Ciao,
un argomento vasto e
sempre più attuale ma che non tutti conoscono bene.
MC – Dove ci troviamo
per il nostro aperitivo?
Ilaria – Ciao a tutti e
spero che anche questo argomento piaccia.
Oggi andiamo a Lucca 😉
MC – Città super adatta all’argomento... e cosa prendiamo?
I – Io vorrei una granita alla mente e tu? (Una al limone)
MC – Per iniziare,
parlarci l’origine del nome e quando sono nati e dove.
I – Allora
specifichiamo subito che gli anime sono quelli che in italiano vengono chiamati
cartoni animati, ma di origine giapponese. (Credo che siano in pochi a saperlo)
La parola anime
(アニメ) pare sia l'abbreviazione
di animēshon (アニメーション),
traslitterazione giapponese della parola inglese animation (animazione)
Ma c’è anche chi
sostiene derivi dal francese animé (animato).
Comunque l’uso della
parola si diffuse negli anni sessanta e settanta, sostituendo denominazioni precedenti,
per poi diffondersi in tutto il mondo nel corso degli anni ottanta.
I primi furono il
pittore Seitarō Kitayama e i vignettisti Oten Shimokawa e Jun'ichi Kōuchi, nel
1917, a formare il primo film animato.
MC – Sai il titolo di
questo film e quale era il soggetto?
I - A essere proiettato
per primo fu probabilmente Imokawa Mukuzo genkanban no maki (芋川椋三玄関番の巻) di Shimokawa, nel
gennaio del 1917 per lo studio cinematografico Tenkatsu.
Eccolo, trovato su
Youtube: youtube.com/watch?v=-KGZLFzXvws
Invece la prima opera
di Kitayama, Saru to kani no kassen (サルとカニの合戦)
(La sfida tra la scimmia e il granchio), seguì a maggio per lo studio Nikkatsu.
Youtube: [1927]
Saru Kani Gassen - YouTube (non sono tanto sicura
che sia questo, dato che riporta la data 1927).
A giugno uscì Hanawa
Hekonai meitō no maki (塙凹内名刀之巻)
di Kōuchi, che lavorava per lo studio Kobayashi Shokai.
Youtube: Namakura
Gatana - Hanawa Hekonai meitô no maki - Japanese Anime Cartoon 1917 - YouTube
(grazie per questi riferimenti)
MC – È vero che mentre
noi con anime facciamo la distinzione specificando che sono giapponesi, per
loro, invece, sono tutti i prodotti di animazione?
I – Vero, per noi fino
a pochi anni fa erano tutti cartoni animati, che fossero di origine
giapponese, americana, francese, inglese, forse perché ritenuti per bambini
piccoli… ma ne parliamo bene dopo di questo. Dopo, forse, per porre una certa
distinzione, si è diffuso anche da noi la parola, specificando appunto che sono
di origine giapponese.
In Giappone invece anime
indica tutti i tipi di animazione, sia quelli giapponesi e sia quelli stranieri.
MC – Hanno un target
particolare di pubblico?
I – Essendo che spesso
ancora chi non conosce la distinzione, equipara anime ai cartoni animati,
associandoli a un prodotto per bambini piccoli, ma non sempre è così, anzi,
generalmente gli anime hanno una struttura più complicata dei cartoni animati
occidentali, e quindi non sono propriamente orientati per bambini. Possono
avere contenuti violenti (come se fossero film con attori in carne e ossa,
usando quindi violenza, parolacce e contenuti che i bambini potrebbero non
ancora capire). (Forse per questo che
molti non li hanno mai apprezzati e capiti)
Può essere.
Inoltre anche le trame
essendo articolate possono contenere messaggi impliciti che non vengono colti
da un pubblico infantile.
Infatti per questo per
lunghi anni gli anime subivano una forte censura nel nostro paese, proprio per adattarli
ai bambini.
Ricordo ad esempio di
aver letto che il sangue veniva colorato di nero, che la parola “uccidere” era
sostituita con “eliminare”, varie scene tagliate, portando così a stravolgere
anche le trame e in alcuni casi facendo perdere il significato e creando
confusione con buchi nella storia.
Ad esempio nell’anime Sailor
Moon la storia omosessuale tra due delle guerriere Sailor fu totalmente
tagliata, spiegando solo che erano molto amiche. (Non lo sapevo)
MC – Ci sono soggetti
specifici o trattano tutti gli argomenti?
I – Ormai trattano di
tutto e di più, dai famosi robot spaziali, alle storie d’amore, a guerre
passate e futuristiche, con protagonisti persone normali o creature fantasy, e
anche riprendendo romanzi famosi come Piccole donne, Anna dai capelli
rossi, Papà Gambalunga, D’Artagnan, Robin Hood e tanti
altri ancora.
E pensate,
ricollegandoci anche che non sempre sono prodotti per bambini, ci sono anche
anime di genere porno. (Credo che in
Giappone questo argomento sia trattato in un modo completamente diverso da noi
occidentali)
Completamente!
Ovviamente ci sono anime per bambini, anime per adolescenti e anime per adulti.
Proprio come da noi si suddividono i film.
MC – Anime è sempre
stato usato in Giappone?
I – Penso di sì, se
appunto in riferimento a prodotti di animazione.
Inoltre in Giappone
vengono classificati anche in base al genere, come si classificano film e
romanzi.
MC – Che dici se queste
classificazioni magari ne parliamo durante un altro aperitivo?
I – Con piacere!
Buona serata a tutto il
blog 😊
MC – Buona serata e non
siate timidi nel chiedere...