

I - A essere proiettato per primo fu probabilmente Imokawa Mukuzo genkanban no maki (芋川椋三玄関番の巻) di Shimokawa, nel gennaio del 1917 per lo studio cinematografico Tenkatsu.

Eccolo, trovato su Youtube: youtube.com/watch?v=-KGZLFzXvws

Invece la prima opera di Kitayama, Saru to kani no kassen (サルとカニの合戦) (La sfida tra la scimmia e il granchio), seguì a maggio per lo studio Nikkatsu.

Youtube: [1927] Saru Kani Gassen - YouTube (non sono tanto sicura che sia questo, dato che riporta la data 1927).

A giugno uscì Hanawa Hekonai meitō no maki (塙凹内名刀之巻) di Kōuchi, che lavorava per lo studio Kobayashi Shokai.

Youtube: Namakura Gatana - Hanawa Hekonai meitô no maki - Japanese Anime Cartoon 1917 - YouTube

(grazie per questi riferimenti)

 

MC – È vero che mentre noi con anime facciamo la distinzione specificando che sono giapponesi, per loro, invece, sono tutti i prodotti di animazione?

I – Vero, per noi fino a pochi anni fa erano tutti cartoni animati, che fossero di origine giapponese, americana, francese, inglese, forse perché ritenuti per bambini piccoli… ma ne parliamo bene dopo di questo. Dopo, forse, per porre una certa distinzione, si è diffuso anche da noi la parola, specificando appunto che sono di origine giapponese.

In Giappone invece anime indica tutti i tipi di animazione, sia quelli giapponesi e sia quelli stranieri.

MC – Hanno un target particolare di pubblico?

I – Essendo che spesso ancora chi non conosce la distinzione, equipara anime ai cartoni animati, associandoli a un prodotto per bambini piccoli, ma non sempre è così, anzi, generalmente gli anime hanno una struttura più complicata dei cartoni animati occidentali, e quindi non sono propriamente orientati per bambini. Possono avere contenuti violenti (come se fossero film con attori in carne e ossa, usando quindi violenza, parolacce e contenuti che i bambini potrebbero non ancora capire). (Forse per questo che molti non li hanno mai apprezzati e capiti)

Può essere.

Inoltre anche le trame essendo articolate possono contenere messaggi impliciti che non vengono colti da un pubblico infantile.

Infatti per questo per lunghi anni gli anime subivano una forte censura nel nostro paese, proprio per adattarli ai bambini.

Ricordo ad esempio di aver letto che il sangue veniva colorato di nero, che la parola “uccidere” era sostituita con “eliminare”, varie scene tagliate, portando così a stravolgere anche le trame e in alcuni casi facendo perdere il significato e creando confusione con buchi nella storia.

Ad esempio nell’anime Sailor Moon la storia omosessuale tra due delle guerriere Sailor fu totalmente tagliata, spiegando solo che erano molto amiche. (Non lo sapevo)

MC – Ci sono soggetti specifici o trattano tutti gli argomenti?

I – Ormai trattano di tutto e di più, dai famosi robot spaziali, alle storie d’amore, a guerre passate e futuristiche, con protagonisti persone normali o creature fantasy, e anche riprendendo romanzi famosi come Piccole donne, Anna dai capelli rossi, Papà Gambalunga, D’Artagnan, Robin Hood e tanti altri ancora.

E pensate, ricollegandoci anche che non sempre sono prodotti per bambini, ci sono anche anime di genere porno. (Credo che in Giappone questo argomento sia trattato in un modo completamente diverso da noi occidentali)

Completamente! Ovviamente ci sono anime per bambini, anime per adolescenti e anime per adulti. Proprio come da noi si suddividono i film.

MC – Anime è sempre stato usato in Giappone?

I – Penso di sì, se appunto in riferimento a prodotti di animazione.

Inoltre in Giappone vengono classificati anche in base al genere, come si classificano film e romanzi.

 

MC – Che dici se queste classificazioni magari ne parliamo durante un altro aperitivo?

I – Con piacere!

Buona serata a tutto il blog 😊

 

MC – Buona serata e non siate timidi nel chiedere...


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